Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/Italia 2: differenze tra le versioni

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Un progetto che, sulla carta, sarebbe stato eccezionale, ma non fu mai realizzato, giusto abbozzato, con lo scopo forse di applicare le esperienze d'alta quota che a suo tempo vennero fatte con l'aereo da record Ca.113. Un'ulteriore discrasia tra 'idee' e quanto v'era di realmente disponibile o in produzione. La scarsa capacità delle industrie italiane faceva sì che le capacità richieste fossero sempre più elevate per migliorare se non altro la qualità dei pochi mezzi producibili. Di fatto questo finì il più delle volte (vedi lo Z.1018) persino per peggiorare la situazione anziché alleviarla, causando gravi ritardi e la continuazione dell'attività su mezzi oramai obsoleti. Di fatto l'industria italiana fallì anche nel fornire affidabili motori oltre i 1.000 hp (eccetto i DB-605 su licenza), e questo da solo 'tagliava le ali' all'evoluzione dei progetti italiani. La Caproni, nonostante qualche progetto moderno o addirittura innovatore, di fatto continuò per tutta la guerra a produrre molti bimotori serie Ca.310/314, dall'utilità molto dubbia e con un ruolo non ben definito.
 
L''''Avia LM.02''' era un prodotto dell'Avia, creata dall'asso C.F. Lombardi per la produzione di aerei da turismo. Non rimase a lungo nel settore, dal '57 si interesserà infatti di carrozzerie. Durante la guerra però propose questo aliante, che era destinato al bombardamento: il prototipo, progettato entro il dicembre del 1941 e approntato un anno dopo. Avrebbe potuto sopportare fino a 540 kmh e portare 2 bombe da 820 kg l'una (mai sperimentate). Andando avanti senza convinzione questo progetto, si giunse al settembre del '43 senza passi avanti significativi. L'idea di un bombardiere di 'sola andata' non era molto gradita. La macchina avrebbe pesato a vuoto 1.1.00 kg e a pieno carico 2.840 kg, lunga 10,75 m, con apertura alare di 16 m e superficie di 35 m2.
 
Si pensò ad un certo punto di usarla per un attacco a Gibilterra, altro chiodo fisso della Regia Aeronautica, con lancio da 30 km e 4.000 m di quota, ma i radar inglesi erano oramai troppo presenti per consentire la sorpresa che ci si prefiggeva.
 
 
== Note e riferimenti ==