Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Francia-5: differenze tra le versioni

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Il progetto delle La Fayette, come tutte le navi di moderna concezione, ha una gestione della piattaforma con apparati di comando e controllo computerizzati, il locale macchine è controllato a distanza da un'apposita centrale, come anche i generatori elettrici e altre attrezzature ausiliarie ,un apparato di stabilizzazione per operare con forza 5-6, alette antirollio e 2 timoni semi-compensati, è lo stesso sistema della portaerei De Gaulle. Esiste una anche un sistema di protezione NBC con sovrapressione a 5 MB.
 
 
Dopo aver valutato altre possibilità con maggiore potenza, per il motore è stato adottato un sistema tutto-diesel, ovvero un CODAD (COmbinato, Diesel di potenza e Diesel di crociera), basato su 4 motori PA 76STC a doppio turbocompressore da 5000 hp e 12 cilindri.
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Le 'La Fayette' hanno poi un proprio "esercito" dispiegabile ovunque, le cui armi (anche di tipo pesante, come missili SAM o controcarro) contribuiscono a difendere anche la nave stessa. Le capacità di trasporto sono sfruttabili anche per portare in salvo i profughi da zone di guerra.
 
 
Le fregate La Fayette erano in origine previste in 6 esemplari, ma ne sono stati realizzati solo 5, per riduzioni di budget: L'elenco è il seguente:
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Le possibilità di crescita, dato il volume disponibile, sono peraltro considerevoli, e sia la marina francese che soprattutto i committenti esteri ne approfittano con programmi di aggiornamento anche molto estesi, aumentando notevolmente le capacità originarie.
 
 
Francia: MBDA Aster ed NH-90
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Un totale di diciassette unità di questa classe vennero costruite per la Francia e vennero battezzate con nomi di eroi della Seconda guerra mondiale. Di queste otto sono state poste in disarmo dalla Marine Nationale, sei delle quali vendute alla Turchia.
 
 
*Tipo: corvetta missilistica
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2 mitragliere da 20 mm, 2 da 12.7 mm, 4 MM.40 Exocet,
un lanciamissili Crotale Navale con 26 armi, 1 lanciarazzi ASW Bofors da 375 mm prodotto su licenza dalla Creusot-Loire, 4 lanciasiluri singoli da 533mm. L3 o L5
 
 
Classe D'Estienne d'Orves:
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F795 Commandant Ducuing,
F796 Commandant Birot, F797 Commandant Bouan
 
 
L'Argentina he in servizio tre D'Estienne D'Orves, che costituiscono la Classe Drummond. Le prime due unità erano state costruite per il Sud Africa, ma a causa dell'embargo ordinato dalle Nazioni Unite dovuto all'Apartheid non vennero mai consegnate al committente originale ed offerte nel 1978 all'Argentina che ordinò una terza unità della classe che venne consegnata nel 1981.
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*P-33 ARA Granville
Le navi argentine hanno preso parte alla Guerra delle Malvinas e sono state impiegate ad Haiti, per l'attuazione del mandatodell'ONU, nel 1994, partecipando al blocco dell'isola per il ripristino della democrazia.
 
 
Turchia: Classe Burak Sınıfı Korvetler:
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*F-504 TCG Bartin ex Amyot d'Inville
*F-505 TCG Bafra ex Second-Maître Le Bihan
 
 
Classificate 'Avvisi scorta costieri', esse sono usate per mostrare la bandiera oltremare, pattugliamento costiero, ruoli generali di seconda linea, e se necessario hanno alloggi per 17 uomini di un plotone di fanteria di marina, per interventi fuori area, protezione traffico etc., e azioni antipirateria, una poco nota piaga dei mari tropicali (l'armamento potente e l'aspetto assai minaccioso, oltre ai fanti di marina a bordo, rendono queste navi ideali per tale compito). L'entrata in servizio ha avuto luogo a partire dal 1976, ma le navi più recenti, introdotte in linea in tempi assai rilassati, sono del 1984. Per dare un'idea delle differenze tra marine, per compiti non tanto dissimili, nello stesso arco di tempo delle 17 corvette da 1200t. francesi l'US Navy immetteva in linea 51 fregate classe Perry da 3800t.
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L'unica aggiunta è stata, almeno su diverse unità, quella di un lanciatore missilistico leggero Simbad, con una rampa binata manuale per i missili Mistral, che negli anni '90 alcune navi hanno avuto per migliorare la difesa aerea, ma a scapito del lanciarazzi ASW di grosso calibro, più per l'obsolescenza del sistema che per necessità di spazio. Nell'occasione è stata istallata anche un sistema di comunicazioni satellitare Syracuse, la cui assenza costituiva una carenza assai grave quando le navi erano impiegate lontano dalla madrepatria.
 
