Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Svizzera-2: differenze tra le versioni

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La fine della guerra comportò la necessità di rinnovare la componente aeronautica con 130 P-51 Mustang e 40 T-6. I primi costarono 11 milioni di franchi, ma già dal 1947 arrivarono i caccia DH Vampire nel tipo DH.100 e altri da produrre su licenza per 108 milioni, per un totale entro il 1958 di ben 372 aerei inclusi i DH.112, 113 e 115 ovvero anche i potenziati Venom, tenuti in carica fino al 1990 come addestratori. Da notare che con la radiazione dei P-51, per la prima volta a livello mondiale la Svizzera ha ottenuto un'aviazione di prima linea interamente equipaggiata con aerei a reazione.
 
 
Dal 1946 l'Aviazione svizzera venne ribattezzata Flugwaffe, mentre nel 1952 arrivarono anche i primi elicotteri: 3 Hiller UH-12B. I velivoli PC-3, monomotori dal 1956 in carico in 73 apparecchi. Nel 1958 vennero stanziati 31 milioni per 100 Hunter. Venne anche ideato anche il P-16 da caccia, che però pur essendo previsto in 100 esemplari, andò perduto in un incidente (riguardò uno dei 5 prototipi). Questo accadde nel '60 e segnò la fine dei caccia svizzeri di concezione nazionale, per cui nel '61 vennero ordinati i caccia Mirage III, appena 3 anni dopo gli Hunter. Allora, di 100 caccia ne vennero consegnati effettivamente 63 per via di uno scandalo di corruzione e di costi maggiori rispetto al previsto. Infine, nel 1963-68 arrivarono 30 Alouette II, e poi nel 1964-72 altri 84 Alouette III. Vennero adottati missili come i Falcon, gli R.530 e infine i Sidewinder. Nel frattempo vi era anche stata la parentesi dei missili SAM a medio raggio svizzeri della serie RS, che per alcuni anni fu di notevole importanza (era in carico dell'Esercito) prima che venissero di fatto rimpiazzati dagli HAWK americani e in Svizzera, dai Bloohdound. I Mirage IIIS equipaggiarono 2 squadriglie, la 16 e la 17ima nel '68, poi ne giunse un'altra, la 18ima nel '75.
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La prima missione 'oltreconfine' è stata organizzata nel '99 nel Kosovo, con elicotteri Super Puma.
 
 
 
Per gli aerei: gli F-18 sono stati aggiornati allo standard avionico Hornet 21, eccetto per un biposto caduto nel '98. Operano con missili AIM-9P5 e AIM-120B, ed equipaggiano 3 delle 4 squadriglie da caccia di prima linea, l'altra ha gli F-5 per la squadriglia acrobatica. Altre 3 squadriglie della riserva hanno gli F-5, che dopo il ritiro degli Hunter nel '94 sono stati modificati anche per attacco al suolo con i missili Maverick. Ne restano solo 42 monoposto e 12 biposto essendo in dismissione, 12 sono stati affittati all'Austria come intermezzo per l'arrivo del Typhoon. I Mirage IIIS sono stati radiati nel 2003. Nel 1978-90 sono stati aggiornati gli aerei da addestramento con i PC-7Turno Trainer, di cui 38 in servizio, e poi 17 PC-9 per addestramento al tiro. Il futuro delle macchine addestrative vi erano anche i PC-21, che sono i futuri addestratori svizzeri della Pilatus, ma che per il momento sono in difficoltà dopo la perdita nel 2005 del prototipo con il capocollaudatore della ditta. Gli Hawk, comprati e consegnati nel 1989-90 in 20 esemplari nella versione Mk.66, di cui 19 sono sopravvissuti come cacciabombardieri leggeri e addestratori, che sono tuttavia posti in vendita dal 2005, rimpiazzati dagli F-5 anch'essi ora in dismissione. La Svizzera non ha una forza da trasporto leggera o media, ha interesse semmai per macchine come il CN-295 e C-27J e il C-130J. Si voleva comprare i primi di questi aerei, bloccati però dal parlamento svizzero. Sono usati anche un Learjet 35A come macchina VIP, un Falcon 50, un Dauphin2. Per i collegamenti vi è un King Air 350 del'93, e 15 PC-6B superstiti di un lotto di 20 del 1976-78, 2 vecchi Dornier Do-27 che sono superstiti di 7 aerei comprati negli anni '60, un C-212 e un Navajo, infine anche un Twin Otter.
 
