Storia della letteratura italiana/Giovanni Berchet: differenze tra le versioni

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Nato a Milano nel 1783 da una famiglia di origine savoiarda, da giovane fu traduttore non solo di opere poetiche, all'avanguardia che esprimevano il nuovo gusto romantico, come l'ode "''Il bardo''" di [[w:Thomas Gray|Thomas Gray]], ma anche di romanzi, come "''Il vicario di Wakefield''" di [[w:Oliver Goldsmith|Oliver Goldsmith]].
 
Nel [[1816]] fu l'autore del più famoso manifesto del [[w:romanticismo]] italiano, ovvero la "''Lettera semiseria di Grisostomo al suo figliolo''"; il nome completo di tale opera era "''Sul cacciatore feroce e sulla Eleonora di G.A. Bürger. Lettera semiseria di Grisostomo al suo figliolo''".
 
Nel 1818 fece parte del gruppo che fondò [w:[Il Conciliatore|Il Conciliatore]], il foglio che era portavoce delle posizioni romantiche. Due anni dopo si iscrisse alla [[w:Carboneria|Carboneria]], coltivando contemporaneamente la passione politica e quella letteraria. Partecipò ai [[w:moti del 1821|moti repressi]] del 1821 e per sfuggire all'arresto fu costretto ad andare in esilio prima a Parigi, poi a Londra ed infine in Belgio.