Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Corea del nord-2: differenze tra le versioni

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Nel '48 venne costituita in Corea una prima forza corazzata, stavolta con una partenza in Cina tramite l'uso di carri T-34 Sovietici e M3 e M4 ex-Nazionalisti. Non era nemmeno finita, all'epoca, la Guerra civile e la Cina stessa era lontana dall'essere quella potenza monolitica che poi, in pochissimi anni, sarebbe divenuta. I Sovietici occupavano la Corea del Nord dopo la fine della guerra mondiale, e a Sadong, alla periferia di Pyongyang, formarono, sempre nel '48, il 15° Reggimento corazzato da Addestramento. Era solo l'inizio, con 2 T-34 e una trentina di ufficiali carristi sovietici come istruttori. Comandato dal Colonnello Yu Kyng Su, veterano nell'Esercito Sovietico durante la guerra e sopratutto, cognato della moglie di Kim II Sung, questo reggimento venne sciolto già nel 1949, ma i cadetti già addestrati vennero incorporati nella 105a Brigata Corazzata sui reggimenti 1, 2 e 3° poi noti come 107, 109 e 203imo; ricevette già nell'ottobre del '49 120 T-34 di ultimo modello, essenzialmente T-34/85-II di produzione recente. Assieme al 206° Reggimento Fanteria Motorizzata (su autocarri) e ai 16 cannoni SU-76 del 308° Btg Corazzato, era una forza d'urto notevole e svolse un intenso addestramento per raggiungere le capacità operative per combattere in maniera efficace, almeno contro il governo Sudista e le sue scarse forze militari. Nonostante quello che viene riportato da fonti meno recenti, allo scoppio della guerra di carri armati T-34 ce n'erano ben 258, e di questi 140 erano per la Brigata Corazzata, circa 20 per il 208° Rgt Corazzato da Addestramento, i Rgt 41,42, 43, 45 e 46imo appena formati e di fatto, con appena una quindicina di mezzi l'uno. Altre due brigate corazzate erano la 16a e la 17a con appena 40-45 carri; dunque, 105a Brigata Corazzata a parte, c'erano reggimenti con una forza di compagnia, e brigate corazzate con una forza di battaglione. Non molto, ma per il nemico e il tipo di territorio da affrontare, molto montagnoso, era già qualcosa. I 75 SU-76M erano pure una risorsa di tutto rispetto, spessso assegnati alle divisioni di fanteria. Le brigate corazzate neoformate erano ancora in addestramento e non vennero usate prima di settembre nel perimetro di Pusan; i reggimenti invece sarebbero entrati in azione alla fine di quel mese a Inchon. Con tutto questo poco equipaggiamento (se le brigate fossero state, come anche i reggimenti, a pieno organico, ci sarebbero dovuti essere circa 400 carri armati a dire il minimo), i Nordisti si ritrovavano all'epoca con la più grande forza corazzata asiatica, eccetto l'Armata Rossa. Nemmeno i Cinesi o le F.A. americane in Giappone erano parimenti equipaggiati all'epoca. E se le Forze corazzate Nord-Coreane fossero state a pieni equipaggiamenti forse non ci sarebbe stato alcun modo di fermare la loro avanzata prima che fosse tardi. Perché chiaramente, il successo della campagna sarebbe stato garantito se si fosse riusciti a conquistare la penisola e a impedire agli Americani di installare le proprie forze di rincalzo sul suolo 'sudista'. Metterli di fronte al fatto compiuto, con i Cinesi e i Sovietici alle loro spalle, avrebbe significato la vittoria. La Corea del Nord non era l'Irak di Saddam Hussein, la sua azione era ben supportata anche politicamente.
 
L'attacco nordista si sviluppò con una direttiva precisa. La penisola Coreana è montuosa, ma lo è sopratutto nella parte orientale. Attaccare con facilità la sua parte meridionale era cosa fattibile sopratutto percorrendo la costa occidentale, dove si trovava anche Seul. La 105a Brigata era in prima fila: il suo 109° Reggimento era assegnato alcome supporto della 3a Divisione di fanteria, e in tale funzione passò il confine alle 4.40 di quel fatidico 25 giugno, travolgendo vicino a Sachang-ni lo sfortunato 17imo Reggimento di fanteria sudista. Il 203° Rgt entrò in azione subito dopo con la 1a Divisione di fanteria nella direzione verso Kaesong-Seul, infine il 107° Rgt era invece assieme alla 4a Divisione di fanteria e sterminò il 12 Rgt della migliore unità Sudcoreana, la 1a Divisione a Kaesong, e poi colpì il 13° Rgt. La difesa sudcoreana dichiarò 11 carri distrutti ma in realtà pare che riuscì solo a danneggiarne alcuni. Come si vede l'uso dei carri era in piccole unità di pochi elementi, ma sufficienti alle necessità.
