Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Ecuador: differenze tra le versioni

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Gli elementi di combattimento primari per le F.A. dell'Ecuador sono sostanzialmente la Brigata corazzata, quella forze speciali e quella artiglieria, nonché le tre squadriglie con Jaguar, Mirage e Kfir (fino a quando la prima è stata sciolta), la flottiglia corvette e quella sottomarini, accompagnati dalle altre due, per le unità missilistiche e le due vecchie fregate recentemente aggiornate in ambito nazionale con missili francesi e sistemi informatici.
 
===Situazione al 2002<ref>Martinez, F.: ''La difesa e le F.A. dell'Ecuador'', RID Febbraio 2002 pgg 75-79. La stessa fonte vale anche per la storia dell'Ecuador </ref>===
====Esercito====
Si trattava di una forza tutt'altro che disprezzabile in relazione alla popolazione, come si è visto piuttosto ridotta. 40.000 uomini ripartiti in 4 teatri operativi, ovvero le Zone Militari. Queste hanno QG a Quito, Guayaquil, Cuenca e Puyo. In termini di organizzazione campale, vi erano 14 brigate su 3 battaglioni l'una.
 
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I cannoni-mortai Brandt da 60 mm hanno una gittata pratica di 500 m a tiro diretto e 2050 a tiro indiretto, ma esiste anche un proiettile da 5.000 m di gittata. I cannoni a media pressione da 90/33 mm hanno granate HE e HEAT da circa 300 mm di perforazione in acciaio. Il tutto per un piccolo mezzo da meno di 6 t, armato abbastanza da mettere KO un carro armato, e con una buona mobilità su strada e terreni poco accidentati, essendo solo dei 4x4. Gli AMX-13 hanno invece un caricatore automatico solidale con il cannone in una torretta basculante, che inizialmente aveva un cannone da 75/61 mm, derivato dal 75/70 mm del Panther, ma nonostante questo prestigioso ascendente il suo proiettile, inizialmente HEAT, perforando 170 mm di acciaio non garantiva la perforazione dei carri tipo T-54-55, anche se funzionava contro i T-34. Non va dimenticato che si tratta di un carro da 13 t, ovvero della massa di un M-13 o di un BMP-1. Per ovviare a tale problemi è stata messa a punto una versione con cannone da 90 mm per l'Esercito francese, molto meglio armata, mentre per l'export vi è una torretta da 105 mm, simile a quella del cacciacarri Kurassier SK-105 austriaco.
 
In tutti i casi la torretta ha due caricatori da 6 colpi a revolver sui lati della torretta in scatole corazzate, che possono essere esplosi in circa un minuto, ma poi bisogna ricaricarli con dei portelli esterni, anche se -contrariamente a quello che si dice spesso- è possibile caricare anche manualmente, ma con una cadenza di tiro molto più lenta. La soluzione della torretta basculante (con il cannone solidalmente collegato al caricatore posteriore) per ridurre la complessità del caricatore automatico è dopo tutto semplice ed elegante, posto che bisogna progettare un sistema d'elevazione che interessa tutta la torretta per muovere il cannone. Venne utilizzato addirittura per un carro pesante, l'AMX-50, da 50 t e con un cannone da 100, poi da 120 mm. Non ebbe peraltro seguito pratico, ma era il primo carro pesante con cannoni automatici e naturalmente con due soli uomini in torretta. Nell'insieme è una soluzione più sicura e anche efficiente dei caricatori tipici dei carri sovietici, anche se aveva qualche limite, come il numero di colpi, sufficiente per un breve periodo di combattimento tipo imboscate cacciacarri, ma non per un carro da battaglia che si batte per ore in prima linea. Per l'AMX-30 questo sistema non è stato adottato, e il caricatore automatico, di tipo più convenzionale, è riapparso solo con il Leclerc (forse per evitare i punti deboli nella corazzatura dati da questa soluzione tecnica?). In ogni caso, gli AMX-13 sono stati venduti in gran quantità e quelli ecuadoregni sono arrivati nel 1972 con un'intera famiglia di mezzi derivati, almeno 6 versioni. Essendo dell'ultima produzione avevano il pezzo da 105 mm e le mitragliatrici FN MAG belghe, non sempre istallate sugli AMX-13, assieme ad almeno 4 lanciagranate fumogene (la MAG è un'arma standard anche per la fanteria). Nel 1988-90 questi mezzi, oramai obsoleti, hanno però ricevuto sistemi telemetrici laser francesi e proiettili APFSDS. Nonostante che la meccanica degli AMX-13, come tutti i blindati francesi, non sia eccelsa, e anche i motori erano in cattivo stato alla fine degli anni '90, così gli originari Sofam a benzina sono stati sostituiti dai diesel Deutz tedeschi.
 
