Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Italia: Marina 3: differenze tra le versioni

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Questa classe era concepita inizialmente per il supporto ad un elicottero leggero, ma in un secondo tempo il terzo cannone venne sbarcato e al suo posto venne allungato il ponte di volo. Davanti a questo vi era un piccolo hangar, costituito da una gabbia in tela con una intelaiatura scorrevole che, quando estesa, occupava parte del ponte e veniva ripiegata durante le operazioni di volo. In esso poteva trovare alloggio un elicottero leggero, ed inizialmente doveva esservi ospitato il minuscolo Agusta A106, all'epoca sperimentale. Abortito il progetto A106, le fregate imbarcarono gli Agusta-Bell AB212 in configurazione antisommergibile.
[[Immagine:Veneto_impetuoso_margottiniVeneto impetuoso margottini.jpg|thumb|250px|left|Una immagine di alcune navi della squadra navale italiana: da sinistra il cacciatorpediniere Impetuoso, l'incrociatore Vittorio Veneto]] e la fregata Bergamini, inizio anni settanta.]]
 
*Cantiere: Cantieri Navali del Tirreno, Riva Trigoso
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*F596 'Luigi Rizzo', venne costruita nei cantieri di Castellammare di Stabia; impostata e varata nel 1960, venne completata nel 1961, e fu la prima unità della classe ad essere posta in disarmo (1980).
 
 
 
[[Immagine:Alpino.jpg|300px|right|thumb]]
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[[Immagine:MM_Sagittario_Distant_Drum_1983MM Sagittario Distant Drum 1983.jpg|330px|left|thumb|La 'Sagittario']]
 
[[Immagine:MM_Sagittario_Distant_Drum_1983.jpg|330px|left|thumb|La 'Sagittario']]
Le fregate missilistiche della classe '''Lupo''' sono tra i prodotti di maggior successo della cantieristica militare italiana dal dopoguerra, sviluppate dalla Fincantieri in collaborazione con la Marina Militare. Nella Marina Militare la Classe Lupo era costituita da quattro unità costruite alla fine degli anni settanta. Queste sono importanti perché, tra le altre cose, ci permettono di approfondire in dettaglio molte innovazioni che poi sarebbero state conservate in altre classi navali, missili, elettronica, sistema motore etc. e per questo ci dilungheremo in merito.
 
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Le sistemazioni per l'unico elicottero presente a bordo sono piuttosto spartane, tanto che per ospitarlo a poppa viene usato un hangar telescopico, che quando esteso preclude l'uso del ponte di volo. Nelle fregate peruviane l'hangar era di tipo fisso e su due di esse sono state effettuate negli anni recenti delle modifiche al ponte di volo per potere accogliere a bordo gli elicotteri ASH-3D Sea King (senza ricovero, però: hangar e Sea King non sono per niente compatibili sullo scafo delle 'Lupo').
 
 
<span style="font-size:120%">'''Unità della Classe Lupo della Marina Militare Italiana'''</span>
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[[Immagine:Maestrale-Class_MAESTRALE_%28F_570%29Class MAESTRALE (F 570).jpg|300px|right|thumb|La F570 Maestrale]]
Derivate dalla Classe Lupo, le unità della classe '''Maestrale''' ne sono le figlie debitamente 'ingrandite', che hanno sacrificato metà dei missili antinave e almeno 3 nodi di velocità per soddisfare maggiormente le specifiche emesse dalla Marina Militare Italiana riguardanti le sue necessità di nuove unità di scorta con maggiori capacità nella lotta antisom e difesa di punto tramite il raddoppio dei sonar, elicotteri e siluri e l'adozione di un lanciamissili antiaereo ricaricabile. Pur essendo valide unità della categoria, esse sono state meno convincenti delle precedenti visto che negli anni del massimo espansionismo dell'industria bellica italiana non hanno avuto nessun successo di export. D'altronde, l'essere una efficace 'nave scorta' l'ha resa meno appetibile per la marine di quei paesi in sviluppo o semi-industrializzati che cercavano soprattutto unità 'per mostrare la bandiera' o d'attacco, come era invece il caso delle quasi coetanee fregate 'Lupo' da cui sono derivate e che, proprio per questo, hanno avuto un ottimo successo di vendite.
 