 
I Sudcoreani erano spiazzati dai T-34/85, non solo per la loro relativa invulnerabilità al tiro delle poche armi controcarri, ma anche per via della loro inesperienza: la maggior parte di loro non aveva mai visto un carro armato prima d'allora. Tentarono di fermarli con i bazooka da 60 mm e con i cannoni controcarri da 37 (o forse i ben più potenti pezzi da 57 mm? Nel qual caso avrebbero dovuto perforare anche le corazze, inclinate ma non così spesse, del carro sovietico), poi cercarono di arrampicarsi sui mezzi e scardinarne i portelli, usarono presumibilmente anche la più semplice delle armi controcarri, la bottiglia molotov, e cariche di TNT azionate da una bomba a mano inserita in questi. Tutto piuttosto inutile, etanto che circa 90 uomini della coraggiosa 1a Divisione vennero uccisi in questi tentativi. Travolta questala 1a e la 7a Divisione, il 107° e il 109° Reggimento Corazzato si riunirono e poi attaccarono la capitale sudcoreana il '''27 giugno'''. Già il giorno dopo era caduta, una vera guerra-lampo. I 'Sudisti' fecero saltare il ponte sul fiume Han quando ancora non tutte le loro truppe erano transitate oltre, ma riuscirono a fermare l'esercito invasore che solo il 3 luglio passò con un ponte appositamente gettato sul fiume; lo stesso giorno il 109° Reggimento supportò le unità nordiste all'occupazioneesempio di Inchon. Ma che ne era degli Americani? La risposta arrivò 10 giorni esatti dopo l'inizio dellaautentica guerra. Nel frattempo l'US Army aveva approntato la 'Task Force Smith' appartenente alla 24a Divisione di Fanteria, che era stat inviata con un minimo contingente di uomini (circa 400) e mezzi sul continente. Gli obici da 105mm M1 erano armi bivalenti, potendo eseguire anche tiri diretti contro bersagli in movimento. Ma i proiettili erano solo HE, che fecero strage dei fanti appollaiati sui carri armati (in mancanza di mezzi da combattimento capaci di seguire i carri armati), ma non scalfirono le loro corazze. Un'unica eccezione fu quella di alcuni obici da 105 mm che avevano granate HEAT, dato il calibro del tutto sufficienti per fermare anche i possenti T-34lampo. Spararono e misero KO i due carri di testa. Ma era tutto: la scorta di HEAT, mai particolarmente elevata per degli obici campali americani, era di appena 6 granate. Anche sparando da meno di 500 m (distanza adatta per non sbagliare data la bassa velocità iniziale delle armi da 22 calibri), non s'era davvero potuto fare di più. Per giunta, i due pezzi senza rinculo M20 da 75 mm si rivelarono inutili contro i carri armati, forse più per un problema di attivazione delle spolette contro corazze inclinate che di potere perforante (circa 100 mm) che avrebbe dovuto essere sufficiente: dopo tutto, i cannoni da 75 tedeschi con le HEAT erano capaci di mettere KO anche i T-34. Le ultime risorse, quelle più diffuse e con minore raggio d'azione, erano i bazooka M1 da 60 mm, che tirarono solo 22 colpi e non ebbero effetto. La 105a Brigata Corazzata aveva vinto il confronto, e in tutti quei primi dieci giorni di fuoco aveva perso solo 4 carri, davvero poco per una vittoria tanto schiacciante: due per le mine e due dalla TF Smith. Questa aveva perso in azione circa 150 uomini e dovette ritirarsi per evitare l'annientamento. L'unico problema serio c'era stato quando il 28 giugno il reggimento artiglieria sugli SU-76M aveva perso ben 7 mezzi su 16 a causa del tiro di controbatteria degli obici da 105 mm sudcoreani. Questo, nonostante la discreta corazza protettiva del semovente sovietico, usato anche come cacciacarri.
 
I 'Sudisti' fecero saltare il ponte sul fiume Han quando ancora non tutte le loro truppe in ritirata vi erano transitate, ma riuscirono a fermare l'esercito invasore che solo il '''3 luglio''' passò con un ponte appositamente gettato sul letto del fiume; lo stesso giorno il 109° Reggimento supportò le unità nordiste all'occupazione di Inchon.
