Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Corea del nord-3: differenze tra le versioni

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Non bastasse questo, anche la RoKAF coreana ebbe gli F-51, sostituiti solo nel '55 con gli F-86 dopo circa 5 anni di uso. Non si sa bene quanti ne vennero usati e quanti persi, né se i Cinesi comunisti utilizzarono qualcuno dei P-51 catturati ai Nazionalisti. Quindi, valutare quanti P-51 vennero persi è davvero difficile.
 
====B-29<ref>tra gli altri, ma non il solo: Vaccari, P.F. ''Le operazioni dei B-29 durante la guerra di Corea RID Maggio 2008 p.82-90</ref>====
====B-29====
[[Immagine:020903-o-9999b-042.jpg|300px|left|thumb|Il B-29 fu protagonista delle missioni aeree sulla Corea e subì poche perdite nonostante la forte difesa comunista]]
Con la fine della guerra nel settembre del '45 vennero cancellati ordini per qualcosa come 5.092 B-29, ma questo non metteva certo l'USAAC in una condizione di inferiorità verso chinhessia. Gli ultimi B-29 vennero prodotti entro il 10 giugno del '46 ed erano gli epigoni di 3.627 esemplari, gran parte dei quali sopravvissuta alla guerra. Molti andarono in riserva ma nessuno venne decommissionato per il mercato civile o per altre forze aeree, e anche per questo, dei tanti B-29 prodotti pochissimi sopravvivono a tutt'oggi. Nel '47 c'erano solo 6 gruppi con i B-29, di cui il 509th era specializzato per il bombardamento nucleare. Classificato come bombardiere 'medio' nel '50, quando oramai c'erano i B-36, il B-29 non fu mai superato numericamente da nessuno dei suoi discendenti, nemmeno dal B-47. Ancora in quell'anno c'erano 1.787 B-29 e 162 non meno importanti RB-29 strategici, naturalmente la maggior parte erano in riserva, ma i gruppi nel frattempo erano ri aumentati a 8 più uno da ricognizione strategica.
La battaglia aerea del 12 aprile 1951 è un esempio di come un singolo, famoso scontro possa essere letto con varie angolazioni, specie quando le informazioni sono parziali e senza riscontri incrociati. Quel giorno 48 B-29 andarono in missione con la scorta di circa 36 F-84 e 18 F-86, e affrontarono complessivamente dozzine di MiG. Qui vi sono state discordanze, e vale la pena riassumerle per far capire come studiare più a fondo la questione spesso riserva sorprese. Uno dei numeri dell'enciclopedia Take Off dice che circa 80 MiG tentarono di attaccare gli aerei americani, ma 46 vennero abbattuti contro perdite trascurabili da parte americana. Altre fonti dicono, per esempio Sgarlato su Aerei Luglio 1993, che i MiG erano 60 e abbatterono 3 B-29 ma subendo 13 perdite di caccia sino-coreani: come a dire, inflissero danni consistenti ma ebbero a loro volta perdite elevate (ed erano caccia 'asiatici'). Altre fonti parlano di soli 4 aerei comunisti abbattuti. In effetti in genere vengono attribuite 4 perdite dai caccia americani e 9, talvolta solo sette, dai B-29. Ora, il problema è che gli studi più recenti dimostrano invece (articolo ACIG, per esempio, di D. Zampini e Joe Brennan) che al contrario, solo un MiG venne abbattuto quel giorno, ufficialmente da un mitragliere di B-29 -che venne premiato 47 anni più tardi per l'azione (perché mai gli altri 8 no?)- oppure fu una vittima di J.Jabara, asso di F-86 (secondo l'articolo ACIG). Inoltre gli aerei non erano né 80 né 60 ma 6 più altri 38 decollati su allarme. La ricostruzione dell'articolo ACIG è molto completa, con unità . E non erano cinesi né coreani (come avrebbero potuto essere addestrati in così poco tempo?) ma sovietici, anche se con insegne coreane. E quell'azione fu un loro grosso successo. Anche se dichiararono una dozzina di B-29 e due-tre caccia, di fatto pur essendo relativamnte pochi abbatterono 3 B-29 e ne danneggiarono almeno altri 6-7 di cui alcuni vennero messi fuori uso dopo il rientro (o anche l'ammaraggio). Da allora le missioni diurne sul Nord vennero annullate (almeno per un certo periodo), segno inequivocabile che la vittoria era stata chiaramente sovietica, o meglio 'comunista'.
 
