Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Ecuador: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Flag of Ecuador.svg|150px|left|thumb]]
L''''[[w:Ecuador|Ecuador]]''', repubblica sudamericana della costa pacifica, ottenne l'indipendenza il 24 maggio 1822 , ma come parte della 'Grande Colombia'. Dato che tale soluzione politica non fu trovata del tutto accettabile, nel 1830 divenne uno stato indipendente, e da subito la capitale divenne [[w:Quito|Quito]]. Attualmente l'Ecuador, che ha conosciuto una lunga e spesso guerreggiata ostilità con il più grande Perù, ha una superficie di 283.560 km2, non molto considerando gli standard sudamericani. Nel 2000 questa nazione aveva una popolazione di 12.920.000 abitanti, che corrispondevano a circa 40 abitanti per kmq, con un tasso di crescita di circa il 2%. Ma il Paese non poteva vantare lo stesso dal punto di vista economico, con un progressivo impoverimento della popolazione a causa di vari problemi politici e economici. In particolare, nel 1998 si è verificata una crisi che non avevasenza precedenti nella storia del Paese, tanto che nel 1999 vi è stata una riduzione del PIL del 7,3%. La conseguenza è stata drastica, ovvero il ricorso all'assistenza del Fondo Monetario Internazionale dato il debito pubblico di 15,3 miliardi di dollari. Al solito, questo si è dimostrato un rimedio di dubbia efficacia, infatti sono state imposte condizioni capestro, come la 'dollarizzazione' dell'economia nazionale. Purtroppo le nazioni del Sud America, ricchissime in materie prime e relativamente spopolate (con la parziale eccezione del Brasile, ma si tratta di una nazione con 2,5 milioni di km2 di superficie) per motivi tutt'altro che direttamente correlati con le potenzialità economiche effettive si trovano in condizioni di povertà effettiva molto maggiori di quello che meriterebbero. Questo a causa di molti fattori, tra cui la scarsa presenza di una classe borghese media che faccia da distributore della ricchezza tra i pochi, ricchissimi latifondisti e proprietari e la massa dei diseredati, che al solito, sono prevalentemente indios. A questo si aggiunga la corruzione, le zone prive di controlli nelle montagne e nelle foreste, la criminalità e il narcotraffico, e le 'ricette' imposte dagli organismi internazionali, che hanno preteso liberalizzazioni 'selvagge'. Attorno al 2001 l'inflazione era del 45%.
 
L'Ecuador è tenuto a sorvegliare coste marittime, le Isole Galapagos, 1420 km di confine con il Perù e 590 con la Colombia.
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Gli elementi di combattimento primari per le F.A. dell'Ecuador sono sostanzialmente la Brigata corazzata, quella forze speciali e quella artiglieria, nonché le tre squadriglie con Jaguar, Mirage e Kfir (fino a quando la prima è stata sciolta), la flottiglia corvette e quella sottomarini, accompagnati dalle altre due, per le unità missilistiche e le due vecchie fregate recentemente aggiornate in ambito nazionale con missili francesi e sistemi informatici.
 
==Situazione al 2002<ref>Martinez, F.: ''La difesa e le F.A. dell'Ecuador'', RID Febbraio 2002 pgg 75-79. La stessa fonte vale anche per la storia dell'Ecuador </ref>==
==Situazione al 2002==
===Esercito===
Si trattava di una forza tutt'altro che disprezzabile in relazione alla popolazione, come si è visto piuttosto ridotta. 40.000 uomini ripartiti in 4 teatri operativi, ovvero le Zone Militari. Queste hanno QG a Quito, Guayaquil, Cuenca e Puyo. In termini di organizzazione campale, vi erano 14 brigate su 3 battaglioni l'una.
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Cavalleria blindata:
*Brigata N.11 'Galapagos': si tratta dell'unica unità corazzata, anzi blindata, di tutto l'esercito, QG a Riobamba. Qui sono presenti tutti gli equipaggiamenti pesanti, che al 2002 erano costituiti da: '''104 AMX-13'''+ varianti, '''35 AML-60/90''' e '''10 EE-9 Cascavel'''. Insomma, si tratta di una forza corazzata leggera, da qui il nome nonostante la maggior parte dei mezzi sia cingolata. Di conseguenza, mentre per i carri pesanti e medi la scelta, in campo occidentale in genere varia tra UK, USA e Germania, nel campo dei mezzi leggeri la scelta è quasi sempre univoca: Francia, che con le famiglie di mezzi AML e AMX-13 ha letteralmente spopolato nel periodo tra gli anni '50 e 70. Si tratta di mezzi per molti versi discutibili, con blindature leggere e alle volte delle soluzioni ingegnose ma non tanto condivisibili in termini di impiantistica, tuttavia sihanno trattai diloro veicolipunti interessanti. Le AML sono presentieconomiche, infattied conhanno la torretta biposto da 90 mm e cono quella da 60-7 ovvero cannone-mortaio da 60 mm e mitragliatrice leggera da 7,62 o 7,5 mm. Vi sono versioni anche più armate, come quelle del tipo AML-60-20 ovvero con cannone mortaio da 60 mm e mitragliera da 20 mm, ma qui non sembra siano presenti.
 