Artiglieria:
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Ulteriori unità: la Scorta Presidenziale e la Polizia Militare Ministeriale, per la protezione del Presidente e delle istituzioni principali: infatti entrambi hanno base a Quito.
 
'''====Aeronautica''': ====
 
DiHa una vecchia data di costituzione, precisamente il 27 ottobre 1927,; nel 2002 aveva circa 5.000 dipendenti. QG a Quito, suddivisione del Paese in due zone operative, chiamate Zone Aeree.
 
La prima copre la zona centrale e orientale, e ha di conseguenza elementi di seconda linea, QG alla Base Aerea dell'Aeroporto Internazionel 'Mariscal Sucre' Quito. Le unità erano:
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Aggiornamenti: principalmente per gli Kfir: un contratto a 60 milioni di dollari per comprare 2 Kfir ex- HHA e aggiornamento degli 11 Kfir rimasti (nel 1998, quando venne siglato l'accordo) alla versione C.7m con radar Elta 2032, HOTAS migliorato, nuovo computer di missione e altro ancora. I Mirage sono stati aggiornati con missili Python e modifiche al radar. Altri Strikemaster sono stati comprati per rimpinguare l'esigua forza disponibile.
 
====Marina:====
*5.000 effettivi, inclusa la Fanteria di Marina. È divisa in Zone Navali:
*la Prima, comando a Guayaquil, si occupa delle province di Manbì, Guayas e El Oro
*la Seconda,Porto Baquerizo, comanda sulla zona dell'arcipelago delle Galapagos
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Infine la '''Direccion de Industrias Aeronautica''', Latacunga, venne creata nel 1985 e si occupa della manutenzione degli aerei civili e militari, capace di curare tutti gli aerei ecuadoregni e anche di macchine come i Boeing 727 di diverse compagnie americane e africane.
 
===Fuerza Aerea Ecuadoregna (al 2007)<ref>Westebhuis, Roger: Fuerza Aerea Ecuadoriana e Operacion Acero, Aerei Set-ott. 2007, pagg. 20-26 </ref>:===
 
* '''Ala De Combate 21''', Base Aérea Taura (unico aeroporto esclusivamente militare), organizzata su due Escuadrones, uno su Kfir (2113 Escuadron), l'altro su Mirage F.1 (2112 Esc). Il
*'''Ala De Combate 23''', Base Aérea Eloy Alfaro, Manta. Ha gli Escuadron 2311 'Dragones' su A-37B e 2313 'Halcones' su Strikemaster.
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*'''Ala de Combate 22''': Gli elicotteri sono in carico maggiormente all'Esercito e Marina, ma anche nell'Ala 22 vi sono alcuni Alouette III e Bell TH-5A.
 
[[Immagine:Image:3_Ecuadoran_air_force_aircraft.jpg|330px|right|thumb|Un'immagine, purtroppo assai oscura, che racchiude la 'triade' dell'aviazione equadoregna: Kfir, F.1 e Jaguar]]
Aerei: I '''[[w:Mirage F.1|Mirage F.1]]''' vennero comprati nel 1977 per ovviare all'embargo che gli americani posero sugli Kfir, per via dei motori che restavano i 'loro' J79. Vennero comprati monoposto JA e JE ed ebbero modo di mettersi in mostra in seguito, anche in combattimento.
 
