Sistema delle acque bolognesi/Fiume Reno: differenze tra le versioni

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L'analisi di questi valori conferma innanzitutto il carattere torrentizio del fiume il cui bacino è impostato quasi interamente su rocce e terreni impermeabili (tranne qualche porzione montana dell'alto corso del fiume, delle due [[Limentra]] e del [[Santerno]]) che ne caratterizzano notevoli escursioni del regime idraulico. Peraltro, nella pianura, specie attorno a [[Castenaso]], esistono alcune piccole [[risorgive]] (fra le poche al piede dell'Appennino Settentrionale), ma di portata assai trascurabile.
 
L'analisi storica dei valori di portata minima (specie quelli alla Chiusa di Casalecchio), inoltre, conferma che il fiume, un tempo con portate minime assolute di dieci volte superiori a quelle attuali per effetto dell'aliquota di terreni semipermeabili che emunge nell'alto corso proprio e di alcuni suoi affluenti (allo sbocco in pianura era nettamente il principale corso emiliano con portate minime assolute triple di quelle del [[Taro]], del [[Trebbia]], della [[Secchia]] e del [[Panaro]], per tacere dei corsi minori: non è un caso che i maggiori impianti idroelettrici siano nel suo bacino), sta subendo uno sfruttamento intensivo del tratto montano a scopo antropico, con captazione pressoché sistematica delle sorgenti montane di moltissimi suoi affluenti: basti osservare che il suo maggior tributario, il [[Setta (fiume)|Setta]], ordinariamente per almeno tre mesi in estate, non gli versa alcun afflusso, poiché è interamente captato dall'Acquedotto di Bologna meno di 1 Km a monte della confluenza.
 
 
== Storia e curiosità ==