Già il cannone-mortaio è da sola un'arma originalissima, con caricamento posteriore, e possibilità inedita di sparare anche nel primo arco di tiro. È un tipo di arma definibile comeuna 'specialità francese'. È un'arma, da 42 kg, utilizzabile anche su gommoni Zodiac tanto per dare un'idea della sua versatilità, anche se non ha istallazioni in affusto da fanteria. Vi è anche una granata HEAT, mentre la versione da 81 mm è solo per mezzi corazzati e puàpuò sparare anche granate APDS, capaci di perforare 50 mm a 1000 m. Si tratta in tutti i casi di armi a canna rigata, ma ilun modello da 120 mm di questo tipo di armamenti non ha mai avuto luogo: forse perché già il cannone-mortaio da 81 pesa 500 kg e il pezzo da 120 non sarebbe quindi un'arma pratica.
 
I cannoni-mortai Brandt da 60 mm hanno una gittata pratica di 500 m a tiro diretto e 2050 a tiro indiretto, ma esiste addiritturaanche un proiettile da 50005.000 m di gittata. I cannoni a media pressione da 90/33 mm hanno granate HE e HEAT da circa 300 mm di perforazione in acciaio. Il tutto conper un piccolo mezzo da meno di 6 t, armato abbastanza da mettere KO un carro armato, e con una buona mobilità su strada e terreni poco accidentati, essendo solo dei 4x4. Gli AMX-13 hanno invece un caricatore automatico solidale con il cannone, ovveroin una torretta basculante, che inizialmente aveva un cannone da 75/61 mm., Tale arma è derivataderivato dal 75mm75/70 mm del Panther, ma nonostante questo prestigioso ascendente il suo proiettile, inizialmente HEAT, perforando 170 mm di acciaio non garantiva la perforazione dei carri tipo T-54-55, anche se funzionava contro i T-34. Non va dimenticato che si tratta di un carro da 13 t, ovvero della massa di un M-13 o di un BMP-1. Per ovviare a tale problemi, è stata messa a punto una versione con cannone da 90 mm per l'Esercito francese, molto meglio armata , mentre per l'export vi è una torretta da 105 mm, simile a quella del cacciacarri Kurassier SK-105 austriaco.
 
In tutti i casi la torretta ha due caricatori da 6 colpi a revolver sui lati della torretta in scatole corazzate, che possono essere esplosi in circa un minuto, ma poi bisogna ricaricarli con dei portelli esterni, anche se -contrariamente a quello che si dice spesso- è possibile caricare anche il cannone da parte dell'equipaggiomanualmente, ma con una cadenza di tiro molto più lenta. La soluzione della torretta basculante (con il cannone solidalmente collegato al caricatore posteriore) per ridurre la complessità del caricatore automatico è dopo tutto semplice ed elegante, posto che bisogna progettare un sistema d'elevazione che interessa tutta la torretta per muovere il cannone. Venne utilizzato addirittura per un carro pesante, l'AMX-50, da 50 t e con un cannone da 100, poi da 120 mm. Non ebbe peraltro seguito pratico, per quello chema era il primo carro pesante con cannoni automatici e naturalmente con due soli uomini in torretta. Nell'insieme è una soluzione più sicura e anche efficiente dei caricatori tipici dei carri sovietici, anche se aveva qualche limite, come il numero di colpi, sufficiente per un breve periodo di combattimento tipo imboscate cacciacarri, ma non per un carro da battaglia che si batte per ore in prima linea. Per l'AMX-30 questo sistema non è stato adottato, e il caricatore automatico, di tipo più convenzionale, è riapparso solo con il Leclerc (forse per evitare i punti deboli nella corazzatura dati da questa soluzione tecnica?). In ogni caso, gli AMX-13 sono stati venduti in quantità e quelli ecuadoregni sono arrivati nel 1972 con i carri veri e propri e una un'intera famiglia di mezzi derivati, almeno altre 6 versioni. I carri, essendoEssendo dell'ultima produzione, non avevano più il pezzo da 75 come quello che gli israeliani trovarono poco efficace, ma con il pezzo da 105 mm. Da notaree le mitragliatrici FN MAG belghe, non sempre istallate sugli AMX-13 ma in questi mezzi s', assimeassieme ad almeno 4 lanciagranate fumogene (la MAG è verosimilmente un'arma standard anche per la fanteria). INel carri1988-90 siquesti sonomezzi, dimostratioramai colobsoleti, tempohanno obsolescenti.però Nel 1988-90 sono stati installatiricevuto sistemi telemetrici laser francesi e proiettili APFSDS. LaNonostante che la meccanica degli AMX-13, come tutti i blindati francesi, non èsia eccelsa eppure in tutte queste famiglie vi è stata una intera serie di mezzi derivati, daie veicoli recupero ai semoventi da 155 mm (per un mezzo da 15 t..). Ancheanche i motori erano in cattivo stato alla fine degli anni '90 e, così i motorigli originari Sofam, a benzina, sono stati sostituiti dai diesel Deutz tedeschi, diesel.
 
