Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Regno Unito-Missili: differenze tra le versioni

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{{Forze armate mondiali}}
 
==Armi aria-superficieaeroportate non guidate<ref>Quando non indicato diversamente, tratto da Armi da guerra N.74</ref>==
[[Immagine:Quad ADEN 30mm Cannon.jpg|330px|left|thumb|Il 'quartetto' di cannoni Aden di un Hunter, nel pacco rapidamente smontabile sotto il suo muso]]
AncheIl sediscorso nonsui propriamente missili, le bombe sono pur sempre l'elemento di partenza dell'arsenale'cannoni''' aereoaeroportati inglese e per un senso di logica narrativa è opportuno incorporarle nel capitolo, che poi passerà ai razzi e infine ai missili guidati veri e propri. Quanto ai cannoni,inglesi è relativamente semplice: gli inglesi dopo il 1945 hanno mantenuto i pezzi da 20 mm '''Hispano-Suiza''' ('Hisso'), armi potenti dall'ottima balistica (data dall'alta velocità iniziale di circa 850 m.sec), montate in genere in 4 esemplari nel muso o sempre più raramente, nelle ali dei velivoli da combattimento. Presto queste sono diventate troppo piccole e sottili per ospitare i cannoni mentre il muso, liberato dai motori, si è dimostrato il miglior posto per sistemarli. Dopo gli Hispano sono comparsi i poderosi Lee-Enfield '''Aden''', cannoni-revolver simili ai DEFA paricalibro francesi, entrambi derivati dal Mauser MG 213 tedesco, arma sperimentale del tipo cannone-revolver. Differentemente dall'Mkdal vecchio MK 108, sempre tedesco, la loro velocità iniziale è rimasta elevata e così le capacità balistiche restano adatte al combattimento aereo tra caccia; la cadenza di tiro raggiunge i 1.300 colpi al minuto e il peso circa 100 kg. Questi cannoni da 30 mm si sono dimostrati molto popolari e gli [[w:Hawker Hunter|Hunter]] ne hanno ricevuti addirittura 4, cosa invero eccezionale dato che la dotazione normale di tuttiun glicaccia altri apparecchi inglesitattico è di due soli (si pensi all'ultima versione dell'F-86, che venne armata con due Aden). Generalmente sono trasportati 120-130 colpi per arma. Gli Harrier per mancanza di spazio li hanno sotto la fusoliera per mancanza di spazio. Più di recente sono arrivati anche i cannoni da 20 mm '''M61 Vulcan''', ma solo in pod appositi per gli F-4 Phantom. Rispetto all'Aden il Vulcan ha una maggiore cadenza di tiro, ma la munizione pesa appena 100 gr contro 250 e ha effetti distruttivi conseguentemente inferiori nelle missioni aria-superficie. In termini di potenza distruttiva una coppia di Aden può esprimere almeno il potenziale di un Vulcan, con il vantaggio di non essere messi fuori uso entrambi da un singolo guasto. Più di recente la balistica degli Aden, armi leggermente meno diffuse dei DEFA francesi, non ha più soddisfatto. Così il Tornado IDS e l'ADV hanno ricevuto rispettivamente due e un cannone tedesco '''Mauser BK 27'''. Sono armi poderose in quanto consentono 1.000 o 1.700 colpi al minuto, con una velocità iniziale di oltre 1 km al secondo eper una granata che nonostante il calibro in 27 mm pesa più di quella dell'Aden (275 gr). La dotazione è di 180 colpi per cannone. Un'ultima arma britannica meritevole di mensione è l''''Aden 25''' da 25 mm, principalmente per l'Harrier di seconda generazione e per qualche HAWK. E' un cannone moderno, con una granata di peso minore (180 gr) ma con velocità iniziale di oltre 1.000 ms e quindi con balistica superiore rispetto al vecchio Aden. Mentre gli Harrier americani di seconda generazione (la prima adottò gli stessi Aden) hanno un cannone gatling da 25 mm con 300 colpi, le macchine inglesi hanno ricevuto due armi monocanna con 100 proiettili l'una, con un volume di fuoco almeno pari anche se minore autonomia di fuoco<ref>Per i cannoni: Coniglio, Sergio ''Tecnologie e tendenze delle armi aria-aria, RID Maggio 1992 pag. 34-40</ref>. Infine gli AH-64 Apache in versione inglese hanno mantenuto il cannone da 30 mm americano, che è arma di bassa velocità iniziale e cadenza di tiro, ma compatibile con le munizioni DEFA e Aden.
 
