Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Corea del nord-2: differenze tra le versioni

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Si diceva della stranezza del conflitto coreano, ma in fondo è stato così anche per la '''Prima guerra mondiale'''. Anche questo conflitto iniziò in maniera fin troppo veloce, come se fosse una guerra lampo di poche settimane. Allora lo slancio diedero la cavalleria e la fanteria, arrestate poi dalle mitragliatrici. Ora invece era la volta dei mezzi corazzati, nati proprio per superare quell'impasse.
 
E i Nordcoreani erano stati davvero abili e scaltri nel loro uso. I carri armati i celebri '''[[w:T-34|T-34]]''', non erano invulnerabili, ma la relatività delle forze impiegate li rese capaci di guidare un assalto di grande efficacia, fino a che non furono affrontati dagli Americani. Ma non fu certo una cosa facile come sembrerebbe a dirsi. Nemmeno considerando che i Sovietici persero tanti T-34 in singole battaglie da equivalere quanto messo in campo dall'intero esercito Nordcoreano, si pensi solo alla Battaglia di Kursk.
 
Ora veniamo alla descrizione della reazione americana, che inizialmente fu davvero lenta e debole. Dopo lo sforzo della guerra precedente le Forze Armate americane avevano quasi smobilitato. E chissà fino a che punto avrebbero continuato a ridursi senza la '''Crisi di Berlino''' (1948) e poi la Guerra di Corea, se non ci fossero state emergenze diciamo fino al '55.
 
Visto che le Divisioni corazzate erano per lo più scomparse, e così i mezzi corazzati di prima linea, le unità divisionali di fanteria erano diventate le principali utenti dei carri armati. Questi non dovevano impegnarsi isolati nelle battaglie, ma dovevano agire assieme alla fanteria e in generale nelle combinazioni interarma con artiglierie e aviazione incluse. Per questo finì che, semplicemente, le divisioni americane di fanteria ebbero ognuna un solo battaglione carri. Non era molto, ma bisogna considerare che nel 1950, quello che restava di un esercito di circa 6 milioni di armati al '45 era, un totale di 591 mila effettivi. E degli oltre 28.000 carri armati ancora disponibili nel '45 v'erano rimasti solo un quarto, una forza non esuberante sotto tutti i punti di vista, anche qualitativo. Dei settemila carri armati ben 3.400 erano gli '''M24 Chafee''', uno dei carri armati leggeri di maggior successo della Storia, ma per l'appunto, tutt'altro che capace di affrontare ad armi pari dei forti reparti corazzati o dei dispositivi controcarri di elevato valore. Il problema era la potenza di fuoco e la corazzatura; nel primo caso, la precedente generazione di carri leggeri '''M3-M5''' aveva solo un cannone d 37 mm, pressoché inutile contro i carri armati successivi al 1942; nemmeno l'adozione, in versioni derivate come artiglieria semovente, di obici da 75 mm era sufficiente per cambiare le cose e così gli efficienti carri M3 Stuart (il nome affibbiatogli dagli Inglesi) erano del tutto surclassati in combattimenti diretti. Inoltre la corazza non era molto spessa e la sagoma era troppo alta dato l'uso di un efficiente ma ingombrante motore d'aereo (con struttura radiale); da qui l'alta sagoma del mezzo che aveva corazze poco inclinate e ancora più vulnerabili. Il successivo M-24, a confronto, era un'astronave; la mobilità era quantomeno comparabile, ma la corazza era ben sagomata e il carro possedeva una versione alleggerita del cannone da 75 mm (di origini francesi) dell'[[w:M4 Sherman|M4 Sherman]].
 
Ma anche così, le sue prestazioni di combattimento erano adatte solo all'inizio della Seconda guerra mondiale. Causa la corazza leggera, non era minimanente in grado di sostenere battaglie di grande impegno da solo, e poi dei numerosi M24 ancora presenti, la maggior parte non era nemmeno operativa. Degli '''M4 Sherman''', meno mobili ma con prestazioni di tutto rispetto nelle ultime versioni, che comunque mantenevano la sagoma troppo alta data dai motori originali, ve n'erano ancora 3.200, quasi la metà inefficienti. Al dunque, di mezzi al 'top' c'era solo qualche centinaio di M26 e dei nuovissimi M46. Con questa disamina non sarà difficile capire che anche le divisioni americane, ridotte a 10, erano tutt'altro che efficienti: solo una di queste era all'altezza dei compiti più impegnativi, mentre quelle dell'Ottava Armata, basata in Giappone come forza d'occupazione, avevano uno standard operativo di assoluta mediocrità anche come efficienza addestrativa date le difficoltà di spostamento nel territorio giapponese. Nell'insieme, esse erano tutt'altro che un grande ostacolo per un eventuale avversario malintenzionato, specie se si trattava di spostarsi fuori dall'arcipelago giapponese. Qui le condizioni delle strade erano tali che, assieme all'orografia, era pressoché impossibile eseguire grandi esercitazioni con i mezzi corazzati, specie i cingolati più pesanti. Non che questi fossero abbondanti. La forza divisionale doveva essere di un battaglione carri M26 pesanti e 3 compagnie carri medi M-4A3E8, invece c'era solo una compagnia carri leggeri M24: peggio di così davvero non poteva andare, e specularmente, meglio di così davvero i Nordcoreani non potevano sperare. Era accaduto che nel '49 gli Americani non trovassero niente di meglio da fare che ritirare le unità su carri M4 delle truppe d'occupazione.