 
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Queste navi sono destinate ad operare in missioni di pattugliamento d'altura in difesa della Zona Economica Esclusiva francese o in supporto a missioni internazionali. Tra le operazione svolte da queste navi sono da ricordare la missione Azalee per neutralizzare un tentativo dei mercenari di Bob Denard alle Comore e l'intervento in Somalia nel 1993 nell'ambito dell'Operazione Restore Hope.
 
 
 
I caccia '''Suffren''', grossi cacciatorpediniere lanciamissili sono entrati in servizio alla fine degli anni '60 come prime navi francesi nate come piattaforme per SAM a lungo raggio. Sono talmente grosse, che in effetti originariamente sono state pensate come incrociatori leggeri e solo poi le D 602 Suffren e D 603 Dunquesne sono diventate cacciatorpediniere. Similmente ad altre grosse navi come la Type 82 inglese, è un grosso vascello a 3 ponti, con ponte di coperta che corre per quasi tutta la lunghezza, solo la parte finale è priva di questo ponte ma esiste una rampa di lancio binata per i grossi missili Masurca SAM, ordigni da oltre 1000 kg simili ad un Terrier, con gittata da 48 km e altrettanti ordigni di ricarica, asserviti a due radar di controllo del tiro sulla zona delle sovrastrutture poppiere, peraltro leggere e basse, con un piccolo albero a traliccio. Ma la nave è ben più caratterizzata da quelle medi e anteriori: a centro nave vi è un mac, ovvero un alto fumaiolo unico per le due potenti turbine con un corto albero a traliccio per radio e sistemi elettronici vari. Svettava alto nel cielo, ma ancora più notevole era la sovrastruttura anteriore, con un cannone da 100 mm sul ponte di coperta, poi un altro su di un piano più alto sovrapposto e sopra ancora un radar di controllo del tiro per questa coppia dei cannoni. Poi vi è la plancia, ancora più alta e dietro di questa il gigantesco radar DRBI 23 che era racchiuso in una enorme cupola dielettrica.
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Negli anni '70 vennero aggiornate con la versione Masurca 2 Mod.3 e missili MM.38 a mezzanave, sul piccolo blocco posteriore delle sovrastrutture, mentre a mezzanave vi è un lanciamissili Malafon con 13 missili da 13 km di gittata e siluro L4 da 5.5 km e 30 nodi, testata da 104 kg. Il Malafon è utilizzabile anche per compito antinave entro la gittata grossomodo analoga a quella di un cannone da 100 mm, e assieme a 4 tls da 533 mm con siluri L5 costituisce l'armamento antisommergibile, asservito a sonar a scafo e rimorchiato. Le navi non hanno però nemmeno un ponte di volo o hangar. Sono state utilizzate come scorta per portaerei e assegnate nel Mediterraneo.
 
 
 
 
 
Le navi C70 sono state le prime multiruolo della marina francese, che hanno introdotto una innovazione importante: una piattaforma che di base è capace di essere adattato con successo sia come nave ASW che antiaerea. Sebbene questo concetto sia stato già utilizzato per altre navi (es. 'Garcia' e 'Brooke'), queste sono state fin da subito pensate per questi due compiti, radicamente diversi tra di loro. La cosa è stata ovviamente apprezzata in termini di economia. Sono state pensata quindi come la nuova classe di navi medi francesi. Queste avrebbero sostituito i caccia ASW Type 53 e i caccia antiaerei con missili Tartar Type 47. Inizialmente si pensava di costruire una serie di 8 navi ASW tra cui il capoclasse George Leygues (D 640), Dupleix (D 641), Montcalm (D 642), Jean de Vienne (D 643). Ne dovevano essere realizzate altre: addirittura, si è parlato di ben 24 navi. Si tratta di cacciatorpediere missilistici, ma di fatto sono fregate se comparate alle navi delle altre classi a livello internazionale.
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Le ultime 3 sono le Type C70/2 con varie migliorie, tra cui una struttura di plancia più alta e un sonar variabile. Delle navi pianificate vennero realizzate solo 7 unità, utilizzate come le principali navi di scorta francesi, la loro propulsione è basata su di un potente sistema CODOG su turbine a gas e motori diesel per le andature di crociera.
 