Nonostante che gli inglesi siano stati autori delle '''bombe''' più potenti della [[w:Seconda guerra mondiale|Seconda guerra mondiale]] (eccetto quelle [[w: armi nucleari|armi nucleari]]), usate con devastante efficacia contro obiettivi militari e civili, le bombe utilizzate nel dopoguerra sono state usate praticamente in un solo 'formato', quello da 454 kg con ridotta resistenza aerodinamica per l'uso da macchine come i cacciabombardieri a reazione.
[[Immagine:Paveway ILA06.JPG|330px|left|thumb|Bomba laser Paveway, adottata anche dagli inglesi]]
Gli aerei inglesi hanno usato e usano prevalentemente armi di tipo nazionale. Uno di questi, realmente diffuso e prodotto in migliaia di esemplari, sonoè la bomba da impiego generale della serie '''Mk 10''', da 1000 lbs nominali (454 kg). Questi ordigni, in versioni come la Mk 13/18, sono utilizzate dai bombardieri e cacciabombardieri di tutti i tipi, e anche esportate in quantità, tanto da essere poi utilizzate anche dagli argentini contro gli stessi inglesi nel 1982. Pare che siano state 3 di queste bombe a distruggere il caccia HMS ''Coventry'' asportandogli la fiancata sinistra, mentre una di queste, rimasta inesplosa, deflagrò durante il tentativo di disinnesco sulla fregata HMS ''Antelope''. La struttura delle bombe da 454 kg inglesi è piuttosto convenzionale e piuttosto che alla serie delle '''Mk 80''' americane (tra cui la Mk 83 da 454 kg) molto affusolate ma con scarso contenuto di esplosivo, le Mk 10 inglesi tendono a somigliare ad una '''M117''' da 340 kg, quindi con maggior contenuto di esplosivo, ma con maggiore resistenza aerodinamica data la fisionomia 'robusta'. Per gli inglesi questo è risultato vantaggioso, valutando che questa dimensione fosse quella ottimale in termini di peso-efficacia. Ci si potrebbe chiedere perché, visto che della serie di bombe Mk 80, quelle di gran lunga più usate sono la Mk 82 e la Mk 84 di peso rispettivamente pari alla metà e al doppio (500 e 2.000 lbs). La ragione è legata al fatto che gli aerei americani hanno una capacità di carico più elevata e quindi usano o bombe da 907 kg oppure moltitudini di armi da 227 kg, specie con agganci MER tripli, singoli o in tandem. Persino un A-4 Skyhawk poteva portare sulla linea di mezzeria 6 Mk 82 sotto la fusoliera, mentre le Mk 81 (113 kg) hanno avuto poco successo perché troppo leggere.
 
Quanto riguarda le bombe inglesil'impiego, già durante la seconda guerra mondiale cominciavano ad apparire armi standard da 454 kg: un Thyphoon poteva portarne 2, quando il precedente Hurricane ne portava 2 da 227 kg, avendo una minore potenza. I bombardieri Camberra hanno un vano portabombe per 6 ordigni da 454 kg, una volta raggiunta la potenza motrice sufficiente, dato un certo carico bellico disponibile, si è preferito aumentare il numero di ordigni piuttosto che le dimensioni. Così il bombardiere '''[[w:Avro Lincoln|Lincoln]]''' portava 14 bombe da 454 kg (6.350 kg), il '''[[w:Avro Vulcan|Vulcan]]''', il [[w:Vickers Valiant|Valiant]] 21 bombe (9.536 kg) e il [[w:Victor|Victor]] che ha raggiunto il massimo per un bombardiere inglese con 35 armi. La struttura di queste bombe è compatta e convenzionale, con 4 alette cruciformi posteriori, corpo in ghisa e spoletta anteriore, con una percentuale di esplosivo non nota ma sicuramente più alta del 45 % delle Mk 80 americane. Anche aerei più piccoli le hanno portate. Gli Hunter e Venom potevano essere armati solo con 2 bombe, per cui la migliore delle combinazione era quella di usare armi da 1000 libbre. Anche per i '''[[w:Buccaneer|Buccaneer]]''' questi ordigni sono importanti, grazie ad un vano portabombe capace di portarne 4, mentre i '''[[w:Tornado IDS|Tornado IDS]]''' possono, nonostante il poco spazio sotto la fusoliera, portarne fino a 8 in 4 agganci doppi in tandem. A parte la potenza esplosiva e il rapporto tra dimensioni e numero, un'altra ragione è la capacità di penetrazione dentro obiettivi duri, come hangar e strutture in calcestruzzo, poco vulnerabili con bombe più piccole.
 