Artiglieria:
*'''Brigata d'artiglieria N.27 'Bolivar': ha altre artiglierie 'standard'': obici leggeri da montagna M-56 e 50 M-101 da 105 mm, e artiglierie pesanti da 155 mm: 10 sono gli obici Mk F3 (per l'appunto, la versione dell'AMX-13 dedicata all'artiglieria), e 10 M-198 americani, che sono armi più moderne e potenti, ma trainate (del resto il semovente francese non ha protezione per l'equipaggio, essendo di fatto solo un affusto semovente, tipo M-110).
 
Genio:
*'''Brigata N.23 'Cenepa'''', QG a Quito. È utilizzato anche in tempo di pace per la realizzazione di opere pubbliche.
 
Logistica:
*'''Brigata N.25 'Reino de Quito'''', Quito: è usata per diversi compiti, che spaziano dall'assistenza e rifornimento delle unità dell'esercito all'amministrazione della giustizia militare.
 
Unità forestali:
*'''Brigata N.17 'Pastaza'''', Meca
*Brigata N.19 'Napo', Puerto Napo
*Brigata N.21 'Condor', Campamento Patuca.
 
Sono le classiche 'unita de selva', brigate leggere attrezzate per le operazioni nella foresta ,specialmente nelle aeree soggette a 'bonificazione' per raggiungere i giacimenti di petrolio recentemente scoperti.
 
Aviazione dell'esercito:
*'''Brigata N.15 'Paquishia'''', QG a Quito: Il Servicio Aereo del Ejercito venne creato già nel 1954. Opera per il supporto alla fanteria e cavalleria dell'Esercito, come del resto le unità d'artiglieria, logistiche e del Genio. Attorno al 2002 avevano 14 elicotteri francesi Gazelle, Super Puma e Lama, questi ultimi utili per le alte quote.
 
Forze speciali:
*'''Brigata N.9 'Patria'''', Quito. È la classica unità d'elite', utilizzata per missioni speciali, infiltrazioni, recupero feriti e ostaggi, acquisire informazioni etc.
 
Ulteriori unità: la Scorta Presidenziale e la Polizia Militare Ministeriale, per la protezione del Presidente e delle istituzioni principali: infatti entrambi hanno base a Quito.
 
'''Aeronautica''':
 
Di vecchia data di costituzione, precisamente il 27 ottobre 1927, nel 2002 aveva circa 50005.000 dipendenti. QG a Quito, suddivisione del Paese in due zone operative, chiamate Zone Aeree.

La prima copre la zona centrale e orientale, e ha di conseguenza elementi di seconda linea, QG alla Base Aerea dell'Aeroporto Internazionel 'Mariscal Sucre' Quito. Le unità erano:
*'''Stormo da Trasporto N.11''', Quito con:
**Squadriglia presidenziale
**Squadriglia trasporti 111
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Le sue unità, molto più consistenti, sono:
 
*'''Stormo da Combattimento N.21''', Taura:
** Squadriglia N.2111: aveva i Jaguar Mk 1 ES e biposto T Mk 1 BS, comprati nel 1977 in 12 e 2 esemplari, ridotti col tempo a 6 e 2.
**N.2112: aveva i Mirage F.1, con 16 JA e 2 DA, equivalenti alle versioni E e D. Sono stati comprati poco tempo dopo i Jaguar, perché gli Kfir al momento erano sotto il veto USA. Ne restavano in servizio 12 JA e 1 DA
**N.2113: Ha ricevuto 10 IAI Kfir C.2 e 2 TC-2 biposto, comprati nel 1982. Anche se altre fonti riportano che la quantità è stata di 8+2, venivano riportati in carico ancora 9 monoposto e 2 biposto nel 2002
 
In tutto quindi sono stati comprati aerei sufficienti per 3 squadriglie, piuttosto piccole, ma con materiale di prim'ordine. Di 44 macchine comprate ( o 42?) ne erano ancora in carico 32, con una particolare sofferenza dei Jaguar, che erano ridotti a circa la metà. Nel frattempo, forse agli inizi degli anni '90, erano stati aggiornati allo standard Mk.3. Ma proprio nel 2001 o 2002 l'Escuadron 'Jaguares' venne sciolto e questi potenti aerei d'attacco a bassa quota vennero posti fuori servizio e attualmente sono in riserva, in attesa di compratori.
 
*'''Stormo da Combattimento N.22''', S.Bolivar, Guayaquil:
**Squadriglia da Combattimento N.2211
**Squadriglia SAR N.2212
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Queste unità hanno principalmente elicotteri, ma anche addestratori.
 