Gli elicotteri in Svizzera sono fondamentali per ragioni orografiche in azioni di soccorso e trasporto, spesso chiamati per calamità naturali, sopratutto valanghe. Gli Alouette II sono stati comprati nel 1958 in 30 esemplari tenuti in servizio fino al 1992,poi 24 Alouette III dal 1964, poi nel 1972-75 altri 60 sono stati costruiti altri 60 su licenza. Nel 1986 a questi elicotteri leggeri se ne sono aggiunti altri medi: gli AS.332 Super Puma, comprati in due lotti in 15 esemplari nel 1987-94. POi sono arrivati anche i Cougar, altri 12 nel 2002-3. Gli Alouette saranno sostituiti dagli Eurocopter EC.635 di cui nel 2006 sono stati ordinati 25 esemplari.
 
 
 
 
===I Pilatus===
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*Peso: 1520-1970 kg
*Velocità 340 kmh, autonomia 865 km.
 
 
Un modello successivo era il P-3, che era ancora un velivolo da addestramento ma più moderno, con struttura metallica e carrello d'atterraggio triciclo. Nell'insieme era sensibilmente più piccolo e leggero del precedente, con prestazioni leggermente inferiori. Il primo volo avvenne nel 1953, e il P-3 terminò la sua attività di volo 40 dopo, quando gli ultimi di 72 prodotti vennero tolti dal servizio.
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*Velocità 556-593 kmh (a 6100 m), stallo 118 kmh, atterraggio in 435 m, tangenza 11580 m, autonomia 1500 km, fattori di carico +7/-3.5 g, sostenuto 3g a lm., 2g a 4.500 m.
*Armamento: fino a 408 kg.
 
 
Il Pilatus PC-6 invece è un trasporto STOL, ovvero capace di atterrare e decollare da spazi ristretti, molto popolare e semplice. Ne sono stati costruiti , dal maggio 1959 (quando il prototipo andò in volo), oltre 480. Originariamente l'aereo era noto solo come PC-6 Porter, ed era fornito di un motore GSO480 da 345 hp, a pistoni, della Avco-Lycoming, oppure un motore da 355 hp IGO-540. Numerosi gli accessori, come sci o anche galleggianti. Le sue ruote sono di grandi dimensioni, mentre esiste una botola ventrale e due ampi portelloni laterali. In concreto questa macchina ha operato in ogni parte del mondo con notevole efficienza, tanto che non v'è stato problema a mantenerla in produzione nella versione Turbo-Porter con ben tre diverse motorizzazioni: nella versione A, con un Turbomeca Astazau da 580 hp, B con un PT-6 da 680, e nel modello C con un Garrett TPE331 da 583 hp sull'asse. In ogni caso la sua caratteristica eminente, a parte l'ala alta, è un motore a turboelica installato su di un lungo 'naso', che lo rende facilmente identificabile, e se questo non fosse sufficiente vi è un timone verticale ancora più caratteristico, con un'aspetto molto squadrato e ben poco estetico. Ma in effetti, questo apparecchio è interamente costruito per essere semplicemente funzionale in ogni ambiente d'operazioni, ed estremamente economico e semplice, come dimostra anche l'ala alta ipersostentata, di semplicissima pianta rettangolare.
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*Velocità 495 kmh a 7600 m.
*Carico: a seconda delle versioni, 1.400 kg o 6-9 passeggeri.
 
 
 
