Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Arabia Saudita: differenze tra le versioni

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{{Forze armate mondiali}}
[[Immagine:Flag of Saudi Arabia.svg|150px|left|thumb]]
L'[[w:Arabia Saudita|Arabia Saudita]], un ricchissimo Paese grazie alle immense riserve di petrolio sul suo territorio, ha avuto modo di incrementare, sia pure lentamente, anche le sue forze armate. Inizialmente, la sua forza militare era modesta, ma negli anni '50 iniziarono programmi importanti. Uno di questi era certamente l'acquisizione di aerei ad alte prestazioni, che inizialmente furono di due tipi: '''F-5 americani''' e alcuni dei pochi ''Lighting'' esportati dalla [[w:Gran Bretagna|Gran Bretagna]]. La marina ebbe solo in tempi successivi dei miglioramenti notevoli, che arrivarono in effetti a livelli apprezzabili solo con la '''[[w:Classe Madina (fregata)|Classe Madina]]''', una potente classe di ''4 fregate'', originariamente chiamate '''F-2000''' (Frigate 2000t2000 t displacement).
 
Inoltre, la struttura sociale della nazione era ed é ancora evidentemente pre-moderna se non proprio medievale, dopotutto si tratta di una monarchia assoluta. Meno ovvio come questo influenza sulla struttura delle forze armate.
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Nel secondo dopoguerra entrò in una fase di rinascimento economico, grazie alle immense ricchezze date da quella sostanza oleosa e maleodorante, per secoli quasi inutilizzabile, chiamata petrolio. La forza militare dei [[w:Sauditi|Sauditi]] si appoggiò inizialmente agli Inglesi e anche agli Americani.
 
Tra gli acquisti del secondo dopoguerra, da ricordare il numero, invero ridotto, di caccia '''[[w:F-86|F-86]]''' avvenuto nel 1958. Sebbene piuttosto in ritardo rispetto al valore residuo che questi apparecchi ancora possedevano, l'acquisto da parte dei sauditi diede una prima esperienza di jet ad "alte prestazioni". La commessa totale, ovviamente di seconda mano non essendo più i caccia in produzione, vide 16 macchine ''ex-USAF'' che vennero aggiornate allo standard ''F-86F-40'', e forse vennero seguiti da altri 3 ex-Norvegesi nel 1966. La mancanza di parti di ricambio negò a tutti i caccia l'entrata in servizio attivo con il '''No.7 Squadron''' basato a Dharhan. In ogni caso, non ebbero che un ridotto uso e all'inizio degli anni '70 vennero sostituiti dagli '''[[w:F-5|F-5]]'''.
 
Questi <ref>[http://home.att.net/~jbaugher1/f5_33.html]</ref>erano del modello A, e la '''RSAF''' fu una dei primi utilizzatori, ma appena possibile, a questi caccia assai poco sofisticati (che agivano come 'spalla' per i Lighting) vennero aggiunti i caccia F-5 di seconda generazione: '''[[w:F-5E5|F-5]]'',''E,F'', ''RF-5E'' e anche i biposto, prima non comprati, del tipo B. Le commesse iniziarono nel 1971, l'anno dopo il prototipo della seconda generazione, che introduceva alcuni miglioramenti molto sentitamente richiesti, quali il radar e motori più potenti. Le commesse di 30 F-5E e 20 F iniziarono nel 1974, naturalmente con il solito sistema '''FMS''' e il nome del relativo programma, '''''Peace Hawk'''''. Dopo un breve embargo relativo alla crisi petrolifera del 1974 dovuta alla decisione degli arabi di usare la loro arma più potente contro il sostegno occidentale ad [[w:Israele|Israele]], le consegne ripresero già nel 1975 con altri ''40 'E'' e ''20 'F'', con il programma Peace Hawk II. Finalmente, altri due vennero comprati nel 1976, modello ''F'', e ''10 RF-5'' nel 1982 (rimpiazzando alcuni F-5E modificati per la ricognizione con le attrezzature dei vecchi A) assieme a ''4 'E'' e ''1 'F'' per rimpiazzare le perdite. A quel punto la '''RSAF''' ebbe in carico oltre ''100 F-5'' che rimpiazzarono i poco adatti Lighting nel ruolo di attacco al suolo e divennero senza dubbio i più importanti caccia tattici sauditi. La loro carriera ebbe luogo con il N.3 Sqn a Taif come unità '''OCU''', seguita dal No.10, sempre a '''Taif/Prince Fahd AB''', e il 17imo a '''Tabuk/King Faisal AB'''.
 
Naturalmente, data la ricchezza di denaro e la scarsità di personale, i sauditi cercarono dei caccia che fossero dotati dei più sofisticati sistemi d'arma disponibili. A differenza, per esempio, degli F-5 dell'[[w:Iran|Iran]], essi erano stati comprati per restare in servizio per parecchio tempo e quindi erano stati dotati di vari sistemi d'arma che li valorizzassero appieno e ne conservassero la validità per molti anni:
*potevano usare le '''CBU Rockeye''' in ruolo controcarro
*letali missili fire-and forget '''[[w:AGM-65A|AGM-65A]]''' e '''B Maverick'''.
Nel ruolo di attacco di precisione potevano contare:
*sulle bombe laser '''GBU-10''' e -12 da 227 kg,
E infine nel ruolo '''SEAD''' potevano usare i missili '''Shrike''', abbinati al sistema '''RWR''' che era tutt'altro che uno standard per gli ''F-5E''.
I missili aria-aria erano i ''[[w:Sidewinder''|Sidewinder]], ma anche gli ''[[w:R.550 Magic''|R.550 Magic]]. L'avionica contava poi sulla piattaforma inerziale di seconda generazione ''Litton LN-33'', sull''' RWR ALR-46''', sui ''pod ECM ALQ-101'' e ''ALQ-119''. Per l'impiego delle armi guidate gli F-5F biposto (questo spiega tra l'altro il numero elevato di queste macchine rispetto al normale) erano utilizzati per l'attacco e designazione con bombe laser: probilmente queste erano utilizzate anche dai monoposto, ma solo i biposto potevano guidarle, con un rudimentale ''AVQ-27'', designatore laser ad azionamento manuale, sistemato sul tettuccio. Infine, questi caccia erano muniti di sonde per il rifornimento in volo dalle aerocisterne ''KC-130''. Nell'insieme, si trattava di caccia F-5 "Gold plated" ma al solito, il personale era un elemento più carente dei mezzi materiali. Circa 20 aerei sono stati persi nel servizio, che ancora nei tardi anni '90 continuava, incluso uno perso durante una missione CAS il 13 febbraio del 1991, in quanto questi piccoli e piuttosto anziani caccia vennero utilizzati dai sauditi assieme ai Tornado. Non c'é molto da stupirsi, considerando che i sauditi utilizzarono anche gli addestratori '''Hawk''' come cacciabombardieri tattici.
 