*'''Stormo da Combattimento N.23''', base 'Eloy Alfaro', Manta:
**Squadriglia da combattimento N.2311
**Squadriglia da combattimento N.2312
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Marina:
*50005.000 effettivi inclusa la Fanteria di Marina. È divisa in Zone Navali:
*la Prima, comando a Guayaquil, si occupa delle province di Manbì, Guayas e El Oro
*la Seconda,Porto Baquerizo, comanda sulla zona dell'arcipelago delle Galapagos
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Per questa organizzazione erano al 2002 disponibili questi mezzi:
*2 fregate ''''Type 12'''' ex-RN, vecchie navi comprate nel 1991 e battezzate PRESIDIENTE ELOY ALFARO e MORAN VALVERDE. Per quanto poco noto, nella Marina Ecuadoregna era presente, tra le tante piccole e medie unità anche un cacciatorpediniere 'Gearing' e una fregata 'Lawrence', entrambe vecchie navi del dopoguerra, che sono state vantaggiosamente rimpiazzate da queste 'nuove' navi, a dire il vero pur sempre risalenti agli anni '60. Hanno uno scafo robusto e dall'alto bordo libero, con vari aggiornamenti sono passate dall'armamento originale di un cannone binato Mk 6 da 114 mm e un lanciamissili Seacat a una batteria di missili antinave con 4 MM.38 Exocet e missili SAM Mistral, nonché nuovi sistemi informatici e di comando e controllo.
*6 corvette missilistiche ''''Esmeraldas'''', comprate a partire dal 1982 dalla Fincantieri, e facenti parte di una famiglia di navi che forse è la più interessante tra tutte quelle militari sviluppate in Italia dal dopoguerra. Sono la ESMERALDAS (CM11), EL ORO (CM14), LOJA (CM16), LOS GALAPAGOS (CM 15), LOS RIOS (CM 13), MANABI (CM 12).
 
A seconda dei punti di vista, essendo il concetto di 'corvetta' tutt'altro che univoco, si possono considerare sia come 'super motocannoniere' che 'fregate compatte'. Di fatto sono state realizzate con criteri da fregata missilistica tipo 'Lupo' compatta piuttosto che come grosse navi d'attacco missilistico. Non nascono dal nulla: prima la Libia comprò 4 navi del genere, ma più piccole, da 550 t. Erano la classe 'Wadi M'ragh', poi 'Assad'. Le navi libirhce erano armate con il classico cannone COMPATTO da 76 mm a prua, un impianto binato da 35 mm a poppa, 4 lanciamissili OTOMAT a mezza nave e due lanciasiluri tripli appena in avanti dei missili. La loro progettazione, con alte sovrastrutture, era simile a quella di una piccola nave piuttosto che un battello d'attacco veloce. Potevano contare su di un dislocamento di oltre 100 t maggiore rispetto a quello di una grossa motomissilisica e circa doppio rispetto a quello di una nave media. Per esempio, una 'Ramadam' aveva 1 pezzo da 76 e una torre binata da 40, oltre a 4 OTOMAT, sistemi di comando e controllo assai completi come anche quelli per le ECM e radar, eppure pesava solo 310 t a pieno carico. La differenza era che le navi libiche possedevano anche un minimo apparato ASW con un piccolo sonar di chiglia e i lanciasiluri leggeri, cosa del tutto ragionevole se il dislocamento era quasi il doppio. Le 'Esmeraldas' , ordinate nel 1978, erano ancora più grandi e per 620 t standard e 685 p.c. si permettevano motori più potenti (sempre 4 MTU diesel su 4 assi, ma in questo caso da 24.000hp), una piattaforma SAM a mezza nave e una piattaforma poppiera per elicotteri. Quest'ultima serviva alle operazioni 'estemporanee' dei 3 elicotteri Alouette III all'epoca in carico alla Marina dell'Ecuador, con una piattaforma avventurosamente 'incastrata' tra i lanciamissili Exocet e la torretta Dardo, evitando di rimuovere gli uni o gli altri con l'escamotage di utilizzare come base il tetto della piccola sovrastruttura poppiera.

In termini di progettazione erano unitànavi da 62,3 m di lunghezza e 9,3 di larghezza, con equipaggio di 51 uomini che bastava a gestire tutto il complesso delle apparecchiature e armi di bordo. Vi è un radar di scoperta aerea e di superficie RAN-10S, uno di tiro RTN-10X per il cannone e verosimilmente gli Aspide, 1 RTN-20X per il cannone da 40 mm del sistema Dardo, con oltre 700 colpi pronti al tiro e circa 1000 di riserva. Come armamento vi è una potenza di fuoco offensiva data da complessi di 3 missili MM.40 Exocet, ma la nave è più grande di una normale motocannoniera non tanto per le capacità offensive ma per quelle difensive, specie antiaeree e antimissile, grazie ai sensori quasi tutti sistemati sull'albero centrale, dietro la plancia, ampia e dotata di ali laterali.