Un altro aereo solido era ed è lo Kfir, sempre della seconda generazione bisonica. Esso è stato comprato nel 1982, quando finalmente il veto USA decadde e allora fu possibile comprare una minuscola forza di 8 Kfir C.2 e 2 TC.2 biposto, per l'Esc. de combate 2113. Dopo che nel 1996 arrivarono i MiG-29 l'Ecuador si ritrovò in difficoltà. Non v'era modo, economicamente, di comprare macchine equivalenti, come i MiG-29SMT che pure furono considerati, e allora venne dato incarico di aggiornare gli Kfir allo standard CE, grossomodo come il C.10 israeliano: radar EL/M-2032, sonda per il rifornimento in volo nel muso, che da piccolo e aguzzo, con un minuscolo radar telemetrico, diventava allugato, grosso e basso, inclinato verso il basso per non compromettere la visibilità. Lo Kfir ricevette anche i missili '''Python 4''', paragonabili agli AA-11 ma senza missili a medio raggio, in ogni caso le macchine ancora in servizio erano ora in grado di competere meglio con i velivoli peruviani. Lo Kfir, che significa 'leoncino' è il clone israeliano del Mirage 5, e se ne differenzia per il motore J79, più pesante ma molto più potente, affidabile e compatto dell'Atar, tanto da incrementare drasticamente le prestazioni, specie in termini di accelerazione e salita, e da consentire una fusoliera visibilmente più corta dietro la coda. Il carico bellico arrivava a 4.700 kg con un buon raggio d'azione.
 
Un altro aereo solido era ed è lo '''[[w:IAI Kfir|Kfir]]''', sempre della seconda generazione bisonica. Esso è stato comprato nel 1982, quando finalmente il veto USA decadde e allora fu possibile comprare una minuscola forza di 8 Kfir C.2 e 2 TC.2 biposto, per l'Esc. de combate 2113. Dopo che nel 1996 arrivarono i MiG-29 l'Ecuador si ritrovò in difficoltà. Non v'era modo, economicamente, di comprare macchine equivalenti, come i MiG-29SMT che pure furono considerati, e allora venne dato incarico di aggiornare gli Kfir allo standard CE, grossomodo come il C.10 israeliano: radar EL/M-2032, sonda per il rifornimento in volo nel muso, che da piccolo e aguzzo, con un minuscolo radar telemetrico, diventava allugato, grosso e basso, inclinato verso il basso per non compromettere la visibilità. Lo Kfir ricevette anche i missili '''Python 4''', paragonabili agli AA-11 ma senza missili a medio raggio, in ogni caso le macchine ancora in servizio erano ora in grado di competere meglio con i velivoli peruviani. Lo Kfir, che significa 'leoncino' è il clone israeliano del Mirage 5, e se ne differenzia per il motore J79, più pesante ma molto più potente, affidabile e compatto dell'Atar, tanto da incrementare drasticamente le prestazioni, specie in termini di accelerazione e salita, e da consentire una fusoliera visibilmente più corta dietro la coda. Il carico bellico arrivava a 4.700 kg con un buon raggio d'azione.
In sostanza, con il J-79GE-19 si trattava dello stesso balzo in avanti che, per esempio, aveva fatto il F-104 passando dal modello G all'S. Da notare che l'Atar 9, pur motorizzando un aereo piuttosto pesante, era paragonabile in spinta solo alle primissime versioni degli J79 e ai motori R-11 sovietici. La versione Atar 9K-50 era, come spinta (a parte affidabilità, compattezza etc.), solo alla versione del J79 istallata anni prima sull'F-104G e l'F-4B/C. Le alette canard, aiutate da due baffetti sui lati del muso, consentivano di migliorare la manovrabilità, specie alle basse velocità, anche se erano piccole, fisse e sistemate sopra le ali, dietro le prese d'aria. Da notare che il primo modello di Kfir non aveva queste alette, ma solo il motore e la fusoliera riprogettata per ospitarlo. I sistemi avionici vennero migliorati molto, specie con la versione C.7 e poi la C.10. Lo Kfir è risultato in sostanza un progetto elaborato dagli israeliani con cellula francese e motore americano, avionica israeliana. Una macchina robusta (capace di reggere anche 13+ g senza batter ciglio), economica e semplice, anche se mai adattata per il duello aereo a medio raggio come ci si poteva attendere per le sue origini (Mirage III). A meno che, beninteso, non si consideri il LAVI come l'estrema evoluzione dello Kfir: in effetti, si trattava di una sorta di cellula di F-16, rimotorizzata e dotata di una velatura a delta-canard.
[[Immagine:Image:Kfir_CE_a.JPG|200px|right|thumb|Ecco come si presenta lo Kfir CE, nella nuova tenuta da 'superiorità aerea']]
In sostanza, grazie al motore J-79GE-19 si trattava dello stesso balzo in avanti che, per esempio, aveva fatto il F-104 passando dal modello G all'S. Da notare che l'Atar 9 originale (del Mirage III), pur motorizzando un aereo piuttosto pesante, era paragonabile in spinta solo alle primissime versioni degli J79 e ai motori R-11 sovietici. La versione Atar 9K-50 era, come spinta (a parte affidabilità, compattezza etc.), solo al pari della versione del J79 istallata anni prima sull'F-104G e l'F-4B/C. Con questa è stato motorizzato l'F.1 e il Mirage 50.
 