Degno di nota l'acquisto di un certo numero di ''Lighting'', esportati solo qui e in [[w:Kuwait|Kuwait]] per un totale di circa 50 macchine. Erano potenti e veloci, ma anche costosi e pesanti per quel poco che offrivano, specie in termini di raggio d'azione e flessibilità d'impiego. Altre macchine importanti furono i '''caccia F-5 americani''', ma i Sauditi rimasero ad un livello di operatività se non anche di forza numerica molto basso per lungo tempo, a causa di problemi demografici. Solo dagli anni '70 iniziarono a sviluppare davvero coerentemente la loro capacità militare, con massicci investimenti che però non hanno aiutato molto il Paese ad uscire da carenze di organico, personale addestrato, e in generale da una situazione che, nonostante la modernità e ricchezza, ha molto più a che fare con le società medioevali che in stati arabi moderni come per esempio, il confinante [[w:Irak|Irak]].
 
==1984<ref>Armi da guerra 65: Arabia Saudita/Oman </ref>==
==1984==
Le forze armate in quell'anno erano molto intensi gli aggiornamenti nel campo degli equipaggiamenti, ma l'esercito era ancora una struttura veramente unica: ne esistevano due, costruiti per controllarsi a vicenda. L'esercito regolare era stato fondato per controllare il potere della Ikhwan, una forza leggera per condurre azioni di guerriglia contro i Turchi, formata per lo più da beduini, che aveva combattuto bene per l'indipendenza agli inizi del XX secolo.
[[Immagine:French AMX-30 Desert Storm.jpg|250px300px|right|thumb|Un AMX-30 francese in Desert Storm. In realtà, la maggiore forza di tali carri della regione era saudita]]
La successiva indipendenza della penisola arabica vide vari cambiamenti, e la Ikhwan venne istituzionalizzata come una sorta di guardia nazionale, con una forza di poco inferiore a quella dell'Esercito regolare, e particolarmente fedele alla monarchia. In ogni caso è sempre stata sostanzialmente una forza di irregolari, a base tribale.
 
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*40 battaglioni
*per un totale di circa 35.000 uomini
La brigata corazzata, per esempio, aveva il grosso dei carri con un totale di '''450 mezzi''' francesi e americani, e anche se si era una seconda unità analoga in riserva, il quantitativo dei mezzicarri disponibili era sufficiente per 2 divisioni meccanizzate. Le brigate avevano il grosso dei ''600'' e passa ''M113'', ''200AML''200 AML, ''200 EE-9'', ''60 AMX-10P''.
 
Grande importanza per la difesa antiaerea concentrata verosimilmente quasi del tutto attorno alle cittadelle dell'esercito. Con:
*36 battaglioni (viun eranonumero forzeveramente straordinariamenteimpressionante capaciper inil meritopiccolo strumento militare Saudita armati con:)
*armate con 53 semoventi '''AMX-30VDA'''
*cannoni binati da 30mm30 mm
*cannoni antiaerei di vario tipo dal Vulcan da 20mm20 mm al vecchio pezzo americano da 90mm90 mm M117
*numerose16 batteriebattaglioni '''SAM''' di cui 14 missili '''MIM-23''' '''HAWK''' e gli altri due armati con i SAM erano dotati di 48 lanciamissili ''Shanine'' '''SICA''' su scafo AMX-30.
*16 battaglioni '''SAM'''
Questi ultimi, praticamente prodotti per la sola Arabia Saudita, meritano da soli una notevole attenzione. SISi tratta di missili derivati dai 'Crotale', che hanno però prestazioni maggiori pesando 100 kg anziché 85, ma sopratutto queste armi da 13 km di gittata avevano un nuovo sistema di locomozione: non più il vecchio veicolo a 4 ruote con motore elettrico (!), per la difesa di obiettivi strategici come gli aeroporti, ma lo scafo del carro ''[[w:AMX-30''|AMX-30]], con 6 anziché 4 tubi di lancio l'uno. La commessa per questi 48 mezzi e per i 53 similari AMX-30 VDA con cannoni ha dato per la prima volta una moderna capacità di difesa antiaerea mobile per le truppe.
*numerose batterie di missili '''MIM-23''' '''HAWK''' e gli altri due armati con i SAM erano dotati di 48 lanciamissili ''Shanine'' '''SICA'''.
Questi ultimi, praticamente prodotti per la sola Arabia Saudita, meritano da soli una notevole attenzione. SI tratta di missili derivati dai Crotale, che hanno però prestazioni maggiori pesando 100 kg anziché 85, ma sopratutto queste armi da 13 km avevano un nuovo sistema di locomozione: non più il vecchio veicolo a 4 ruote con motore elettrico (!), per la difesa di obiettivi strategici come gli aeroporti, ma lo scafo del carro ''AMX-30'', con 6 anziché 4 tubi di lancio l'uno. La commessa per questi 48 mezzi e per i 53 similari AMX-30 VDA con cannoni ha dato per la prima volta una moderna capacità di difesa antiaerea mobile per le truppe.
 
La '''Guardia nazionale''' aveva 25,.000 uomini, sulle cittadine militari di Al Hasa e Qassin.
 
* 4 battaglioni interarma
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Equipaggiamenti:
* 240 mezzi corazzati americani (quasi sicuramente V-100 Commando 4x4)
* Obici da 105mm M102, artiglierie a.a. da 20mm20 mm Vulcan e da 90mm.
 