Come peso, l'armamento è grossomodo simile a quello di una 'Combattante III': 1 cannone da 76, 2 da 40, 6 missili MM.40, 1 lanciamissili Aspide e 2 tls. da 324 mm contro 2 cannoni da 76, 4 MM.38, 2 torri binate da 30 mm, 2 tls singoli da 533 mm, con una certa parità se non vantaggio per le Combattante. La differenza in stazza va per la maggiore autonomia e abitabilità, per i sensori maggiorati come due radar di tiro e il sonar, ed è ragionevole dato che si tratta di 260 t o il 60% in più. In ogni caso, la Marina Ecuadoregna aveva una decisa inferiorità contro la Peruviana. In caso di guerra, le 'Esmeraldas' avrebbero dovuto vedersela, nemmeno a dirlo, con 4 fregate 'Lupo', praticamente con lo stesso armamento ma in maggiori quantità, sicuramente 'un bel match'. La flotta peruviana, comunque, era molto più completa delle sole 'Lupo', cominciando dai sottomarini, una flotta molto consistente e insidiosa.
*3 motocannoniere missilistiche Classe 'Quito', del modello Lurssen 45, con cannone da 76 mm e 4 MM.38. Comprate nel 1976, esse erano la QUITO, GUAYALQUIL e CUENCA.
*3 motocannoniere missilistiche Classe 'Manta', Lurssen 36, del 1971: MANTA, NUEVA ROCAFUERTE, TULCAN. Hanno ricevuto 4 missili Gabriel Mk.1 da 20 km.
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Esistevano anche cantieri militari: gli ASTINAVE, Astilleros Navales Ecuadorianos, basati nel porto di Guayaquil avevano due bacini da 115 m galleggianti da 3500 t, scalo di alaggio da 350 t di sollevamento e piattaforma di 400 t di compensazione per piccole navi.
 
Infine la '''Direccion de Industrias Aeronautica''', Latacunga, venne creata nel 1985 e si occupa della manutenzione degli aerei civili e militari, capace di curare tutti gli aerei ecuadoregni e anche di macchine come i Boeing 727 di diverse compagnie americane e africane.
 
Fuerza Aerea Ecuadoregna (al 2007)<ref>Westebhuis, Roger: Fuerza Aerea Ecuadoriana e Operacion Acero, Aerei Set-ott. 2007, pagg. 20-26 </ref>:
* '''Ala De Combate 21''', Base Aérea Taura (unico aeroporto esclusivamente militare), organizzata su due Escuadrones, uno su Kfir (2113 Escuadron), l'altro su Mirage F.1 (2112 Esc). Il
*'''Ala De Combate 23''', Base Aérea Eloy Alfaro, Manta. Ha gli Escuadron 2311 'Dragones' su A-37B e 2313 'Halcones' su Strikemaster.
 
*Addestramento su Cessna A150L, Beech T-34C.
*'''Ala de Trasporte 23''': Trasporti con un C-130B, un C-130H, un L-100-30, DHC-6, IAI Arava, alcuni aerei VIP come gli HS-748.
*'''Ala de Combate 22''': Gli elicotteri sono in carico maggiormente all'Esercito e Marina, ma anche nell'Ala 22 vi sono alcuni Alouette III e Bell TH-5A.
 
Aerei: I [[w:Mirage F.1|Mirage F.1]] vennero comprati nel 1977 per ovviare all'embargo che gli americani posero sugli Kfir, per via dei motori che restavano i 'loro' J79. Vennero comprati monoposto JA e JE ed ebbero modo di mettersi in mostra in seguito, anche in combattimento.
 
Un altro aereo solido era ed è lo Kfir, sempre della seconda generazione bisonica. Esso è stato comprato nel 1982, quando finalmente il veto USA decadde e allora fu possibile comprare una minuscola forza di 8 Kfir C.2 e 2 TC.2 biposto, per l'Esc. de combate 2113. Dopo che nel 1996 arrivarono i MiG-29 l'Ecuador si ritrovò in difficoltà. Non v'era modo, economicamente, di comprare macchine equivalenti, come i MiG-29SMT che pure furono considerati, e allora venne dato incarico di aggiornare gli Kfir allo standard CE, grossomodo come il C.10 israeliano: radar EL/M-2032, sonda per il rifornimento in volo nel muso, che da piccolo e aguzzo, con un minuscolo radar telemetrico, diventava allugato, grosso e basso, inclinato verso il basso per non compromettere la visibilità. Lo Kfir ricevette anche i missili '''Python 4''', paragonabili agli AA-1011 anchema se non ebbesenza missili a medio raggio, in ogni caso le macchine ancora in servizio erano ora in grado di competere meglio con i velivoli peruviani. Lo Kfir, che significa 'leoncino' è il clone israeliano del Mirage 5, e se ne differenzia per il motore J79, più pesante ma molto più potente, affidabile e compatto dell'Atar, tanto da incrementare drasticamente le prestazioni, specie in termini di accelerazione e salita, e da consentire una fusoliera visibilmente più corta dietro la coda. Il carico bellico arrivava a 4.700 kg con un buon raggio d'azione. In sostanza, con il J-79GE-19 si trattava dello stesso balzo in avanti che, per esempio, aveva fatto il F-104 passando dal modello G all'S. Da notare che l'Atar 9, pur motorizzando un aereo piuttosto pesante, era paragonabile in spinta solo alle primissime versioni degli J79 e ai motori R-11 sovietici. La versione Atar 9K-50 era, come spinta (a parte affidabilità, compattezza etc.), solo alla versione del J79 istallata anni prima sull'F-104G e l'F-4B/C. Le alette canard, aiutate da due baffetti sui lati del muso, consentivano di migliorare la manovrabilità, specie alle basse velocità, anche se erano piccole, fisse e sistemate sopra le ali, dietro le prese d'aria. Da notare che il primo modello di Kfir non aveva queste alette, ma solo il motore e la fusoliera riprogettata per ospitarlo. I sistemi avionici vennero migliorati molto, specie con la versione C.7 e poi la C.10. Lo Kfir è risultato in sostanza un progetto elaborato dagli israeliani con cellula francese e motore americano, avionica israeliana. Una macchina semplice, robusta (capace di reggere anche 13 g senza batter ciglio), economica e semplice, anche se mai adattata per il duello aereo a medio raggio come ci si poteva attendere per le sue origini di intercettore (M.III). A meno che, beninteso, non si consideri il LAVI come l'estrema evoluzione dello Kfir: in effetti, si trattava di una sorta di cellula di F-16, rimotorizzata e dotata di una velatura a delta-canard.
 