In sostanza, con il J-79GE-19 si trattava dello stesso balzo in avanti che, per esempio, aveva fatto il F-104 passando dal modello G all'S. Da notare che l'Atar 9, pur motorizzando un aereo piuttosto pesante, era paragonabile in spinta solo alle primissime versioni degli J79 e ai motori R-11 sovietici. La versione Atar 9K-50 era, come spinta (a parte affidabilità, compattezza etc.), solo alla versione del J79 istallata anni prima sull'F-104G e l'F-4B/C. Le alette canard, aiutate da due baffetti sui lati del muso, consentivano di migliorare la manovrabilità, specie alle basse velocità, anche se erano piccole, fisse e sistemate sopra le ali, dietro le prese d'aria. Da notare che il primo modello di Kfir non aveva queste alette, ma solo il motore e la fusoliera riprogettata per ospitarlo. I sistemi avionici vennero migliorati molto, specie con la versione C.7 e poi la C.10. Lo Kfir è risultato in sostanza un progetto elaborato dagli israeliani con cellula francese e motore americano, avionica israeliana. Una macchina robusta (capace di reggere anche 13+ g senza batter ciglio), economica e semplice, anche se mai adattata per il duello aereo a medio raggio come ci si poteva attendere per le sue origini (Mirage III). A meno che, beninteso, non si consideri il LAVI come l'estrema evoluzione dello Kfir: in effetti, si trattava di una sorta di cellula di F-16, rimotorizzata e dotata di una velatura a delta-canard.
[[Immagine:Jaguar_DF-SD-05-05511.JPEG|250px|right|thumb|]]
A parte questo piccolo nucleo di aerei, vi erano fino al 2001 i Jaguar, altri validi aerei di seconda generazione, pensati come striker per rimpiazzare, tra l'altro, i Phantom della RAF. Rispetto a questi, in generale, i Jaguar erano più piccoli ma con una impostazione non tanto dissimile, specie per la trave di coda. La differenza maggiore era che l'ala, oltre ad essere più piccola, era posta in alto sulla fusoliera per aumentare lo spazio per i carichi bellici, che non era molto se si considera che questa macchina è più piccola del Phantom e ha un'ala più piccola: addirittura, alcuni Jaguar (quelli inglesi e internazionali) per portare da 5 a 7 i punti d'aggancio sono stati costretti a istallare delle rotaie di lancio sul dorso delle ali, per non sciupare per i missili AAM d'autodifesa due dei preziosi punti di carico subalari. Essi vennero aggiornati allo standard GR.3 della RAF, e si trattava di apparecchi con due motori turbofan ad alto rapporto di diluizione, dotati di postbruciatore e di potenza ridotta (sono gli stessi tipi degli Hawk). Questo dava una lunga autonomia, con spunti transonici e supersonici quando serviva, mentre l'ala piccola e caricata, sebbene inadatta alla maneggevolezza, specie in quota, era pensata piuttosto per essere veloce e stabile alle tipiche quote di volo, da pochi m a 3 km. Solo il Tornado ha dimostrato una maggiore stabilità nel volo a bassa quota del Jaguar, nella RAF e di fatto lo ha rimpiazzato ancora con lo stesso profilo di missione. Ma, tornando ai Jaguar equadoregni, la loro carriera finì nel settembre 2002, quando vennero messi a terra.
 