 
*Matricola-Nome-Cantiere-Impostazione-Varo-Entrata in servizio
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*D-645 La Motte-Picquet, Tolone, 9 febbraio 1982, 6 febbraio 1985, 18 febbraio 1988
*D-646 Latouche-Tréville, Brest, 15 febbraio 1984, 19 marzo 1988, 16 luglio 1990
 
 
Le navi A.A., le C70AA, dovevano essere originariamente 4 ovvero le D614 Cassard, D615 Jean Bart, D616 Courbet, D617 Chevalier Paul. Ma le ultime due sono state eliminate dalla pianificazione per via dell'attesa rispetto ai caccia di nuova generazione armati con gli Aster. La cosa non è stata certo indolore per la Marina francese, che per anni ha sofferto di sottocapitalizzazione rispetto ai propri compiti. La situazione della difesa aerea ha oltretutto avuto un'aggravante con la crisi dei caccia navali francesi, i 30 Crusader superstiti di quelli consegnati nel 1964 alla Flotille 64F, che sono macchine chiaramente superate da anni. Ma il programma di sostituirle con i Rafaele M non ha avuto rapido esito, tanto che si è pensato di comprare gli F-18 come 'interim', cosa osteggiata non senza ragione perché avrebbe potuto far saltare l'intero programma, già vacillante essendo solo francese e alla fine della Guerra fredda, del Rafaele (di cui era la Marina ad avere la maggiore necessità, l'A de l'A aveva già i suoi Mirage 2000 considerevolmente moderni).
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Le sovrastrutture sono imponenti per navi medie, estendendosi per 92 m continuativamente e quindi circa il 70% della lunghezza dello scafo. Hanno 3 blocchi che si elevano da un ponte, il che permette di passare agevolmente da un blocco all'altro (plancia, elettronica/fumaioli, e hangar) senza uscire allo scoperto e senza scendere sotto la coperta (con intuibili vantaggi in ambiente contaminato NBC e cattivo tempo in generale). Non vi sono se non limitati interventi per la stealthness, con solo alcune modifiche in corso d'opera. Il progetto del C70 era del 1974 e quindi non era certo l'epoca in cui questo tipo di attenzione fosse standardizzata per le navi NATO. La plancia è sul blocco di prua, con 3 ponti. Dietro vi è un albero a tripode che raggiunge i 43 metri d'altezza sul livello del mare. Dato che il motore è adesso un 'tutto diesel' che permette di eliminare le grosse prese d'aria per turbine, con solo dei piccoli scarichi laterali nella sovrastruttura di mezza nave, ai lati del radar 3D che quindi è libero di essere sistemato in maniera ottimale, senza intralcio per eventuali fumaioli,svettando sul blocco centrale. Inoltre, ai lati della cupola del radar 3D vi sono anche le piccole cupole chiare del sistema satellitare e altro ancora. Dietro questa torre vi sono anche due motolance di tipo chiuso, praticamente dei piccoli pattugliatori.. Il blocco dell'hangar ha una rimessa con una saracinesca. Ai suoi lati,essendovi solo un elicottero, è stato possibile sistemare i sistemi Sadral, mentre il ponte di volo è di 16x11 m di larghezza. È dotato di un apparecchiatura di movimentazione Samhae 210 capace di muovere dall'angar al ponte un elicottero anche di 10 t.
 
 
 
'''DD 614 Cassard e DD 615 Jean Bart''':
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Nel 2001 la Cassard è stata sottoposta ad un raddobbo che l'ha dotata di nuovi rinforzi strutturali (longheroni) e del nuovo sistema di comando e controllo Senit 8, e di un nuovo datalink di interscambio dati NATO (liaison 11) oltre che di un sistema di supporto al comando (Aidcomer).
 
 
L'ARROMANCHES, assieme alla Lafayette fu la prima portaerei postbellica francese. La sua impostazione avvenne nel '42 e venne varata nel '43 come COLOSSUS la capoclasse dell'omonima classe di portaerei medio-leggere. Nel '46 venne prestata per 5 anni ai francesi, dopo appena un anno di servizio in Estremo Oriente. A quel punto divenne la R95 Arromanches, e ampiamente usata 'fuori aerea' in Estremo Oriente in due 'sessioni' contro obiettivi in Indocina, prima usando SBD Dauntless e Seafire Mk XV, poi gli SBC Helldiver e 24 caccia Hellcat. Nel '51 venne venduta definitivamente alla Francia, e partecipò alla guerra con altre due missioni fino al '54. Dopo servì con i suoi TBM Avenger e F4U Corsair a Suez, malgrado gli egiziani avessero una flotta di jet da caccia. Nel 1957-58 venne ricostruita con un ponte modestamente angolato di 4 gradi, specchio di appontaggio, armamento ridotto a 43 impianti da 40 mm contro 24 'pom-pom' e 19 impianti da 40 mm, tutte armi poi dismesse quando all'inizio degli anni '60 la nave venne utilizzata come nave addestrativa con i CM175 Zephir e gli aerei Alizé, così da rendere possibile la transizione sulle 'Clemenceau'. Vennero utilizzati anche un gruppo di elicotteri ASW HSS-1, tanto che nel '68 venne modificata ancora come portaelicotteri con 24 macchine. Oramai piuttosto vecchia, venne posta fuori servizio nel '74 e demolita a Tolone nel '78.
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*Apparecchiature elettroniche: 1 radar di scoperta aere DRBV 22A e altri sistemi minori sia francesi, che americani e britannici.
*Aerei: 24.
 