Ma c'era un'arma ben più efficace, la diplomazia che in quel momento era al lavoro. Il 7 luglio l'ONU approvò una dura condanna contro l'invasione Nordista e nonostante che l'URSS si sia rifiutata di approvarla, divenne di fatto effettiva, sotto il comando di Mc Arthur, per ricacciare indietro i Nordisti. Il comandante dell'8a Armata era stato designato come capo delle operazioni da Truman l'8 luglio. Nel frattempo, a parte gli attacchi aerei di relativamente scarso successo, c'erano novità e speranze per fermare i Nordisti. Una era l'invio delle 4 cp di carri M24 dell'Ottava Armata, che nonostante il nome roboante, di fatto era in grado di mettere insieme ben un battaglione di carri armati. Il primo assaggio della battaglia corazzata fu il 10 luglio vicino a Chonjui, con la cp A del 78° btg corazzato pesante, in appoggio alla 10a divisione di fanteria. Gli americani dimostrarono di sapere colpire il bersaglio e misero KO un carro T-34 senza analoghe punizioni. Però due carri andarono persi a causa di difetti nei sistemi di rinculo del cannone, che causarono danni irreparabili anche alle torrette. L'11 luglio vennero persi per azione nemica altri 3 M-24. Il cannone da 85 mm del T-34 era capace di distruggerlo con facilità, mentre già il giorno prima s'era visto che il pezzo da 75, per quanto capace di colpire ripetutamente il T-34, non era in grado quasi mai di perforarlo. Non solo, ma i Nordisti avevano i fuciloni PTRS da 14,5 mm controcarri: questi 'fucili per elefanti' erano davvero poderosi e davano il massimo potere di fuoco ai loro fanti. Non perforavano quanto i Bazooka, ma erano ben più precisi, rapidi nel tiro e capaci di intervenire anche contro bersagli a bassa quota. E sopratutto, si dimostrarono capaci di perforare anche gli M24, tanto che i carristi statunitensi ne risultarono piuttosto scossi, riducendo l'entusiasmo quando si trattava di supportare le fanterie sulla linea difensiva del fiume Kum. Essere sfasciati da un colpo da 85 mm o crivellati da una salva da 14,5 mm non era un'alternativa del tutto accettabile nemmeno sapendo delle difficoltà di una guerra vera. L'M-24 non difettava in velocità, aveva sagoma bassa e una discreta potenza di fuoco; ma era nondimeno vulnerabile e questa compagnia in agosto aveva operativi solo 2 degli originari 14 mezzi. Anche le altre compagnie ebbero sorte analoga, mentre venivano richiesti con urgenza nuovi sistemi controcarri. Arrivarono a metà del mese, sotto forma degli M-20 Super Bazooka, arma che ricalcava i lanciarazzi tedeschi analoghi in calibro 88 mm. Qui invece si arrivava a 89 mm, e la capacità perforante da 70-120 mm passava a ben oltre 200 mm, più che sufficiente per fermare anche i T-34. Nel frattempo le divisioni Nordiste 3a e 4a sfondarono anche a Kum , persino senza mezzi corazzati di supporto, arrivati oltre il fiume solo dal 16 luglio con il 107°, che subito attaccò la 24a Divisione americana a Taejon- Questo fu inizialmente un compito svolto con successo, ma in realtà cominciò ad essere l'inizio della fine per i Nordisti. Dal 20 luglio venne usato il Super Bazooka, e 7 T-34 vennero messi KO dalle squadre cacciacarri americane. A questo si aggiungano anche i 5 colpiti da attacchi aerei (per lo più venivano usati razzi o bombe al napalm) e si avranno le perdite peggiori di tutta la guerra per i Nordisti. Però gli Americani persero il 30% della loro malconcia divisione e si ritirarono entro la giornata.
 
Ma che ne era degli Americani? A parte le azioni aeree fin da subito lanciate, la risposta arrivò 10 giorni esatti dopo l'inizio della guerra. L'US Army aveva approntato la '''Task Force Smith''' appartenente alla 24a Divisione di Fanteria, che era stata inviata con un minimo contingente di uomini (circa 400) e mezzi sul continente. Gli obici campali da 105 mm '''M1''' erano armi bivalenti, potendo eseguire anche tiri diretti contro bersagli in movimento. Erano gli stessi tipi lasciati ai Sudcoreani. Ma i proiettili erano solo HE (esplosivo ad alto potenziale), che fecero strage dei fanti appollaiati sui carri armati (in mancanza di mezzi da combattimento capaci di seguire i carri armati venivano portati direttamente su di questi), ma non scalfirono le loro corazze. Un'unica eccezione fu quella di alcuni obici da 105 mm che avevano granate HEAT (carica cava controcarri), dato il calibro del tutto sufficienti per fermare anche i possenti T-34. Spararono e misero KO i due carri di testa. Ma era tutto: la scorta disponibile di proiettili HEAT, mai particolarmente elevata per gli obici campali americani (non intesi come armi controcarri), era di appena 6 granate. Per cui, anche sparando da meno di 500 m (distanza adatta per non sbagliare, data la bassa velocità iniziale delle armi da 22 calibri), non s'era davvero potuto fare di più. Per giunta, i due cannoni senza rinculo '''M20''' da 75 mm si rivelarono inutili contro i carri armati, forse più per un problema di attivazione delle spolette contro le corazze inclinate che di potere perforante (circa 100 mm) che avrebbe dovuto essere sufficiente: dopo tutto, i cannoni da 75 tedeschi con le HEAT erano capaci di mettere KO anche i T-34. Le ultime risorse, quelle più diffuse e con minore raggio d'azione, erano i bazooka M1 o M9 da 60 mm, che tirarono solo 22 colpi e a causa del piccolo calibro non ebbero effetto. La 105a Brigata Corazzata aveva vinto, e in tutti quei primi dieci giorni di fuoco avrebbe perso solo 4 carri, due per le mine e due dalla TF Smith. Davvero poco per una vittoria tanto schiacciante. Oltre alle perdite subite dai Sudisti, gli americani della TF Smith avevano perso circa 150 uomini e dovettero ritirarsi per evitare l'annientamento. L'unico problema incontrato dai Nordisti c'era stato il 28 giugno, allorché il reggimento artiglieria su SU-76M aveva perso ben 7 mezzi su 16 a causa del tiro di controbatteria degli obici da 105 mm sudcoreani, nonostante la discreta corazza protettiva del semovente sovietico, usato anche come cacciacarri (forse per via della mancanza di protezione superiore, caratteristica piuttosto comune nei semoventi del periodo bellico).