Ma gli svizzeri tentarono anche una via 'nazionale' agli aerei da caccia a reazione. Dopo la seconda guerra mondiale in Svizzera vennero visionati i turbogetti di un Me.262 del tipo Jumo 004. DOpo la guerra, in attesa del caccia nazionale che si voleva sviluppare vennero tra l'altro ordinati 130 P-51 Mustang e poi 175 Vampire, consegnati nel 1949-52. Era una forza congrua, ma a causa dell'orografia svizzera ci voleva un jet capace di decollare e salire in fretta. La FFA e la F+W stavano pensando, grazie anche a finanziamenti statali per 1.5 milioni di franchi, di ottenerla con alette ipersostenatrici del tipo Kruger, e in seguito ebbero, dopo vari travagli, a dare alla luce l'aereo N.20.2 Arbalete che era un mini-quadrigetto, ovvero un caccia leggero con ben 4 motori a reazione Turbomeca TR.011 da 100 kg circa di spinta l'uno, i più piccoli reperibili. L'aereo venne costruito a partire dal 1950 e venne portato in aria il 16 novembre 1951. Riuscì ad arrivare, con la sua ala a freccia con corda larga, ma senza piani orizzontali di coda (sembrava un mezzo-Hunter..) circa 748 kmh. Venne seguito dall'Aguillon, che era propulso niente di meno che da un turbofan derivato dalle turboeliche inglesi Mamba. Ne uscì il motore SM-01 da 600 kgs che aveva anche ugelli invertibili per assicurare piene prestazioni STOL. Avrebbe dovuto essere seguito dall'Harpon con due soli turbogetti Saphhipe da 3400 kgs, mentre un altro progetto era il P.16 della FFA, che venne costruito in 5 esemplari ma non ebbe esito, dopo una spesa di 37.4 milioni di franchi. Si trattò in generale di progetti interessanti ed originali, ma non vi era la convenienza di svilupparli ulteriormente.
 
 
 
 
 
===La 'via inglese' ai jet===
[[Immagine:Forbes_De_Havilland_VampireForbes De Havilland Vampire.jpg|250px|left|thumb|]]
Per quello che riguarda i rapporti con l'industria inglese, gli svizzeri nel dopoguerra furono dei clienti molto assidui, d'altro canto non vi erano altri fornitori europei, all'epoca, capaci di vendere dei caccia a reazione, di cui gli svizzeri si dotarono presto. Cominciarono con i caccia De Havilland DH-115 Vampire, dei caratteristici apparecchi con ala trapezioidale e doppia trave di coda, sistemazione inconsueta e alquanto goffa, data la minima taglia della macchina, che era stata consigliata dalla necessità di non disperdere la poca spinta del motore De Havilland Goblin. Nella versione evoluta Mk 5 l'aereo era capace di 884 kmh con appena 1520 kgs del Goblin 35, con tangenza di quasi 14.000 m e raggio di circa 1600. Esso era armato con 4 cannoni da 20 mm e 907 kg di armi subalari, oltre ad essere un velivolo dal pilotaggio facile e intuitivo. Gli addestratori erano ancora in servizio in una trentina di esemplari nei tardi anni '80, in attesa degli Hawk.
[[Immagine:Swiss_Air_Force_De_Havilland_DHSwiss Air Force De Havilland DH-112_Mk_4_Venom_being_serviced112 Mk 4 Venom being serviced.jpg|250px|left|thumb|Un Venom]]
Il successore del De Havilland Vampire era un'altra macchina dal nome inquietante e dall'aspetto bizzarro, ovvero il DH-112 Venom. Differentemente dal Vampire volò nel dopoguerra (1949 anziché 1943), ed era un progetto molto evoluto rispetto al semplice jet che lo aveva preceduto. Molto agile, venne 'fregato' in termini di successo commerciale allorché la progettata costruzione di ben 1000 esemplari da parte della Fiat, che già costruì su licenza il Vampire Mk.52, non ebbe seguito: erano arrivati fiumi di cacciabombardieri americani F-84 a prezzi di occasione, e l'occasione le forze aeree della NATO non poterono lasciarsela scappare, essendo ancora l'Europa un mucchio di macerie, impoverita e debole anche politicamente.
 
