Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/USA-15: differenze tra le versioni

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L'M14, noto sopratutto per la partecipazione alle prime fasi della Guerra in Vietnam, era l'adattamento per la cartuccia da 7,62 mm NATO, con fuoco selettivo automatico. La sua concezione era simile a quella del BM59, ma apparve prima e pesava meno. La sua origine fu comunque molto tribolata, con vari tipi intermedi designati T (Trial, prova) e solo nel '57 venne omologato questo nuovo tipo, mentre l'M15 similare ma con canna più pesante non passò in produzione. Prodotto da 4 fabbriche diverse, molto ben costruito. Ma nonostante la sua capacità di fuoco automatico venne spesso modificato per sparare solo a colpi singoli, anche perché la canna si surriscaldava presto. La produzione finì nel 1964 con 1.380.346 esemplari. Nel '68 venne presentato l'M14A1 con calcio a pistola e bipiede. Era un'arma d'accompagnamento automatica, ma non aveva la canna intercambiabile e quindi inficiava l'efficacia del suo fuoco automatico, giusto come l'RPK sovietico ma differentemente dal Bren inglese. Spesso gli M14 vennero forniti a nazioni estere, come Israele (prima che li sostituisse con i Galil, praticamente uno dei tanti figli degli AK-47). Nell'insieme un'arma ben costruita e abbastanza efficiente, ma obsoleta.
 
 
Così arrivò l'era dei fucili d'assalto moderni. Uno dei meno ricordati è lo Stoner System, di Eugene Stoner. E' una famiglia di armi con 15 pezzi modulari, per farne un fucile d'assalto, carabina, mitragliatrice media. Sembrava avere molto successo, ma non ha avuto altrettanta produzione. E' stato testato con successo dai Marines e in Israele; in Vietnam venne usato dalla Delta Force. Inizialmente si trattava di un'arma da 7,62 mm, ma presto venne riprogettata per il 5,56 mm NATO, diventato più attuale agli inizi degli anni '60. Allo Stoner e all'AR-10, il vero antenato dell'M16, e poi seguirono finalmente gli M16.
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Tornando all'M16, vincitore del concorso per il nuovo fucile d'assalto, esso era già presente come versione da 5,56 mm dell'AR-10 e noto come AR-15. Si tratta della classica arma con calcio in linea con il castello e manico-mirino al di sopra, rivestimento in plastica dura nero al posto del legno. Il fucile, dall'apparenza quasi da giocattolo (secondo una 'leggenda urbana' era fabbricato dalla Mattel..) spara a sottrazione di gas con chiusura per rotazione dell'otturatore. Ha uno spegnifiamma (non è un freno di bocca) che puà anche ospitare un lanciagranate, ma per non rovinare la canna si preferisce usare piuttosto il lanciagranate sotto la canna da 40 mm del tipo M203.
[[Immagine:M16_and_AKM16 and AK-47_length_comparison47 length comparison.png|350px|left|thumb|confronto diretto tra l'M16 e l'AK-47]]
L'M16, prima ancora dell'US Army, ebbe come primo cliente niente di meno che il British Army con una partita di 10.000 armi; poi arrivò anche un ordine dell'USAF, nel '61. Subito dopo l'US Army si convinse di come quest'arma dall'aspetto eterodosso e dal disegno moderno fosse valida e ne ordinò un certo quantitativo, sufficiente per farne l'arma standard successiva all'M14. Subito comparve nel SE asiatico, specie nell'arma della cavalleria aerea e nelle forze speciali. Nel '66 arrivò l'M16A1 con un congegno di bloccaggio dell'otturatore dovuto alle prime esperienze belliche. Il 'black rifle' (altra innovazione, i fucili in genere avevano un colore almeno in parte marrone, per via del legno usato) era spacciato come essere così efficiente da non avere nemmeno bisogno della normale manutenzione e pulizia. I soldati furono felici di prendere questa notizia come buona, e così l'avveniristico fucile ebbe un alto rateo di inceppamenti. Abbinata all'uso di una polvere da sparo del tutto diversa da quella usata nei test, che lasciava molti residui nella canna, ci si può immaginare i danni che faceva ai fucili. Si trattava della 'polvere a granuli' introdotta nel '54 in sostituzione della precedente IMR. Questo avvenne sopratutto per superare le ridotte capacità produttive per la polvere IMR, ma quest'informazione era stata in qualche modo persa nei meandri della burocrazia e i soldati ne fecero le conseguenze. Dopo che la cosa venne chiarita e che l'esercito prese di petto la questione con un'apposita commissione militare venne finalmente spiegato ai soldati come manutenere l'arma in maniera corretta e venne introdotto un sistema di sblocco delle munizioni inceppate con una leva sul lato destro. Inoltre, dato che questa infausta polvere causava un aumento della cadenza di tiro che rischiava, oltre che di rompere i meccanismi, di lasciare troppo presto vuoto il caricatore da 30 colpi, venne introdotto un tampone d'assorbimento a fine corsa per ridurre la velocità del meccanismo del sistema d'alimentazione. L'M16A1 ha poi confermato di essere un'ottima arma da guerra. Rispetto al Kalashnikov è più preciso e sembra pensato più per il tiro da spalla mirato che da fianco, a mò di mitra. E' però più difficile da produrre in tanti paesi del Terzo mondo e per questo venne tentato la sua 'detecnologizzazione' con l'AR-18, fabbricato dalla Armalite. Invece il grosso degli M16 è stato fabbricato dalla Colt. La versione A2 può usare la nuova munizione NATO SS109, parecchio più potente di quella origaria. Quest'ultima era piuttosto debole come effetti, ma con il problema della frammentazione o del ribaltamento che, a certe distanze e certe condizioni, si verifica facendo danni anche maggiori di un proiettile da 7,62 mm della precedente generazione. In generale però non è un'arma rinomata per la potenza, anche se la versione A2 ha la nuova munizione ben superiore anche in questo senso.
 
