Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Svizzera: differenze tra le versioni

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La [[w:Svizzera|Svizzera]] è da secoli una nazione neutrale, e su questa neutralità ha costruito una forza economica e un patrimonio di civile convivenza, non dimenticando che in questa piccola nazione alpina non vi è un vero popolo, ma un insieme di popolazioni che parlano 4 lingue diverse e sono ripartite in Cantoni che costituiscono la Federazione Svizzera, che si erge, come l'ex regno del Tibet, sopra le montagne più alte del continente, in questo caso l'Europa.
 
 
==La nascita della Confederazione==
[[Immagine:Bunker_BottighofenBunker Bottighofen.JPG|250px|left|thumb|Un tipico esempio di mimesi alla 'svizzera' con un bunker camuffato da casa civile]]Gli svizzeri sono una nazione neutrale, da quasi 200 anni non coinvolta in guerre guerreggiate e sono famosi per le loro virtù militari. Per capire meglio come essi siano importanti per la storia militare e come abbiano inteso fino ad oggi di difendersi da eventuali attacchi al loro territorio, sarà bene ricordare la loro oramai poco nota tradizione militare, eccetto per le guardie dei palazzi vaticani.
 
La Storia si è occupata degli svizzeri nel I secolo A.C. con le campagne di Cesare oltre la Gallia, e in seguito la Svizzera tornò ad essere nota quando i suoi guerrieri sconfissero in una catastrofica battaglia gli Asburgo d'Austria. La loro fanteria, temibile e forte fisicamente aveva criteri particolari: le armi erano una sorta di asce dal lungo manico, che avrebbero dato origine alle alabarde, mentre la loro armatura era spesso ridotta alla sola parte anteriore del corpo, perché non voltavano le terga al nemico, ma combattevano ferocemente e aiutati dall'armatura leggera, difficilmente avevano bisogno di darsi alla fuga. La loro fama si diffuse al punto da diventare, assieme ai lanzichenecchi tedeschi un popolo di mercenari chiamati a partecipare ad innumerevoli guerre regionali in Europa.
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Gli Svizzeri divennero sempre di più un popolo di mercenari: allo sciogliersi delle nevi sui valichi, non mancavano i signori feudali che venivano a chiedere il loro aiuto e la pratica di fare il mercenario fuori dai confini divenne talmente consueta, che ad un certo punto si cercò anche di vietarla, poiché spopolava la Svizzera dei propri uomini, molto necessari per mantenere il territorio contro le dure condizioni montane, da cui del resto loro tendevano a scappare.
 
 
La Svizzera cercò di tirarsi fuori dalle contese europee e dal 1815 ci è riuscita, occupandosi con successo di meccanica di precisione, industria casearia e dolciaria, banche e turismo. Ma sbaglierebbe chi pensasse che non ha avuto cura delle forze armate e degli armamenti in generale: la Oerlikon ha costruito nel 1914 una mitragliera antiaerea da 20mm che è ancora oggi in servizio, contendendo alla Bofors il primato nelle artiglierie antiaeree leggere. E non si trattò di un successo isolato, in quanto da allora le mitragliere Oerlikon da 20, 25, 30 e 35 mm sono diventate un armamento virtualmente standard per i reparti antiaerei leggeri e persino caccia: dai Bf-109 e Zero, ai JA-37 Viggen con il formidabile KCA, un cannone da 30mm che dopo 1500 metri ha ancora l'energia cinetica del 30mm DEFA a bruciapelo, e ha un proiettile più pesante del 30%. Anche nel settore delle armi leggere la Svizzera è ben posizionata, con i prodotti SiG-Sauer, come la pistola P.226 e i fucili d'assalto di progettazione nazionale. Poco noto, la Svizzera ha prodotto anche carri armati e cacciacarri, mentre i mezzi blindati per la fanteria della MOWAG e i radar Oerlikon-Contraves sono tra i più diffusi a livello mondiale nel settore antiaereo. Nel mentre, la Pilatus ha dato vita ad una interessante industria aeronautica, famosa sopratutto per i suoi apparecchi da trasporto leggero ed addestramento.
 
La coscrizione dell'esercito svizzero vede, come in quello svedese, un piccolo strumento militare in tempo di pace, ma grazie al sistema dei riservisti può diventare in poco tempo una forza di grandi dimensioni, mentre l'aeronautica, piccola ma non insignificante, ha assieme all'artiglieria il compito di appoggiarne le operazioni.
 
 
 
[[Immagine:X-street.jpg|300px|left|thumb|Tipica specialità svizzera, gli aerei operanti sulle strade]]
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Nonostante la loro presenza in 6 squadriglie, l'unica unità che li impiegava era la Uberwachungsgeschwader (surveillance wing), che ha per l'appunto le squadriglie 1, 11 e 18, basate le prime due a Dubendorf e la terza a Payerne. I piani per aggiornare gli aerei nel 1985 col sistema ECM AN/ALQ-171(V) e un radar multimodo APG-69 avrebbero dato una nuova validità operativa al caccia, ma vennero cancellati nel 1989. Quanto all'operatività, gli F-5 sono stati devoluti inizialmente quasi esclusivamente alla difesa aerea con i missili AIM-9P. Gli Hunter erano i principali aerei della Svizzera, parte dei quali aggiornati con i missili AGM-65 (2, sistemabili al posto di 4 dei 20 razzi SURA da 80 mm subalari, e che assieme ai 4 cannoni da 30 mm gli davano una potenza di fuoco in attacco notevole). Quando questi vennero ritirati nel 1994, i loro missili passarono, assieme alle predisposizioni nell'abitacolo per l'utilizzo, agli F-5.
 