Gli Americani si ritirarono a Pusan dove l'arretramento venne fermato dal gen. Walker, che stabilì di resistere e venne stabilito un perimetro difensivo attorno alla zona di Taegu-Masan-Pusan-Kyongiu, davvero all'estremo su della penisola. Si aspettavano rinforzi, mentre molti corazzati nordisti erano piuttosto logori dopo un mese di combattimenti, e numerosi di questi erano stati abbandonati quando non cannibalizzati, almeno fino a quando non fosse stato possibile disporre dei pezzi di ricambio. Il 23 luglio, dopo una battaglia contro la 27a ID americana, i T-34 vennero fermati a causa delle mine e dei super-Bazooka. Il 28 luglio altri 5 carri vennero messi KO da attacchi aerei e così, alla fine di agosto, il totale dei carri armati della 105a Brigata ammontava solo ad una quarantina di mezzi efficienti. Non era facile rimettere in servizio molti degli altri, non tanto perché totalmente distrutti ma per via degli attacchi aerei, ora sempre più concreti, che stavano colpendo le linee di comunicazione e i convogli. Respinti, pare con la perdita di 5 carri, in ben due occasioni in cui tentarono di passare il fiume Naktong, dagli attacchi aerei che oramai si facevano sentire, i Coreani si acquietarono per il momento. Ma un nuovo protagonista stava per giungere in terra coreana, il carro pesante M26 Pershing, molto meglio corazzato e armato anche se era scarso a mobilità e sopratutto, affidabilità. Solo 3 esemplari inizialmente sbarcarono, dopo essere stati scoperti fortuitamente in un deposito di Tokyo. Il 26 luglio difesero Chinju contro la 6a Divisione nordista. Respinsero il nemico a raffiche di mitragliatrici, appena dopo essere sbarcati dai veicoli portacarri. Cercarono poi di mettersi in salvo ma un guasto ai sistemi di ventilazione del motore ne decretò la fine. In effetti questa piccola unità, al comando del tenente Fowler era handicappata dall'irregolarità del funzionamento dei ventilatori e stavano aspettando unità nuove che non arrivarono in tempo. Quando arrivò il secondo attacco, si diressero verso Masan ma trovarono il ponte crollato. Continuarono a piedi , ma caddero in un imboscata. Solo 7 raggiunsero uno dei carri e sparando riuscirono a scappare, fino a che vicino al fiume Nam il motore fuse e i 7 superstiti dei 15 carristi scapparono a Masan a piedi riguadagnando le proprie linee. Ecco come iniziarono e poi finirono la carriera operativa i carri M26.
 
Ma c'era un'arma ben più efficace, la diplomazia, che in quel momento erastava allavorando lavorointensamente. Il 7 luglio l'ONU approvò una dura condanna contro l'invasione Nordista e nonostante che l'URSS si sia rifiutata di approvarla, divennesarebbe divenuta di fatto effettiva, sotto il comando di Mc Arthur, per ricacciare indietro i Nordisti. Il comandante dell'8a Armata era stato designato come capo delle operazioni da Truman appena il giorno dospo, l'8 luglio. Nel frattempo, a parte gli attacchi aerei di relativamente scarso successo, c'erano novità e speranze per fermare i Nordisti. Una era l'invio delle 4 cp di carri M24 dell'Ottava Armata, che nonostante il nome roboante, di fatto era in grado di mettere insieme 'ben' un battaglione di carri armati (leggeri). Il primo assaggio della battagliaguerra corazzatatra corazzati fu il 10 luglio vicino a Chonjui, con la cp 'A' del 78° btg corazzato pesante, operante in appoggio alla 10a divisione di fanteria. Gli americani dimostrarono di sapere colpire il bersaglio e misero KO un carro T-34 senza analoghe punizioni. Però due carri andarono persi a causa di difetti nei sistemi di rinculo del cannone, che causarono danni irreparabili anche alle torrette. L'11 luglio vennero persi per azione nemica altri 3 M-24. Il cannone da 85 mm del T-34 era capace di distruggerlodistruggerli con facilità, mentre già il giorno prima s'era visto che il pezzo da 75, per quanto capace di colpire ripetutamente il T-34, non era in grado quasi mai di perforarlo. Non solo, ma i Nordisti avevano i fuciloni '''PTRS''' da 14,5 mm controcarri: questi 'fucili per elefanti' erano davvero poderosi e davano il massimo potere di fuoco ai loro fanti. Non perforavano quanto i Bazooka, ma erano ben più precisi, rapidi nel tiro e capaci di intervenire anche contro bersagli aerei a bassa quota. E sopratutto, si dimostrarono capaci di perforare anche gli M24, tanto che i carristi statunitensi ne risultarono piuttosto scossi, riducendo l'entusiasmo quando si trattava di supportare le fanterie sulla linea difensiva del fiume Kum. Essere sfasciati da un colpo da 85 mm o crivellati da una salva da 14,5 mm non era insomma un'alternativa del tutto accettabile nemmeno sapendo delle difficoltà di una guerra veragradita. L'M-24 non difettava in velocità, aveva sagoma bassa e una discreta potenza di fuoco; ma era nondimeno vulnerabile e questa compagnia in agosto avevaconservava operativi solo 2 degli originari 14 mezzicarri. Anche le altre compagnie ebbero sorte analoga, mentre venivano richiesti con urgenza nuovi sistemi controcarri. Arrivarono a metà del mese, sotto forma degli M-20 '''Super Bazooka''', arma che ricalcava i lanciarazzi tedeschi analoghi in calibro 88 mm. Qui invece si arrivava a 89 mm, e la capacità perforante dadi 70-120 mm (dei Bazooka da 60 mm originari) passava a ben oltre 200 mm, più che sufficiente per fermare anche i T-34. Nel frattempo le divisioni Nordiste 3a e 4a sfondarono anche a Kum , persino senza mezzi corazzati di supporto, arrivati oltre il fiume solo dal 16 luglio con il 107° Rgt, che subito attaccò la 24a Divisione americana a Taejon-. Questo fu inizialmente un compito svolto con successo, ma in realtà cominciò ad essere l'inizio della fine per i Nordisti. Dal 20 luglio venne usato il Super Bazooka, e 7 T-34 vennero messi KO dalle squadre cacciacarri americane. A questo si aggiungano anche i 5 colpiti da attacchi aerei (per lo più venivano usati razzi o bombe al napalm) e si avranno le perdite peggiori di tutta la guerra per i corazzati Nordisti. Però gli Americani persero il 30% della loro malconcia divisione e si ritirarono entro la giornata. I Nordisti avevano vinto ancora: ma per quanto avrebbero avuto l'iniziativa?