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La storia dei successori dei fucili M16 è lunga, ha riguardato per esempio il costosissimo programma ACR e armi con lanciagranate leggere e munizioni moderne (esempio cinematografico potrebbe essere Aliens 2..), ma non se n'é fatto niente. Addirittura c'era un'idea di far sparare ad ogni munizione due proiettili con traiettorie leggermente divergenti per assicurare maggiori probabilità di colpire. I Marines, noti tiratori scelti, non devono averla presa affatto bene.
 
 
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I lanciafiamme erano pure utilizzati dagli americani, sia nella II GM che dopo, anche se in minore misura. Queste terribili armi avevano una miscela che garantiva una maggiore gittata rispetto ai tipi dell'Asse, per esempio, grazie ad una maggiore densità della sostansa, arrivando a 30-40 m e in generale essendo molto maneggevoli. In seguito si è arrivati persino ad un sistema d'arma chiamato M202, una specie di lanciarazzi quadruplo con razzi da 66 mm incendiari, una specie di lanciarazzi M72 multiplo. Anche qui ce n'é un esempio cinematografico con 'Commando' con Swarzy in azione, però utilizzando munizioni esplosive.
 
 
Un'altra arma da distanze ravvicinate erano i fucili a canna liscia, specie per le distanze ravvicinate. Sono usati sopratutto per combattimenti nella jungla, ma anche per l'abbordaggio di navi da controllare. Gli americani ne hanno fatta una serie impressionante, ma per lo più di tipo convenzionale. Però non è mancato l'AS dello Smit&Wesson con una struttura simile a quella dell'M16, ma con peso di 4,42 kg scarico e carico 5,69 kg, con 10 cartucce e cadenza di 375 c.min. In Vietnam vennero usati sopratutto armi come gli Ithaca model 37. Anche qui l'impiego iniziò nelle Filippine contro i Moros, con il Winchester M1897, che poi nella I GM venne usato come 'scopa delle trincee' dagli americani.
 
 
 
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Un'altra arma era il cannone d'appoggio M1 da 75mm ,a rma someggiabile pesante 588 kg con 8,9 kg di gittata massima e smontabile in sei carichi. Ottima arma d'accompagnamento, non ha avuto nel dopoguerra seguito e allora il suo posto è stato preso in pratica dal Mod. 56 OTO, per il semplice fatto che le munizioni da 105 mm erano il nuovo punto di riferimento per le artiglierie moderne. Scioccamente gli americani non hanno dato seguito a questo efficiente cannone d'appoggio, quando una semplice versione pantografata avrebbe potuto perpetuarne il successo.
 
 
Le armi americane moderne sono essenzialmente due: la M224 Lightweight Company Mortar da 60 mm, sconponibile in due carichi, che ha introdotto una spoletta, la M734, regolabile per lo scoppio in aria, con effetti paragonabili quasi a quelli della granata del mortaio da 81 mm in dotazione ai battaglioni.
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Questo rappresenta il massimo dei lanciarazzi americani portatili: non ci sono cose tipo il Panzerfaust 3 o l'Apilas.
[[Immagine:Dragon_02Dragon 02.jpg|300px|right|thumb|L'M47 'in azione']]
Sopra questo livello ci sono i missili guidati. A parte il FIM-43 Redeye, degli ultimi anni '60 ma già dotato di un sistema IR raffreddato, per ingaggi aerei, e il successivo Stinger di prestazioni ben maggiori (entrambi da considerare più che altro armi del settore contraereo, e a lì si rimanda), per il resto gli americani hanno adottato missili di vario tipo. Prima gli Entac, SS-10 e SS-11 francesi, poi per compiti di lancio dal singolo fante, gl M47 Dragon, chiamati anche FGM-77.
 