 
 
==Alcuni programmi del '92<ref>Clerici, Poli: ''Nuove fortificazioni per la pacifica Svizzera, RID ottobre 1994 pagg82-85</ref>==
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La cosa si è fatta grazie alla EK di Thun, e ad un altra ditta per le nuove cariche potenziate. Il programma era previsto per il 1993-95.
 
 
Per quello che riguarda i sistemi antiaerei da 35 mm sono stati comprati negli anni '60, nella seonda metà degli anni '70 con i radar Super Fledermaus sostituiti dagli Skyguard o Mod. 75, sempre della Contraves. Dei 264 complessi disponibili, 188 vennero modificati con una ulteriore fase di aggiornamento comprendente sistemi meccanici aggiornati o sostituiti, introduzione di un sistema di alimentazione automatizzato, mirino ottico rimpiazzato dal ben più moderno GUN KING della Contraves, con un computer digitale di controllo. Programma con una partecipazione delle industrie svizzere del 92%, da eseguire nel 1994-96. Tutto questo era programmato nel Armament Plan 1991, che in tutto prevedeva spese per 1.215 miliardi di franchi, di cui il 78% per l'industria nazionale.
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Per quello che riguarda i carri, mentre i Pz 68, ultimi di una famiglia che è stata prodotta in 540 esemplari erano stati provvisoriamente aggiornati con sistemi laser, poi anche con corazze aggiuntive e pare, anche con missili Dragon montati sulla canna del cannone (in tutto il nuovo aggiornamento dava origine al Pz 68/88), i Leopard 2, prodotti in 345 esemplari (originariamente intesi in 380) vennero forniti entro il 1991 in 250 esemplari. La forza dei carri da battaglia era completata anche dai 150 superstiti Centurion, le torrette di molti dei quali erano destinate a diventare postazioni protette, ben mimetizzate e fornite addirittura di corazza ERA e di catene anti-carica cava. I Centurion vennero comprati, in attesa del carro nazionale, in 100 mezzi Mk 3 nel 1955, 100 Mk 7 nel '56 e 100 Mk ex-Sudafrica successivamente. MOlti sono stati riarmati con il cannone da 105 mm.
 
 
La forza corazzata comprendeva anche 1350 M113 (ma cifre del '97 parlano di 1450), dei quali molti dotati della torretta svedese Hagglunds con mitragliera da 20 mm, originariamente pensata per il PV-302 svedese. La torretta incrementava sensibilmente la potenza di fuoco, altrimenti limitata alla mitragliera da 12.7 mm in postazione scoperta, senza eccessivi aggravi in costi e complessità.
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Gli MR 8, al pari dei Roland non hanno normalmente mezzi di visone notturna, non sono anfibi e non hanno protezione NBC. Nonostante la massa sia maggiore rispetto al similare Roland, 8.200 kg questi mezzi capaci di 7 posti interni hanno un 6 cilindri da appena 161 hp, e quindi la velocità rispetto al Roland è molto inferiore, con appena 80 kmh. Le dimensioni sono maggiori con 5.31 x 2.2 x 1.88 m esclusa la torretta. L'autonomia è minore, nonostante il motore meno potente, con 400 km su strada. Nell'insieme due tipi di mezzi, il Roland e l'MR 8 simili in compiti, ma con il primo più recente e più potente rispetto al secondo.
 