===Aeronautica -RSAF===
 
Questa aveva una difesa integrata di difesa aerea con il Kuwait e il Quatar. Anch'essa aveva un organico estremamente ridotto rispetto alla sua dotazione teorica, con conseguente riduzione, in pratica, della sua capacità operativa. InQuesto perché in tutto vi erano solo 15.000 uomini eche controllavano non meno di 14 gruppi aerei. Questi avevano ancora circa:
 
Organizzazione e organico:
*2 gruppi intercettori (Lighting Mk.53/T. Mk.55, MDD[[w:F-15|F-15]]C/D)
*3 gruppi attacco (F-5E)
*1 gruppo ricognizione (RF-5E)
*2 gruppi d'addestramento avanzato (F-5B, F, F-15D)
*3 gruppi da trasporto (C-130E/H, KC-130H)
*2 gruppi elicotteri (AB.205, AB.206, AB.212)
*1 gruppo VIP (VC-130H, Boeing 747SP, 707-320, Lochkeed VC-140 JetStar, AB.206, AS 61A-4)
*1 gruppo ricerca e salvataggio (KV-107)
*Gruppi d'addestramento (Strikemaster Mk 80, Cessna-Reims 172G/H/M).
 
Con:
*17 Lighting
*65 F-5E, 23 F-5F, 15 F-5B
*10 C-130E, 26 C-130H, 6 KC-130H.
*23 F-5F
*15 F-5B
*10 C-130E
*26 C-130H
*6 KC-130H.
I reparti '''VIP''' avevano:
*2 Jetstar
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*2 C-130H*
*3 elicotteri
Gli elicotteri, che qui erano impiegati solo dall'Aviazione, comprendevano:
*12 AB.205
*12 AB.206
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*2 Aluette III
*un Bell 212.
I mezzi da addestramento erano i supersiti di 47 'Strikemaster' e 17 Cessna (T-37?), mentre le missioni di soccorso erano appannaggio di 18 KV-107-II.
 
Organizzazione e organico:
*2 gruppi intercettori (Lighting Mk.53/T. Mk.55, MDD[[w:F-15|F-15]]C/D)
*3 gruppi attacco (F-5E)
*1 gruppo ricognizione (RF-5E)
*2 gruppi d'addestramento avanzato (F-5B, F, F-15D)
*3 gruppi da trasporto (C-130E/H, KC-130H)
*2 gruppi elicotteri (AB.205, AB.206, AB.212)
*1 gruppo VIP (VC-130H, Boeing 747SP, 707-320, Lochkeed VC-140 JetStar, AB.206, AS 61A-4)
*1 gruppo ricerca e salvataggio (KV-107)
*Gruppi d'addestramento (Strikemaster Mk 80, Cessna-Reims 172G/H/M).
 
In termini di dotazioni, i velivoli inglesi erano oramai per lo più rimpiazzati da quelli americani, con un ordine di '''62 caccia F-15C/D''' dei quali (per accordi con Israele da parte americana) non più di 57 schierabili simultaneamente sul territorio saudito, altri ''4 F-5'',un gran numero di ''C-130''. Gli elicotteri, curiosamente, erano modelli americani, ma prodotti su licenza in [[w:Italia|Italia]], mentre le macchine da soccorso erano di costruzione giapponese, ma un modello americano.
 
===Marina===
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La difesa costiera era data da batterie con missili [[w:Otomat|Otomat]]. Una piccola Guardia costiera aveva alcuni elicotteri, 8 hovercraft SRN-6 e 90 mezzi di pattugliamento.
 
Con 2,.200 uomini si trattava di una forza troppo ridotta sia per quella necessaria per controllare le immense coste saudite, sia per i successivi sviluppi, in quanto le sole Madina richiedevano nominalmente quasi 800 uomini d'equipaggio. Anche qui la carenza di personale, e di personale qualificato ed addestrato in particole aveva un peso non irrilevante nella reale efficienza della forza armata, anche se era in programma l'incremento a circa 4500 uomini entro la seconda metà degli anni '80.
 
*4 fregate F-2000 in ordinazione
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*24 SA-365F Dauphin-2 in ordinazione
 
A parte le Fregate Madina il contratto vinto dai francesi era relativo anche a '''24 AS-365N''', di cui 20 armati con missili '''AS-15TT''' antinave e con i sistemi per la guida di mezzacorsa degli OTOMAT. Forse questo spiega come mai tanti elicotteri siano stati comprati, quando le Madina ne hanno solo uno ciascuna: probabilmente gli elicotteri erano intesi anche per la guida oltre l'orizzonte degli Otomat delle difese costiere: con la loro gittata di 180+ km gli Otomat erano la migliore scelta per difendere in maniera accettabile almeno le principali coste saudite, con un totale di 4 batterie dotate ciascuna di lanciamissili binati, forse in 2-4 esemplari l'una.
 
Per le "'Madina"', giova ricordare che le consegne ebbero luogo tra il 1984 e il 1986, e compresero le 4 fregate e i due rifornitori di squadra, poi aggiornati nel 1994 con un programma di revisione. Per la cronaca, i dati principali delle 'Madina' vertevano su dimensioni di 115x12115 x12,5x45 x4,9m9 m, dislocamento 2000/2870t2870 t, con 4 diesel '''SEMPT''' per 30 nodi di velocità e l'autonomia che ripagava la velocità non eccezionale, con 80008.000 miglia a 15 nodi e 65006.500 a 18. L'armamento comprendeva:
*8 missili OTOMAT
*1 lanciamissili Crotale
*1 cannone da 100mm
*4 da 40mm40 mm
*4 tls da 533mm con siluri bivalenti
*un elicottero Dauphin con missili AS-15TT
*una serie di sensori, comprendenti il radar TIGER da ricerca, il Castor IIB per controllo tiro
*due sonar
*sistemi ESM il tutto collegato al sistema C3 TACIVAC<ref>fascicolo 87</ref>.
 