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La sua validità venne confermata da quasi 2000 macchine prodotte per numerosi clienti. Tra questi vi era anche la Svizzera che ebbe 8 T. Mk 68 biposto, ma sopratutto 152 Mk. 58. Questi erano cacciabombardiere monoposto che derivavano dagli Mk. 6 inglesi, che possedevano motori Avon Mk. 202, carburante interno di 1773 l, 4 piloni esterni per serbatoi ausiliari e armi, prestazioni dell'ordine dei 1100 kmh, un armamento poderoso, forse mai più equivalso da nessun caccia da combattimento aereo di 4 cannoni Aden da 30 mm con circa 500 colpi. Ancora negli anni '80 di queste macchine ve n'erano in servizio circa 130. Visto che l'acquisto di un nuovo cacciabombardiere negli anni '70, che risultò dopo aspra competizione l'F-5, non bastava per tutti i reparti svizzeri alcune decine di Hunter vennero modificati. Ai tozzi e potenti razzi nazionali SURA vennero aggiunti così predisposizioni per 2 missili Maverick, che andavano a rimpiazzare 4 dei 20 razzi trasportabili complessivamente senza per questo intralciare due serbatoi subalari e i 4 cannoni interni (i razzi erano trasportati in numerosi piccoli piloni disseminati sotto tutta l'ala). Gli Hunter, utilizzati a quel punto solo dalla Riserva, non sostituirono direttamente i Venom (che vennero invece rimpiazzati dagli F-5, lasciando invece in servizio i loro predecessori Vampire in quanto erano disponibili anche nella versione biposto da addestramento). Utilizzati dai reparti della Riserva, gli Hunter erano normalmente tenuti protetti in speciali gallerie e hangar, spesso tenuti sospesi sul soffitto per stipare due aerei nella stessa lunghezza (uno appeso e l'altro sul pavimento). La Svizzera ha una lunghissima tradizione di opere fortificate e depositi in caverna, scavati sui fianchi delle sue montagne e abilmente mimetizzati. Non farà male ricordare che addirittura, all'epoca della Guerra fredda, ogni casa svizzera doveva possedere anche un rifugio NBC: gli svizzeri, non c'é che dire, erano gente previdente..
 
 
L'ultimo apparecchio della 'UK Connection' è l'Hawk, addestratore avanzato biposto che rimpiazza i preistorici Vampire. Forse il migliore della sua categoria, questo apparecchio ha ali a freccia e motore RR. Adour a doppio flusso, quindi è veloce, addirittura supersonico in picchiata, e possiede una lunga autonomia operativa. Alcune decine ne sono stati ordinati e consegnati all'inizio degli anni '90.
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*gli aerei di seconda linea vedevano i Pilatus Porter, i Dornier Do 27, i Beech Twin Bonanza.
*gli elicotteri erano oltre 70 Alouette III, ampiamente impiegati assieme a velivoli civili per il soccorso in alta montagna, e gli elicotteri Puma ben più pesanti e capaci per le missioni di trasporto medio.
 
 
Per quello che riguarda gli aerei di maggiore prestigio dell'aviazione, questi sono stati certamente i Mirage III, recentemente sostituiti dagli F-18 ma ancora gli unici che abbiano mai dato l'ebbrezza ai loro piloti di volare a mach 2. La loro consegna ebbe luogo tra il 1964 e il 1967 in un congruo numero di esemplari, ovvero 59 tra IIIS (per Suisse), IIIRS da ricognizione, IIIBS biposto da addestramento operativo. Erano macchine con modifiche apposite per l'impiego, tra gli altri equipaggiamenti specifici, dei missili Falcon del tipo HM55 e HM 58, ovvero i tipi a guida IR e radar. Nel 1983 si sono aggiunti 2 IIIDS
 