 
Il veicolo ruotato 'definitivo' per la MOWAG è indubbiamente il Piranha. È questo mezzo che ha rimpiazzato il Grenadier, progettato alla fine degli anni '60 e poi apparso come prototipo nel 1972. Nel 1976 apparvero i primi veicoli di serie, che presto trovarono una interessata clientela. E dire che questo mezzo venne prodotto per iniziativa privata e senza supporto del governo svizzero. In ogni caso, anche senza cliente di lancio 'istituzionale', il primo acquirente importante fu il governo canadese, che nel 1977 ne ottenne la licenza di produzione per un totale, tra il 1979 e il 1982 di 491 veicoli, prodotti nel modello Cougar con torretta da 76 mm dello Scorpion inglese (195), il Grizzly che è un APC con mitragliera da 12.7 mm(269), e un veicolo di recupero, l' Husky. Numerose altre nazioni, dal Cile al Ghana hanno comprato il PIRANHA, e sebbene fossero disponibili, in una vera famiglia modulare, ben 3 configurazioni dello scafo a 4, 6 e 8 ruote, sopratutto il 6x6 andò forte come ordini, essendo il più equilibrato tra la mobilità troppo bassa fuoristrada di un mezzo 4x4 e le tasche dei clienti che difficilmente sostenevano la spesa per il 8x8. Infine, solo nel 1983 arrivò anche la valutazione svizzera per la versione 6x6 con lanciamissili binato TOW in torretta norvegese ricaricabile dall'interno. Ma questo era solo l'inizio, perché mentre questo accadeva (e avrebbe comportato un ordine per ben 310 mezzi), l'USMC ordinò a sua volta il Piranha come LAV,ovvero un nuovo tipo di APC per i Marines, che finalmente potevano possedere una mobilità adeguata anche a terra. I Marines scelsero il veicolo svizzero tra una nutrita concorrenza, e già nel 1983 ebbero i primissimi veicoli in servizio, che assieme agli AV-8B e F-18 ne rivoluzionarono le capacità di combattimento. In teoria anche l'Esercito doveva comprare il vincitore del programma LAV; ma come pochi oramai ricordano non solo partecipò a questo programma ma recedette nel 1984.
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La potenza esuberante sarebbe servita, tanto che il Piranha ebbe anche versioni a 10 ruote, tutte motrici. Ma il LAV per i Marines era del tipo 8x8, armato con una torretta binata con cannone da 25 mm e mitragliatrice da 7.62 mm. Esiste anche una camera termica, mentre il cannone è lo stesso del Bradley. La massa arriva a circa 13 t e la protezione è ridotta, né la sagoma è propriamente bassa. I Marines hanno comprato circa 1000 veicoli, di cui 400 nel tipo basico LAV-25, che ha la torretta di cui sopra, corredata da parecchi colpi da 25 mm -630- ma solo 1800 da 7.62 mm. Le versioni sono per il resto il LAV-TOW con lanciamissili binato, 95 esemplari ciascuno con 14 missili di scorta (differentemente dal Bradley il LAV, che pesa la metà deve scegliere: o il 25 mm o i TOW), il LAV BLAZER con cannone da 25 mm a 5 canne rotanti e rampa quadrupla per Stinger, il LAV-M con mortaio da 81, il LAV-C2 con funzione di comando e controllo, equipaggiata con 6 sistemi radio e in servizio in non meno di 50 esemplari.
[[Immagine:USMarines_LAV_Iraq_apr_2004_118_hiresUSMarines LAV Iraq apr 2004 118 hires.jpg|300px|left|thumb|Il LAV-25]]
 
 
L'US Army si sganciò dal programma LAV per lanciarsi nella costruzione di una forza totalmente meccanizzata con veicoli pesanti, per scontrarsi con i carri sovietici in Europa. Ma queste divisioni pesanti sono diventate piuttosto obsolete dopo la Guerra fredda, e da qualche anno l'US Army è ritornato sui suoi passi ordinando i Piranha III ovvero gli Striker, con corazzatura aumentata anche se solo una postazione da 12.7 mm superiore. I veicoli trovano attualmente impiego nelle brigate 'Striker', in Irak, dove la loro economia di gestione rispetto ai cingolati è la benvenuta, specie considerando le distanze su strada da percorrere, e il fatto che i cingoli e l'asfalto sono nemici poco cortesi l'uno dell'altro. Nonostante le critiche spesso uscite sulla protezione e altri inconvenienti, il nuovo mezzo si è dimostrato un successo non indifferente per ridurre il logorio dei cingolati americani.
 
La MOWAG non rimase confinata ai mezzi ruotati. A parte il successo del Piranha, dovette anche archiviare il sostanziale insuccesso del suo potente TORNADO. Si trattava di un cingolato per far operare la fanteria con i carri armati, di tipo moderno. E non deve stupire perché addirittura i prototipi dei Marder sono stati costruiti proprio in Svizzera. Prima ancora del Marder, del resto, i tedeschi adottarono un progetto svizzero per dare origine ai loro blindati cingolati Spz-12-3.Lo stesso progetto svizzero venne adottato anche dalla Gran Bretagna, non è ben chiaro se si tratta dell'FV-432. Quanto al Tornado, sostanzialmente si tratta di una versione 'ridotta' da 28 a 22 t del Marder.Visto che all'epoca si erano ordinati ben 420 carri (poi ridotti a 380 e infine a 370) Leopard 2, sembrò logico non accontentarsi dell'M113 anche se riarmato con torretta da 20 mm. Il layout interno è quello solito, con il pilota a sinistra avanti dello scafo, il capocarro dietro, il motore a destra, la truppa dietro. L'istallazione di armamento è varia: per esempio erano previsti un cannone in torretta telecomandata da 25 mm e due mitragliatrici pure telecomandate in due torrette secondarie. La più potente istallazione verteva addirittura su di un cannone GDD da 35 mm con due caricatori da 50 colpi l'uno e una mitragliatrice da 7.62 mm con 500 colpi. Utilizzando uno dei caricatori da 35 per proiettili HE e l'altro per quelli APDS è possibile ottimizzare le capacità del mezzo. I fanti hanno disponibilità di un paio di feritoie di tiro a per lato e di una rampa d'accesso meccanizzata. Il motore Detroit Diesel da 390 hp dà una velocità massima di 66 kmh e autonomia di 400 km su strada. Dimensioni di 6.7 x 3.15 x 1.75-2.86m con la torretta inclusa. Nonostante tutte le premesse per ottenere un mezzo all'altezza della situazione senza arrivare al costo del Marder, con il suo motore da 600 hp, non vi è stato alcun successo commerciale.
 