==Dalla Guerra del Golfo==
===Delle Aquile e dei Tornado===
[[Immagine:DF-ST-92-07383-C.jpg|300px|right|thumb|Un Eagle Saudita in fase di aviorifornimento]]
L'Arabia Saudita venne letteralmente shoccata dalla rapida ed efficiente invasione irakena del vicino Kuwait. La mancanza di personale addestrato era chiara: ''l'Arabia Saudita era senza una difesa sufficiente per contrastare eventuali colpi di mano irakeni'' nel suo territorio, mentre appare del tutto fuori dalla realtà un'invasione dell'intero, immenso territorio saudita, sopratutto per motivi di logistica e al tempo stesso, per l'ovvia reazione americana. La guerra contro l'Irak vide una immensa coalizione impegnata contro il 'cattivo' [[w:Hussein|S.Hussein]], utilizzando tutti gli armamenti e le tattiche studiate per sconfiggere l'[[w:URSS|URSS]], che era la principale fornitrice di armi dell'Irak (questo non dice nulla, ovviamente, sui finanziamenti di guerra, dai cui contenziosi l'Irak decise di invadere il Kuwait che dopo avere finanziato la guerra con l'Iran, per la quale aveva chiaro interesse diretto, pretese indietro i soldi prestati all'Irak, già prostrato dalla lunga guerra). La fine della [[w:Guerra fredda|Guerra fredda]] venne così 'salutata' da questo spettacolare sfoggio di armi e tecnologie, quasi una parata della 'vittoria', svolta sui cieli e sul suolo irakeno. Ma prima che questo accadesse, i Sauditi iniziarono a mettere mano al portafogli, e continuarono a spendere miliardi di dollari per ottenere finalmente uno strumento militare realmente efficiente. La prima mossa fu l'invio di armi americane già disponibili: per prima cosa, si trattò di inviare '''24 caccia F-15C''' direttamente dall''''USAF''', oltre a rimuovere, contestualmente, ogni divieto al riguardo dei limiti posti (in funzione pro-israeliana) nello schieramento di armi moderne sul suolo saudita: prima, infatti, non più di '''6057 F-15''' erano schierabili in Arabia, dei 62 comprati (gli altri restavano negli USA, ed erano usati come rimpiazzo per le perdite subite). La forza saudita comprendeva inizialmente 47 -C e 15 -D, ordinati nell'ambito del programma '''FMS''' (the Foreign Military Sales)'''''Peace Sun'''''.
[[Immagine:USAF F-15C fires AIM-7 Sparrow.jpg|300px|right|thumb|Con missili Sparrow come questo gli Eagle Sauditi hanno ottenuto vittorie aeree su iraniani e irakeni]]
L'inizio dell'operatività giunse nell'agosto 1981. Le unità coinvolte erano il ''5° squadron di King Fahad AFB'', Taif, il ''6° di King Khaled'' di Khamis Mushayt, nonché il ''13° a King Abdul Aziz'', Dharan. Il loro debutto in combattimento non era che questione di tempo, perché per tutta la costa orientale l'Arabia Saudita era molto vicina all'Iran e ai suoi aerei (Tomcat inclusi), e il [[w:5 giugno|5 giugno]] [[w:1984|1984]] un paio di Eagle del 6°, pare biposto con "'consiglieri americani"' come secondo membro d'equipaggio, abbatterono uno o forse due Phantom iraniani, l'unica battaglia aerea che vide caccia della MDD confrontarsi tra di loro.
 
Dal momento che la '''RSAF''' avrebbe voluto un maggior numero di F-15, ma il Congresso americano si oppose, già irritato per la prima fornitura, i sauditi si rivolsero alla Gran Bretagna e comprarono '''72 Tornado''', molto meno "difficili" da ottenere. Anche l'Oman all'epoca ne voleva 8 esemplari, poi non consegnati. Verso la fine degli anni '80 48 Tornado IDS e 24 ADV erano in fase di consegna nell'unico contratto firmato per questo efficiente ma costoso apparecchio da combattimento per l'export. La RSAF era a quel punto fornita di un buon numero di aerei, con oltre 100 F-15 e Tornado in ordine, decine di F-5 e persino 5 E-3 Sentry AWACS, necessari per controllare l'enorme regno saudita con un numero ridotto di apparecchi disponibili. Con l'invasione del Kuwait 24 CF-15C e D vennero finalmente forniti, annullando ogni limite precedetne, e formarono il 42° Squadron a Dharhan.
 
Durante la guerra, uno dei pattugliamenti di F-15 sauditi ottenne un clamoroso successo: il capitano ''Ayehid Salah al-Shamrani'', No 13 Sqn, localizzò e attaccò due [[w:Mirage F.1|Mirage F.1]] armati verosimilmente con Exocet antinave, in volo a bassa quota.
 