 
Un cenno particolare merita anche l'RSV, ovvero il Reparto Sperimentale di Volo, a Lucerna. Da questo reparto sono passati tutti gli aerei militari svizzeri prima dell'immissione in servizio. Questo reparto nacque come reparto di volo della Fabbrica Federale di Aeroplani o FFA, di Emmen, poi si sviluppò come reparto sperimentale. Fu questo, tra l'altro, a partecipare alla scelta del nuovo cacciabombardiere per rimpiazzare i Venom: nel 1972 ebbe luogo un confronto serrato tra Mirage 5 e l'A-7 Corsair II. Strano che due macchine tanto diverse fossero prese in considerazione, con il Mirage che era stretto parente del III e pienamente bisonico, mentre il goffo A-7 era una macchina navale, eccellente come striker, ma di scarsa utilità come apparecchio da caccia e con logistica del tutto diversa da ogni aereo svizzero. Non se ne fece nulla a seguito della decisione del Consiglio Federale, ma il problema rimase e nel 1975 venne riproposta una gara in cui partecipò anche il G.91YS con due punti d'aggancio in più sotto le ali. Nonostante i due motori con postbruciatore J85 questo aereo non è supersonico e per questo non ha mai convinto fuori dall'Italia, tanto più che gli stessi motori sono usati dagli F-5 da mach 1.4. Vennero analizzati anche il Viggen svedese, il Mirage F.1 francese e alla fine venne scelto l'F-5, il più economico di tutti, e quindi posto un ordine per 110 esemplari, emesso nel 1976.
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===F-5===
Come rimpiazzo per l'Hunter venne selezionato l'F-5, non dopo una precedente gara dispotata tra l'altro tra l'A-7 e il G.91YS, ma rimasta 'patta' e senza seguito. La modernizzazione ebbe luogo quindi con il piccolo e scattante apparecchio Northrop, che venne ordinato in un primo totale di 66 E e 6 F, con il nome dell'operazione Peace Alps, quindi in conto FMS. I primi 13 E e 3 F vennero forniti dalla Northrop, gli altri montati da kit da parte della FFA ad Emmen, poi giunsero altri 32 E e 6 F ordinati nell'81, tutti tranne uno assemblati dalla FFA. Gli ultimi vennero consegnati attorno al marzo '85. Servono con gli squadroni 1, 11 e 18, con gli 11 e 18 formati nel '79. Poi sono giunti anche gli squadroni 8 e 19 dagli Hunter nell'81, il 6 e il 13 negli anni '80 al posto dei Venom, oltre alla pattuglia acrobatica che rimpiazzò gli Hunter nel '95. I caccia F-5 dovevano essere riequipaggiati con l'ALQ-171(V) ed ECM interne, ma questo programma annunciato nell'85 è stato annullato nell'89.La capacità di usare i missili AIM-9P è quella più importante per questi caccia leggeri, ma dopo che gli Hunter vennero radiati nell'94, l'anno dopo gli F-5 vennero adattati anche come cacciabombardieri con i missili Maverick. Poi hanno sostituito gli Hawk come addestratori avanzati e sono stati prestati in 12 esemplari all'Austria in attesa dell'EFA. Attualmente vengono radiati dal servizio, anche se non vi sono aerei per il momento che li possano sostituire e gli F-18 sono davvero pochi per essere gli unici aerei di prima linea.
 
 
===Gli F-18 svizzeri: Hornet sulle Alpi===
[[Immagine:Schweizer_FSchweizer F-18_C18 C-3.jpg|300px|left|thumb|]]La Svizzera si è unita agli utenti degli Hornet di 'seconda generazione', che si sposano bene con la politica di una nazione capace di restare neutrale dal 1815 ma con un esercito adatto al mantenimento della propria indipendenza. La competizione per il nuovo caccia successore al Mirage vide al solito un gran numero di contendenti, tra cui vale la pena ricordare l'F-20, parente abbastanza stretto dell'Hornet, ma più pensato per essere più leggero che più pesante del normale per un caccia leggero (tanto da necessitare di un solo motore dello stesso tipo di quelli dell'Hornet). Nel 1988 vi fu la gara 'definitiva' con confronto in volo con l'altro finalista, l'F-16. L'F-18 venne giudicato migliore e nell'ottobre, dopo circa 6 mesi, venne dichiarato il vincitore della competizione. La Flugwaffe ordinò un numero limitato di macchine rispetto al gran numero di apparecchi che prima aveva: oltre 100 Hunter, decine di F-5 e di Mirage IIIS. La quantità ordinata venne fissaa in 26 F-18C e 8 D, con motori del sottotipo -402 e l'esigenza di equipaggiare tre squadroni, anche se il numero era malamente maggiore per due. In effetti, gli F-5 non sono stati direttamente sostituiti dagli Hornet, ma non hanno avuto nessun altro sostituto e quindi la loro carriera si è avviata ad un binario morto. Ma il problema non era risolto totalmente: nel 1991 la competizione venne riaperta con il MiG-29 e il Mirage 2000-5 come competitori e ancora una volta, malgrado che Mitterrand premesse per ottenere che i vecchi Mirage venissero, come abbastanza logico, rimpiazzati dai 2000, la conferma dell'ordine per gli Hornet venne siglata nel 1992. Ancora, non era sufficiente e allora il 6 giugno venne indetto addirittura un referendum per stabilire se comprare o no l'F-18. Anche stavolta l'Hornet risultò vincitore. Se non altro, tutti questi passaggi se rallentarono il programma, resero possibile chiedere degli aggiornamenti: in particolare il radar APG-65 venne rimpiazzato con l'APG-73, seguendo la scelta finlandese. La dotazione d'armamento comprendeva essenzialmente missili AIM-9P-5 e AMRAAM, perché si trattava sopratutto di caccia intercettori.
 