Spesso queste bombe inglesi, alle Falklands, hanno dimostrato un funzionamento difettoso, restando inesplose. Ma vi era una ragione per questo, e riguardava le spolette: gli sganci avvenivano a quote tanto basse e a velocità tanto alte, con i piloti argentini impegnati in spericolate manovre per raggiungere le navi inglesi attraverso il fuoco antiaereo, che le spolette non avevano il tempo di armarsi: dopo lo sgancio, la spoletta si armava solo dopo 19 giri e mezzo di una speciale vite, corrispondenti al tempo entro cui l'aereo poteva raggiungere una distanza di sicurezza. Questo in definitiva significava non tanto un problema di affidabilità, quanto il lancio fuori dai parametri previsti. Piuttosto stranamente non vennero adottate altre soluzioni, come paracadute frenanti o spolette a scoppio ritardato (per esempio nell'attacco dei Mosquito alla prigione francese di Amiens durante l'operazione Gerico vennero sganciate bombe a volo radente, che si conficcarono alla base dei muri, esplodendo 11 secondi dopo lo sgancio). Anche così queste grosse bombe causavano danni gravissimi: a parte i casi sopracitati, una di queste trapassò i fianchi dell' HMS ''Glasgow'' costringendolo ad abbandonare il teatro d'operazioni.
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Esistono anche versioni speciali e in particolare quella con il kit Paveway a guida laser. Con questo il peso aumenta a 513 kg circa (kit Paveway II). Gli inglesi non hanno mai sviluppato kit per bombe a guida laser (differentemente dai francesi) e hanno comprato i sistemi direttamente dagli americani, adattandoli alle bombe di loro produzione. In almeno due occasioni vennero usate durante la [[w:Guerra delle Falklands|Guerra delle Falklands]] da parte di un Harrier GR.Mk 3, verso la fine della campagna. In entrambi i casi venne sganciata una coppia di bombe, la prima delle quali mancò il bersaglio, mentre la seconda lo centrò. La designazione laser venne fatta da un operatore a terra, mentre l'acquisizione da parte dell'aereo avvenne con il sistema di ricerca laser LRMTS montato nel muso (con la sua caratteristica forma allungata) con sgancio in cabrata per evitare di entrare nel raggio delle difese antieree argentine. Con le bombe normali vennero usati altri 'mode' di attacco per evitare la difesa antierea argentina. Uno era quello delle bombe sganciate in cabrata dai [[w: Sea Harrier|Sea Harrier]] e fatte esplodere a mezz'aria con una spoletta altimetrica, per colpire le difese antieree argentine con le esplosioni e le schegge. Venne utilizzata per la prima volta il 1 maggio 1982 con l'attacco sull'aeroporto di P. Stanley, il più importante delle Isole. Un altro modo era stato usato appena prima, quando un Vulcan arrivò a bassa quota, per evitare di essere agganciato dai radar, poi per evitare le armi antiaeree a corto raggio salì in quota fino a 3 km e quindi sganciò 21 bombe trasversalmente alla pista, cercando di colpirla almeno con una, cosa che avvenne (il lancio lungo la pista avrebbe potuto colpirla con diverse armi, come anche mancarla del tutto). Da ricordare anche la versione a caduta frenata di queste bombe, con un grande parafreno che si apre attorno a tutto il corpo bomba, in maniera continua e non a pannelli come i tipi 'Snakeye', una specie di 'ombrello' metallico. Apparentemente gli argentini non ne disponevano.
 
