Utente:Lord Hidelan/Sandbox: differenze tra le versioni

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===I Morti dei ''Grimàlcc''===
I ''Grimàlcc'' sono una località tra Angolo Terme e Rogno. Un vecchietto aveva portato colà a svernare le proprie bestie, ma la sera dal bosco proviene questa voce ''Zampa di capra-piede di porco-chi non è vivo-di certo è morto''. Il vecchio, che non credeva nei Morti, manda alla malora le voci che l'hnnohanno svegliato nella notte. Il mattino seguente, andnando al casinèt (edificio adibito alla lavorazione del formaggio) si trova, al posto del catenaccio della porta, il braccio di un morto. Livido dal terrore allovaallora fugge in paese, chiedendo consiglio al parroco. QUestiQuesti gli consiglia di tornare alla cascina recando in mano un gatto con la lettera M incisa sulla fronte, da solo, in modo da riparare l'offesa ai Morti. Egli allora vaga per tutto il paese cercando il gatto con tale caratteristica, che trova in cima al tetto del castello dei Federici. Quindi risale verso la cascina dove nuovamente risuona il canzonatorio ''Zampa di capra-piede di porco-chi non è vivo-di certo è morto''. Il vecchio allora dice ''anime benedette riprendetevi il vostro braccio,ed io giuro che non farò più scherno di voi''. Alora una voce disse ''beato te che porti il gatto dei Morti, altrimenti ci avresti dovuto seguire su due piedi!''. Fatto questo sia i morti che il gatto scomparvero.
:Tratto da: {{cita libro | cognome= Gaioni| nome= Giorgio | titolo= Leggende di Val Camonica e di Val di Scalve| editore= M. Quetti| città= [[Artogne]] | anno= [[1990]]|pagine=25}}
::Angolo Terme, Rogno, Morti, Gatto
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===I piedi del Diavolo===
Un giorno un vecchio irascibile, facile nelle bestemmie, non riusciva a montare la panna con la zangola. Dopo ore di inutile lavoro esclamò''comparisse almeno il diavolo ad aiutarmi''. Detto questo comparve un essere incandescendete circondato dal fuoco. Al chè il vecchio fuggì dalla sua casa, inseguito dal mostro, e raggiunse un gruppo di manrianimandriani presso la località Giardì dove vi era una pietra squadrata a mo' di altare. Lì s'inginocchiarono e si fecero il segno della croce per invocare i santi. Quando aprirono di nuovo gli occhi si accorsero che il demonio era sparito, ma sulla roccia di fronte a loro erano rimaste delle orme caprine. Essa è tutt'ora chiamata la ''Corna dei pè del diàol.
:Tratto da: {{cita libro | cognome= Gaioni| nome= Giorgio | titolo= Leggende di Val Camonica e di Val di Scalve| editore= M. Quetti| città= [[Artogne]] | anno= [[1990]]|pagine=39}}
::Roccia, Diavolo
 
===Buco della Paura===
Sul Pian del carnì, sopra Angolo Terme, si trova il Buco della Paura (Bùs de la Pòra). Si narra che una giovane ragazza stesse portando al pascolo le sue agnelle, quando incrociò un viandante seduto ssu di un sasso, che aveva dei piedi caprini, delle dita lunghissime con le unghie come quelle dei nibbi, ed i capelli ricciuti come serpenti, ma la voce soave che ammaliava. La giovane cadde sotto l'incanto e si mise a seguire il viandante che s'avviava verso la montagana. Al passaggio dell'uomo dai "pè de cavra" (piedi di capra) tutti gli animali fuggivano e la natura appassiva. Ad un tratto scppia un temporale ad, al rimbombo del tuono, del quale aveva sempre avuto timore, la ragazza si scuote dall'icanto e si fa automaticamente il segno della croce. il vinadante sgomento viene allora colpito da un fulmine, che crea un profondo buco dove agli vi cade dentro. Questa è l'origine del Bus de la Pòra.
:Tratto da: {{cita libro | cognome= Gaioni| nome= Giorgio | titolo= Leggende di Val Camonica e di Val di Scalve| editore= M. Quetti| città= [[Artogne]] | anno= [[1990]]|pagine=39}}
::Ango Terme, Buco, Pè de Cavra