Quanto alle consegne, il primo apparecchio è stato un F-18D sn. J-5231, che volò il 20 gennaio 1996, seguito dal monoposto J-5001 (8 aprile) ed entrambi vennero costruiti a St. Louis, ma i rimanenti vennero assemblati dalla Schweizer Flugzeuge und System AG (Swiss Aircraft and Systems Company, conosciuta inizialmente come F+W) ad Emmen.
 
I primi Hornet vennero consegnati il 23 gennaio 1997 e in seguito indirizzati al No.17 Squadron, Payenne, che divenne operativo nel settembre dell'anno, mentre gli altri furono il 18 e l'11imo, questo ad Alpnach, novembre 1999. Appena il 2 dicembre successivo il J-5026 venne consegnato come ultimo dei 34 aerei. Siccome il numero è relativamente basso, si prospettava di comprare almeno una decina di macchine ulteriori, forse direttamente del tipo Super Hornet o ex-USA. I 18 Mirage IIIRS da ricognizione e gli F-5 erano ancora in servizio e non rimpiazzati direttamente, ma in effetti è difficile che la Svizzera riesca a dotarsi di un buon numero di caccia da combattimento nel futuro prossimo.
 
 
===Addestramento dei piloti (1991)<ref>Bonzanigo, C.A.: ''Aquile elvetiche'', Aerei luglio-agosto 1991 pagg.2 6-29</ref>===
 
 
 
L'addestramento dei piloti svizzeri era particolare. I piloti della Milizia dell'Aeronautica militare svizzera prestavano servizio agli inizi degli anni '90 per 36 giorni in reparto e volando una dozzina d'altri per proprio conto, il che era il triplo di quanto richiesto agli altri riservisti svizzeri. D'altro canto il volo è una cosa che non s'improvvisa, specie se militare. Dato che il territorio svizzero è montuoso per il 60% i piloti addestrati per la piccola aviazione svizzera erano davvero sottoposti ad una dura selezione, con un addestramento per le emergenze e il volo nelle vallate notevolmente duro. Non mancavano del resto nemmeno gli aspiranti.1800 per anno si presentavano ai Corsi d'Istruzione Aeronautica Preparatoria o IAP, ma solo una ventina venivano accettati dopo 74 settimane di selezione, con la consegna del brevetto: 1 su 100 ce la fa, direbbe forse un noto cantautore. Ma i corsi non erano la prima parte: il giovanotto svizzero desideroso di diventare pilota doveva entro i 17 anni presentarsi all'Aero Club svizzero, il che gli consentiva di frequentare la prima parte dell'IAP, superando un eseme psico-attitudinale, uno medico, un colloquio psicologico presso l'Istituto di medicina aeronautica a Dubendorf, e già questo riduceva gli aspiranti da 1800 a 300, quelli che avrebbero seguito la prima parte del corso di due settimane, con 13 ore volate su aliante o su aereo. L'anno dopo altra selezione e solo 180 candidati prendevano parte al secondo corso con altre 13 ore sullo stesso velivolo scelto, poi il 15% si indirizzava verso la carriera di pilota di linea e gli altri diventavano aspiranti piloti militari, ridotti a quel punto a 120. Seconda visita presso l'Istituto di Medicina Aeronautica e riduzione in media a 70 aspiranti piloti, poi mandati alla Scuola Reclute di Magadino. DA qui in poi, dopo 3 anni dall'inizio della selezione gli oramai ventenni svizzeri venivano sottoposti a 4 settimane di addestramento militare di base, che consisteva nella 'sollecitazione' psichica e fisica del soggetto tanto che un quinto andava a casa già allora. Venivano però trasferiti ai servizi di terra di Payerne, non erano quindi 'buttati'. IL secondo mese delle 17 settimane di corso (tra l'altro tutto questo è pagato dalla Confederazione Elvetica) veniva usato il simulatore GAT, General Aviation Trainer, poi arrivavano finalmente gli aerei PC-7 per una ventina d'ore di volo, fino a cominciare il combattimento aereo e preparando il passaggio all'Hawk Mk.66. Dopo 8 settimane di questa fase il numero degli aspiranti è ridotto alla metà e nelle successive 9 settimane i rimanenti volavano ben 120 ore di volo e usavano il simulatore per un'altra ventina.
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L'RSD-58 era il più avanzato della famiglia, con prestazioni raddoppiate e in particolare raggiungeva una velocità, dopo 45 secondi di combustione, di 2.4 mach contro 1.8, raggiungendo anche una gittata maggiore e così per la quota operativa. Pesava solo 460 kg, ma venne presto 'sommerso' dal programma americano HAWK, che sebbene più avanzato distrusse praticamente l'industria europea dei missili SAM.
 
