Poesie (Palazzeschi)/La croce: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 9:
|metro=7 versi di 6, 9, 12 e 15 sillabe. Rima interna tra ''segno'' e ''legno''.}}
 
Come altri autori vicini al [[w:crepuscolarismo|crepuscolarismo]], per Palazzeschi il simbolo non viene più utilizzato come rappresentante di entità astratte ed a noi superiori (salvezza, cristianità, valori). Viene ripreso dalle correnti letterarie precedenti per essere svoutato di parte del suo significato e poi almeno in parte reinterpretato. Il simbolo, la croce, è riconducibile tanto alla '''cristianità''' della gente che passa (segno della croce), tanto alla '''morte''' (il cui giorno viene indicato sul legno). È legato tanto al legno (rima con ''segno'', identità tra l'oggetto ed il suo matariale), quanto alle strade percorse dalle persone che si incrociano (''crocicchio'').
 
Il tono di fondo è intimo ma profondamente malinconico. La [[w:reticenza|reticenza]] di fondo del Palazzeschi rende la scena misteriosa e cupa. Anche il colore delle immagini, essenzialmente in bianco e nero, fa trasparire i '''dubbi esistenziali''' di un giovane poeta in conflitto con la società, turbato e, come avrebbe spiegato più tardi, quasi disperato. È questo uno dei componimenti con i quali Palazzeschi sostenne di aver creato una "poesia malata".