Ma l'US Army oramai stava cercando di correre ai ripari: dopo tutto era passato più di un mese dall'inizio della guerra. I carri erano necessari, ma solo il 70° Battaglione con gli M4 e gli M26 di Fort Knox, il 6° con i nuovissimi M46, il 73° con gli M-26 della scuola carrista di Ft. Benning, erano considerati utilizzabili. Questi soli, in una forza che qualche anno prima stravinse la guerra, e fu addirittura, nell'ultimo caso, necessario usare anche gli M26 messi come monumento della base, oltre che due compagnie di M-4 aggiuntive. In Giappone erano ancora presenti 54 M4 in magazzino e vennero dati al 8072, poi 89° Battaglione Corazzato medio. Finalmente alla fine di luglio una compagnia di questi giunse in Corea, mentre all'inizio di agosto giunse la cp. A della prima Brigata Marines, forte di M26 che avevano appena sostituito gli M4. L'89° Entrò in azione per primo con una delle sue 3 cp M4 che assieme ad una cp di M26 appena giunti e ad una cp di M24 lo componevano. Ma il 2 agosto i cannoni nordisti da 45 mm erano in agguato e pur non eccezionalmente potenti misero KO ben 8 dei carri americani, sterminandoli in pochi minuti. Fu una brutta esperienza, a cui seguirono alcuni giorni di azioni di sostegno per le truppe sia in difesa che in attacco.
 
Gli Americani si ritirarono a '''Pusan''', estremo sud della penisola, dove l'arretramento venne fermato dal gen. Walker, che stabilì di resistere e venne stabilito un perimetro difensivo attorno alla zona di Taegu-Masan-Pusan-Kyongiu. Si aspettavano rinforzi, mentre molti corazzati nordisti erano piuttosto logori dopo un mese di combattimenti, e numerosi di questi erano stati abbandonati o cannibalizzati, almeno fino a quando non fosse stato possibile disporre dei pezzi di ricambio. L'aviazione americana già stava colpendo le linee logistiche Nordiste con effetti micidiali. Il 23 luglio, nella battaglia contro la 27a ID americana, i T-34 vennero fermati a causa delle mine e dei super-Bazooka. Il 28 luglio altri 5 carri vennero messi KO da attacchi aerei e così, alla fine di agosto, il totale dei carri armati della 105a Brigata ammontava solo ad una quarantina di mezzi efficienti. Non era facile rimettere in servizio molti degli altri, non tanto perché totalmente distrutti ma per via degli attacchi aerei, che stavano colpendo le linee di comunicazione e i convogli.
Nel frattempo le operazioni aeree erano state incrementate con effetti micidiali. Sebbene superasse il Naktong, il 2° Btg/109° Rgt venne massacrato dai velivoli americani il 13 agosto, con circa 20 carri persi. Anche per questo il 15 agosto arrivò un Battaglione corazzato indipendente, ovvero non irreggimentato, formato dalla scuola carristi con i suoi 21 carri T-34. Quanto allo scontro decisivo tra i carri T-34 e gli M-26, ancora non c'era stato. Era solo questione di tempo e il 17agosto il 107° reggimento, mandati contro la 1a Brigata Marines si scontrarono a Waegewan con un M26 Pershing. I Nordisti fin'allora avevano travolto i mezzi avversari, ma l'M26 non era un M24 e se ne dovettero accorgere, sparando contro un mezzo ben poco vulnerabile anche ai loro cannoni da 85 mm. Il carro americano incendiò un T-34 e l'unico superstite venne poco cavallerescamente falciato dalla mitragliatrice anteriore mentre usciva dal mezzo. Gli altri carri erano sotto attacco con bazooka e cannoni SR, che li colpirono in più punti (almeno per uno di questi) ma continuarono a combattere. Fino a che altri 2 M26 li affrontarono e li distrussero, e il quarto carro che stava indietreggiando dopo che quelli di testa erano andati perduti, venne attaccato e messo fuori uso dagli aerei. Così terminò l'epopea dell'invincibilità dei T-34, durata quasi 2 mesi. La battaglia successiva tra mezzi corazzati avvenne a Tabudong, su cui i Nordisti cercavano di sfondare ma alla cui difesa c'erano anche i carri della compagnia C del 73° Btg Corazzato. Tra il 18 e il 27 agosto vi furono continui attacchi notturni, con la vallata ribattezzata 'Bowling Alley' per via dei traccianti che la illuminavano come grandi sfere di fuoco. Alla fine della battaglia i nordisti avevano però perso 13 T-34 e anche 5 Su-76M, o secondo alcune fonti, SU-100 che però non sembra risultassero all'epoca. I carristi Nordisti erano una specialità 'fresca' di una nazione neoformata e non avevano ancora uno standard operativo molto alto. Sopratutto se si trattava di combattere contro mezzi corazzati. Il tiro era piuttosto lento e per giunta, non molto preciso. Le granate, portate a bordo sopratutto per supportare la fanteria, erano prevalentemente HE che non ce la potevano certo fare a distruggere un M26 (ma non era forse la stessa cosa con gli M24..). Al dunque i combattimenti attorno a Pusan furono sopratutto causa di perdite di corazzati senza scontri diretti, mine e cannoni da 45 mm erano in maggior numero le cause dei danni subiti dagli americani. I Nordisti cominciarono anche loro ad usare bombe a mano (apparentemente non avevano quelle micidiali a carica cava, anche se sembra strano) contro i carri americani, ma sebbene fosse molto pericoloso, questo attacco di notte talvolta funzionava.
