Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Francia: differenze tra le versioni

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I francesi avevano in effetti dei limiti fondamentali nella loro capacità di combattimento. I carri armati, per esempio: erano dotati di una pesante corazzatura e un armamento piuttosto pesante, ma questo non era ad alta velocità iniziale e dunque nella maggior parte dei casi poco utile per l'ingaggio di altri carri. Inoltre le torrette erano monoposto, troppo carico di lavoro per un singolo uomo. Un'altro problema era la scarsità delle velocità massime dei mezzi, come del resto delle radio a bordo. L'organizzazione dei carri era per lo più in battaglioni di supporto per la fanteria. Esistevano divisioni corazzate, ma in 'erba' e con dotazioni, paradossalmente, incomplete e non del tutto adatte: i Char B1 erano per esempio, troppo lenti e con scarsa autonomia anche se poderosi. I carri migliori erano i più piccoli SUMUA, che vennero utilizzati dalle DLM e non dalle DCR. Quale era la differenza? Che queste erano divisioni di cavalleria meccanizzata. In realtà erano praticamente delle divisioni corazzate. Ma vennero mandate a combattere in Belgio. Sì, perché ancora una volta i tedeschi 'fregarono' i francesi passando per il Belgio, attraverso le Ardenne. Infatti, differentmente da quello che spesso viene detto, la ragione del disastro francese non fu l'eccessivo attendismo dietro la Linea Maginot: al contrario, le migliori divisioni francesi vennero spedite a combattere oltre confine mentre i germanici gli scivolavano di fianco e sfondavano il fronte, correndo poi verso il mare e tagliando fuori le migliori unità francesi, tra cui le DLM che pure combatterono con valore e potenza. La Linea Maginot venne incontrata di striscio, i francesi vennero presi di sorpresa (e in seguito capiterà anche agli Americani nel '44, ma stavolta resistettero con la logistica e l'aviazione) e i tedeschi irruppero nelle retrovie, schiantando le unità di riserva. Tutto venne perduto in pochi giorni, come dissero ad uno sconvolto Churchill che non si immaginava certo che la Francia cadesse tanto presto. Inoltre, quasi tutto l'esercito inglese e molte unità della RAF erano in territorio francese. Senza il British Army difendere la Gran Bretagna da una eventuale invasione sarebbe stato difficile se non impossibile. Ecco il reimbarco di Dunquerke, che mise in salvo quasi tutti i soldati inglesi e un buon numero di francesi, a prezzo di pesanti perdite della Royal Navy, Marine Nationale (specie con i cacciatorpediniere, le navi migliori per queste operazioni), la RAF (che impiegò gli Spitfire, perdendone non meno di 72), e l'esercito francese.
 
 
Resta un grande punto interrogativo: che ne fu dell'Armée de l'Air? Bella domanda. Dunque, cosa sia diventata l'aviazione francese è difficile da dire. Mai forte sui bombardieri pesanti nemmeno ai tempi della Prima guerra mondiale, tanto che comprò macchine estere come i Caproni italiani, era sempre molto interessata a produrre macchine da caccia e bombardamento leggero di valide caratteristiche. E così continuò. Ma nella seconda metà degli anni '30, nonostante la minaccia nazi-fascista, molte cose andarono storte. Per esempio, l'iniziale appoggio francese alla causa spagnola venne praticamente nullificato dopo pochi mesi, specie dall'arrivo in grande stile dei sovietici. I francesi non è che non avessero aerei potenti né incapacità produttiva. I caccia erano gli MS.406 e i Bloch 151: macchine moderne, ma limitate, da prodursi in quantità ma questo non venne celermente raggiunto. I francesi all'inizio della guerra avevano circa 800 MS.406, 400 Bloch 151 e sopratutto i migliorati 152. Vi erano anche i caccia P-75 americani, ottimamante maneggevoli ma non eccezionali, e pagati ben 2 volte che un caccia Bloch. Nondimeno finirono per essere accreditati di più vittorie di qualunque altro aereo francese. V'erano anche i caccia notturni Potez 631, una forza di non poco valore anche se priva di radar. Pochi i caccia D.520, i migliori francesi. Poche le unità erano quelle equipaggiate con i caccia: in tutto v'erano circa 700 aerei di prima linea, e altrettanti erano ricognitori (molto numerosi), bombardieri leggeri e medi, questi ultimi gli ottimi Leo 451, mentre non mancavano un pugno di Farman 222 pesanti.
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I piloti francesi combatterono con forza e determinazione, specie per proteggere Parigi, ma non riuscirono a conquistare la superiorità aerea sui tedeschi né riuscire a fermare l'esercito nemico, con le loro ridotte squadriglie sempre più striminzite. Inoltre v'erano altri problemi: con tutti gli aerei francesi in ordine, e tutti quelli americani in aggiunta, senza una chiara superiorità degli uni sugli altri, i francesi non avevano praticamente modo di standardizzare la loro prima linea che per forza di cose diventava disomogenea in tutte le principali branche, ma sopratutto nei bombardieri leggeri e i caccia. I francesi avrebbero avuto bisogno di almeno un anno per organizzarsi decentemente. Eppure durante l'attacco tedesco arrivarono a produrre non meno di 4 aerei D.520 al giorno e almeno altrettanti bombardieri Leo 451, con una produzione che del resto arrivava già nel maggio 1940 a 21 aerei al giorno e altri 5 li fornivano gli americani. Era comparabile con quello che producevano i tedeschi o gli inglesi o anche i sovietici, e 3 volte le produzioni italiane. Produrre in un mese e mezzo circa 250 caccia D.520 e altrettanti Leo 451 fu notevole e molti vennero gettati nella mischia, ma non era con questi mezzi raccogliticci che si poteva fermare la Germania, mentre fu molto più efficace contro l'attacco italiano nel giugno 1940. Eppure, pare che anche dopo l'armistizio vi erano 2400 caccia, 1400 ricognitori e 1100 bombardieri in qualche modo sopravvissuti al massacro.
 