 
Per quello che riguarda i mezzi corazzati svizzeri moderni: i carri Leopard 2 sono designati Tipo 87, i MOWAG PIRANHA con missili TOW sono in servizio in 303 esemplari rispetto ai 310 ordinati, 186 Panzer 68/88 aggiornati e assegnati alla Milizia (riserva), le sue versioni recupero e gittaponte. Per i mezzi di fanteria, gli M113 sono stati aggiornati in non meno di 382 esemplari allo standard Type 63/89 con serbatoi esterni (tipo VCC), corazze aggiuntive EEAK laterali e la solita torretta con cannone da 20. Ma sono ora programmati i nuovi blindati CV90-30 ovvero il noto e molto popolare veicolo corazzato svedese, qui con cannone da 30 mm. Il primo lotto è di 168 mezzi per 990 milioni di franchi svizzeri di cui il 19.5% per la logistica e assistenza. È praticamente la versione per l'esercito norvegese, con un motore più potente da 670 hp, sistemi IR di seconda generazione e altro ancora, tra cui l'ingrandimento del vano truppa che è 20 cm più lungo e 10 più alto, mentre l'inquinamento è stato ridotto a normative europee. Massa aumentata a 27.7 t in combattimento, lungo 6.9 x 3.2 larghezza, trasporto 8 truppe e 3 di equipaggio, protezione di 500 kg-m2 per resistere ai cannoni da 30 mm, armamento con un cannone americano Bushmaster da 30 mm (NON una mitragliera svizzera), una mtg. da 7.5 e 8 lanciagranate da 76 mm fumogeni. È previsto che equipaggi, a partire dal 2002, 3 brigate di fanteria blindata con 62 esemplari ognuna, oppure secondo la proposta dell'Armeé XXI, con due sole brigate blindate, 72 mezzi l'una e i restanti alle scuole.Altri 142 veicoli dovrebbero poi essere comprati in futuro.
 
Da notare i particolari degli M113 svizzeri: la versione 63/89 con corazza aggiuntiva, mitragliera da 20 mm Mod 48/73, turbodiesel da 265 hp, capacità di trasporto 3+7- Altri M113 sono il modello 63/73 con mitragliera da 20 mm ma per il resto privo del motore potenziato e della corazza aggiuntiva. Il mod. 64 lanciamine è dotato di mortaio da 120 mm, 11 t e 5 uomini, il carro del genio 63 , quello sminatore 63/89 carro trasmissione 63. In tutto, al 2002 ne risultavano 1277 in servizio dei cingolati M113, chiamati Modello 63 in Svizzera, l'anno dell'adozione.
 
 
 
==Veicoli ruotati==
Infine vi sono anche i mezzi ruotati, ad alta mobilità che gli svizzeri hanno prodotto per il loro esercito. Anche questi meritano una notevole attenzione, anche se spesso misconosciuti essendo meno appariscenti di quelli corazzati.
 
 
I mezzi motorizzati svizzeri, per quanto poco noti, hanno una ricca tradizione e spesso si sono dimostrati anche mezzi all'avanguardia. La mobilità necessaria per via del territorio difficile e montuoso fece sempre da potente stimolo in merito alla meccanica, specie alle sospensioni. Questo della mobilità ha costituito un tale punto di interesse, che gli autocarri svizzeri anche solo 20 anni fa erano di capacità non superiori alle 5 tonnellate, essendo poco pratici mezzi più pesanti. Solo dopo sono arrivati autocarri pesanti da 10 t. I mezzi a bassa mobilità sono essenzialmente forniti, in caso di emergenza, dall'uso degli stessi mezzi di tipo civile opportunamente requisiti. L'ente che è preposto agli approvvigionamenti è chiamato Rstungs-Bro ed è l'erede anche dell'indipendenza necessaria per via della neutralità della Svizzera, specialmente sentita durante la II guerra mondiale quando l'Europa era su tutti i confini popolata da nazioni bellicose. Ma chi si occupava di fornire tali veicoli necessari per l'Esercito svizzero? Il primo motore diesel venne fatto muovere nel 1908. Esso era su di un telaio Sauer, fabbrica ch esorse ad Arbon fondata da Adolph Sauer nel 1853 per la produzione di macchine tessili, che nel 1888 cominciò ad interarsi, in una epoca pionieristica, di motori a scoppio e di autoveicoli. Nel 1903 nacque il primo autocarro e 5 anni dopo un suo discendente ebbe l'onore di stabilire il primato storico di cui sopra, a cui ne sarebbero seguiti altri. L'iniezione diretta, nel 1934 e il freno motore sono tra queste. La Sauer ha continuato per decenni a produrre autocarri, fino al 1982, assieme alla Steyr Punch austriaca. Attualmente esiste la Soc. Bucher Guyer.
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Nel 1986 la produzione cessò quando la Sauer venne comprata dalla Mercedes-Benz. Nel frattempo per rimpiazzare i vecchi veicoli 4x4 venne scelto il G4 4x4 da 700 kg di carico utile, ordinata in 4100 esemplari.
[[Immagine:Mowag_EeagleMowag Eeagle.jpg|250px|left|thumb|Il nuovo MOWAG Eagle, il solito 'supegippone' di ultima generazione]]
L'autocarro leggero di nuova generazione, scelto per rimpiazzare il Pinzgauer, venne comprato il Bucher-Guyer DURO per un totale di 2000 mezzi. Consegnato nel 1993-97 venne poi ordinato in un secondo lotto di 1000. In tutto, si trattava di un mezzo da 1 t di carico ha caratteristiche ulteriormente avanzate nel campo delle sospensioni, basate su due triangoli De Dion.. Ha motore e trasmissioni americani, per il resto è totalmente nazionale. Ha ottime doti di mobilità fuoristrada ed è anche confortevole. La sua configurazione è sia 4x4 che 6x6. Un altro mezzo moderno apparso di recente è il Mercedes-Benz SPRINTER 4x4.
 