[[Immagine:Bloodhound_SAM_at_the_RAF_MuseumBloodhound SAM at the RAF Museum.jpg|300px|left|thumb|]]
Un missile SAM molto più potente venne dalla solita 'UK connection', se così si può dire. La Svizzera comprò il Bloodhound, arma formidabile fornita in un certo numero di batterie e denominata BL-84. Pesa olrre 2300 kg, ma con una gittata di 80-120 km e una velocità massima di circa 3800 kmh non ha fatto rimpiangere i pure ben più mobili RSD. In seguito sono arrivati anche i missili Stinger americani, forniti in un certo numero di lanciatori negli anni' 80-90.
 
A parte questo come armi controcarro vi sono i TOW, i Dragon, e anche, a suo tempo i Bantam svedesi, qui utilizzati dal 1967, 3 anni dopo l'adozione da parte dell'unico altro cliente, ovvero l'esercito svedese. La loro carriera era ancora esistente negli anni '80, ma questi piccoli missili da 11 kg di cui 1.9 di testata erano superati e nonostante la discreta gittata di 2 km non potevano sostenere appieno la concorrenza dei missili Dragon e TOW.
 
 
Un altro missile è tuttavia da annoverare: l'ADATS. Si tratta di un arma che porta il suo significato operativo nel suo nome: Air Defence Anti-Tank System, ovvero un sistema rivoluzionario (in pratica il successore del pezzo da '88 tedesco) capace di annientare ogni bersaglio sia di terra che aereo. Venne iniziato come programma dalla Oerlikon-Burlhe svizzera quale iniziativa privata, ma il missile venne sviluppato con la Martin-Marietta americana. Nel 1983 vennero approntati due M113 che ebbero un modulo di lancio con centrale di tiro, sensore elettro-ottico multiplo (diurno-termico-laser) al centro della torretta, lanciamissili quadrupli su ciascun lato di questa. È possibile istallare ovunque su di mezzi da 10 t in su questo sistema modulare. Il sistema ha un radar della Contraves capace di scoprire bersagli fino all'altezza di 5000 m e distanza di 20 km, con capacità IFF. È sistemato sulla parte posteriore della torretta. Se confermato come nemico viene visualizzato nel PPI dell'operatore radar, quindi la torretta viene ruotata, si acquisisce il bersaglio con il FLIR o la telecamera ottica, il bersaglio viene telemetrato con un sistema laser, e poi viene eventualmente lanciato un missile, che pesa 65 kg ma può accelerare a oltre mach 3 e per giunta un propellente senza fumo, è privo di alette ma ha 4 pinne di controllo. La testata è da ben 12 kg, con capacità HEAT e diametro di 152 mm, per cui non stupisce se viene descritta come capace di perforare oltre 900 mm di acciaio: di fatto pesa il 30% più della testata di un Hellfire. IL missile è lungo in tutto 2.05 m, ha una gittata di 6+ km contro carri, e 8 km contraerei, mentre la quota massima arriva a 5.000 m. Il missile è abbastanza piccolo che altri 8 sono trasportabili come riserva nello scafo, appena ai lati della centrale di controllo del tiro. Il costo del missile non dev'essere stato però contenuto, e l'ADATS è stato adottato dal Canada e Thailandia, ma solo come arma antiaerea. La scelta per l'US Army ha visto l'ADATS ma non è stata seguita da nessun ordine concreto, non sostituendo mai i missili Chaparral, prodotti invece in decine di migliaia di esemplari.
 
== Note ==
 
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