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Dopo che nella battaglia di Cambrai vennero utilizzati circa 400 carri, e dopo l'arrivo dei primi carri armati tedeschi che rese urgente da tutte e due le parti l'uso di un armamento controcarri specifico, che fosse un'arma automatica abbastanza piccola da essere trasportata in prima linea dai fanti e usata con un tiro rapido contro bersagli di ogni genere, anche corazzati. I carri dell'epoca, infatti, erano essenzialmente protetti solo contro i proiettili di piccolo calibro. Armi da 11-15 mm vennero studiate: il calibro più piccolo in Francia, il 13 mm dalla Germania, ma per un fucilone controcarri. Gli Americani, in base alla decisione del Dipartimento della Difesa, modificarono la mitragliatrice M1917 per le munizioni da 11 mm francesi. Ma il meccanismo di funzionamento non offriva sufficienti garanzie di funzionamento per questo munizionamento più potente. Visto che il mormone John Moses Browning era stato tanto efficiente nel produrre ottime armi semiautomatiche Colt 45 Mod. 1911, il fucile BAR automatico, e altre ottimi 'prodotti', allora gli venne chiesto di studiare la soluzione con una nuova arma. Utilizzò le munizioni da 13 mm tedesche, le Tankgewhr con la notevole velocità iniziale di 850 ms. Con questa base, all'inizio degli anni '20 presentò i prototipi con le munizioni da 12,7x99 mm, messa a punto dalla Winchester, ma comunque basata sulle munizioni da 13 mm tedesche.
[[Immagine:B-17_tail_turret17 tail turret-20060603.jpg|250px|left|thumb|la torretta di coda dei B-17. I B-17G ebbero circa 81.000 M2 'aeronautiche'(7.000 x 13)]]
Alla fine, nel 1933 venne adottata come mitragliatrice M2 dall'US Army. E iniziò così la carriera di una delle più letali macchine termodinamiche (che altro è un'arma da fuoco) mai ideate: anzitutto ne vennero prodotti quantitativi immani, e poi (cosa che in realtà si legava alla prima) era possibile utilizzarla per vari compiti, su tutte le piattaforme di tiro possibili. Con la sua massa da circa 30 kg, la sua forma scatolata e la lunga canna da 1143 mm a sostituzione rapida, raffreddata ad aria, l'M2 non era certamente un'arma maneggevole e poco ingombrante. Ma era affidabile e anche se non superiore a certi tipi della Hocthkiss francese (da 13,2 mm) ampiamente diffusi, era nondimeno superiore alla Vickers inglese, che aveva sì cadenza di tiro leggermente maggiore, ma una munizione molto più leggera per via del bossolo da 81 mm. L'energia cinetica era di circa 10.000 J, circa il doppio di quella di una mitragliatrice leggera: la Browning, con il suo bossolo da 99 millimetri sparava la sua pesante e lunga munizione (quindi con una perdita di velocità ridotta) a circa 850 ms, e quindi con un'energia di circa 16.000 J. Questo significava un potere perforante molto superiore: 25 mm a brevi distanze contro acciaio balistico, contro 18 mm circa. Ancora a 500 m l'M2 perforava 20 mm circa (un pò meno con le munizioni della II GM, un pò di più con quelle successive) e circa 13 mm a 1.000 m. Queste prestazioni erano circa doppie rispetto a quelle di una mitragliatrice leggera, perché l'energia cinetica 3-4 volte superiore era pur sempre 'spalmata' su di una superficie d'impatto più grande. Nondimeno, la sua capacità di perforazione complessiva era molto maggiore e consentiva di distruggere blindati leggeri e altre strutture rinforzate. Il 'sogno' di una mitragliatrice controcarro, per quanto pesante e costosa, si era realizzato. L'M2 faceva ai carri armati e alla loro pelle di acciaio quello che le mitragliatrici leggere facevano agli esseri umani. Un blindato come l'M113, per esempio, è vulnerabile da 600 m; il VCC-1, con 6 mm di acciaio aggiuntivo, da 200 m (e protezione totale dal 7,62 mm). I carri leggeri degli anni '30 e dei primi '40 non erano prede più difficili, per non parlare degli aerei da guerra: sopratutto con il P-47, che anziché le solite 4-6 mtg ne aveva 8. La Browning venne adottata come arma standard anche dai bombardieri americani, anche con 12-13 esemplari per apparecchio, e nell'insieme si dimostrò precisa, affidabile e letale.
[[Immagine:P-51_Guns51 Guns.jpg|250px|right|thumb|Ecco la batteria di tre M2 dentro ciascuna ala del P-51]]
Armava le jeep, i carri M4 Sherman, i P-51 e altri 200.000 almeno altri apparecchi tra caccia, attacco, bombardieri etc. che avanzavano compatti come una falange, sfidando la Luftwaffe anche sul suo territorio. Ne vennero prodotte oltre 2 milioni di pezzi, cosa che avvenne sopratutto nel 1941-45, ma in realtà le ultime M2 di questa prima generazione vennero prodotte nel 1946. Arma longeva e robusta, l'M2 paga queste qualità con un peso non indifferente: la MG 131 tedesca da 13 mm, per esempio, pesava solo 17 kg, anche se era meno potente. Le armi sovietiche paricalibro avevano sia una munizione di analoga potenza, che una massa minore, che una maggiore cadenza di tiro: insomma, non era impossibile far meglio dell'M2, almeno come prestazioni 'brute'. Certo i materiali di cui era fatta e le prestazioni che erano maggiormente attente alla solidità dell'insieme piuttosto che a dar vita ad armi di breve vita l'hanno avvantaggiata nella durata di servizio. Anche le versioni prodotte: ne abbiamo avute del tipo navale, raffreddate ad acqua per mantenere una maggiore cadenza di tiro sostenuta; d'impiego antiaereo, su affusto M16 Maxon Mount quadrinato; per mezzi corazzati, grossomodo uguali a quelle standard; per aerei, con canna ridotta a 914 mm (senza apprezzabili scadimenti della velocità iniziale), e cadenza di tiro portata (approfittando del flusso d'aria disponibile e della temperatura delle alte quote piuttosto bassa?) da 500-550 a 750-800 c. min. L'M2 ebbe degli imitatori: la giapponese Ho-103 ne era la versione adattata ai processi produttivi giapponesi, e sopratutto alla munizione Vickers meno potente. Era un'arma che, come l'M2, utilizzava in maniera diretta la forza del rinculo, ma pesava meno e sparava 900 c.min, approfittando della leggerezza della munizione e della progettazione più recente. Meno noto è che anche i cannoni giapponesi dell'Esercito, sia quelli da 20 che quelli da 30 mm (addirittura!) erano basati sul disegno dell'M2. La Breda da 12,7 mm era anch'essa simile alla Browning, ma con l'anemica munizione del tipo Vickers. La presenza dei proiettili HE, tanto blasonati per un certo tempo da vari autori, non inganni: con 0,8 grammi di carica non erano davvero molto efficaci. L'M2 poteva portarne il triplo, di esplosivo, grazie alla munizione da 48 anziché 36 grammi, ma si preferì usare la capacità di carico per sostanze traccianti-incendiarie (la munizione definitiva fu in effetti una API), che potevano incendiare con facilità gli aerei colpiti ai serbatoi senza perdere il potere perforante per raggiungerli (o altri punti vitali dell'aereo, s'intende: con una M2 non c'erano posti sicuri nelle leggere strutture aeronautiche dell'epoca).
 