Dopo la guerra, l'ordine addizionale posto nel 1989 ma non accettato dal Congresso venne sbloccato e altri 9 F-15C e 3D vennero forniti alla RSAF.
[[Immagine:RAF F-15E Strike Eagle Iraq 2004.jpg|300px|right|thumb|F-15E. I Sauditi hanno avuto il 'downgraded' F-15S]]
Naturalmente, per l'Arabia Saudita niente era mai troppo costoso, cosicché, impressionata dalle prestazioni dei pur scarsamente operativi (mancavano ancora parte degli apparati avionici), pensò di comprare l'''' F-15E''', ma questo era troppo "'sensibile"' per l'export e allora si pensò di comprare '''24 F-15F''' monoposto, simili per il resto all''E'. Alla fine, anche questa limitazione venne meno e nel 1993, nell'ambito dei formidabili programmi di riarmo l'Arabia poté finalmente ordinare ben 72 F-15XP, poi noti, giustamente come F-15S, ovvero la versione 'degradata' dell'E; esso non aveva serbatoi "conformal", i processori erano più lenti, non vi erano armi guidate abbinate ai sistemi d'arma. Il programma era chiamato ''Peace Sun IX'' e vennero consegnati dal 19 giugno 1995, e terminò nel 1999<ref>[http://home.att.net/~jbaugher1/f15_14.html]</ref>. L'aereo, nonostante il numero elevato di esemplari, è stato introdotto in servizio sopratutto con il 55imo55° Sqn a Khamis Mushait e il 92imo92°. Tra le altre modifiche, da notare che il radar APG-70 è stato "depotenziato" al livello dell'APG-63 e non ha la capacità di eseguire la mappatura del terreno, mentre l'ASW-51 (l'autopilota) non ha la capacità di pilotaggio TFR automatica, mentre il GPS è omesso. Nell'insieme, non è chiaro perché non ordinare semplicemente altri Tornado IDS oltre a quelli già in ordine. Forse semplicemente perché era possibile un "upgrade" se vi fossero stati "problemi" con qualche vicino che non fosse Israele, la cui lobby si adoperò al Congresso per impedire i contratti con i sauditi per gli F-15 ogni volta che poté farlo. Le ECM erano di tipo più vecchio o assenti rispetto agli apparati analoghi degli 'E' in maniera tale da non essere valide contro i sistemi americani, ma ancora buone per quelli di origine sovietica (ovvero contro l'Irak ma non contro Israele), i sistemi '''lantirnLantirn''' erano di tipo semplificato e non compatibili con i Maverick (sono i modelli 'ridotti' chiamati '''Sharpshooter'''). Se non altro i motori erano i nuovi F100-PW-229 da circa 13 t di spinta, e forse anche per questo si è ipotizzato che gli F-15S fossero intesi e in parte utilizzati per l'intercettazione. La loro capacità di usare serbatoi conformal è stata in seguito confermata, mentre il primo esemplare comincià nell'ottobre 1993 e terminò 10 mesi dopo, per volare il 19 giugno 1995.
[[Immagine:Parking RSAF Tornado in 1991.jpg|300px|right|thumb|Un Tornado ADV Saudita nel 1991. Gli IDS avevano un'altra bella mimetizzazione in una aggressiva livrea marrone-sabbia desertica]]
Nel frattempo la '''RSAF''' ordinò anche altri Tornado: il totale di '''164 F-15''' non era ancora giudicato sufficiente per la RSAF, e dal momento che il Tornado ADV era risultato poco gradito, mentre un buon risultato l'aveva ottenuto il Tornado IDS, la scelta andò su quest'ultimo. La flotta di aerei Tornado IDS sauditi entrò in azione con bombe e missili '''alarmAlarm''' durante la guerra con gli Irakeni, contribuendo, come gli italiani, con una singola perdita, al totale di 10 Tornado abbattuti o persi in azione. Ma essi risultarono anche efficaci e precisi nello scaricare bombe sugli obiettivi irakeni, e vennero sostanzialmente graditi, anche se messi un pò in subordine rispetto ai versatili F-15E. 48 nuovi aerei vennero ordinati, anche se in pratica, almeno per un certo tempo, 6 di questi erano GR Mk.1A ex-RAF. In tutto, vennero ordinati 116 Tornado, e quelli da intercettazione furono in seguito, come anche alcune macchine inglesi, convertiti al ruolo di aerei d'attacco antiradar/intercettori a lungo raggio, con missili [[w:Sky Flash|Sky Flash]] e ALARM. La dotazione di aerei da combattimento comprendeva anche gli addestratori Hawk, che entrarono anche in azione con missioni di attacco contro bersagli a terra irakeni, confermando le loro buone doti belliche, sia pure relative a quelle di un caccia leggero.
 
===Altri programmi===
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Per ottenere maggiore efficienza dando agli uomini il meglio disponibile, non sono mancati altri programmi, stavolta terrestri. Uno di questi era relativo ai carri. Era noto che i Sauditi avrebbero voluto ancora una volta un dualismo con due tipi diversi di carri di diversa provenienza. La scelta, negli anni '80, era per l''''M1 Abrams''' come "carro pesante", e per il carro Osorio brasiliano nella categoria "medi" (40 t). L''''Osorio''' era un bel carro armato, moderno e dall'aspetto aggressivo, parzialmente progettato negli USA e armabile con un cannone da 105 ma anche uno da 120, come l'M1. Dopo la guerra l'ordine venne cambiato sul tutto 'pesante': questo significò purtroppo la perdita di ordini per l'Osorio e l'ENGESA di lì a poco, rimasta senza clientela, andò in fallimento. Infine vennero così ordinati 315 M1A2 Abrams, centinaia di Desert Warrior e 1117 LAV.
 
L'''' M1A2 Abrams''' merita una particolare mensionemenzione. Si tratta dell'ultima versione prodotta di questo carro armato, il quale ha ottenuto l'ordine nel 1990. Si trattò di un contratto da ''1,8 miliardi di dollari'' e ''47.000 ore/uomo lavorative'', cosa non trascurabile per le linee di produzione del carro armato, oramai giunte al termine del carico di lavoro per le esigenze nazionali. Si tratta di un carro armato molto migliorato in vari aspetti, con un programma iniziato dal febbraio 1985: il capocarro, prima semplicemente privo di un periscopio di osservazione del livello del ''PERI'' tedesco o anche dei tipi sistemati sui carri sovietici e persino dei predecessori americani, ha adesso un visore ''CITV'' costituito da un sensore ad immagine termica. Si tratta di un periscopio estremamente costoso, stabilizzato e corazzato. Una differenza notevolissima nella capacità di individuare bersagli a giro d'orizzonte in condizioni giorno/notte e anche attraverso fumo e nebbia (con limitazioni). In sostanza, nell'M1 normale il comandante ha sì la possibilità di vedere una immagine termica dell'ambiente circostante, ma si tratta del ripetitore della camera TIS del cannoniere, che è fissa e che guarda in avanti. Per guardare tutt'attorno è necessario ruotare la torretta del carro, il che prende tempo e causa anche un consumo di carburante notevole. In questo modo, invece, il capocarro ha una visione indipendente, per giunta con un apparecchio sistemato in torretta, poco esigente per il consumo di energia elettrica. Un'altra differenza di gran conto era la postazione di lavoro migliorata per il capocarro, '''ICWS''', il sistema di comunicazione interveicolare '''IVIS''' (Inter-Vehicular-Information System). Infine, il sistema di navigazione terrestre POS/NAV, che mette finalmente fine ai problemi, spesso drammatici, di posizionamento e di orientazione di ogni veicolo. Come se non bastasse, si presupponeva di installare una APU, un generatore ausiliario di piccola potenza per non avviare il ben più assetato motore principale col carro fermo. I cingoli sono anche migliorati, essendo il vecchio modello prone a durare molto di meno (poco oltre un migliaio di km) di quanto previsto. In sostanza, il nuovo carro, dotato tra l'altro anche di una corazzatura DU e proiettili di nuova generazione (quando disponibili), ha in sostanza la capacità di muoversi, comunicare, vedere ideale per un carro armato. Se il precedente M1 aveva gli 'occhi' di nuova generazione (sensori IR, telemetro laser e computer digitale), la sua forza bruta qui è sviluppata nella capacità di comunicare e di conoscere la propria posizione, grazie allo scambio tattico di informazioni su display che permettono, per esempio, di conoscere la posizione di tutti i 4 carri del plotone in ogni momento. In sostanza, si trattava dell'informatica applicata ai corazzati in una architettura C3I, simile a quella degli aerei da combattimento. Nel frattempo la '''ENGESA''', costruttrice di corazzati brasiliani che conobbe un grande successo tra gli anni '70 e '80, era già fallita ed era sotto curatore fallimentare. Il piano di ottenere 600-700 carri tra Osorio e Abrams venne annullato, come si è visto, e questo significò la fine per il costruttore brasiliano. Altri 'piccoli programmi' riguardavano 12 carri recupero M88 per un costo di ''26 milioni'', e l'aggiornamento dei 5 E-3A e due KA-3A per un totale di ben 600 milioni di dollari, portando i Sentry allo standard dell'USAF.
 