 
Gli Americani si ritirarono a Pusan dove l'arretramento venne fermato dal gen. WalkerRespinti, chepare stabilìcon dila resistere e venne stabilito un perimetro difensivo attorno alla zonaperdita di Taegu-Masan-Pusan-Kyongiu, davvero all'estremo su della penisola. Si aspettavano rinforzi, mentre molti corazzati nordisti erano piuttosto logori dopo un mese di combattimenti, e numerosi di questi erano stati abbandonati quando non cannibalizzati, almeno fino a quando non fosse stato possibile disporre dei pezzi di ricambio. Il 23 luglio, dopo una battaglia contro la 27a ID americana, i T-34 vennero fermati a causa delle mine e dei super-Bazooka. Il 28 luglio altri 5 carri vennero messi KO dadagli attacchi aerei e così, alla fine di agosto, il totale dei carri armati della 105a Brigata ammontava solo ad una quarantina di mezzi efficienti. Non era facile rimettere in servizio molti degli altri, non tanto perché totalmente distrutti ma per via degli attacchi aerei, ora sempre più concreti, che stavano colpendo le linee di comunicazione e i convogli. Respinti, pare con la perdita di 5 carri, in ben due occasioni in cui tentarono di passare il fiume Naktong, dagli attacchi aerei che oramai si facevano sentire, i Coreani si acquietarono per il momentomomentaneamente. Ma un nuovo protagonista stava per giungere in terra coreana, il carro pesante '''M26 Pershing''', molto meglio corazzato e armato anche se era scarso a mobilità e sopratutto, affidabilità. Solo 3 esemplari inizialmente sbarcarono, dopoed essereerano disponibili solo perché erano stati scoperti fortuitamente in un deposito di Tokyo. Il 26 luglio difesero Chinju contro la 6a Divisione nordista. Respinsero il, nemicorespingendola a raffiche di mitragliatrici, appena dopo essere sbarcati dai veicoli portacarri. Cercarono poi di mettersi in salvo, ma un guasto ai sistemi di ventilazione del motore neli decretò la finebloccò. In effetti questaQuesta piccola unità, al comando del tenente Fowler, era handicappata dall'irregolarità del funzionamento dei ventilatori (all'epoca erano comuni i motori con grandi ventilatori di raffreddamento) e stavano aspettando unità nuove, che non arrivarono in tempo. Quando arrivò il secondo attacco, si diressero verso Masan ma trovarono il ponte crollato. ContinuaronoI 15 carristi continuarono a piedi , ma caddero in un' imboscata. Solo 7 raggiunsero uno dei carri e sparando riuscirono a scappare, fino a che vicino al fiume Nam il motore fuse e i 7 superstiti dei 15 carristi scapparono araggiunsero Masan a piedi riguadagnando le proprie linee. Ecco quindi come iniziarono e poi finirono la carriera operativaCoreana i primi carri M26.
 
Ma l'US Army oramai stava cercando di correre ai ripari: dopo tutto era passato più di un mese dall'inizio della guerra. I carri erano necessari, ma solo il 70° Battaglione con gli M4 e gli M26 di Fort Knox, il 6° con i nuovissimi M46, e il 73° con gli M-26 della scuola carrista di Ft. Benning, erano considerati utilizzabili in combattimento. Questi soli, in una forza che qualche anno prima stravinse la guerra, e: fu addirittura, nellnecessario per l'ultimo caso,dei necessariobattaglioni summensionati usare anche gli M26 messiallestiti come monumento della base, oltree cherinforzati da due compagnie di M-4 aggiuntive. In Giappone erano ancora presenti 54 M4 in magazzino e vennero dati al 8072°, poi 89° Battaglione Corazzato medio. Finalmente, alla fine di luglio, una compagnia di questi carri giunse in Corea, mentre all'inizio di agosto giunse la cp. A della prima Brigata Marines, forte di M26 che avevano appena sostituito gli M4. L'89° Entrò in azione per primo con una delle sue 3 cp M4 che lo componevano assieme ad una cp di M26 (appena giunti) e ad una cp di M24 lo componevano. Ma il 2 agosto i cannoni nordisti da 45 mm erano in agguato e pur non eccezionalmente potenti misero(95 KOmm bena 8300 dei carri americanim), sterminandoli in pochi minuti misero KO ben 8 Sherman. Fu una brutta esperienza, ad'esordio, cui seguirono alcuni giorni di azioni di sostegno per le truppe sia in difesa che in attacco.