Finita la guerra, le M2 inondarono il mercato dell'usato e di fatto 'ammazzarono' la produzione per decenni. Solo a metà degli anni '70 venne stipulato un primo contratto per la fornitura di alcune migliaia di nuove armi: anche la durevole M2 aveva trovato il sostituto, la M2 Heavy Barrel ovvero l'M2HB. Perché si cercarono nuove armi da 12,7 mm quando la tendenza era di passare dal 7,62 al 5,56 mm, quindi verso armamenti più leggeri? Perché il Patto di Varsavia aveva le sue mitragliatrici pesanti, ed erano ben diffuse.
[[Immagine:IDF-M2_pic004M2 pic004.jpg|250px|right|thumb|la M2 Makach (come la chiamano in Israele)]]
L'M2 ebbe consensi misti a qualche critica nello stesso US Army: pesava troppo ed era troppo grossa. L'US Navy passò prima che potè ai cannoni da 20 mm; ma siccome questi non erano molto affidabili (nell'impiego aereo) si preferì, da parte dell'USAAF, continuare a lungo con la vecchia M2. A tutt'oggi è difficile trovare giudizi critici, da parte degli autori americani, sull'M2 aviotrasportata: era la migliore arma di compromesso tra costo, qualità balistiche, peso etc. e si comportò bene. La sua balistica era superiore a quella dei cannoni Oerlikon per aerei (del tipo MG FF), e comparabile con il ben più potente ma più ingombrante e costoso Hispano-Suiza. Nondimeno la RAF preferì passare direttamente dalle Browning da 7,7 mm ai cannoni da 20, malgrado all'inizio questi avessero ancora dei tamburi da 60 colpi (=appena 6 secondi di fuoco) che oltretutto tendevano ad incepparsi spesso e volentieri. In ogni caso, l'evoluzione era dietro l'angolo: la Browning adattata alle velocità 'relativistiche' dei jet divenne la M3, con una cadenza di tiro portata a ben 1.100-1.200 c.min. Come la precedente fu l'autrice di migliaia di abbattimenti con i P-51 e gli Hellcat, questa venne usata con profitto dagli [[w:F-86|F-86]] contro i [[w:MiG-15|MiG-15]] in Corea: la sua affidabilità e precisione balistica si facevano perdonare (=facilità di metter a segno colpi) la scarsa efficacia dimostrata contro i 'tosti' MiG-15. Alla fine tra cannoni imprecisi capaci di distruggere un bersaglio con un colpo e mitragliatrici poco potenti ma precise e con buona autonomia di fuoco, vinsero quest'ultime. Perché i sovietici non fecero altrettanto e organissero MiG armati di 6 mitragliere da 12,7 o 4 cannoni da 20 -23 mm, è difficile da spiegare. In ogni caso l'M2 pesava 30 kg ed era lunga 1.653 mm. L'US Army voleva un'arma meno pesante e così venne sviluppata la T175, ben più moderna. Era capace di risparmiare 10 kg e poi era lunga solo 1,355 m. Progettata dalla Aircraft Armaments di Cockeyville (Maryland) secondo le specifiche post-belliche dell'US Army, con canna rapidamente smontabile e sostituibile, e doppia selezione di tiro (terrestre-contraereo), sparava a 450-500 c.min o 1.000. Adottata nel 1959 come M85, la T175E2 prometteva molto. Era disponibile anche una versione alleggerita per fanteria con tanto di trippiede M3 (quello della Browning). Prodotta in ben oltre 12.000 esemplari dalla General Electric e dall'arsenale di Rock Island, ha nondimeno e clamorosamente mancato l'appuntamento con la Storia: rimpiazzare l'M2 è stato un compito apparentemente impossibile, forse per qualche problema di affidabilità iniziale o qualcosa del genere. L'M85 è rimasta essenzialmente legata all'LVTP-7 e al carro M60: la canna che spunta delle loro cupole, con un caratteristico freno di bocca, non è quella dell'M2. Ma i progettisti dell'ipertecnologico M1 Abrams hanno voluto nuovamente la vecchia M2 HB. Sopratutto, l'M2 HB ha seguito pedissequamente la diffusione dei nuovi [[w:M113(APC)|M113]], che normalmente arma con un'installazione superiore, priva di protezione, con 20 caricatori a nastro (inclusi in un serbatoio) da 100 colpi l'uno. In Italia la cosa è ben nota, visto che quasi 5.000 M113 e VCC-1 sono stati prodotti (non è chiaro se includenti o meno quelli per l'export) e per lo più, andati in carico all'Esercito. A questo si aggiungano pure i carri armati americani di tutti i tipi eccetto l'M60 (ovvero l'M4, 47, 48), le blindo leggere come l'M8 e un'enormità di armi su treppiede o installazione aeronautica (forse meno diffuse, ma non trascurabili, le applicazioni navali, sia come armi principali di motoscafi che secondarie per le unità maggiori) e si capirà che razza di diffusione l'M2 abbia raggiunto anche negli eserciti moderni: i soli M113 hanno visto una produzione complessiva di circa 75.000 scafi, anche se non tutti armati con l'M2.
 
