Storia della letteratura italiana/Giovanni Berchet: differenze tra le versioni

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Infatti, sostenendo la necessità di sprovincializzare la letteratura contemporanea guardando oltre i confini dell'Italia, Berchet identificò il nuovo pubblico della letteratura romantica con il "popolo", ovvero quella parte di popolazione né troppo sofisticata e tradizionale né eccessivamente incolta e grossolana. Tale idee sarebbero state riprese anche da altri autori più famosi del Berchet, quali ad esempio Giacomo Leopardi , Ugo Foscolo (nella sua ultima produzione poetica) ed Alessandro Manzoni .
 
==TESTI completi da Wikisource==
[[s:Sul «Cacciatore feroce» e sulla «Eleonora» di Goffredo Augusto Bürger. Lettera semiseria di Grisostomo al suo figliuolo]] (1816)
[[s:I funerali]] , Satira. (1808)
[[s:Elogio di Benedetto Castelli bresciano]] (1819)
 
===Traduzioni===
[[s:Il Bardo]] [1] (1807)
 
[modifica] Note
↑ Traduzione dal testo inglese di Thomas Gray (1757)
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== Bibliografia ==
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*G. Derla, ''Poetica e ideologia di G. Berchet'', in «Convivium» 36 (1968), pp. 293-308;
*V. Spinazzola, ''La poesia come spettacolo di G. Berchet'', in ''Storia della letteratura Garzanti'', VII, pp. 972-984.
 
 
== Collegamenti esterni ==