Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Italia: esercito 7: differenze tra le versioni

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===A.109===
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Le caratteristiche del R.R. Gem (il nome proprio dell'R.1004) sono buone, e nel caso della versione per il Mangusta è stato adottato un albero di nuova concezione, essendo a trasmissione diretta (27.000 rpm) senza scatola di riduzione. Inoltre al posto dell'unità di controllo idromeccanico è stata adottata una FADEC elettronica. Certo che il 'Gem' dà l'idea dell'evoluzione della propulsione aeronautica. Pesa appena 140 kg a secco, mentre il R.R. Merlin dello Spitifire, con una potenza analoga (i primissimi tipi) arrivava a circa 500-600 kg, pari a circa un quinto della massa dell'intero aereo a pieno carico e un quarto a vuoto. Questo dà l'idea delle prestazioni che avrebbe avuto una macchina come lo Spitfire con un'unità motrice del genere (che tra l'altro avrebbero avuto anche una migliore aerodinamica nel muso), e infatti la cosa è andata così con i suoi diretti equivalenti, ovvero apparecchi come il Tucano e il PC-7/9.
 
 
Quanto all'A.129, sempre nella versione base, erano queste:
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====In missione<ref>Nativi, Andrea: ''A.129 Mangusta: il punto'', RID Marzo 1991 pagg. 28-40</ref> <ref>Niccoli, Riccardo: ''Mangusta per l'Esercito'', JP-4 Maggio 1991 pagg.28-35, </ref>====
Non particolarmente veloce, abbastanza ben protetto, con un'autonomia di tutto rispetto in termini pratici (superano le 2 ore di volo, non poche per un elicottero leggero), l'A.129 dimostra come possa essere complicato costruire un elicottero militare moderno, anche se è leggero. Ovvero, nel muso, basti vedere come l'elicottero sia munito di: FLIR di navigazione HIRNS, di osservazione e attacco HELITOW, due sensori RWR ai lati, un'antenna ECM appena sotto. Il cannoniere ha il posto anteriore, piuttosto impedito alla visuale per via dell'HELITOW, ma al tempo stesso con una valida visibilità laterale. In caso di necessità può volare il Mangusta fino alla base. Il pilota è sopra e dietro con un abitacolo del tutto separato. Non ha più gli specchietti retrovisori dei prototipi, il che non aiuta a dire il vero se c'é da controllare a 'ore 6'. Ma oltretutto i motori sono montati in alto, e con le prese d'aria ostruiscono la visuale posteriore, il che lascia necessario virare un pò per controllare la coda. I motori sono ampiamente spaziati per evitare che un colpo singolo distrugga entrambi, gli scarichi mescolano l'aria calda e quella fredda (passata tra il motore e la parete interna della gondola) e riducono la traccia IR, tanto che normalmente non sono montati nemmeno filtri anti-IR, più che altro perché tendono a diminuire la potenza disponibile. I motori, in alto sulla fusoliera, sono anche protetti al meglio nei confronti del FOD. Il pilota però, se ha un campo visivo di 56 gradi verso l'alto e 34 verso il basso, ha un limite di 260 a giro d'orizzonte, il che lascia un settore cieco di 100 gradi. D'altro canto non è possibile, in un elicottero, ottenere un campo visivo come nel caso dell'F-16. In ogni caso il Cobra, e anche il Super Cobra, hanno qui un vantaggio innegabile. La visibilità anteriore, se non altro, è maggiore data la netta scanalatura degli abitacoli. I trasparenti sono piatti, quindi con capacità antiriflesso (rispetto ai tettucci curvi, che spesso causano fastidiose riflessioni: però se da un lato i Cobra più recenti hanno adottato anche loro questi tettucci squadrati, i Super Cobra sono rimasti a quelli classici: forse per via dei materiali migliorati?), ma non è chiaro se questi pannelli hanno una qualche resistenza balistica. Quelli dell'Apache, per esempio, non pare siano (da quello che si è visto su mezzi danneggiati) altro che spessi qualche centimetro. La protezione è dovuta alle zone vitali corazzate (sedili, serbatoi autostagnanti, trasmissione) ma un elemento importante è la stealthness. Essendo poco rumoroso, con ridotta emissione IR, il Mangusta passa abbastanza inosservato. Le dimensioni sono modeste, mezzo metro più basso e 3 m più corto dell'Apache e con un aspetto piuttosto 'minimale' specie se visto frontalmente. L'evidenza visiva è importante per un elicottero: come il Tornado verso l'F-111, o l'F-16 verso l'F-15: la contraerea tattica spesso è a puntamento meramente ottico. La traccia radar è ridotta, e questo, assieme alle ECM passive e attive, aiuta a ridurre le possibilità di essere localizzati, assieme alle tattiche d'impiego tipo 'colpisci e scappa', con rapide salite, mira e lancio armi. Però la mancanza di un sensore sopra l'albero rende necessario esporsi appieno in caso di attacco, e i 20 secondi necessari per guidare i TOW (alla massima distanza) possono non finire mai. Lanciarli tutti alla massima distanza richiede 160 secondi, non pochi. Il lancio dei razzi con il computer è efficace con una forte distruttività. L'abitacolo sia del pilota che del secondo pilota hanno un display multifunzione a fosfori verdi a sinistra, per il resto vi sono sopratutto strumenti analogici. Il periscopio del cannoniere binoculare dell'HELITOW domina su tutto, mentre il pilota ha un display da 3 pollici (7,6 cm) per le indicazioni sulla guerra elettronica. La cloche è a destra sull'abitacolo del cannoniere, a sinistra su quello del pilota.
 