Per il programma armamenti 1999, destinato alla futura organizzazione dell'esercito, denominata Armee XXI ha visto anche la sostituzione degli autocarri 2DM degli anni '60, ma per economizzare rispetto ad un progetto specifico militare è stato selezionato un progetto civile. E per la prima volta, anziché un modello austriaco, tedesco o svizzero, è stato scelto un prodotto Iveco, l'Eurotrakker, scelto in 250 esemplari del tipo 4x4 e 75 del tipo 6x6, con motore Cursor da 300 hp, con cambio ZF AS-Tronic a 12 marce automatico. Le consegne iniziarono nel 2000 e terminato nel 2001.
 
 
 
==cannoni e armi portatili==
Le artiglierie della Oerlikon di Zurigo e i sistemi di controllo del tiro della Contraves sono anch'essi parte della tradizione svizzera. Si tratta di produttori di sistemi ben noti e diffusi nel mondo ad ogni latitudine. La mitragliera Oerlikon da 20 mm iniziò la carriera nel 1914; si può dire che da allora non ha mai smesso di abbattere aerei. I tipi più moderni, però, sono assai più temibili.Per molti anni vi è stata feroce concorrenza tra la Oerlikon e la Hispano-Suiza nel campo delle artiglierie leggere antiaeree, fino a che la cosa venne risolta nella maniera più efficace: nel 1972 la Oerlikon comprò la HSS. I suoi cannoni vennero ribattezzati: l'HSS 639-B 3,1 divenne il GAI-DO1 e così le altre mitragliere della famiglia HSS 639. Il GAI-BO1, originariamente noto come 10 ILa/5TG (quest'tultima parte era il nome della bocca da fuoco, poi ribattezzata KAB-001) è invece una mitragliera svizzera, con struttura molto leggera, essendo ad azionamento manuale e senza capacità ognitempo di sorta. È un'arma uscita di produzione da più di 20 anni ma ancora impiegata. Balisticamente è eccellente con circa 1000ms, cadenza di tiro 1000 c. min, gittata max 5700 m sull'orizzonte e 4500 in quota, ma pratica rispettivamente 2500 e 1500m. I caricatori sono da 8 colpi ad astuccio per proiettili perforanti, o da 30 o 50 colpi a tamburo per compiti contraerei. Pesa 547 kg in marcia, 407 in combattimento, alzo da _5 a +85 gradi, canna lunga oltre 100 calibri con un vistoso freno di bocca all'estremità. È trasportata su di un rimorchio a due ruote, e servita da 3 uomini di cui uno sull'affusto.
 
 
 
Il GAI-DO1 era di un'altro spessore, essendo dotato di due cannoni da 20 mm KAD. Si tratta dell' HSS -666A della Hispano-Suiza. È un sistema con motore Wankel sotto il sedile del cannoniere per elevazione e brandeggio al ritmo di 40 e 80 gradi al secondo, sistema di puntamento P56 computerizzato, opzionalmente collegamento al radar LPD-20 di scoperta, scatole di munizioni a nastro da 120 colpi l'una. Peso 1800 kg in marcia, 1330 in posizione, lunghezza 4.59 in assetto di marcia e nello stesso caso larghezza 1.86 m , altezza 2.34 m. Le prestazioni balistiche sono praticamente le stesse del tipo precedente.
 