In sostanza, nell'M1 normale il comandante ha sì la possibilità di vedere una immagine termica dell'ambiente circostante, ma si tratta del ripetitore della camera TIS del cannoniere, che è fissa e che guarda in avanti. Per guardare tutt'attorno è necessario ruotare la torretta del carro, il che prende tempo e causa anche un consumo di carburante notevole. Oppure è possibile guardare con gli iposcopi o infine con il minuscolo periscopio 3x della mitragliatrice M2 controllabile da dentro il carro armato. Non molto per gli standard moderni. In questo modo, invece, il capocarro ha una visione indipendente, per giunta con un apparecchio sistemato in torretta, poco esigente per il consumo di energia elettrica. Un'altra differenza di gran conto era la postazione di lavoro migliorata per il capocarro, ICWS, il sistema di comunicazione interveicolare IVIS (Inter-Vehicular-Information System). Infine, il sistema di navigazione terrestre POS/NAV, che mette finalmente fine ai problemi, spesso drammatici, di posizionamento e di orientazione di ogni veicolo. Come se non bastasse, si presupponeva di installare una APU, un generatore ausiliario di piccola potenza per non avviare il ben più assetato motore principale col carro fermo. I cingoli sono anche migliorati, essendo il vecchio modello prone a durare molto di meno (poco oltre un migliaio di km) di quanto previsto. In sostanza, il nuovo carro, dotato tra l'altro anche di una corazzatura DU e proiettili di nuova generazione (quando disponibili), ha in sostanza la capacità di muoversi, comunicare, vedere ideale per un carro armato. Se il precedente M1 aveva gli 'occhi' di nuova generazione (sensori IR, telemetro laser e computer digitale), la sua forza bruta qui è sviluppata nella capacità di comunicare e di conoscere la propria posizione, grazie allo scambio tattico di informazioni su display che permettono, per esempio, di conoscere la posizione di tutti i 4 carri del plotone in ogni momento. In sostanza, si trattava dell'informatica applicata ai corazzati in una architettura C3I, simile a quella degli aerei da combattimento. Nel frattempo la ENGESA, costruttrice di corazzati brasiliani che conobbe un grande successo tra gli anni '70 e '80, era già fallita ed era sotto curatore fallimentare. Il piano di ottenere 600-700 carri tra Osorio e Abrams venne annullato, come si è visto, e questo significò la fine per il costruttore brasiliano. Altri 'piccoli programmi' riguardavano 12 carri recupero M88 per un costo di 26 milioni, e l'aggiornamento dei 5 E-3A e due KA-3A per un totale di ben 600 milioni di dollari, portando i Sentry allo standard dell'USAF.
L'ordine dei carri è stato abbinato a quello dei blindati LAV. Questi sono i '''MOWAG Piranha''' svizzeri adottati dal Marine Corps, e ordinati in 750 esemplari circa. Si tratta di una versione 8x8 di questo blindato polimorfo, di gran lunga quello di maggior successo tra i mezzi ruotati occidentali moderni. Dopo essere stato adottato dagli USA, è stato prodotto su licenza dalla General motors canadese. La macchina da sostituire era il vecchi Cadillac Commando V-150 4x4, in servizio sia con l'Esercito che con la guardia nazionale saudite. Per mantenere il dualismo, l'Arabia Saudita ha ordinato i veicoli per la Guardia nazionale alla MOWAG, e i mezzi per l'Esercito alla ''GM'' via ''FMS''. Il veicolo base, classe 13 t, è dotato di un cannone M252 da 25mm con 600 colpi, capace di perforare un blindato ''BMP'' ad oltre 2 km, almeno quando dotato di munizioni DU, e stimato capace di sparare a 200-300 colpi al minuto proiettili che, nel tipo ''APDS'', perforano circa 25mm a 60 gradi a 1 o 2 km (secondo le fonti). L'arma può essere usata anche contro elicotteri ed è integrata con una mitragliatrice da 7,62 e 1800 colpi in una torretta biposto, dotata di un visore ad immagine termica (ma non di un telemetro laser). In tutto ne sono stati ordinati 300 per l'Esercito dalla MOWAG, e altri 1117 per la Guardia nazionale nel 1990. La maggior parte dei mezzi dell'Esercito avevano il cannone da 90 mm CS90F4 su torretta GIAT TS 90, arma ben più potente dei vecchi pezzi da 90mm e 33 calibri: questo è da 52 calibri e quasi eguaglia i cannoni da 105mm. I mezzi della Guardia hanno 417 veicoli armati col 25mm, 113 con missili ''TOW'' e altri mezzi vari per compiti come i portamortaio. La versione più impegnativa era un LAV armato addirittura con un cannone da 105mm a lungo rinculo, ma questo mezzo non ha avuto poi seguito, essendo troppo alte le difficoltà di integrare un cannone del genere su di uno scafo ruotato da 13 tonnellate (gli scafi ruotati tendono ad essere più alti di quelli cingolati, e questo non aiuta la stabilizzazione durante il tiro), dopotutto le Centauro italiane pesano non meno di 24 tonnellate in assetto di combattimento.
 