 
 
Il resto fu una serie di catastrofi, mitirgata dallo storico appello alla resistenza di De Gaulle dalla BBC a tutti i 'francesi liberi'. Il governo di Vichy, stabilito su quanto restava di libero della Francia dopo l'armistizio, venne affidato al vecchio eroe della Prima guerra mondiale Petain ma oramai inadeguato per la situazione. Le forze residue francesi erano notevoli, specie oltremare, ma restarono per lo più fedeli al governo francese post-armistiziale. La situazione era paradossale. Le navi francesi, che mai sarebbero cadute in mano tedesca (come dimostrerà Tolone) vennero considerate dalla RN come una minaccia. Vennero usate le maniere cortesi in alcuni porti, meno cortesi in altri, ma molto rudi a Mers El Kebir dove oltre 1300 marinai vennero uccisi dagli inglesi con un selvaggio bombardamento giunto alla fine di una lunga serie di malintesi.Questo causò un tale sdegno, che per poco la Francia non ruppe gli indugi e si unì alla Germania contro la Gran Bretagna! Di fatto, le forze francesi oltremare furono per lo più neutrali o di qualcosa pro-Asse. Eppure vi erano quasi 700.000 soldati, che se avessero preso le armi in Africa avrebbero, assieme al Commonwealth, schiantato totalmente la presenza italiana in Libia, che invece, dopo i rinforzi tedeschi, divenne una minaccia per il Canale di Suez fino a circa la fine del '42. I francesi ebbero più danni che altro: la Siria, considerata una retrovia per la rivolta irakena, venne invasa nella primavera del '41. Nel '42 l'Asse invase la Tunisia, mentre Marocco e Algeria vennero sanguinosamente invase dagli Alleati tra cui gli americani. Questo spinse i tedeschi a invadere anche la Francia meridionale, quella di 'Vichy', e i francesi, che avevano a Tolone un gran numero di navi, tra cui veterane delle battaglie con gli inglesi, le autoaffondarono in massa, un 'bel gesto', ma non privo di critiche. Gli italiani fecero qualcosa di diverso appena l'anno dopo, ma pagarono con la perdita della Roma e di circa 1500 vite umane. Però alcune navi si salvarono anche se la maggior parte vennero salvate (per poi venire demolite nel dopoguerra, come accadde alle due superstiti 'Littorio').
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Le limitazioni e i programmi futuri sono stati pure importanti. Gli elicotteri Gazelle non potevano operare dopo il tramonto essendo solo macchine diurne, eccetto quelle equipaggiate con le CHEPOS, ma si era in attesa dello SFIM Viviane che dal 1993 avrebbe conferito una capacità ognitempo a questi elicotteri, rendendoli simili ai Kiowa Warrior americani. Venne anche sperimentato in volo l'Horizon, che nell'ambito dell'operazione 'Horus' eseguì 24 missioni tra il 3 e il 27 febbraio. Di che si trattava? di un sistema radar di sorveglianza terrestre, imbarcato su elicottero Puma (come una specie di 'E-8' dei poveri, insomma), e si trattava di un sistema molto importante, ma che era l'unico superstite del defunto e ambizioso programma 'Orchidée'. Inoltre 3 Gazelle hanno imbarcato a bordo i missili Mistral, anticipando il successivo ATAM (Air-to Air Mistral) previsto dal 1992. Il timore di errori d'identificazione, stranamente tenuto molto in considerazione per i Mirage F.1, non è stato tale per i Gazelle, che evidentemente a febbraio non dovevano temere di imbattersi negli omologhi irakeni.
 
== Note ==
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