 
 
 
 
Le 2 portaerei '''Clemenceau''' sono state le prime nate fin dall'inizio come tali in Francia. CLEMENCEAU entrò in servizio nel 1961, la FOCH fu la 2a e venne impostata nel 1957 nei cantieri Altantique di Saint Nazaire. Entrò in servizio nell'oramai lontano 15 luglio 1963. La stazza della capoclasse arrivava a 22.000 t standard, ma a pieno carico era di 32.185 t, la FOCH arrivava a 32.789. La lunghezza della nave era di 265 metri, di cui quella relativa al ponte di volo arrivava a 165,5 m, con larghezza di 29 m, inclinato di 8 gradi sull'asse longitudinale. La potenza delle catapulte, del modello Mitchell-Brown BS-5 a vapore, era tale da lanciare aerei da 20 t. La dotazione di carburante JP-5 ammontava a 1200 mc oltre a 400 per l'AVGAS. Questo per la 'Clemenceau', ma la 'Foch' aveva una dotazione diversa e complessivamente maggiore: se l'AVGAS era sceso a 109.000 l, l'ammontare del JP-5 da aviogetti era salito a 1800 mc, a tutto vantaggio dell'autonomia operativa. In sostanza, si trattava di una classe di navi che risultava intermedia tra quelle leggere, come le Colossus, e le superportaerei americane. Esse erano anche le più grandi navi da guerra europee costruite, e tali rimasero fino alla CLEMENCEAU, rimasta comunque esemplare unico.
 
 
*Entrata in servizio: 1961 e 1963
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In ogni caso la FOCH doveva uscire dal servizio nel 1998 (la Clemenecau nel 1992) ma venne trattenuta più a lungo per aiutare l'Aeronavale dopo che alla nuova portaerei nucleare De Gaulle non s'era prontamente aggiunta la prevista sorella, indispensabile per avere almeno una nave sempre in servizio. Così dopo il rimpiazzo della Clemenceau, la 'De Gaulle' ha avuto per vari anni la Foch come compagna. La FOCH aveva meno autonomia, ma era più veloce, con 32/33 nodi grazie ai 126.000 hp su due assi. Quando venne ceduta ai brasiliani ebbe rimosso tutto l'armemento difensivo (e anche i sistemi ECM), e fin'ora non è stato sostituito. Così una nave nata con un pesante armamento difensivo si è ritrovata disarmata. Anche ad alcune navi inglesi capitò lo stesso, ma se non altro perché dovettero essere adattate ai nuovi aerei a reazione, persino i Phantom. Invece la nave nella marina brasiliana ha avuto solo piccoli A-4 Skyhawk ed elicotteri. È già tanto, in verità, perché fino a non molti anni fa non era concesso alla Marina brasiliana di avere aerei ad ala fissa. Questo non rende comunque giustizia all'incremento di capacità sulla MINAS, che era di 19980 t, 212 m, 25,3 nodi, aveva 3 impianti da 40 mm, un hangar di 135,6 x 15,8 x5,3 m e ospitava 8 aerei ASW e 4 elicotteri. La nave arrivò in Brasile il 17 febbraio 2001, scortata molto significativamente dalla MINAS e altre navi, cominciando dal 30 luglio le prove con i FALCOES. Nel frattempo, mestamente, la 'Clemenceau' è andata per la demolizione in India, ma la presenza di materiali piuttosto tossici (ex. amianto) ha portato ad una clamorosa svolta nella politica di demolizione di navi in Paesi del terzo mondo: l'hanno restituita alla Francia.
 