 
Nel frattempo le operazioni aeree erano state incrementate con effetti micidiali. Sebbene superasse il Naktong, il 2° Btg/109° Rgt venne massacrato dai velivoli americani il 13 agosto, con circa 20 carri persi. Anche per questo, il 15 agosto arrivò un Battaglione corazzato indipendente, ovvero non irreggimentato, formato dalla scuola carristi con i suoi 21 carri T-34. Quanto allo scontro decisivodiretto tra i carri T-34 e gli M-26, ancora non c'era stato., Erama era solo questione di tempo e il 17agosto17 agosto il 107° reggimento, mandatimandato contro la 1a Brigata Marines si scontrarono a Waegewan con un M26 Pershing. I Nordisti fin'allora avevano travolto i mezzi avversari, ma l'M26 non era un M24 e se ne dovettero accorgere, sparando contro un mezzo ben poco vulnerabile anche ai loro cannoni da 85 mm. Il carro americano incendiò un T-34 e l'unico nordista superstite venne poco 'cavallerescamente' falciato dalla mitragliatrice anteriore mentre usciva dal mezzo. Gli altri carri erano sotto attacco con bazooka e cannoni SR, che li colpirono in più punti (almeno per uno di questi) ma continuarono a combattere. Fino a che altri 2 M26 li affrontarono e li distrussero, e; il quarto carro, che stava indietreggiando dopo che quelli di testa erano andati perdutiallontanandosi, venne attaccato e messo fuori uso dagli aerei. Così terminò l'epopea dell'invincibilità dei T-34, durata quasi 2 mesi. La battaglia successiva tra mezzi corazzati avvenne a Tabudong, su cui i Nordisti cercavano di sfondare ma alla cui difesa c'erano anche i carri della compagnia C del 73° Btg Corazzato. Tra il 18 e il 27 agosto vi furono continui attacchi notturni, con la vallata ribattezzata 'Bowling Alley' per via dei traccianti che la illuminavano come grandi sfere di fuoco. Alla fine della battaglia i nordisti avevano però perso 13 T-34 e anche 5 Su-76M, o secondo alcune fonti, SU-100 che però non sembra risultassero all'epoca. I carristi Nordisti erano una specialità 'fresca' di una nazione neoformata e non avevano ancora uno standard operativo molto alto. Sopratutto se si trattava di combattere contro mezzi corazzati. Il tiro era piuttosto lento e per giunta, non molto preciso. Le granate, portate a bordo sopratutto per supportare la fanteria, erano prevalentemente HE che non ce la potevano certo fare a distruggere un M26 (ma non era forse la stessa cosa con gli M24..). Al dunque i combattimenti attorno a Pusan furono sopratutto causa di perdite di corazzati senza scontri diretti, mine e cannoni da 45 mm erano in maggior numero le cause dei danni subiti dagli americani. I Nordisti cominciarono anche loro ad usare bombe a mano (apparentemente non avevano quelle micidiali a carica cava, anche se sembra strano) contro i carri americani, ma sebbene fosse molto pericoloso, questo attacco di notte talvolta funzionava.
 
Ma oramai la marea stava montando: i Nordisti potevano sopraffare, come fecero, i Sudisti; ma non potevano anche vincere contro gli Americani e le altre truppe ONU. Se all'inizio della guerra non c'era nemmeno un carro sotto il 38° parallelo, adesso alla fine di agosto, ve n'erano circa 500: tra questi il 6° nella zona di Taegu in qualità di riserva mobile dell'8a Armata, il 70° per la 1a Divisione di Cavalleria, il 73°, il 72°, il 1° Marine Tank Battalion, per un totale di 500 carri, metà erano M26 Pershing, come a dire mezzi della classe dei Tigre o degli Stalin. E dall'altra parte, la 105a Brigata Corazzata aveva solo circa 40 carri efficienti. Ma sopratutto c'era la marina alleata, che su suggerimento di McArthur eseguì il famoso sbarco a Inchon, dove venne attaccata l'omonima città portuale che era vicino a Seul con il X Corpo anfibio, con la 1a Divisione Marines, 7a ID US army, e il 73° Btg corazzato. Il 16 settembre, dopo quasi 3 mesi di guerra, arrivarono dal mare gli LVTP-3 che assaltarono la penisola di Wolmi-do. Dopo avere sorpreso la difesa coreana e distrutto con un M26 l'unico mezzo trovato, una blindo leggera BA-64. Nonostante che i Coreani sapessero dello sbarco tramite l'intelligence sovietica che aveva personale infiltrato in Gran Bretagna, il dittatore nordcoreano volle ignorare il pericolo, ordinando di continuare ad attaccare il perimetro di Pusan perché sperava che in poco tempo la difesa sarebbe stata travolta e la penisola conquistata. Ammesso che questo poteva placare gli Americani, la cosa non era più fattibile con tutti i rinforzi sopraggiunti e con la superiorità aerea in mano all'aviazione. Era oramai tardi per sognare la conquista che sarebbe