In seguito le bombe inglesi vennero ancora utilizzate durante le guerre recenti (come del resto lo furono, sia di nuovi che vecchi tipi, durante i conflitti anteriori all'82, per esempio in Malesia e Kenya) come la [[w:Guerra del Golfo|Guerra del Golfo]] (più precisamente la seconda, dato che di 'guerra del Golfo' si parlava già per il conflitto Irak-Iran degli anni '80: storicamente è corretto quanto dire che la 'Grande guerra' è quella del 1939-45). Qui vennero sganciate, soprattto dai Tornado, circa 6.000 bombe per 3.000 t. Di queste armi solo 1.000 erano guidate (ma in percentuale gli inglesi ne sganciarono di più degli americani, che si limitarono a circa il 10% di munizionamento guidato). Dai dati inizialmente divulgati pare che circa il 30% delle bombe non guidate colpì i bersagli, contro il 90% di quelle guidate. Le Paveway quindi hanno colpito quasi quanto quelle non guidate, ma con un costo decine di volte superiore (dell'ordine delle decine di migliaia di dollari). Ma a parte questo, furono determinanti nel ridurre le perdite di aerei durante gli attacchi agli obiettivi irakeni, molto ben difesi dopo le esperienze con gli attacchi iraniani, e nel colpire con precisione obiettivi 'duri' come gli hangar, magari in punti più deboli della volta del loro tetto, che era spessa in molti casi 1.2 m, 50 cm più degli standard NATO (che erano già sufficienti per ordigni da 454 kg). I Tornado italiani usarono bombe da 454 kg, ma pare che fossero solo le Mk 83 americane, mentre i sauditi utilizzarono forse entrambi i modelli. Le bombe LGB, quando portate dai Tornado, sono in genere presenti su due piloni, con un massimo di tre, tutti sotto la fusoliera (sebbene anche quelli subalari interni potrebbero agevolmente ospitarne, ma sono usati per i serbatoi). La carriera delle bombe inglesi è continuata con la lunga e triste lista di guerre e interventi vari degli anni '90 e fino ai giorni nostri.
 
Secondo una statistica sull'efficacia delle bombe convenzionali, per eliminare una squadra di fanteria dispersa sul terreno, erano mediamente necessaria 3 bombe da 454 kg, un carico non indifferente per un risultato di ridotta efficacia, cinicamente parlando, bellica: quello di eliminare un'unità elementare di fanteria. Un differente approccio, già apparso durante se non prima dell'ultima guerra mondiale, era quello delle '''bombe a grappolo''' (CBU) ,che in sostanza sono un'evoluzione delle spezzoniere. La differenza è che le granate non sono sparse a 'scia' dall'aereo, ma sono eiettate da un singolo contenitore, che è sganciato dall'aereo. Tra i vantaggi vi è quello di non avere predisposizioni particolari per il loro uso, il lancio di precisione d'alta quota, aprendosi eventualmente con un'azione ritardata. Come nel caso delle bombe HE, nel ramo [[w:CBU|CBU]] gli inglesi non sono stati pari alla produzione degli aerei. La loro arma standard, apparsa nei primi anni '70, è la Hunting '''BL-755'''<ref>'BL-755', A&D Maggio 1987 p.22-25</ref>. Si tratta di un grosso contenitore con una particolare spoletta anteriore ad elica, che si arma e si aziona dopo un certo tempo dal lancio, usualmente a bassa quota. E' fatto da 7 sezioni con 21 bombette l'una, e ciascuna di queste ha una massa di 1.02 kg. Essendo piuttosto grandi, hanno una efficace capacità duale di frammentazione e di perforazione controcarri (HEAT) di circa 270 mm di acciaio. Sono armi sopratutto per compiti controcarro, da 272 kg (600 libbre) tutto compreso. L'arma '''Mk 20''' Rockeye americana è molto simile (e spesso usata assieme all'arma inglese, per esempio nell'AM da alcuni anni, prima aveva solo la BL-755), ma pesa solo 227 kg (500 libbre) con ben 247 granate, molto più leggere ma con sufficienti capacità distruttive (perforazione di circa 200 mm d'acciaio). La BL755 quindi è più pesante e ha esattamente 100 granate in meno, il che farebbe pensare ad una minore efficienza, cosa certamente vera per il compito controcarri. In ogni caso le bombe a grappolo sono l'equivalente di un fucile a pallettoni: sono tutto fuorché 'armi intelligenti', ma di bombardamento a 'tappeto'. Inoltre esiste il rischio di ordigni inesplosi, specie perché i primi tipi di CBU hanno solo una spoletta a impatto, che lascia non meno del 5% del totale inesploso a terra, ma ancora pericoloso. Era tutto sommato un effetto voluto, vista la minaccia 'percepita' delle orde di carri del Patto di Varsavia, che avrebbero trovato dei campi minati improvvisati nella loro avanzata grazie a questi ordigni difettosi. I tipi più recenti sono più sofisticati e hanno spolette a tempo, che riducono drasticamente (ma non annullano) i 'duds' in caso di mancanza di funzionamento di quella a scoppio.
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Uno sviluppo estremo, che torna al concetto di spezzoniera è la '''JP233''', sempre della Hunting. Si tratta di un sistema simile all''''MW-1''' tedesco, e come questo utilizzato solo dal Tornado IDS. Il motivo è la sua massa, di oltre 2100 kg. Mentre l'MW-1 è un blocco unico, che lancia con 112 tubi una combinazione micidiale di submunizioni antipista o anticarro (tra le 224 e le 4704), con un ingombro aerodinamico formidabile (i Tornado italiani non lo hanno mai usato in guerra), il JP-223 ha una forma più snella e (solo) in teoria, essendocene due per aereo, può essere suddiviso sotto le ali degli aerei tipo l'F-16 o F-15 (e proprio per questo è stato pensato come arma 'doppia' anziché 'unitaria'). In pratica l'uso di questo armamentario ha innescato numerose polemiche per la vulnerabilità dimostrata dagli aerei durante le azioni di bombardamento, anche se non è affatto chiaro se questo abbia fondamento nella realtà: nelle azioni di questo tipo, con 'strisciate' oblique sui campi di volo nemici, nel 1991 solo un Tornado venne perso. Ma si tratta di azioni pericolose, volare sulle canne dei cannoni antiaerei richiede parecchio sangue freddo. Così la spezzoniera si evolvette già negli anni '80 con dei sistemi plananti guidati sia come 'modifica' di grandi CBU con kit 'Paveway', sia come sistemi nuovi, plananti senza motore, poi con un motore a razzo, poi con turbogetto, più costoso ma con maggiore gittata. Alla fine queste armi sono diventate dei veri e propri missili stand-off, come lo '''Storm Shadow''' (comprato in 200 esemplari anche dall'AM). Le spezzoniere JP223 servivano per portare ciascuna in un'unica azione 30 bombe antipista SG357 e 215 mine d'interdizione HB876, dopo erano automaticamente sganciate (come del resto gli MW-1) per cui in effetti erano armi 'a perdere' come le bombe, ma più complesse e costose.
 
