Sistema delle acque bolognesi/Fiume Reno: differenze tra le versioni
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Con uno sviluppo di 124 km di arginature (fra le più imponenti ed alte della Pianura Padana, visibili da chilometri di distanza), il sistema idraulico del '''Reno''' è stato modificato da affluente di destra [[Po]] a bacino indipendente e le sue acque sono state deviate in canali artificiali come lo scolmatore di Reno ([[Cavo Napoleonico]]), il [[Canale Navile]] (dapprima chiamato Canale di Reno, ancora funzionante) ed il [[Canale di Savena]] (poi denominato Savena Abbandonato in quanto scorre nell'alveo che era del Fiume [[Savena]] fino alla sua immissione in [[Idice]]). Questi due, derivando rispettivamente le acque dallo stesso '''Reno''' (alla Chiusa di Casalecchio) e dal [[Savena]] (alla Chiusa di San Ruffillo) la restituiscono al '''Reno''' nel tratto di pianura. Anche nel tratto montano esistono svariati canali a servizio di industrie locali (ad esempio la grande cartiera di Lama di Reno, fra [[Marzabotto]] e [[Sasso Marconi]]) che prima prelevano acqua dal fiume e poi gliela restituiscono dopo pochi chilometri. Sicché si può affermare che, complessivamente, il '''Reno''' è un corso d'acqua sfruttato intensivamente per i più svarianti scopi (potabile, irriguo, industriale, ecc.) e che costituisce una risorsa idrica fondamentale per le zone che attraversa, peraltro densamente abitate ed industrializzate.
A conferma di quanto appena asserito, basti osservare che a circa 8
Fra gli affluenti del '''Reno''', meritano una menzione anche i due unici torrenti che passano per [[Bologna]] e che nascono entrambi da piccole sorgenti (perenni) nelle colline a sud della città: il Ravone (corso di circa 12 km) passa fuori dal centro storico, prevalentemente con alveo tombato e canalizzato nella zona urbanizzata e termina il suo corso presso Trebbo di Reno buttandosi da destra nel fiume. Ma soprattutto è importante, storicamente, il [[torrente]] [[Aposa]], detto anche anticamente ''Avesa'', (corso 10 km, con sorgente presso Roncrio) che è il vero "fiume" della città, passando nella parte più antica del centro storico (lambisce le [[Torri di Bologna|Due Torri]], presso le quali l'antica [[via Emilia]] romana - ora interrata - lo scavalca con un ponte sotterraneo di pregevole fattura) e sfocia nel complesso sistema di canali sotterranei del centro di [[Bologna]], mescolando le sue acque con quelle del [[Savena]] e del '''Reno'''. Entrambi questi torrenti sono soggetti a rilevanti piene, raccogliendo, specie l'Aposa, una considerevole aliquota degli scarichi meteorici della città. L'Aposa, a seguito della radicale bonifica e ripristino dell'alveo attuati verso la fine del XX secolo, è anche comodamente visitabile nel suo percorso sotterraneo per buona parte del centro storico di Bologna ed a tale scopo l'[[Associazione Amici delle Acque]] organizza interessanti visite guidate.
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