Storia della letteratura italiana/Romanticismo: differenze tra le versioni

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== Temi tipici del romanticismo ==
vedi anche [[w:Poetica romantica]]
 
Temi caratteristici di quasi tutti i campi toccati dal movimento romantico sono:
*''Negazione della [[w:ragione]]'': gli autori romantici rifiutano l'idea [[w:illuminismo|illuministica]] della ragione, in quanto questa non si è rivelata in grado di spiegare la totalità delle cose che sono. Per questo nell'era romantica c'è un grande progresso nell'esplorazione dell'irrazionale: la follia, il sogno, le visioni assumono un ruolo di primaria importanza.
*''[[w:Esotismo]]'': è una fuga dalla realtà, che può essere temporale o spaziale, e che può andare verso un luogo esotico o comunque lontano da quello di appartenenza, oppure in un'epoca diversa da quella reale, come il medioevo o l'età classica. Il tema della fuga sarà fortemente sentito e ripreso da molti autori novecenteschi, tra i quali spicca [[w:James Joyce]] (con ''[[w:Gente di Dublino]]'').
*''[[w:Soggettivismo]] e individualismo'': con la mancanza della ragione illuministica, tutto ciò che circonda l'uomo, la natura, non ha più una sola e razionale chiave di lettura, ed è così che si arriva al concetto per cui ogni uomo riflette i propri problemi, o comunque il proprio io, nella natura, che ne diventa così il prodotto soggettivo.
*''Concetto di popolo e nazione'': una fonte di ispirazione dei poeti romantici è l'opera di [[w:Omero]], che si prefigura come risultato della tradizione orale e folcloristica di un intero popolo: in questo periodo infatti, l'individualismo diventa, su grandi dimensioni (quindi a livello statale) una forma di nazionalismo, che sfocia per esempio nella ricerca di origini antiche delle moderne nazioni (da qui anche l'interesse per il medioevo, che viene rivalutato).
*''Ritorno alla religiosità'': mancando il supporto della ragione illuminista, l'uomo romantico cerca stabili supporti nella [[w:fede]] e nella conseguente tensione verso l'infinito. Si determina così un ritorno all'utilizzo di pratiche magiche e occulte, spesso accidentale motivo di importanti scoperte scientifiche.
*''Studio della storia'': mentre nel [[w:XVIII secolo|Settecento]] illuminista l'uomo veniva considerato quale essere razionale e quindi di pari dignità nel corso della storia, in età romantica si recupera una visione dell'uomo ''[[in fieri]]'', cioè in costante cambiamento. Si sviluppano così nuove discipline come la [[w:numismatica]], l'[[w:epigrafia]], l'[[archeologia]], la [[w:glottologia]]. Due importanti teorizzatori della lettura più scientifica e oggettiva della storia sono [[w:Theodor Mommsen|Mommsen]] e [[w:Barthold Niebhur|Niebhur]]. <br>Parallelamente si sviluppa una forte critica allo spregiudicato uso del ''lume della ragione'' che nel Settecento portò molti pensatori illuministi a stigmatizzare il popolo del [[w:Medioevo]], oppresso dal peso di una religione [[w:oscurantesimo|oscurantista]]: i romantici, predicando un ritorno alla religiosità e invitando al ''tuffo nella fede'' (oggetto d'indagine peraltro già affrontato da [[Blaise Pascal|Pascal]]<ref name="Pensieri">Cfr. "[[w:Scommessa di Pascal|Scommessa su Dio]]", ''Pensieri'', [[w:Blaise Pascal]]</ref> e successivamente da [[Søren Kierkegaard|Kierkegaard]]<ref name="Aut aut">Cfr. "[[Kierkegaard#La_vita_religiosa|Lo stadio religioso della vita]]", ''Stadio del cammino della vita'', [[Søren Kierkegaard]]</ref>), riabilitano i tempi bui del Medioevo, apprezzando quei caratteri che l'illuminismo criticava (lo stesso [[w:Hegel]] finirà per rivalutare le religioni "positive", condannate in età giovanile<ref name="Lo spirito del Cristianesimo e il suo destino">Cfr. ''"Lo spirito del Cristianesimo e il suo destino"'', [[w:Georg Hegel]]</ref>).
Vedi anche[[w:Romanticismo (concezione della Storia]]