[[Immagine:OA-37B-1.jpg|300px|left|thumb]]
Gli '''A-37B''' erano in carico con una squadriglia, e il loro compito era l'appoggio di fuoco, stando attenti a non venire scambiati per i dirimpettai peruviani. Inizialmente ne arrivarono 12 esemplari e in seguito ne vennero chiesti altri, ma la linea di costruzione era chiusa e l'EMBRAER tentò allora di piazzare gli Xavante. Tuttavia, l'ANG ritirò ad un certo punto tutti gli aerei di questo tipo e altri andarono, per un totale di 25, in carico alla FAC. Sono macchine simili agli addestratori T-37 e hanno quindi un abitacolo biposto affiancato, ma la loro struttura è più pesante (pur rimanendo straordinariamente compatti, specie come altezza) e portano carichi su ben 8 punti d'aggancio contro i 2 originari, per un totale di circa 2 t, inoltre hanno una minigun da 7,62 nel muso. Questo è stato possibile grazie alla rimotorizzazione con motori molto più potenti di quelli utilizzati originariamente con gli aerei d'addestramento. Pesantememnte mimetizzati di verde scuro a due toni, hanno come compito l'appoggio aerotattico e ad un certo punto sono stei armati anche con missili Shafir per l'autodifesa e la lotta antielicottero. Pare che tra i tanti pretendenti alla loro sostituzione (M-346, L-159, T-50) il favorito non sia un jet, ma il Super Tucano EMB.314.
 
[[Immagine:Bac.167.strikemaster.mk87.arp.jpg|280px|left|thumb]]
Incredibilmente, l'unico altro aereo con posti affiancati per l'addestramento su jet è pure in carico alla piccola aviazione ecuadoregna, lo '''Strikemaster''', derivato estremo del Provost e esportato in 143 esemplari, con motore Viper e 8 punti d'aggancio per 1.360 kg di carico, e 2 mitragliatrici nel muso. È una macchina motorizzata come l'MB-326 ma più lenta per via della disposizione degli occupanti, ancora affiancati. Serve sia per l'addestramento che per l'attacco. La forza inizialmente schierata era di 8 '''Mk.89A''', consegnati nel '72 e rinforzati nel '76 da altri 6. Ma di tutti questi aerei, il 10% circa della produzione totale, nel 1981 quelli operativi erano solo 6, e allora nel 1987 ne vennero comprati altri 9, Anche così vi sono solo 4 aerei operativi, nella loro livrea a due toni di grigio con musetto nero e -differentemente dagli A-37- superfici inferiori chiare. A parte la coda (a trave per gli A-37 con impennaggi a mezzo timone e tubi di scarico motori dietro le ali, di tipo convenzionale per l'unico motore nello Strikemaster) è difficile distinguere tra queste due macchine. In ogni caso, i loro giorni sono segnati. Nonostante questo, gli Strikemaster, rimasti gli ultimi della loro 'specie' al mondo, sono stati rinforzati da altri 2 aerei, 4 motori e altre parti di ricambio ex-Botswana e vengono usati per addestramento, ricognizione, attacco leggero. Del resto, anche una buona parte dei 25 A-37B non è realmente operativa, cosicché non v'é molto da scegliere tra la potenzialità dei due tipi.