In sostanza, con il J-79GE-19 si trattava dello stesso balzo in avanti che, per esempio, aveva fatto il F-104 passando dal modello G all'S. Da notare che l'Atar 9, pur motorizzando un aereo piuttosto pesante, era paragonabile in spinta solo alle primissime versioni degli J79 e ai motori R-11 sovietici. La versione Atar 9K-50 era, come spinta (a parte affidabilità, compattezza etc.), solo alla versione del J79 istallata anni prima sull'F-104G e l'F-4B/C. Le alette canard, aiutate da due baffetti sui lati del muso, consentivano di migliorare la manovrabilità, specie alle basse velocità, anche se erano piccole, fisse e sistemate sopra le ali, dietro le prese d'aria. Da notare che il primo modello di Kfir non aveva queste alette, ma solo il motore e la fusoliera riprogettata per ospitarlo. I sistemi avionici vennero migliorati molto, specie con la versione C.7 e poi la C.10. Lo Kfir è risultato in sostanza un progetto elaborato dagli israeliani con cellula francese e motore americano, avionica israeliana. Una macchina robusta (capace di reggere anche 13+ g senza batter ciglio), economica e semplice, anche se mai adattata per il duello aereo a medio raggio come ci si poteva attendere per le sue origini (Mirage III). A meno che, beninteso, non si consideri il LAVI come l'estrema evoluzione dello Kfir: in effetti, si trattava di una sorta di cellula di F-16, rimotorizzata e dotata di una velatura a delta-canard.
A parte questo piccolo nucleo di aerei, vi erano fino al 2001 i Jaguar, altri validi aerei di seconda generazione, pensati come striker per rimpiazzare, tra l'altro, i Phantom della RAF. Rispetto a questi, in generale, i Jaguar erano più piccoli ma con una impostazione non tanto dissimile, specie per la trave di coda. La differenza maggiore era che l'ala, oltre ad essere più piccola, era posta in alto sulla fusoliera per aumentare lo spazio per i carichi bellici, che non era molto se si considera che questa macchina è più piccola del Phantom e ha un'ala più piccola: addirittura, alcuni Jaguar (quelli inglesi e internazionali) per portare da 5 a 7 i punti d'aggancio sono stati costretti a istallare delle rotaie di lancio sul dorso delle ali, per non sciupare per i missili AAM d'autodifesa due dei preziosi punti di carico subalari. Essi vennero aggiornati allo standard GR.3 della RAF, e si trattava di apparecchi con due motori turbofan ad alto rapporto di diluizione, dotati di postbruciatore e di potenza ridotta (sono gli stessi tipi degli Hawk). Questo dava una lunga autonomia, con spunti transonici e supersonici quando serviva, mentre l'ala piccola e caricata, sebbene inadatta alla maneggevolezza, specie in quota, era pensata piuttosto per essere veloce e stabile alle tipiche quote di volo, da pochi m a 3 km. Solo il Tornado ha dimostrato una maggiore stabilità nel volo a bassa quota del Jaguar, nella RAF e di fatto lo ha rimpiazzato ancora con lo stesso profilo di missione. Ma, tornando ai Jaguar equadoregni, la loro carriera finì nel settembre 2002 quando vennero messi a terra.
 