[[Immagine:WE177B-profile png.png|200px|left|thumb|]]
Discorso a parte ovviamente per le armi nucleari. Le bombe di questo tipo sono state diverse: una delle più recenti, se non la più recente di tutte, è la WE177, trasportabile da macchine veloci e a basse quote, come i Tornado IDS. I dati sulla loro produzione e il servizio sono piuttosto scarsi, come le immagini disponibili.
 
[[Immagine:Hvar.jpg|300px|right|thumb|Vecchi razzi da 127 mm americani, anch'essi usati dagli inglesi]]
I '''razzi''' sono stati inizialmente impiegati con il calibro da 76.2 mm del motore, e con una testata di maggior calibro, per un peso totale di 24 kg. Erano armi ben diverse dai razzi ad alette ripiegabili a corto raggio americani e poi, anche inglesi. I razzi britannici da 3 pollici erano sostanzialmente un'evoluzione dei tipi bellici anche se valorizzati dalla precisione e dalla stabilità degli aviogetti, che in picchiata erano capaci di imprimere una precisione ben maggiore rispetto ai vecchi aerei ad elica. Ma nonostante che i cacciabombardieri potevano portarne anche 24, presto arrivarono razzi molto più piccoli e più compatti. Principalmente si trattò di lanciarazzi da 18 colpi SNEB da 68 mm francesi, prodotti su licenza, ma vi era anche un tipo britannico con lanciatori da 19 colpi in calibro 51 mm. Tutti questi razzi (come anche quelli americani da 70 e sovietici da 57 mm) erano 'figli' delle armi tedesche da 55 mm R4M, che per la prima volta ebbero un'impostazione di armi iperveloci, razzi che abbandonavano velocità transoniche-subsoniche, alette ripiegabili e velocità di circa mach 2, di piccole dimensioni con lanciatori di grande capacità ad 'alveare' con un gran numero di celle raggruppate in singoli dispositivi sistemabili, con poca resistenza aerodinamica, sotto un singolo pilone o addirittura dentro l'aereo. Inizialmente, come del resto con gli altri tipi di razzi ad alta velocità (inclusi quelli francesi e americani, di dimensioni molto maggiori degli originari), erano usati anche per i compiti aria-aria.