Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/Italia 1: differenze tra le versioni

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La '''[[w:Regia Aeronautica|Regia Aeronautica]]''' era la forza armata italiana più blasonata e impressionante nel periodo tra le due guerre. Dato che la Germania era ancora 'disarmata' e che sarebbe rimasta manchevole fino almeno al 1938-39, che Francia, Gran Bretagna, USA erano in fase di 'quiescenza' con bilanci militari al minimo -da ben prima della Depressione-, che l'URSS e il Giappone stavano 'crescendo' ma non avevano ancora recuperato del tutto la loro arretratezza, la Regia era forse l'aviazione migliore al mondo per qualche anno, con alcuni eccezionali trasvolatori e piloti che fecero incetta di record mondiali. Ce ne sono due che sono a tutt'oggi validi: la velocità massima per idrovolanti con l'MC.72, e il record di quota per aerei a pistoni con il Ca.113 modificato allo scopo (rispettivamente oltre 700 kmh e 17.000 m). Questo serviva alla propaganda, visto che il regime incentivava queste 'prove' per dimostrare la superiorità della razza italica; la Regia aveva anche cominciato con l'acrobazia di squadra e anche individuale, e i suoi CR.32 volteggiavano riscuotendo enormi successi nei cieli del mondo, specie in Sud America; come capacità belliche, quegli stessi CR e i bombardieri dimostravano di essere macchine da combattimento valide e in mano ad ottimi piloti, così l'Italia vinse anche in Spagna, dove sostenne la maggior parte del peso dei combattimenti aerei contro i Repubblicani. Le disfide tra I-16 e CR.32 erano un pò quelle che si sarebbero viste anni dopo tra MiG-15 e F-86, in Corea. Per non dire poi delle 'trasvolate atlantiche' di Balbo e compagni.
 
I velivoli italiani persero poche occasioni, sopratutto la Coppa Schneider, anche se poi si presero la soddisfazione con l'MC.72 di ottenere non solo un bellissimo aereo da corsa, ma anche il record per idrovolanti a pistone. Gli aerei italiani erano in genere molto ben progettati, perché molto aerodinamici onde sfruttare al meglio la potenza, spesso piuttosto scarsa, disponibile, ma erano anche, piuttosto sorpendentemente, robusti e molto maneggevoli.
 
Quello che non andava era però sotto traccia: la costruzione con tecniche arretrate, economica ma lenta, anche se spesso basata su materiali non molto avanzati e quindi non strategici (legno, acciaio), lo sviluppo di motori efficienti oltre i 1000 hp, e un sistema industriale che incredibilmente, disperse le energie tanto che ad ogni concorso praticamente tutti presentavano i loro progetti,anche in settori dove non erano specializzati. Doppioni che hanno fatto la gioia degli appassionati di aviazione, ma che di fatto non hanno aiutato lo sforzo bellico italiano, tanto che il massimo che si riuscirà a fare è 3.500 apparecchi di tutti i tipi nel 1941. La tecnologia elettronica era inoltre modesta, radar, radrio, IFF erano rimasti arretrati o inesistenti. La Regia Aeronautica, perfetta per gli anni '30, d'un colpo divenne obsoleta: i CR.42, successori di quei CR.32 che avevano dominato in Spagna fino al 1939, nel 1940 si videro già superati dai caccia monoplani. I bombardieri erano obsoleti, e i successori di entrambi- eccetto il veloce ma poco armato C.202, non vennero prodotti in quantità apprezzabili. Alla fine i caccia serie '5' dimostrarono finalmente, ma solo con l'aiuto dei motori tedeschi e dei cannoni da 20 Mauser, di essere macchine di prim'ordine, veloci, robuste, maneggevoli, ben armate con tanto di grosse quantità di proiettili disponibili, con buona autonomia e prestazioni in quota. Ma era troppo tardi e il G.55, il migliore dei caccia italiani secondo le valutazioni, divenne giusto un caccia della RSI, che non poteva oramai sperare nulla di decisivo. Nessuno sa precisamente quale '5' fosse il migliore: ai piloti piaceva, almeno inizialmente, di più il C.205V, il Re.2005 era il più avanzato ma il G.55 era quello più moderno. Per i bombardieri il migliore bellico avrebbe dovuto essere il Z.1018, ma finì per essere praticamente il CANT Z.1007ter. Poca roba, di fronte alla marea Alleata di macchine robuste e poderose, che spazzò via la Regia Aeronautica. Partita con oltre 3.000 aerei, di cui 2.500 ai reparti, ricevette oltre 10.000 apparecchi, alcuni anche Tedeschi. I fallimenti in campi come l'assalto (Ba.88), bombardamento in picchiata (SM.85) e bombardamento (SM.84) non fecero che aggravare la situazione, e quella che era l'aeronautica forse più blasonata nel periodo anteguerra finì presto per essere una forza marginale, con grande scorno degli Alleati tedeschi che dovettero intervenire già nel 1940-41.
 
Alla fine, dei 25 stormi da bombardamento disponibili, di gran lunga la componente più importante, solo 7 erano ancora in vita, dando in pratica origine ad un raggruppamento siluranti e uno bombardieri, con un pugno di S.79, 84 e 1007. Dopo la guerra passò di mano con la suddivisione italiana in 'Cobelligeranti' e RSI.
 
 
 
 
 
===Fiat: G.55 e G.56<ref>Sgarlato, 'Fiat .55 e G.50', Monografia N.11 2004</ref>===
[[Immagine:FIAT G-55 Centauro (1).jpg|300px|right|thumb|Un G.55 esposto nella tinta scura unita tipica dell'ANR]]