[[Immagine:M2_M2 -_24th_MEU 24th MEU.jpg|250px|right|thumb|L'M2 è utilizzata comunemente su mezzi leggeri, come questo Hummer dei Marines]]
Negli anni '60 l'introduzione dei cannoni automatici da 20 mm su larga scala aveva ridotto l'attenzione per le 12,7 mm. Si creavano due categorie: mezzi armati di cannoni automatici, superiori a qualunque mitragliatrice, e veicoli meno potenti, sempre nell'ambito del trasporto truppe, con quelle da 7,62 mm. Ma la guerra del Kippur, tra le sue tante 'lessons learned' ebbe anche la sorpresa di confermare come le mitragliatrici da 12,7 e 14,5 mm fossero nient'affatto un residuato bellico.
 
La mitragliatrice DShK 38, la prima di grosso calibro sovietica, era stata prodotta grazie alla progettazione di V.A. Degtyarev co l'aiuto di G.S. Shpagin. Il primo ebbe anche a suo attivo i fucili mitragliatori DP e RDP, il secondo la famosa PPSH 41, una delle migliori pistole-mitragliatrici della storia. L'alimentazione era stata curata da quest'ultimo, ed era di tipo rotativo: le cartucce erano prima sfilate da lnastro, poi spinte in una piastra di alimentazione e qui incamerate con il moto alternativo dell'otturatore. Il tutto era piuttosto complesso e quindi prone alle rotture o quantomeno agli inceppamenti: così venne prodotta, ma solo dopo la guerra, la M38/46 con un sistema d'alimentazione del tipo di quello del fucile mitragliatore RP46, ben più semplice e affidabile. In ogni caso si trattava di armi di tutto rispetto, caratterizzate da una struttura inconfondibile: tanto la M2 era squadrata e semplice, tanto la rivale russa era dall'aspetto complesso, altrettanto imponente, con un grosso freno di bocca e una canna con scanalature per favorire il raffreddamento. Da notare che, sebbene si somiglino, le M38 e M38/46 non hanno componenti comuni e intercambiabili, munizioni a parte. Estremamente diffuse (ma per le armi da aereo i sovietici produssero dei tipi del tutto diversi), sono state prodotte dalla Cina come Tipo 54 (la seconda delle due)- Poi sono state sostituite in produzione dalle nuove armi da 12,7 mm, pensate per i T-64 e successivi modelli, parenti dei sistemi Kalashnikov. Le munizioni sono più grosse di quelle americane, da 108 mm di bossolo. Nondimeno, l'energia cinetica, causa la scarsa qualità delle polveri, è inferiore di un migliaio di joule.
 
