Storia della letteratura italiana/Vincenzo Monti: differenze tra le versioni

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Inizialmente su posizioni contrarie alla [[w:rivoluzione francese|rivoluzione francese]] che trovarono spazio nelle sue poesie La [[s:Feroniade|Feroniade]] o La Musogonia, Monti accolse tuttavia, successivamente, in modo positivo i mutamenti politici portati dall'arrivo in Italia di [[w:Napoleone Bonaparte|Napoleone]], divenendo addirittura un collaboratore dell'amministrazione cisalpina.
 
In effetti già il 18 luglio 1797, solo pochi giorni dopo la proclamazione della costituzione della [[w:Repubblica Cisalpina|Repubblica Cisalpina]], egli era giunto a Milano da Roma. Tornati gli austriaci nel corso della [[w:campagna d'Egitto e di Siria|Campagna d'Egitto]], Monti si rifugiò a Parigi, per tornare al seguito di [[w:Napoleone I di Francia|Napoleone]] nel marzo [[1801]], alcuni mesi dopo [[w:Battaglia di Marengo|Marengo]]. Al periodo parigino risale la Mascheroniana, opera in tre canti rimasta incompleta scritta da Monti in occasione della morte di [[w:Lorenzo Mascheroni!Lorenzo Mascheroni]] il 14 luglio 1800.
 
Ritornato in Italia fu nominato professore di [[w:retorica|retorica]] all'università di Milano e poi di Pavia dove tenne tuttavia soltanto il discorso inaugurale. Dopo che Napoleone si fece [[w:Regno d'Italia (1805-1814)|Re d'Italia]] nel 1805 Monti divenne lo storico e [[w:poeta cesareo|poeta ufficiale]] di corte, componendo molte liriche inneggianti a Bonaparte, alle sue vittorie e alla sua politica, come la poesia "Bardo della Selva nera". Quest'opera celebra [[w:Napoleone Bonaparte|Napoleone]] tramite le parole di uno dei suoi soldati sopravvissuto alla battaglia di [[w:Austerlitz|Austerlitz]].