Metrica classica/Trimetro giambico: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m ha spostato Metrca classica/Trimetro giambico a Metrica classica/Trimetro giambico: typo nel titolo
Ramac (discussione | contributi)
m cambio avanzamento a 75%
Riga 1:
{{da dewikificare}}
Il '''trimetro giambico''' è un [[w:verso]] della [[w:poesia]] [[w:letteratura greca|greca]] e [[letteratura latina|latina]] formato da tre metri, o [[sizigia|sizigie]] ciascuno formato a suo volta da due [[w:piede (poesia)|piedi]] [[giambo|giambici]].
Di tale verso esistono tre varianti metriche principali: il ''trimetro giambico acataletto'' (o forma normale), il ''trimetro giambico catalettico'' e il trimetro giambico "zoppo" o ''scazonte'', o ''coliambo''.
Line 95 ⟶ 96:
 
Il modello dei giambografi arcaici e degli scrittori ellenistici fu ripreso invece da [[w:Gaio Valerio Catullo|Catullo]], che utilizzò a più riprese, per le sue ''nugae'', tanto il coliambo (ad es. il famoso ''Miser Catulle, desinas ineptire'') che il trimetro giambico acataletto, non disdegnando anche tour de force metrici di gusto molto [[w:Alessandria d'Egitto|alessandrino]] (ad es. il carme n. 4, "Phaselus ille, quem videtis, hospites). Dopo di lui, [[w:Quinto Orazio Flacco|Orazio]] utilizzò questi metri nei suoi epodi, e [[w:Marziale]] negli epigrammi; e il trimetro è anche adottato da [[w:Lucio Anneo Seneca|Seneca]] per le sue tragedie, secondo una struttura molto più regolare rispetto a quella del senario giambico arcaico.
 
[[Categoria:Metrica classica|Trimetro giambico]]{{Avanzamento|75%|15 settembre 2008}}