 
Il rimpiazzo delle armi da 20 mm procedette inesorabile col 25 mm, molto più potente, negli anni '80 Il cannone trainato Diana è un'altra generazione più avanti, con peso di appena 2100 kg ha due cannoni del tipo KBA con proiettili di 5 tipi diversi, HEI-T, SAPHEI-T, TP-T, APDS-T, APP-T(perforanti da addestramento). Una delle versioni di questo cannone , la GDF-AOA ha un sistema di puntamento P75 computerizzato mentre l'altro, il GDF-BOB ha mitragliera KBB da 800 c,minuto anziché 570, per giunta con velocità iniziale maggiore a motivo della canna più lunga, e ha un sistema di controllo del tiro Gun King della Contraves, originariamente destinato solo alle mitragliere da 35 mm. Esso si basa su di un sistema di visione diurna a 5 ingrandimenti con campo visivo di 12 gradi, capacità di visione notturna e telemetro laser da 5 km di portata e precisione di 5 m.Il sistema di brandeggio e alzo era elettrico con velocità di 80 e 48 gradi sec. La possibilità di integrazione era presente con sistemi come lo Skyguard della Contraves o con altri tipi. Massa di 2100 kg con le munizioni e 1750 kg senza, lunghezza in assetto di marcia di 4,295 m, larghezza di 2,1 e altezza di 2,13 m. Gittata max sull'orizzonte 6 km, in quota 5 km, pratiche 3 e 2.5 km.
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Ma sopratutto, di recente il sistema da 35 mm è diventato ben più temibile grazie ad alcuni sviluppi: il munizionamento AHEAD, che non ha una spoletta ad impatto come i precedenti tipi da 35 mm, né quella di prossimità dei 40 mm Bofors, (che sono simili agli Oerlikon GDF in prestazioni, con una cadenza di tiro molto minore e il vantaggio della spoletta di prossimità), ma una programmabile per esplodere proprio davanti al bersaglio, investendolo con letali schegge in un cono anteriore altamente efficiente rispetto ai normali proiettili con spoletta di prossimità. Un'altra miglioria è stato il perfezionamento della meccanica: come il Bofors è passato da 120 a 230, a 300 e poi di recente a 330 e addirittura a 450 c.min, anche il 35 mm Oerlikon è diventato capace di sparare più veloce, consolidando il suo primato in velocità che è arrivata a 1000 c.min. Abbinata alle munizioni AHEAD e a sistemi di tiro sofisticati, la sua letalità è aumentata moltissimo. Inoltre, adesso basta un solo cannone anziché due per affusto. I 35 mm, saltuariamente proposti anche come cannoni per mezzi corazzati ma con scarso successo, sono quindi destinati a restare armi avanzate e temibili per il ruolo antiaereo e antimissile anche per i prossimi decenni.
 
 
Di maggior successo in ambito navale sono stati i cannoni da 30 mm, che hanno in genere una istallazione binata. Il modello base è il GCM-A , prodotto in 3 versioni differenti (a metà anni '80): AO3-1 con operatore a destra del cannone in abitacolo coperto, stabilizzazione giroscopica e possibilità di comando a distanza: AO3-2 con posto dell'operatore aperto; AO3-3 senza operatore, essendo solo comandato a distanza. L'ultimo di questi usa la mitragliera KCB da 30 mm, usata anche per l'EMERLEC-30 e su quello britannico LS30B, qui in istallazione singola. Dopo la Guerra delle Falklands, come soluzione diciamo 'temporanea' vennero comprati diveris AO3-2, la pià leggera delle mitragliere binate da 30 mm svizzere, prodotte su licenza dalla BMARC che poi ne avrebbe estrapolato anche altri tipi per conto suo. Le mitragliere hanno gittata utile di 3 km, v.iniziale di 1080 m.s, cadenza combinata di 1300 c. min, e pesano nelle 3 versioni 2.9, 2.51 e 2.55 t. Hanno 500 colpi pronti all'impiego per le prime due, e 640 per la terza.
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Altri semoventi sono stati realizzati nell'ambito dei cannoni antiaerei da 35. Si trattava di due sistemi, uno cingolato e uno ruotato, chiamati GDF-CO2 e GDF-DO2. Essi erano munibili anche di sofisticati sistemi di controllo del tiro con torretta binata sullo scomparto di carico, dietro la cabina del mezzo (che nel caso del veicolo cingolato è l'M548), con 430 colpi di pronto impiego. Il mezzo cingolato pesava 18 t, non era protetto. La versione ruotata era basata sull'autocarro 4x4 HYKA. Erano offerti sistemi di tiro comprendenti un radar di ricerca e un telemetro laser. Senza successo, in quanto non pare che il sistema sia mai stato venduto ad alcuno; ma era certamente un tentativo valido perché pochissimi clienti per quanto desiderosi di un mezzo più mobile dei cannoni trainati non potevano permettersi il Gepard. Un sistema analogo venne proposto dalla FMC americana per lo Scià di Persia, si chiamava Eagle ed era su scafo M548 con due cannoni da 35 e 280 colpi pronti al tiro. Ma dopo la sua caduta il contratto venne annullato.
 
