Sistema delle acque bolognesi/Aposa: differenze tra le versioni
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L''''Aposa''' è un [[torrente]] che attraversa la città di [[Bologna]].
Il corso di tale torrente è di circa 10 [[Chilometro|chilometri]] e la sua sorgente è presso Roncrio,
A partire dal [[1995]] l'Aposa è stato soggetto a riscoperta e riqualificazione principalmente dovute al progetto di separazione delle acque meteoriche dagli scarichi urbani, fino ad allora confluenti nelle medesime arterie. Da allora l'Aposa è caratterizzato da una portata d'acqua minima che però, come accade di norma per i corsi d'acqua passanti per terreni fortemente antropizzati o pressoché totalmente cementificati come le città, può aumentare immensamente in caso di periodi di pioggia.
Nei toponimi caratterizzanti luoghi e vie di Bologna la memoria storica ha cristallizzato il fondamentale valore che le acque hanno avuto in passato per la città e ancor oggi l'Aposa, talvolta ancora nella lezione anteriore ''Avesa'', nome che la leggenda vuole attribuito al torrente dall'etrusco Fero a ricordare l'amante [[Galli|Gallica]], più precisamente, principessa dei [[Galli Boi]] che insieme agli Etruschi abitavano la città in età preromana, annegata nelle acque del torrente per raggiungere l'amato, ricorre spesso in nomi come ''Via Valdaposa'' o ''Via Avesella''.
==Bibliografia==
* Marco Poli, ''Il torrente Aposa'' (con testi di Marco Poli, Elena De Angelis, Francisco Giordano, Maria Luisa Rezza, Angelo Zanotti), ed. Costa, 2000, (volume riedito nel 2001 con aggiornamenti) Bologna;
* Francisco Giordano, ''Alla scoperta del torrente Aposa. Scale d’accesso in Piazza Minghetti e Piazza San Martino'', in: ''INARCOS, rivista ingegneri e architetti'', Bologna, LVI, 618, aprile 2001;
* Francisco Giordano,''L’occultamento dell’Aposa nel 1865: “gioverà sempre e potentemente al comodo ed alla salute di un’imponente classe di cittadini”'', in: ''Strenna Storica Bolognese'', ed. Pàtron, LI, 2001, Bologna.
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