Poesie (Palazzeschi)/Il pappagallo: differenze tra le versioni

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* Il pappagallo è oggetto di '''[[w:Personificazione|personificazione]]''': (''ei guarda tacendo''), mentre le persone sono oggetto del procedimento retorico inverso, trasformandosi in animali (''la gente si ferma parlando, fischiando, e cantando'').
 
La '''staticità''' della scena non è soltanto sottolineata dal '''metro''' (ritmo trisillabico come di consueto in questo periodo): l'estremamente ostinata ripetizione dei gruppi consonantici -''nd''- e -''nt''- in tutti i versi mette in particolare evidenzia la ripetitività di ciò che sta accadendo (''cent'anni, guardando, la gente, non canta, passando, parlando, fischiando, cantando, tacendo'', eccetera). Similmente, si ritrovano in continuazione delle [[w:Assonanza|assonanze]] costruite sulle vocali ''e'' ed ''a''. L'uso del [[w:Gerundio|gerundio]] sottolinea le componenti di atemporalit, dato che i vari avvenimenti non si svolgono in successione, ma contemporaneamente tra di loro.
 
Potrebbe esserci una sorta di identificazione tra l'animale e l'io poetico, come si può del resto intuire leggendo altre poesie del Palazzeschi, in cui l'io poetico si espone alla curiosità ed agli sguardi della massa (prima tra tutte ''[[Poesie (Palazzeschi)/Chi sono?|Chi sono]]'', ma anche ''[[Poesie (Palazzeschi)/E lasciatemi divertire|Lasciatemi divertire]]''.