A parte questo piccolo nucleo di aerei, vi erano fino al 2001 i Jaguar, altri validi aerei di seconda generazione, pensati come striker per rimpiazzare, tra l'altro, i Phantom della RAF. Rispetto a questi, in generale, i Jaguar erano più piccoli ma con una impostazione non tanto dissimile, specie per la trave di coda. La differenza maggiore era che l'ala, oltre ad essere più piccola, era posta in alto sulla fusoliera per aumentare lo spazio per i carichi bellici, che non era molto se si considera che questa macchina è più piccola del Phantom e ha un'ala più piccola: addirittura, alcuni Jaguar (quelli inglesi e internazionali) per portare da 5 a 7 i punti d'aggancio sono stati costretti a istallare delle rotaie di lancio sul dorso delle ali, per non sciupare per i missili AAM d'autodifesa due dei preziosi punti di carico subalari. Essi vennero aggiornati allo standard GR.3 della RAF, e si trattava di apparecchi con due motori turbofan ad alto rapporto di diluizione, dotati di postbruciatore e di potenza ridotta (sono gli stessi tipi degli Hawk). Questo dava una lunga autonomia, con spunti transonici e supersonici quando serviva, mentre l'ala piccola e caricata, sebbene inadatta alla maneggevolezza, specie in quota, era pensata piuttosto per essere veloce e stabile alle tipiche quote di volo, da pochi m a 3 km. Solo il Tornado ha dimostrato una maggiore stabilità nel volo a bassa quota del Jaguar, nella RAF e di fatto lo ha rimpiazzato ancora con lo stesso profilo di missione. Ma, tornando ai Jaguar equadoregni, la loro carriera finì nel settembre 2002, quando vennero messi a terra.
Gli A-37B erano in carico con una squadriglia, e il loro compito era l'appoggio di fuoco, stando attenti a non venire scambiati per i dirimpettai peruviani. Inizialmente ne arrivarono 12 esemplari e in seguito ne vennero chiesti altri, ma la linea di costruzione era chiusa e l'EMBRAER tentò allora di piazzare gli Xavante. Tuttavia, l'ANG ritirò ad un certo punto tutti gli aerei di questo tipo e altri andarono, per un totale di 25, in carico alla FAC. Sono macchine simili agli addestratori T-37 e hanno quindi un abitacolo biposto affiancato, ma la loro struttura è più pesante (pur rimanendo straordinariamente compatti, specie come altezza) e portano carichi su ben 8 punti d'aggancio contro i 2 originari, per un totale di circa 2 t, inoltre hanno una minigun da 7,62 nel muso. Questo è stato possibile grazie alla rimotorizzazione con motori molto più potenti di quelli utilizzati originariamente con gli aerei d'addestramento. Pesantememnte mimetizzati di verde scuro a due toni, hanno come compito l'appoggio aerotattico e ad un certo punto sono stei armati anche con missili Shafir per l'autodifesa e la lotta antielicottero. Pare che tra i tanti pretendenti alla loro sostituzione : M-346, L-159, T-50, il favorito non sia un jet, ma il Super Tucano EMB.314.
 
Gli '''A-37B''' erano in carico con una squadriglia, e il loro compito era l'appoggio di fuoco, stando attenti a non venire scambiati per i dirimpettai peruviani. Inizialmente ne arrivarono 12 esemplari e in seguito ne vennero chiesti altri, ma la linea di costruzione era chiusa e l'EMBRAER tentò allora di piazzare gli Xavante. Tuttavia, l'ANG ritirò ad un certo punto tutti gli aerei di questo tipo e altri andarono, per un totale di 25, in carico alla FAC. Sono macchine simili agli addestratori T-37 e hanno quindi un abitacolo biposto affiancato, ma la loro struttura è più pesante (pur rimanendo straordinariamente compatti, specie come altezza) e portano carichi su ben 8 punti d'aggancio contro i 2 originari, per un totale di circa 2 t, inoltre hanno una minigun da 7,62 nel muso. Questo è stato possibile grazie alla rimotorizzazione con motori molto più potenti di quelli utilizzati originariamente con gli aerei d'addestramento. Pesantememnte mimetizzati di verde scuro a due toni, hanno come compito l'appoggio aerotattico e ad un certo punto sono stei armati anche con missili Shafir per l'autodifesa e la lotta antielicottero. Pare che tra i tanti pretendenti alla loro sostituzione : (M-346, L-159, T-50,) il favorito non sia un jet, ma il Super Tucano EMB.314.
Incredibilmente, l'unico altro aereo in servizio a posti affiancati per l'addestramento su jet è in carico sempre alla piccola aviazione ecuadoregna, lo Strikemaster, derivato estremo del Provost e esportato in 143 esemplari, con motore Viper e 8 punti d'aggancio per 1360 kg di carico, e 2 mitragliatrici nel muso. È una macchina motorizzata come l'MB-326 ma più lenta per via della disposizione degli occupanti, ancora affiancati. Serve sia per l'addestramento che per l'attacco. La forza inizialmente schierata era di 8 Mk.89A, consegnati nel '72 e rinforzati nel '76 da altri 6. Ma di tutti questi aerei, il 10% circa della produzione totale, nel 1981 quelli operativi erano solo 6, e allora nel 1987 ne vennero comprati altri 9, Anche così vi sono solo 4 aerei operativi, nella loro livrea a due toni di grigio con musetto nero e -differentemente dagli A-37- superfici inferiori chiare. A parte la coda (a trave per gli A-37 con impennaggi a mezzo timone e tubi di scarico motori dietro le ali, di tipo convenzionale per l'unico motore nello Strikemaster) è difficile distinguere tra queste due macchine. In ogni caso, i loro giorni sono segnati. Nonostante questo, gli Strikemaster, rimasti gli ultimi della loro 'specie' al mondo, sono stati rinforzati da altri 2 aerei, 4 motori e altre parti di ricambio ex-Botswana e vengono usati per addestramento, ricognizione, attacco leggero. Del resto, anche una buona parte dei 25 A-37B non è realmente operativa, cosicché non v'é molto da scegliere tra la potenzialità dei due tipi.
 