[[Immagine:XM213-M213_M213 .50_cal_UH50 cal UH-1_mount_Wings_over_Wine_Country_20071 mount Wings over Wine Country 2007.JPG|250px|right|thumb|L'M2 è decisamente grossa e poco utilizzata da elicotteri in installazioni laterali, come la M213 qui montata su di un UH-1]]
Tornando all'impiego nel Kippur, le armi sovietiche, sopratutto le KPV, si dimostravano degli avversari temibili e assolutamente superiori alle mitragliatrici da 7,62 mm. I cannoni da 20 mm erano più potenti ma costavano caro ed era impensabile un loro utilizzo diffuso. Di fatto le 12,7 mm sono state mandate in soffitta sopratutto dai cannoni da 25 mm armi più nettamente superiori di quanto lo fossero i cannoni da 20 mm, mandati anch'essi in pensione nella maggior parte delle applicazioni. Gli Stati Uniti fornirono molte armi a Israele durante la guerra, riducendo le loro disponibilità di magazzino. Tanto che dopo qualche anno, mentre la richiesta era per 60.000 mitragliatrici da 12,7 mm, l'US Army ne aveva poco oltre le 45.000. La cosa si spiega in vari modi: la vendita di oltre 100.000 armi tra il 1950 e il 1970, e la distruzione di altre centinaia di migliaia sopratutto nel dopoguerra. Nel '77 vennero così ordinate nuove M2HB, consegnate nel 1979, poi sono seguite migliaia di altre armi, prodotte dalla Saco, azienda del Maine, sia per gli USA che per gli Alleati, in conto FMS. Ma non è bastato: anche la Ramo Incorporated di Nashville e la Browning europea, cioè la FN belga hanno cominciato a produrre armi di questo tipo. Quest'ultima aveva prodotto anche un'arma del tutto nuova e di grande potenza, nell'ambito del programma MILO (MItraellure LOurde): il risultato di questo programma, avviato nel 1980, fu la BRG 15, come i mm di calibro. Come l'MG151/15 tedesca e la KPV sovietica, era un'arma di confine in quella terra di nessuno che sono sempre state le armi tra i 15 e i 20 mm. L'energia cinetica di quest'arma era di oltre 36.000 J, ma non ha avuto seguito. Piuttosto la M2 HB è stata prodotta dai Belgi nella versione M2 QCB, ovvero cambio canna rapido, con un sistema per ridurre i tempi di cambio delle canne arroventate, maniglia di trasporto di tipo modificato, canna cromata per allungarne la vita operativa, con tanto di kit di modifica per le normali M2. La Saco ha prodotto invece la M2 GPHMG, compatibile al 72% con la precedente arma, ma pesante solo 27 kg grazie a un freno di bocca e a leghe leggere. Poi è stata la volta del programma Joint Service Small Arms Program, che ha studiato una mitragliatrice chiamata 'Dover Devil', con un meccanismo per la presa dei gas a due aste di armamento e doppia alimentazione, da destra e sinistra. Non è quindi più un'arma a corto rinculo e può usare una gamma maggiore di munizioni. Ma è stato abbandonato dopo anni di sviluppo durante gli anni '80. In compenso la M2 ha beneficiato di nuove munizioni: come la APEI, perforante (10 mm a 1.000 m), incendiaria ed esplosiva (20 schegge), la APIHC con nucleo ad alta densità per perforare spessori maggiori più la miscela incendiaria che si incendia all'impatto, e la PPI ad altissime prestazioni, sempre incendiaria e perforante: ma stavolta si tratta di una munizione da 32,5 gr di peso per il nucleo in acciaio pesante contenuto in un sabot in ottone profilato. Perfora da 14 a 18 mm a 1.000 m e passa, è più veloce e più precisa. Queste munizioni sono state proposte rispettivamente dalla FN, Manurhin e SFM. Ma non è certo stato l'ultimo degli sviluppi, visto che la M2 ha avuto anche un munizionamento avanzato americano che praticamente, con munizioni decalibrate, ha ottenuto prestazioni similari a quelle della KPV con le munizioni classiche API (naturalmente l'effetto dentro le corazze, con un proiettile che pesa la metà, è inferiore rispetto ai 64 grammi dei colpi da 14,5 mm). Un altro utilizzo dell'M2 è stato quello da cecchinaggio. In Vietnam sono stati usati esemplari ben controllati, forse anche con munizioni scelte tra le migliori, con cannocchiali da 10 ingrandimenti, per cecchinaggi a distanze record, naturalmente sparando a colpo singolo. Si ha notizia di un tiro a 2,5 km con centro pieno. Naturalmente la cosa non deve stupire più di tanto, visto che le munizioni da 12,7 sono state poi riprese dai fuciloni per tiratori scelti tipo gli M82. Ma questa è un'altra storia (e l'M82 si vede, in diversi esemplari, in Robocop: effettivamente un'arma ideale per la 'caccia grossa').
[[Immagine:M2-50cal.jpg|250px|right|thumb|Una delle ultime versioni dell'M2 è la K6, con un sostegno alla canna per migliorare la precisione, e sistema ottico di puntamento con telescopio riflettore, forse un tipo notturno o per tiratori scelti]]
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===TOW<ref>Armi da guerra 49</ref>===
[[Immagine:TOW_fired_from_JeepTOW fired from Jeep.jpg|250px|right|thumb|TOW lanciato da una Jeep]]
La sigla BGM-71 si riferisce al missile noto con un nome particolarmente corto e quasi fumettistici, ovvero TOW. Questo corto acronimo significa: Tube-launched, Optically tracked, Wire-guided missile. Se si aggiunge 'controcarri' si ha un quadro completo di quest'arma, che è stata indiscutibilmente l'ATWG (altro acronimo che significa Anti-Tank Weapon, Guided) di maggior successo della storia, anche se come numeri è altamente verosimile che il più piccolo AT-3 Sagger lo abbia superato in numero. Ma che cos'é e come si presenta il TOW?
 