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Tutto questo programma è andato a ruota di quello 'Orizzonte', ma è stato anche più sofferto e indefinito. Il fatto è che i costi sono stati sottostimati: pochi anni fa il programma era visto con un valore, per 25 navi complessive, di 'soli' 6.000 mld, ovvero appena 250 per nave, quando i De la Penne, per esempio, sono costati 749 mld a testa. Infatti attualmente si parla di 407 mln per ciascuna nave, pari a circa 800 mld, come facimente prevedibile. La concezione risente invece dell'esperienza francese con i C70: ovvero uno scafo base, che come innovazione (c'erano già stati altri precedenti di navi ASW poi 'accresciute' del sistema antiaereo, ma erano state rielaborazioni del progetto originale) aveva la modularità di progettazione, da cui si poteva pensare fin dall'inizio sia ad un tipo ASW con missili a corto raggio, che uno da difesa d'area con SAM a medio raggio. I risultati furono quelli che a tutt'oggi costituiscono il grosso delle navi di prima linea francesi: i 7 'Legouyes' ASW e i 2 'Cassard' AAW. Non molti, ma in origine si pensava ad almeno 24 navi, poi rielaborate a 20 ASQ e 7 AAW. I costi, anche qui, hanno comportato un taglio decisamente drastico ai programmi della MN frustrando la potenzialità modulare del disegno, dato che in fondo, della versione AAW ne son stati realizzati giusto due esemplari.
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Ed ecco la storia dei pattugliatori di squadra 'Soldati', praticamente le 'Lupo' Irakene modificate e prese in carico, come pattugliatori, dalla MMI.
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In ogni caso tutta questa operazione costò carissimo: una vera 'tassa' che è durata per quasi 10 anni al ritmo di circa 250 miliardi l'anno, circa un quarto delle risorse per l'aggiornamento della Marina. Se a questo si aggiungono i 20-25 mld annui della rata per i 5 AB.212 irakeni anch'essi comprati, si capisce come questo sia stato un finanziamento a fondo perduto per i cantieri navali, e un salasso per la Marina. Alla fine, per comprare navi ancora valide per potenza di fuoco e velocità (entrambe eccellenti), ma pur sempre un disegno vecchio di 20 anni e 'mutilato' della dimensione ASW (sia armi che sensori: al posto della riserva di siluri hanno costruito una saletta d'attesa per l'equipaggio dell'elicottero), sono stati sborsati oltre 2.000 mld, come tre cacciatorpediniere 'De la Penne', di gran lunga superiori, e quindi un costo assolutamente ingiustificato per l'acquisto. Di fatto si è trattato di un autentico 'pacco', che la Marina ha dovuto accettare, per poi pagarlo di tasca sua (e in realtà dei contribuenti). Inoltre per i compiti di 'seconda linea' un motore tanto potente da assicurare i 35 nodi era eccessivo e troppo costoso, e l'armamento con batterie di missili e sistemi antiaerei e antimissile moderni decisamente surdimensionato. Forse sarebbe stato più opportuno togliere i missili antinave e i CIWS piuttosto che i siluri con un effetto simile a quello delle corvette 'Minerva', ma questo non è stato mai fatto, nemmeno ora che, per esempio, la 'Garibaldi' ha rimosso i suoi OTOMAT.
 
 
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ALCIONE (F544) venne costruita, come l'altra nave, dai cantieri Naval Meccanica Castellammare di Stabia: impostata nel 1953 e varata il 19 settembre 1954, per essere consegnata il 23 ottobre 1995. Dopo 4 anni era, strano a dirsi, ancora in servizio. La gemella AIRONE (F545) ebbe invece, rispettivamente, impostazione nel '53, varo il 21 novembre 1954, consegna il 29 dicembre 1955.
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Le otto corvette classe '''Minerva''' sono state realizzate in due serie di quattro ciascuna per la Marina Militare Italiana, tra la fine degli anni '80 e l'inizio anni anni '90.
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Fenice: Resurgit;
Sibilla: Timeo sed timorem
 
 
'''Unità della 1<sup>a</sup> Serie'''
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| 23 marzo 1991
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*Storione (P5431, ex MSO 506): Cantiere Martinolich SB Co., impostato nel 1953, varato il 13 novembre 1954, consegnato il 23 febbraio 1956
*Squalo (P5431, ex-MOS 518): Cantiere Tampa Marine Co., impostato nel 1953, varato nel 1955 e consegnato il 20 giugno 1957.
 
 
Poi vanno senz'altro mensionati i più piccoli '''Castagno''' con scafo in legno. Anche questi erano mezzi navali americani, degli AMS trasferiti nel 1953/55. Attorno alla metà anni '90 restavano ancora in servizio, grazie alla modifica in cacciamine, ma solo in attesa degli ultimi 'Gaeta', 3 delle 7 navi di questo tipo trasformate in cacciamine negli anni '70.
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Di queste ultime navi, CASTAGNO e GELSO sono stati ceduti alla Marina Militare ellenica il 20 ottobre 1995, il PLATANO è stato radiato il 29 settembre dello stesso anno. Certo che, en passant, non si può dire che la Marina greca nel settore MCM si sia concessa mai lussi sfrenati, come quello di comprare navi vecchie di 40 anni e ampiamente logorate, della MMI. Il loro aspetto era del tutto simile a quello che le successive 'Lerici' avrebbero avuto, solo visibilmente più piccoli e stretti. L'aspetto era per il resto, nonostante la costruzione in legno, quello tipico dei cacciamine: plancia alta e tozza, mitragliera anteriore, scafo con un alto ponte di castello lungo circa 2/3, fumaiolo piuttosto vicino a poppa, dove v'erano le apparecchiature di dragaggio mine, un corto albero dietro la plancia. Il ponte principale, che corre per tutta la lunghezza della nave, è esattamente come nei 'Lerici', sottolineato da una sporgenza sulla fiancata, quasi a segnalare visivamente la sua presenza, come se fosse conficcato nella murata stessa.
 
 
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Dalla classe Lerici deriva la Classe Lerici II serie, molto ingrandita, che sarebbe diventata poi la 'Gaeta'.
 
 
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*mezzi di ricerca e caccia subacquea: 1 Pluto e MIN-77 o MIN Mk 2
*Armamento 1 o 2 cannoni da 20/70 mm oppure 2 cannoni da 25/90 mm
 
 
 
Ecco i dati delle prime 10 navi:
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| 1 luglio 1994
|}
 
 
E ora le differenze tra 'Lerici', 'Gaeta' e 'Osprey':