 
 
 
Nei suoi 260 metri di lunghezza e 64 di larghezza massima del ponte, la '''Charles de Gaulle''' o PAN (Porte-Avions Nucleaire) è la più grande e potente nave della Marine Nationale. Nata come programma nel febbraio 1986, entrata in servizio nel 2000 con 4 anni di ritardo perlopiù causati da problemi di bilancio (ovviamente per lo più dovuti alla fine della Guerra Fredda), la C.d G, è una nave che avrebbe dovuto avere una sorella, che tuttavia non è stata mai impostata, handicappando gravemente tutto il programma delle portaerei francesi, visto che con una sola nave non si può assicurare la continuità di servizio.
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L'armamento è di due lanciatori Aster 15, 4 lanciatori Mistral, 4 mitragliatrici da 12.7 mm. Il ponte hangar, sotto quello di volo, ha una superficie notevole di oltre 4000 mq, grazie ad una struttura di 138x29x61 m, servito da due elevatori a destra della nave.
 
 
La De Gaulle è una nave da 20 miliardi di franchi (originariamente ne erano previsti 16) ovvero circa 6000 miliardi di lire. Una delle ragioni del suo costo è il motore nucleare, non particolarmente potente (27 nodi massima ) ma capace di arrivare a Gibuti in 8 giorni a 18 nodi di crociera, e 15 a Città del Capo. Data la radiazione della Clemenceau nel '97, ad un certo punto la PAN ha condiviso solo con la FOCH la componente della marina francese, ma non per molto, visto che subito dopo la FOCH è stata venduta al Brasile. Eppure, l'attività della marina francese in termini di operazioni oltremare è sempre stata ottima. A parte gli anni precedenti, come nel caso della infelice Campagna di Suez, ha visto, per esempio, la marina entrare in azione per l'attacco a posizioni di guerriglieri in Libano, nell'83. La marina francese ha fatto altre operazioni di guerra, fino all'attacco alla Serbia nel '99 in cui i Super Etendard vennero impegnati per lanciare ben 268 bombe GBU-12 laser, con il 73% dei centri che addirittura sono stati il miglior risultato di tutti gli aerei alleati della campagna Allied Force. La seconda portaerei francese nucleare sarebbe costata solo 12-14 miliardi di franchi, magari anche meno per una nave convenzionale. Però non l'hanno realizzata, handicappando notevolmente il potenziale deterrente della MN.
 
 
===Le portaelicotteri d'assalto anfibio <ref>Maugeri, Claudio: ''La portaeelicotteri Tonnere'' Aerei Maggio-Giugno p.19-25</ref>===
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Il personale è in questi tempi quello della Charles de Gaulle, perché quest'ultima è non solo l'unica portaerei rimasta alla Francia (tristemente 'figlia unica' nonostante i programmi), ma anche ai lavori da cui uscirà tra un anno. Gli elicotteri e buona parte del personale tecnico fanno invece parte dell'Esercito. Infatti gli elicotteri usati sono, eccetto il SAR, dell'Esercito. E questo ci dà l'occasione di parlare della nuova unità francese, la 4a Brigata Aeromobile con 4 RHC, ovvero Reggimenti di elicotteri da combattimento, tutti uguali. Il loro tipico equipaggiamento e organico parla di 950 uomini e donne, 78 dei quali ufficiali e 482 sottufficiali, con qualcosa come 59 elicotteri. Questi sono anzianotti, in attesa d'essere rimpiazzati dagli NH-90 e dai Tiger. In tutto: 43 Gazelle e 16 Puma, suddivisi in 10 squadriglie, ma 3 sono di supporto e solo 7 di elicotteri. Questi sono, nel caso del 3ème RHC basato normalemnte ad Etain, le Escadrilles d'Hélicoptères légers de Reconnaissance, ovvero EHR-1, con 5 SA-342 Viviane con FLIR per la ricognizione notturna, più 4 SA-341 per la ricognizione diurna; le de squadriglie d' attacco o EHA-1 e 2 hanno 18 SA-342, ancora dotati del FLIR Viviane, apparso in massa dopo la Guerra del Golfo. Le due Squadrigli 'd'helicopteres de Maneuvre sono la EHM 1 e 2, con 8 SA-330B Puma di prima generazione. Purtroppo nonostante le loro dimensioni, accentuate da uno scafo ricco di ponti che è particolarmente alto, le portaelicotteri non sono in grado di ospitare un intero reggimento del genere. Ma una costituzione tipica era per esempio, 1 Alouette III della 35F, 2 Puma dell'EHM-2, un Gazelle RHT-1 e un dell'EHA-1, anche se questo va precisato che è solo una piccola parte di quelli ospitabili nella nave in caso di impegno bellico serio. I Viviane sono caratterizzati da un FLIR, camera ottica, telemetro laser il tutto in un sistema girostabilizzato, con i piloti utilizzanti le NVG per una visione panoramica della situazione.
 
 
 
 
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