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I TOW sono stati utilizzati per vari compiti di tiri di precisione (tra cui i famigerati 'omicidi mirati' ai danni dei palestinesi) e nell'insieme si sono dimostrati un sistema d'arma preciso e potente, nonché forse l'unico ATWG con capacità provate contro gli elicotteri.
[[Immagine:Tow_atmTow atm.jpg|280px|right|thumb|Ecco com'é il TOW 'nudo']]
Ma com'é nel dettaglio il TOW? Si tratta di un missile da 152 mm di calibro, tozzo, con due serie di alette di controllo, quelle anteriori per la stabilizzazione e quelle posteriori per la direzione. Entrambe le alette sono rientranti dentro la fusoliera, quelle anteriori verso l'interno e quelle posteriori verso l'esterno. Curiosamente, le prime sono a X, le seconde sono sfalsate e formano uno schema a croce, insomma una configurazione X-+. La testata originaria pesava solo 3,9 kg ed era da 127 mm di calibro. Per migliorare l'arma come capacità d'attacco controcarri venne aggiunta, nell'I-TOW (I per 'Improved'), una sonda telescopica che si allungava davanti al missile e così, dopo il lancio, garantiva la distanza migliore per la detonazione della testata. Questo consentiva di aumentare la penetrazione. L'E.I. pare che ne comprò ben 5.000, assieme a 5.000 TOW base, per la metà degli anni '80, come armi assegnate a livello di brigata. Oltre a questo, l'I-TOW introduceva un motore migliore. In tutto le dimensioni arrivavano a 1,555 m con la sonda estratta e il peso a 25,7 kg.
 
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Come quest'ultimo l'FGM-148 Javelin è portatile e lanciabile da spalla (in realtà inginocchiati), ma ha caratteristiche nuove, sopratutto quella 'fire and forget'. In effetti, questo è il primo missile controcarri con capacità fire and forget reale, ovvero totalmente autonomo dopo il lancio e non semplicemente guidabile da altri operatori (come l'Hellfire). La cosa era già, come filosofia d'impiego, utilizzata dai SAM portatili russi e americani; ma discernere la sagoma di un veicolo sul terreno richiede un sensore molto più sofisticato, anche se la cosa è nominalmente fattibile anche con i cercatori IR di prima generazione (ma certo senza molte pretese di fare centro).
[[Immagine:FGM-148_Javelin_148 Javelin -_s%3DDM s=DM-SD-04-07567.JPEG|250px|right|thumb|Un Javelin mentre sta lasciando il tubo di lancio. Notare la postura del fante]]
Il lanciatore è chiamato CLU, con un FLIR di seconda generazione con tecnologia SADA IIIA. La grande finestra ottica diurna ha un campo visivo di 4,8x 6,4°, con ingrandimento 4x, mentre il FLIR ha campo 4,6x6,1° e 4x oppure, selezionando, 2x3° e 9x, a seconda delle necessità. In tutto pesa 6,4 kg, con tanto di sistema di raffreddamento per il FLIR e software per il missile, oculare, schermo di presentazione, due manopole laterali per la selezione dei vari 'modes', utilizzabili anche con guanti NBC. Il FLIR ha dimostrato un'affidabilità cresciuta a 300 ore di funzionamento senza problemi, mentre l'uso normale è di appena 30 all'anno, nonché capacità di autodiagnosi. Visto il campo visivo e le batterie che permettono 4 ore di funzionamento, è possibile usarla anche come sensore di sorveglianza, particolare molto utile e apprezzato. Il missile è sigillato in un contenitore antiurto e garantito per 10 anni senza manutenzione, con sistema di autodiagnosi che rende impossibile il lancio in caso di malfunzionamento. Naturalmente in caso di lancio, il tappo anteriore del tubo deve essere tolto, ciò che lascia libero di vedere l’occhio elettronico di quest’arma micidiale.
 