 
Naturalmente l'elenco dei prodotti bellici svizzeri non sarebbe completo senza le armi automatiche leggere. Tra queste, la SiG-48 da 9 mm. Questa era il primo tipo di mitra svizzero, ma non ebbe successo: la SiG era ricorsa a soluzioni insolite, come la produzione in tempi sì ridotti, ma non con lamiere stampate e saldate, ma con getti di fusione ad alta precisione per richiedere un minimo di tempo alla macchina utensile, e sempre per semplicità assenza di sistemi di sicurezza, e infine un caricatore bifilare che quando non usato era ripiegabile in avanti, risparmiando in spazio ma rendendo impossibile sparare in tale configurazione. Solo un lotto venne venduto al Cile e la cosa finì lì. La MP48 pesava, scarica 2.92 kg, lunga con calcio disteso 711 mm ripiegato 570 mm, di cui 196 mm della canna e sparava munizioni calibro 9 mm a ben 381 ms, quindi a velocità supersoniche con cadenza di 700 c.min e caricatore da 40 colpi,lungo a sufficienza per ispirare la soluzione di cui sopra.
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[[Immagine:Caroline-profile-p1000516.jpg|250px|left|thumb|L'StuG-90]]
Dal momento che gli svizzeri sono altamente interessati ai tiri a lunga distanza e maestri in meccanica di precisione, Con l'StuG-90 hanno fatto un fucile d'assalto che, pur essendo in calibro 5.56x45 mm NATO, ha come specialità quella di sparare con precisione ben oltre i 200 metri. Esso è un'arma adatta a sfruttare gli ampi campi di tiro della montagna svizzera. Il prezzo è ovviamente quello di avere un'arma pesante e lunga più del normale. La sua lunghezza è molto congrua, ma se non altro l'arma appare molto armoniosa e di bell'aspetto. Ne sono state ordinate qualcosa come 600.000 esemplari.
 
 
Tra le mitragliatrici, dopo avere visto la quantità enorme di cannoni contraerei ideati da 20, 25, 30 e 35 mm, non stupirà di vedere anche armi automatiche leggere.
 
Ecco la storia delle SIG 710. La prima fu la versione mitragliatrice dello StuG 57, con congegno a chiusura ritardata a rulli e otturatore analoghi a quelli dei fucili spagnoli CETME e HK tedeschi. Erano armi praticamente fatte a mano, il che era nella tradizione della meccanica di precisione svizzera. Purtroppo, la gente ben disposta a comprare con prezzi elevati gli orologi svizzeri lo diventa molto meno se si tratta di sistemi che sono destinati ad impieghi ben più rudi e che per la loro eccellenza tecnica finiscono per costare molto, essendo prodotti d'artigianato. Allora vennero introdotte varie migliorie fino alla generazione 710-3, la terza mitragliatrice svizzera. Essa somiglia molto, esteticamente alla MG 3 tedesca, e ha infatti lo stesso congegno di scatto della MG 42 che ne è il diretto antenato. Anche il congegno di alimentazione è uguale. Ma vi sono anche differenze, come il sistema di cambio rapido della canna e vari accessori come il treppiede con tampone ammortizzatore, dispositivi come sistemi di mira a quadrante e altro ancora. Pur diventando una delle mitragliatrici più avanzate del mondo, tutto questo e la qualità della lavorazione la rese anche la più costosa e negli anni '80 la produzione terminò. Oltre che in Svizzera venne comprata in Bolivia , Brunei e Cile e poche altre. La lunghezza è di 1143 mm, peso 9.25 kg di cui 2.04 kg per la canna leggera o 2.5 per quella pesante. Cadenza di tiro 800-950 c,min e v.iniziale 790 ms.
 
 
E per le pistole? La SiG ha prodotto armi eccellenti nella sua fabbrica di Neuhasuen Rhinefalls, ma a causa delle norme sull'export non ne ha esportate molte (eppure, clienti come la Bolivia o il Cile non sono esattamente esempi 'virtuosi'). Originariamente la SiG era solo una fabbrica svizzera. In seguito si unì alla Sauer tedesca e la produzione venne portata dalla Svizzera in Germania, per poter a quel punto esportare con maggiore libertà stando sotto le leggi tedesche. Una delle prime armi è stata la SiG-Sauer P220. Come ci si poteva aspettare, il suo livello di rifinitura e qualità è eccezionale, eppure si tratta di un'arma ampiamente basata su lavorazioni a macchina mentre il telaio è fatto in buona parte in alluminio, soluzione data per alleggerire l'arma prima dell'arrivo dei polimeri su larga scala. Arma precisa, impervia alla polvere o sporcizia, facile da smontare e sicura, era già una arma valida in diversi calibri tra il 7.65 e il '45' o addirittura, per fini addestrativi, al calibro 0.22. Esistono kit che consentono la rapida riconversione dell'arma da un calibro all'altro: praticamente una pistola 'modulare'. Negli anni attorno al 1985 ve n'erano in circolazione oltre 100.000 con il governo svizzero che emise da solo 35.000 ordini. Per l'Esercito svizzero, dove è pure in servizio, è la Pistole 75, tanto che spesso è nota come P75. Essa non ha un caricatore bifilare, per cui può portare solo 9 colpi, ma se non altro si maneggia bene differentemente da molte armi con caricatore bifilare. La P225 è leggermente più piccola e adatta solo al 9 mm Parabellum, scelta dalla polizia svizzera e tedesca. Nella versione 75 il peso scarico è di0.83 kg, lunghezza 198 ,, di cui 112 di canna, che dà una velocitò iniziale di 345 ms. quando spara i proiettili 9 mm Para.
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[[Immagine:Panzer 68-88.jpg|250px|left|thumb|Pz-68]]
Dopo la produzione di circa 400 mezzi venne presa la decisione di rivolgersi ancora all'esterno per i propri carri armati, che necessitavano di essere più potenti e sofisticati di quello che era ragionevole poter costruire in ambito nazionale su progetto proprio. La scelta cadde sul Leopard 2, di cui la Svizzera è diventata il secondo cliente export, quando nel 1987 ordinò ben 380 carri armati, con minime modifiche (per esempio le mitragliatrici sono di tipo nazionale e vi sono silenziatori dei motori posteriori, mentre i serbatoi calano da 1400 a 1173 l per 340 km di autonomia su strada e 220 fuoristrada) da costruire all'Arsenale di Thaun, mentre quell'anno arrivarono 35 carri costruiti direttamente in Germania. Con questi mezzi vi erano forze corazzate molto più che sufficienti per l'esercito di questa piccola nazione alpina.
 
