Storia della letteratura italiana/Silvio Pellico: differenze tra le versioni

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Travagliato da problemi familiari e fisici negli ultimi anni della sua vita interruppe la produzione letteraria e visse come segretario e bibliotecario di [[w:Juliette Colbert]] nel [http://www.castelliaperti.it/ita/popup_castelli.lasso?id=1028 Castello] dei [http://www.palazzobarolo.it/storia/marchesi.php Marchesi di Barolo].
 
==Le mie prigioni==
 
'''''Le mie prigioni''''' è un testo puramente autobiografico scritto da Silvio Pellico che si svolge in un arco di tempo che va dal 13 ottobre 1820, data in cui venne arrestato l'autore, al 17 settembre 1830, giorno del suo ritorno a casa.
 
In essa Pellico descrive la sua esperienza di detenzione nel [[Spielberg|carcere dello Spielberg]] in seguito alla sua adesione ai [[moti carbonari]].
 
Pellico iniziò la stesura dell'opera nel 1831, incoraggiato dal suo confessore, e la concluse nel 1832.
 
Grazie al ministro [[Giuseppe Barbaroux|Barbaroux]], in carica a quel tempo, il libro riuscì a superare i problemi derivanti dalla [[w:censura]] e ad essere pubblicata dall'editore Bocca nel mese di novembre del 1832.
 
Nel 1843 comparvero, nella traduzione francese, i capitoli aggiunti (redatti sempre nel 1832) che facevano parte di un'opera a carattere autobiografico di più ampio respiro - ma che lo scrittore non portò a termine - riguardanti il periodo immediatamente successivo alla sua liberazione.
Di tale libro il Ministro austriaco Metternich ammise che danneggiò l'immagine dell'Austria più di una guerra perduta.
 
 
 
==Bibliografia==