L'ordine dei carri è stato abbinato a quello dei blindati LAV. Questi sono i '''MOWAG Piranha''' svizzeri adottati dal Marine Corps, e ordinati in 750 esemplari circa. Si tratta di una versione 8x8 di questo blindato polimorfo, di gran lunga quello di maggior successo tra i mezzi ruotati occidentali moderni. Dopo essere stato adottato dagli USA, è stato prodotto su licenza dalla General motors canadese. La macchina da sostituire era il vecchi Cadillac Commando V-150 4x4, in servizio sia con l'Esercito che con la guardia nazionale saudite. Per mantenere il dualismo, l'Arabia Saudita ha ordinato i veicoli per la Guardia nazionale alla MOWAG, e i mezzi per l'Esercito alla ''GM'' via ''FMS''. Il veicolo base, classe 13 t, è dotato di un cannone M252 da 25mm con 600 colpi, capace di perforare un blindato ''BMP''-1 ad oltre 2 km, almeno quando dotato di munizioni DU, e stimato capace di sparare a 200-300 colpi al minuto proiettili che, nel tipo ''APDS'', perforano circa 25mm a 60 gradi a 1 o 2 km (secondo le fonti). L'arma può essere usata anche contro elicotteri ed è integrata con una mitragliatrice da 7,62 e 1800 colpi in una torretta biposto, dotata di un visore ad immagine termica (ma non di un telemetro laser). In tutto ne sono stati ordinati 300 per l'Esercito dalla MOWAG, e altri 11171.117 per la Guardia nazionale nel 1990. La maggior parte dei mezzi dell'Esercito avevano il cannone da 90 mm CS90F4 su torretta GIAT TS 90, arma ben più potente dei vecchi pezzi da 90mm90 mm e 33 calibri: questo è da 52 calibri e quasi eguaglia i cannoni da 105mm105 mm come capacità perforante. I mezzi della Guardia hannosono 417 veicoli armati col 25mm25 mm, 113 con missili ''BGM-71 TOW'' e altri mezzi vari per compiti come i portamortaio. La versione più impegnativa era un LAV armato addirittura con un cannone da 105mm a lungo rinculo, ma questo mezzo non ha avuto poi seguito, essendo troppo alte le difficoltà di integrare un cannone del genere su di uno scafo ruotato da 13 tonnellate (gli scafi ruotati tendono ad essere più alti di quelli cingolati, e questo non aiuta la stabilizzazione durante il tiro), dopotutto le Centauro italiane pesano non meno di 24 tonnellate in assetto di combattimento.
I missili '''MIM-104 Patriot''' ebbero un grande successo nel Golfo, anche se il numero degli Scud abbattuti realmente dai 140 missili lanciati non è mai stato chiarito con esattezza. La loro semplice presenza, nella versione parzialmente riprogettate per capacità antibalistiche ''PAC-2'', è stata se non altro una risposta psicologica ai missili irakeni, e ampiamente pubblicizzata dai mass-media. Già nel 1993 l'Arabia Saudita ha ricevuto 8 batterie con otto lanciatori quadrupli l'una e circa 300 missili, che erano già stati ordinati nel 1990. Nel mentre, ha ordinato un altro lotto di 13 batterie con ben '''762 missili PAC-2'''. Il contratto comprendeva anche 5 batterie in opzione (cosa non sorprendente visto il numero di missili ordinati) e costava in tutto ''1,03 miliardi di dollari''. Nel frattempo anche il vicino Kuwait ordinava 5 lanciatori (come nel caso saudita, non è chiaro se si trattava di lanciatori singoli, o si intendeva batterie di lancio, dato il numero di missili ordinati) con un totale di '''210 missili''' per ''327 milioni di dollari''.
 
I missili '''[[w:MIM-104 Patriot|MIM-104 Patriot]]''' ebbero un grande successo nel Golfo, anche se il numero degli 'Scud' abbattuti realmente dai 140 missili lanciati non è mai stato chiarito con esattezza (tra i 45 iniziali e i 9 'dopo revisione'). La loro semplice presenza, nella versione parzialmente riprogettate per capacità antibalistiche ''PAC-2'', è stata se non altro una risposta psicologica ai missili irakeni, e ampiamente pubblicizzata dai mass-media. Già nel 1993 l'Arabia Saudita ha ricevuto 8 batterie con otto lanciatori quadrupli l'una e circa 300 missili, che erano già stati ordinati nel 1990. Nel mentre, ha ordinato un altro lotto di 13 batterie con ben '''762 missili PAC-2'''. Il contratto comprendeva anche 5 batterie in opzione (cosa non sorprendente visto il numero di missili ordinati) e costava in tutto ''1,03 miliardi di dollari''. Nel frattempo anche il vicino Kuwait ordinava 5 lanciatori (come nel caso saudita, non è chiaro se si trattava di lanciatori singoli, o si intendeva batterie di lancio, dato il numero di missili ordinati) con un totale di '''210 missili''' per ''327 milioni di dollari''.
 
