Storia della letteratura italiana/Silvio Pellico: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Arresto pellico maroncelli.jpg|250px|right|thumb|<small>L'arresto di Pellico e di Maroncelli</small>]]
Pellico e gran parte degli amici fanno parte della setta segreta di tipo carbonaro dei cosiddetti "Federati"; questa viene scoperta dalla polizia austriaca: il 13 ottobre [[1820]], Pellico, [[w:Piero Maroncelli]] e altri vengono arrestati. Traslati da [[Milano]] alla [[w:Piombi|prigione dei Piombi]] di Venezia, vi giacettero dal [[20 febbraio]] [[1821]]. Qui, il 21 febbraio gli venne letta la sentenza: ''morte … commutata in quindici anni di carcere duro, da scontarsi nella fortezza di [[w:Spielberg]]''. La notte fra il [[25 marzo|25]] ed il 26 marzo 1822 partirono per destinazione finale: attraverso [[w:Udine]] e [[w:Lubiana]] giunsero alla fortezza dello [[w:Spielberg]] a [[w:Brno]] in [[w:Moravia]]. <br/>
La dura esperienza carceraria, che si conclude con la grazia imperiale e il rimpatrio nel 1830, costituisce il soggetto dell'opera autobiografica ''[[w:Le mie prigioni]]'', che ebbe grande popolarità ed esercitò notevole influenza sul movimento risorgimentale, anche se il suo tono dolente non si avvicinava agli atteggiamenti dei patrioti più giovani. [[w:Klemens von Metternich|Metternich]] ammise che il libro aveva danneggiato l'[[w:Austria]] più di una battaglia perduta. Va ricordato anche che scrisse un testo di ''Memorie dopo la scarcerazione'' andato perduto.