Incredibilmente, l'unico altro aereo in servizio acon posti affiancati per l'addestramento su jet è pure in carico sempre alla piccola aviazione ecuadoregna, lo '''Strikemaster''', derivato estremo del Provost e esportato in 143 esemplari, con motore Viper e 8 punti d'aggancio per 13601.360 kg di carico, e 2 mitragliatrici nel muso. È una macchina motorizzata come l'MB-326 ma più lenta per via della disposizione degli occupanti, ancora affiancati. Serve sia per l'addestramento che per l'attacco. La forza inizialmente schierata era di 8 '''Mk.89A''', consegnati nel '72 e rinforzati nel '76 da altri 6. Ma di tutti questi aerei, il 10% circa della produzione totale, nel 1981 quelli operativi erano solo 6, e allora nel 1987 ne vennero comprati altri 9, Anche così vi sono solo 4 aerei operativi, nella loro livrea a due toni di grigio con musetto nero e -differentemente dagli A-37- superfici inferiori chiare. A parte la coda (a trave per gli A-37 con impennaggi a mezzo timone e tubi di scarico motori dietro le ali, di tipo convenzionale per l'unico motore nello Strikemaster) è difficile distinguere tra queste due macchine. In ogni caso, i loro giorni sono segnati. Nonostante questo, gli Strikemaster, rimasti gli ultimi della loro 'specie' al mondo, sono stati rinforzati da altri 2 aerei, 4 motori e altre parti di ricambio ex-Botswana e vengono usati per addestramento, ricognizione, attacco leggero. Del resto, anche una buona parte dei 25 A-37B non è realmente operativa, cosicché non v'é molto da scegliere tra la potenzialità dei due tipi.
 
Nell'insieme, almeno comparata alla FAP peruviana, la FAC potrebbe definirsi 'pochi ma buoni', anche se, con la caduta d'efficienza degli Strikemaster, la radiazione dei Jaguar (che prima, assieme agli Kfir e agli F.1 formavano una 'triade' nient'affatto disprezzabile, tutti aerei unici nel Sudamaerica e con notevoli capacità) e l'obsolescenza dei Mirage F.1, sempre più appare come un 'buoni ma pochi'. In termini di equipaggiamenti, la notazione più importante sono i missili Python 4, per esempio portati in due esemplari dagli Kfir sotto le ali, come anche dai Mirage F.1 che li usano assieme a due più piccoli Magic alle estremità alari. In ogni caso, i piloti ecuadoregni sanno come usare anche queste limitate risorse, come la battaglia del 10 febbraio 1995 dimostrò.
 
In tale giornata, una coppia di Mirage F.1 stava sorvegliando la Cordigliera del Condor. Vennero vettorati contro due contatti radar nemici, e col radar li beccarono a 24 km, ma poi li persero nell'approssimarsi all'intecettazione. Li videro direttamente a 13 km e nell'avvicinarsi si trovarono agganciati ad un radar, temendo di scontrarsi con i Mirage 2000, tanto da rilasciare chaff per liberarsene. Poi riconobbero gli aerei come Su-22. Il lancio di un primo missile raggiunse uno dei due, che virò stretto ed evitò di essere colpito in pieno, ma la testata da 12.5 kg di cui 6 di esplosivo detonò nelle vicinanze per spoletta radar, danneggiandolo gravemente, tanto che non riuscì a rientrare alla base. L'abbattitore era Raul Banderas, mentre il secondo pilota Uscateghui attaccò il secondo Su-22 che venne distrutto da un altro missile. Di lì a poco due A-37B vennero localizzati sopra le truppe ecquadoregne e dopo una difficile identificazione (visto che potevano essere anche connazionali) una seconda coppia di aerei, stavolta Kfir, ne abbatté uno e ne inseguì un altro che scomparve con un volo rovescio nelle nubi, e non si sa se andò perso nella manovra tra le montagne andine<ref>Westebhuis, Roger: Fuerza Aerea Ecuadoriana e Operacion Acero, Aerei Set-ott. 2007, pagg. 20-26
</ref>.
 
<references/>
 
 
 
[[Categoria:Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo|Ecuador]]