 
==Truppe corazzate al 2002<ref>Niccoli, Riccardo: ''Le truppe corazzate svizzere'', RID Novembre 2002 pagg. 76-81 </ref>==
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Quanto riguarda la scuola carri all'epoca era a livello di reggimento, e insegnava le necessarie competenze ai carristi di Leopard 2 e dei Panzer 68/88, i quali ultimi solo in carico alla Milizia. Comandata da un colonnello, avrebbe terminato nel 2003 i corsi per i Panzer 68/88, avviati al ritiro dal servizio. Aveva due corsi annuali per il personale di leva, ognuno numerato 22/(anno del corso), per 220 reclute, suddivise in 100 per una cp carri e 120 per una logistica. Il corso era di dieci settimane per la prima parte per l'addestramento individuale e d'arma. Poi arriva la seconda parte, con la guida del carro e l'uso del simulatore Rheinmetall per il pezzo da 120 mm, che consiste in un cannone da 27 mm dentro la canna del carro armato stesso, con il che è possibile sparare in maniera realistica fino a 1 km. Nelle settimane 11-14 veniva usata l'area di Bure, nello Jura, da 1.050 ettari e lungo fino a 10 km, anche se largo solo due. Qui era possibile addestrare carri fino a livello di compagnia, unità di dimensioni pratiche rispetto alle difficoltà orografiche della Svizzera. Anche i corsi di ripetizione e quelli con i blindati da fanteria erano tenuti qui. Esisteva al suo interno anche un villaggio finto per addestrarsi nel combattimento in aree urbane, sebbene di una trentina di edifici soltanto. Prima addestrati a livello di carro singolo, poi di plotone, i carristi qui imparavano tutto il necessario. Alla fine era tenuta un'esercitazione finale a livello di compagnia. Il poligono di tiro era usato per 4 giorni, a Hinterrhein, per la distanza massima di circa 1.500 m, che peraltro era ancora ben sotto quella utile del carro armato tedesco. e la presenza di una decina di carri Panzer 87 eliminava la necessità di spostare i corazzati dei singoli equipaggi: arrivavano gli uomini e si addestravano con quello che c'era sul posto, un bel risparmio logistico. Anche a Bure e a Thun c'erano un numero simile di carri armati, sempre per risparmiare spostamenti di carri armati durante le fasi addestrative. L'ultima settimana veniva trascorsa a Thun, per riorganizzarsi e riconsegnare i materiali allo Stato.
 
 
Il secondo corso annuale, designato 222/anno, iniziava a luglio, 5 mesi dopo l'altro, con molti più ragazzi che approfittavano della fine dell'attività scolastica e universitaria per la pausa estiva. Così c'erano 2 cp carri e una logistica, per un totale di 320 reclute. Per il resto non c'era molto di più da aggiungere a quanto era detto prima. Per il resto c'era da dire che la Scuola carri teneva anche altri corsi, come l'addestramento delle forze di Milizia e i corsi per far salire di grado agli ufficiali. Quanto ai ragazzi di leva, nel loro primo periodo di servizio potevano salire di grado solo a livello di caporale, e solo dopo potevano seguire altri corsi per diventare sottufficiale e ufficiale.
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Il futuro dell'esercito svizzero era ancora visto come basato sulla leva, ma con un crescente livello d'insofferenza verso questo antico istituto della Confederazione. Gli Svizzeri erano al contrario favorevoli per l'80% ad un esercito di leva, per cui la cosa suona strana. Pochi gli obiettori. L'alternativa di un esercito di professionisti era troppo costoso. Gli Svizzeri erano impegnati nella campagna di sminamento nel Kosovo, una delle rare missioni oltre i confini; mentre nel 2004 era visto probabile la riunificazione delle forze truppe granatieri corazzati e carristi con una nuova struttura chiamata Panzerlher Verband.
 
== Note ==
 
 
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[[Categoria:Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo|Svizzera]]
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