I '''razzi MLRS''' hanno costituito un'altra arma devastante per gli Alleati, capaci di lanciare ad oltre 30 km salve di 7700 bomblets da 0,23 kg e capaci di effetti sia antipersonali che anticarro (erano una delle tante armi studiate per annientare le masse di carri sovietici). L'Effetto Golfo, già nel 1992 produsse una messe di raccolto per lo 'Steel rain', e l'Arabia Saudita cominciò con 9 lanciatori e un buon numero di razzi, come prologo per altri ordini.
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* 12 (12) MDD AH-64A Apache
 
==Le ''La Fayette'' del Re<ref>Po, Enrico: ''Le fregate Al Rhyad'', RID Maggio 2006 p. 38-45</ref>==
Continuando la collaborazione con i cantieri francesi '''DCN''', L'Arabia Saudita ha ordinato, all'indomani di '''Desert Storm''', 3 nuove fregate, la classe '''Al Riyadh'''. Note anche come F-3000S (fregate da 3000 t per l'Arabia Saudita) sono più grandi delle precedenti navi "Al Madina" (F-2000), ed essendo ancora munite di soli diesel, esse sono anche più lente. L'accordo venne siglato nel 1989 come '''MOU'''MoU, ma l'ordine, dopo alcune revisioni, ebbe luogo nell'estate del 1991. In servizio dal 2002, ''Al Riyadh'' (812), ''Makkah'' (814), ''Al Dammam'' (816) sono dotate di sensori di ultima generazione, e in particolare hanno nuovi missili contraerei. In un certo senso, in termini missilistici sono ancora "ripartite" come le precedenti, che avevano un sistema franco-italiano e uno esclusivamente francese; ma lì si trattava dei missili '''OTOMAT''' antinave e '''Crotal SAM''', mentre qui è l'esatto opposto: gli OTOMAT, nonostante la lunga gittata, sono stati rimpiazzati dai missili MM.40 Exocet, anche se questi ultimi sono oramai disponibili anche con motore turbojet (lo stesso dell'OTOMAT) con maggiore raggio d'azione (però senza data-link di teleguida). L'armamento comprendeva anche gli '''ASTER-15''' (franco-italiani), ottime armi antiaeree a corto (in realtà medio-corto)raggio, con grande agilità e gittata di 15-40 km a seconda delle quote e della velocità dei bersagli. Per il resto vi erano un cannone da 100mm100 mm ad alta cadenza di tiro (80 colpi al minuto), 2 cannoni da 20mm20 mm, 4 lanciasiluri da 533mm533 mm per siluri ASW e antinave. Infine vi era il solito elicottero Dauphin.
 
I sensori comprendevano il radar '''Jupiter ER 3011''' con una portata a lungo raggio (mssimomassimo di 380 km). Il CSF Tiger, normalmente sistemato sulle 'La Fayette', arriva solo a 200 km. L'antenna dello Jupiter è però assai grande (15501.550 kg con dimensioni di 7,31x331 x 3 m). La combinazione di questo radar e dell'ARABEL della CSF consente un vero salto di qualità nella funzione di difesa aerea: l''''ARABEL''', del tipo ''Phased Array'' ha una funzione multipla, sia di scoperta che di ingaggio (come il radar del Patriot e dell'SA-10). La capacità di scoperta arriva a 120 bersagli in simultanea, con inseguimento di 60 su di un raggio di 100 km, più che sufficiente per impiegare gli '''ASTER'''. Questi sono sistemati in 2 lanciatori 'Sylver', con 16 missili complessivi pronti al lancio in verticale, quindi rapidamente utilizzabili contro avversari proventienti da ogni direzione (grazie alla vettorazione rapida con sistema PIF-PAF). La capacità dell'ARABEL di controllare lo spazio aereo, rotando a 40 giri al minuto -contro i 15 che costituiscono il massimo per lo '''JUPITER-''', consente di guidare con precisione fino a 16 missili contro 10 bersagli in simultanea: i comandi sono via radio, mentre per l'ingaggio finale entra in azione il radar attivo di ciascun missile. In sostanza, se necessario l'intera dotazione della nave può essere lanciata con un unico ingaggio. La fornitura dell'ASTER ha avuto una importanza fondamentale per il contratto: si tratta della seconda classe di navi che entra in servizio con tale armamento, precedute solo dalla portaerei francese De Gaulle.
 
Per il resto, a bordo vi è anche il '''TACIVAC 2000''', versione export del '''SENIT-7'''. I motori diesel, a 16 cilindri fanno parte della famiglia che motorizza anche le La Fayette e le Halifax canadesi, ma sufficienti per appena 24,5 nodi. Le Madina erano capaci di navigare a 30 nodi, le 'Lafayette' ad oltre 25. Ma queste nuove navi raggiungono le 38003.800 t standard, 46504.650 t a pieno carico e dimensioni di 133x17m133x17 m (contro le 124x15,4 m delle Madina).
 
Per le "Madina", giova ricordare che le consegne ebbero luogo tra il 1984 e il 1986, e compresero le 4 fregate e i due rifornitori di squadra, poi aggiornati nel 1994 con un programma di revisione. Per la cronaca, i dati principali delle Madina vertevano su dimensioni di 115x12,5x4,9m, dislocamento 2000/2870t, con 4 diesel '''SEMPT''' per 30 nodi di velocità e l'autonomia che ripagava la velocità non eccezionale, con 8000 miglia a 15 nodi e 6500 a 18. L'armamento comprendeva:
*8 missili OTOMAT
*1 lanciamissili Crotale
*1 cannone da 100mm
*4 da 40mm
*4 tls da 533mm con siluri bivalenti
*un elicottero Dauphin con missili AS-15TT
*una serie di sensori, comprendenti il radar TIGER da ricerca, il Castor IIB per controllo tiro
*due sonar
*sistemi ESM il tutto collegato al sistema C3 TACIVAC.
 
I rifornitori hanno invece 11.200 t a pieno carico per 135x18135 x18,7x7m7 x7m, due diesel e 20,5 nodi, 7.000 miglia di autonomia a 15 nodi, 129 uomini di equipaggio e 11 cadetti per addestramento, hanno due torrette Breda da 40mm, controllate da due centraline NAJA optroniche e due mirini LYNX. Hanno 4350 t di nafta e 350 di carburante avio, 100t munizioni, 140 acqua dolce, 100 t alimenti, 70t ricambi vari e due elicotteri Dauphin.
 
Infine, a lato del programma '''SAWARI''' I vi furono vari altri programmi, come quello per 21 Eurocopter Cougar del 1990.