Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Corea del nord: differenze tra le versioni

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Gli americani non rimasero inerti e Harry Truman si attivò subito con grande determinazione, ordinando al Gen Douglas McArthur, all'epoca comandante delle forze americane nell'Estremo Oriente (essenzialmente Filippine e sopratutto, Giappone), il trasferimento di due divisioni americane nella penisola coreana. Nel frattempo stavano arrivando in zona le navi della 7th US Fleet e della Royal Navy.
 
 
 
===1991===
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*20 Hughes Model 269/300
*60 Hughes Model 369/500
 
 
Il tutto appoggiava un esercito di circa 1 milione di soldati (a parte la riserva) e 3.500 carri armati (molti dei quali T-62, a quanto pare costruiti su licenza), nonché riccamente equipaggiato di artiglierie. In tutto, scondo le fonti internazionali, c'erano circa 786 aerei da combattimento erano organizzati, al livello più alto in divisioni, praticamente una Aerobrigata formata da reparti con ruoli e macchine di tipo omogeneo ma con una consistenza numerica ragguardevole. Infatti la sua composizione si articolava in 2 o 3 reggimenti con 45-60 aerei l'uno, suddivisi in 3 o quattro squadriglie da 12-15 apparecchi ognuna. Certo che i dati noti per questa forza aerea non erano affatto certi e forse (come già nel caso della Cina e dell'Albania, per esempio) sovrastimati data la mancanza di conoscenza di dettaglio, per esempio, delle perdite operative subite in incidenti e degli aerei radiati per anzianità. In tutto è probabile che questi velivoli, relativamente moderni (all'epoca quasi concorrenziali con quanto disponibile nella RoKAF), fossero circa 530-650 nell'ipotesi più ottimistica.
 
== Note ==
 
 
 
<references/>
Mini, Maurizio '' L'impiego dei corazzati nella guerra di Corea'', RID Aprile 2007 p.82-94