Utente:Lord Hidelan/Sandbox: differenze tra le versioni

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===Santi Glisente Fermo e Cristina===
Al tempo di Carlomagno Fermo Glisente e la loro sorella Cristina giunsero in Valle Camonica. Cristina era convertita al cristianesimo, e tentava di convincere anche i suoi fratelli, ma vi siuscì solo quando, lacerati dalle ferite della battaglia, mennerovennero improvvisamente miracolati. Allora i tre decisero di abbandonare il mondo e ritirarsi in romitaggio in tre luoghi della valle camonica: Glisente, il maggiore, scelse un monte presso Berzo Inferiore, Fermo un monte presso Borno e Cristina un monte presso Lozio. Essi escogitarono un sistema di segnali per permettere ai parenti di capire se fossero vivi oppure no: avrebbero acceso dei fuochi al calar della sera. Ma solamente Fermo ne avrebbe accesi due: uno per Cristina (che dalla sua posizione non poteva vedere quello di Glisente) e uno per Glisente (che non poteva vedere quello di Cristina). Una sera FernoFermo accese un solo fuoco: Cristina (a cui una cerva portava da mangiare) infatti era morta. Un'altro giorno anche il fuoco di Glisente non s'accese: anche il fratello maggiore era morto. Fermo, assistito da un'aquila e da un'orsa, concluse anch'esso la sua vita, e gli abitanti di Borno gli dedicarono il monte.
:Tratto da: {{cita libro | cognome= Gaioni| nome= Giorgio | titolo= Leggende di Val Camonica e di Val di Scalve| editore= M. Quetti| città= [[Artogne]] | anno= [[1990]]|pagine=55}}
::Borno, Losine, Berzo Inferiore, Colle di S. Glidente, Monte S. Fermo