 
Nonostante certi limiti di potenza (salita e velocità massima tra le più basse della categoria), la mancanza del cannone di bordo (particolarmente grave per un elicottero cannoniera) il Mangusta, che pure non ha avuto il sistema missilistico dedicato (magari il MAF, sviluppato all'epoca ma rimasto senza seguito) per mancanza di fondi, ma ripiegando sul TOW (già disponibile e forse il migliore sul mercato degli ATGW) per il resto i fondi disponibili hanno creato un elicottero di notevole modernità. Ergo, la cellula e i rotori sono molto moderni e funzionali, l'avionica è stata sviluppata senza risparmio con componenti ampiamente prese dai fornitori internazionali come Emerson, Marconi, Saab, Honeywell, il tutto integrato in una cellula essenziale, con un sistema Multiplex della Harris
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Come differenza rispetto all'A.129 vi sono anche le prestazioni e i pesi: peso a vuoto passato da 3.950 a 5.400 kg, velocità massima aumentata da 249 a oltre 270 kmh, crociera da 220 a 236 kmh, salita da 10 a 12, 7 ms e così via. Le differenze (quindi le altre caratteristiche sono immutate) sono queste:
 
 
 
{| class="prettytable"
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Il programma NH-90 non riguarda l'AM ma comprende la Marina, che avrà la versione navale. E' strano come di questa ne siano previsti (salvo tagli, ventilati anche per una decina di macchine dell'Esercito) ben 56 esemplari. Eppure, con 2-4 cacciatorpediniere e una decina di fregate, il totale imbarcabile su tutte le navi è di circa 20 macchine. Considerando il costo di queste sofisticate macchine navali, forse non stupisce che anche Marine come quella olandese o tedesca abbiano avuto meno elicotteri per le proprie navi di quelli imbarcabili. La MM invece ha invece ricevuto grosse quantità di elicotteri, con oltre 60 esemplari consegnati degli AB.212, eppure questi sono circa il doppio di quelli imbarcabili sulle unità navali. E' una cosa decisamente 'strana' (come del resto il fatto che i Tornado italiani sono stati circa il doppio di quelli assegnati ai reparti di prima linea) specie per un Paese cronicamente a corto di risorse finanziarie anche per comprare quantità minime di sistemi di grande importanza (per esempio gli AWACS, i Patriot, carri armati moderni o rimodernati etc.). Nel caso del programma NH-90, nonostante la riduzione del programma (da 210 a 116 pezzi), è ben vero che si tratta di una macchina di primissimo livello, ma al solito, la ricerca del 'meglio' comporta costi enormi e ritardi di pari livello. Il programma NH-90 è costato fin'ora ben oltre 3.000 mld di lire (non attualizzati, ma riportati dai vari bilanci della difesa) e i pagamenti continueranno ancora per anni, fino a raggiungere probabilmente l'equivalente di circa 5.000 mld. Del resto, con i 60 Mangusta che hanno raggiunto circa 2000 mld e gli EH101 che hanno passato (con appena 16-24 macchine) i 2300 la cosa non è fuori dalla ragione relativizzandola al totale ordinato, ma pur sempre generatrice di una cifra complessiva enorme, senza precedenti in Italia per un elicottero.
 
== Note ==
 
 
 
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