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*Dimensioni: lunghezza 1,08 m e 1,198 m per il tubo di lancio, diametro per il missile 126 mm, e tubo di lancio 14,2 cm
 
[[Immagine:FGM-148_Javelin_148 Javelin -_s%3DDM s=DM-SD-01-05584.JPEG|200px|right|thumb|Missili stivati nei loro tubi di lancio]]
Il Javelin non è leggero, né piccolo, ma ha un sensore IIR e una doppia testata in tandem, in mezzo alla quale esiste l'unità di guida con autopilota digitale. Le alette sono simili a quelle del TOW, due serie di cui l'anteriore a metà missile serve per la stabilizzazione, e la posteriore per la guida. La differenza principale è che la prima di queste serie di alette non ha 4 elementi, ma ben sei. Il lancio vede il funzionamento per 1/10 di secondo di un booster, poi si accende il motore a razzo principale. Il missile manovra sia per le alette posteriori che per un sistema di vettoramento della spinta. Il lancio è possibile anche da piccoli ambienti chiusi tipo (come minimo) 4x3,6x2,45 m circa.La perforazione è ottenuta con una doppia carica in tandem per avere ragione delle corazze ERA ma è anche possibile così ottenere una notevole distruttività contro i carri armati con corazze composite. Non si sa quanto il missile perfori, ma è verosimile oltre 600 mm di acciaio. La guida è ottenuta da un sensore IIR a piano focale 64x64 elementi, in banda 8-12 micron onde vedere bene anche in condizioni ambientali non ideali. L'affidabilità è stupefacente con un 93% per i missili dei primi lotti, poi alzati a ben il 97-98 %, realmente 'one shot one kill'. L'attacco avviene in effetti con un certo effetto di picchiata, per cui è possibile colpire il bersaglio sul tetto.
 
La manutenzione ha 3 livelli. Operatore, centro di manutenzione (per la CLU), fabbrica (per il missile). Vi sono anche banchi di prova per il deposito, dove si possono eseguire riparazioni e aggiornare il software.
[[Immagine:FGM-148_Javelin_148 Javelin -_s%3D061024 s=061024-A-0497K-006.JPEG|300px|right|thumb|Ecco l'effetto di un Javelin in poligono. I bersagli,notare le cupole sulla torre, sono carcasse di M60]]
Con la sua capacità 'fire and forget' il Javelin rende possibile una notevole precisione, poco degradata dallo stress in combattimento, anche da parte di personale poco qualificato. La camera termica ha immagini molto nitide e l'aggancio del bersaglio, e del punto dove colpirlo, avviene con la sovrapposizione di una track box che informa il missile dove andare a colpire. Quest'ultimo è utilizzabile da circa 30 secondi dopo l'accensione del sistema come massimo, ed è già montato con un angolo positivo di 18 gradi. Si tirano i due grilletti di sparo. Il missile si inerpica in quota e segue al tempo stesso il bersaglio: per i tiri alla massima distanza arriva anche a 150 metri. Stando tanto in alto è facile non lasciarsi nascondere il bersaglio da oscuranti, fumo, ostacoli vari, e il sensore è pensato per resistere a falsi bersagli, inclusi per esempio carri già incendiati. La massima gittata arriva a oltre 2,5 km e viene raggiunta in meno di 20 secondi. Al solito la velocità non è il maggior pregio dei missili c.c. ma in questo caso l'operatore non è costretto a stare esposto al tiro nemico. La modalità d'attacco 'dall'alto' è quella usuale contro i bersagli corazzati, ma per i bunker o simili c'é anche la modalità d'attacco diretto, con una traiettoria piatta e con aumento di quota di circa 20 m o meno, per un bersaglio a 1 km, 55 m a 2,5 km. Intanto che il missile è in volo il tiratore può ricaricare il lanciatore, cosa fattibile in meno di 20 secodi.
 
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Questo è certo importante se si considera che il Javelin costa 70.000 dollari al pezzo, ben 6 volte un TOW a lungo raggio, che sono giustificate dalla capacità fire and forget. Inoltre la CLU costa centinaia di migliaia di dollari. Il sistema è pesante e richiede una squadra di almeno due uomini (2 missili e il lanciatore= oltre 30 kg, escludendo eventuali tripodi leggeri, che sono utili per rendere più stabile il lanciamissili durante il momento dell’aggancio col bersaglio, che normalmente avviene con uno o entrambe le ginocchia a terra oppure con il soldato seduto), è anche piuttosto ingombrante e alla fine, da sistema per fanterie appiedate tende ad essere più 'comodo' per team trasportati da Hummer o altri veicoli. Certo è che questo sistema, assieme allo Spike israeliano (che ha il fondamentale vantaggio di avere un uomo nel circuito grazie ad un back-up con comando in fibra ottica) ha avuto un facile terreno di conquista in Europa, dopo che il TRIGAT MR è fallito. Peraltro il costo è talmente alto che il MILAN continua a porsi come degno concorrente in termini di rapporto-costo efficacia (specialmente dopo l'apparizione del MILAN ER).
 
== Note ==
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