stata un caposaldo preziosissimo per proiettare il Comunismo vicino anche allo stesso Giappone. Ma gli americani arrivarono in massa tagliando la penisola nella sua zona occidentale che era la più facile da percorrere. In zona c'era il 42° Rgt con 18 T-34, supportato poi, ma solo dopo lo sbarco dal 43° della famosa 105a Brigata, che aggiunse un'altra dozzina di carri. Già il 16 settembre una cp del primo dei due tentò con circa 10 carri di fermare gli americani: impresa disperata, questi avevano la superiorità aerea e già a terra i carri M26; 3 T-34 vennero distrutti dagli aerei e tre dai carri. Il 17 i Marines sorpresero 6 T-34 i cui equipaggi facevano colazione, lungo la direttrice di marcia per la base aerea di Kimpo, e li distrussero con i Pershing e i cannoni SR, altri vennero colpiti dai Super Bazooka nei giorni successivi. Alla fine 24 carri erano finiti KO. Dopo l'annientamento del 42° Rgt fu la volta del 43° che perse 12 carri il 25 settembre di cui sette dai Pershing, che travolsero anche le barricate sulle strade erette dai nordisti. I carri M4 persero uno dei loro da parte dei T-34, ma distrussero 8 carri nemici che per lo più erano stati interrati, poi distrusse altri tre carri che contrattaccavano, mentre altri 4 vennero colpiti da un'altra compagnia di M4 durante l'entrata a Seul, entrando a Suwon, ad occidente. Poi ci si spostò a Sud e vennero distrutti dalla stessa cp di carri altri 4 T-34. Presumibilmente almeno una grossa parte di questi carri americani erano M26. Nel frattempo dalla sacca di Pusan, oramai rafforzata venne programmata una nuova offensiva contro i Nordisti. Questi il 1 settembre usarono i reggimenti corazzati 16 e 17 e attaccarono con perdite pesanti da entrambe le parti, ma senza successo finale che all'epoca sarebbe stato forse sufficiente per annullare anche l'operazione a Inchon. Dopo le notizie degli sbarchi i Nordisti erano demoralizzati e in effetti la controffensiva ebbe luogo secondo la pianificazione, appena dopo: prima si parlava del 17, poi ci si accontentò del 21 settembre, quando i Nordcoreani, resisi conto da tempo di essere contro un avversario sempre più forte, erano oramai demoralizzati. Fu loro detto di risalire verso Seul, ma per lo più cercarono scampo verso la parte orientale della penisola che era più montuosa. Anche la 105a Brigata, nominata ai tempi felici della conquista di Seul 'Divisione Corazzata Seul' era adesso in ritirata, lasciando dietro di sè carri danneggiati ma funzionanti per rallentare, a mò di fortino, l'avanzata delle truppe ONU. Il gen Walker che era all'epoca il comandante dell'Ottava Armata, aveva pensato ad una forza mobile per collegarsi con il X Corpo di Mc Arthur, e usò per questo un btg del 7° Rgt cavalleria con 7 carri M4 del 70° btg, era la 'Task Force Lynch' e partì nella notte del 21 settembre per conquistare una stazione di traghettamento. Un cannone da 76 mm nordista mise tuttavia KO i due Sherman di testa, ma poi venne conquistato dalla fanteria, poi la TF 'Smith' distrusse un treno di munizioni e catturò 20 pezzi d'artiglieria, 50 autocarri e 4 T-34. Una compagnia di carri M4 perse il contatto durante i combattimenti e durante la notte del 26-27 settembre venne attaccato da ben 9 T-34. Questi carri della C Company/70° Btg ebbero due mezzi distrutti da due carri interrati, poi questi vennero messi KO da un terzo M4, mentre un carro armato coreano distrusse nelle retrovie circa 15 jeep e autocarri prima che venisse fermato con un obice da 105 mm a corta distanza, altri 4 vennero messi KO da bazooka e gli ultimi due, ritiratisi, vennero poi distrutti dai carri del battaglione. Nel frattempo, a parte questo che fu uno degli scontri più consistenti tra corazzati in Corea, nella notte del 26-27 settembre la TF Smith incontrò a Suwan il X Corps. Non mancarono altri episodi di scontri tra carri. Nella nebbia successe persino, il 12 ottobre, che un carro del 70° Btg,danneggiato da una mina, fosse attaccato da un T-34 che lo speronò apparendo tra la nebbia. Vi fu una specie di corpo a corpo: il carro americano ingranò la retromarcia e sparò colpendo la canna del T-34, mentre un secondo M4 lo distrusse con un colpo alla torretta. Poi altri due carri vennero distrutti da un M4 e un M26 da distanze di circa 50 metri, infine la colonna di corazzati americani distrusse altri 5 T-34 interrati. Un altro btg, il 6°, ingaggiò forze corazzate coreane il 22 ottobre, quando la sua compagnia C distrusse gli 8 T-34 e il SU-76 incontrati, poi trovò altri 8 carri abbandonati dagli equipaggi.