Secondo Vaccari, i Nordocoreani avevano 150 carri (che come si è visto in altra sede, non erano tuttavia il totale), 1.700 cannoni e la NKPAAF (definizione in inglese dell'aviazione) aveva piloti che in non pochi casi avevano servito già durante la guerra nei reparti giapponesi, e aveva 129 caccia Yak-9P e U, 53 Il-10, alcuni La-7 e biplani Po-2. Insomma, l'ennesima 'variazione sul tema', ma il Vaccaro è solitamente uno studioso accurato e vale la pena di riportare le cifre fornite, anche se lo scrivente non le ritiene le più affidabili. Sempre secondo il suo studio, la 5th AF aveva quasi 300 caccia F-80C, 16 F-82 notturni (e quindi non 'E'), 25 (uno in meno di altre fonti..) B-26 Invader, 22 B-29, di cui quelli del 19th Group a Guam, e poi c'erano anche 6 RB-29. Mentre i civili occidentali presenti a Seul cominciarono a scappare dall'aeroporto di Kimpo, Mc Arthur iniziò subito le operazioni belliche con i B-26, e già il 28 giugno i B-29 lanciarno un attacco con scalo a Kadena. Erano 4 aerei, i primi dei tanti. Gli attacchi contro le truppe erano di scarsa efficacia per i B-29, anche se come si è detto in altra sede (Baugher), erano armati con 48 bombe l'uno. I ponti sul fiume Han erano più interessanti quali bersagli per tali bombardieri pesanti, e su questi ponti a su di Seul, oramai caduta. Il 3 luglio il SAC mandò i gruppi 22 e 92nd con altri B-29, mentre si racimolavano i caccia F-51 e si inviavano le portaerei USS Valley Forge, Sicily, Badoeing Strait e la HMS Triumph Inglese.
I B-29 ebbero ancora i loro guai: il 23 ottobre appena 8 di essi andarono contro un altro obiettivo, l'aeroporto di Sinuiju sulla foce dello Yalu, ma vennero attaccati appena prima dell'arrivo sull'obiettivo da circa 100 MiG-15. Circa la metà penetrò la difesa dei Sabre e degli F-84, che pure erano rispettivamente 34 e 55. I Sabre erano in quota per coprire meglio le formazioni, mentre gli F-84 erano più in basso e non superavano i 700 kmh per non distanziare i bombardieri (ed erano costretti comunque a volare a zig-zag). I MiG approfittarono della velocità iniziale maggiore e riuscirono a fare un massacro: abbatterono 3 B-29, 3 vennero danneggiate al punto che atterrarono in emergenza a Kimpo e due andarono poi rottamate; le altre 2 rientrarono in Giappone, ma erano gravemente danneggiate dai colpi da 37 mm. Qualche caccia sovietico venne dichiarato abbattuto assieme ad un F-84, ma il giorno prima c'era stata già una Fortezza abbattuta, e il giorno dopo, nell'ambito di un altro attacco da parte di 8 B-29 del 98th BG scortati da appena 16 Meteor e 10 F-84 contro il ponte ferroviario di Suchon, un altro B-29 venne abbattuto. Il 28 ottobre gli attacchi diurni, anche se fortemente scortati, vennero annullati e addirittura si pensò di ritirare i B-29 per rimpiazzarli con alcuni dei nuovi, ma rari, bombardieri B-36 o B-50. Ma era difficile fare di meglio anche con questi nuovi velivoli, sarebbero stati necessari i B-47, ancora nemmeno in servizio operativo. Il mese di ottobre erano stati abbattuti 5 B-29, più 7 F-86, 2 F-84 e un RF-80, tutto sommato pochi, ma la superiorità aerea in mano ai comunisti almeno sopra lo Yalu. Solo nell'incursione del 23 ottobre, ben 34 aviatori vennero uccisi o risultarono dispersi.
 
 
Per usare al meglio i B-29, gli unici capaci di colpire senza problemi (inizialmente col solo 19th BG) la penisola coreana, venne creato l'8 luglio il FEAF Bomber Command, che dal 13 ebbe il coamando anche sui due nuovi arrivati 22 e 92nd BG provenienti dal SAC. I BG 98th e 307th sarebbero arrivati poi, come anche il 31st SRS.
 
I bombardieri B-26 e B-29 continuavano gli attacchi diurni e senza scorta, in piccole formazioni, ma i caccia Nordisti erano abbastanza temibili in tali condizioni, a bassa- media quota, tanto che uno Yak-9 ne incendiò uno (44-69866) del 28th. La tensione per questi numerosi attacchi fu tale da rendere i mitraglieri guardinghi: un Seafire Mk 47 venne abbattuto per errore dai B-29. Poi dalla metà del mese di luglio i B-29 cominciarono un uso meno disgregato e incursioni anche di cinquanta macchine vennero lanciate contro i nodi ferroviari di Seul e una fabbrica di esplosivi di Hungnam, distruggendoli, ai primi d'agosto bombardarono anche Pyongyang (stazione ferroviaria) e le raffinerie di Wonsan, tra i pochi obiettivi strategici reperibili. Per giunta, tra il 12 e il 20 agosto 1950 vennero attaccati dai B-29 ben 44 ponti e ne dichiararono ben 37.
 
I B-29 che attaccarono il complesso chimico di Bogun erano 39, e 47 controi il Cho-Sen N.E.P.K. di Konan, l'impianto per la produzione di esplosivi. I B-29 del 19th BG trasportavano armi da 454 kg, ma gli aerei del 22 e 92nd potevano portare solo quelle da 227 kg, troppo poco per distruggere i robusti ponti. Uno dei quali venne attaccato quotidianamente per 3 settimane prima di dichiararlo distrutto e la costanza premiò i reparti di bombardieri. Per settembre, grazie all'arrivo dei due nuovi Wings, il 98 e 307, tutti i centri industriali conosciuti in Corea del Nord erano distrutti. Eccetto Rashin, troppo vicina al confine sovietico. In tutto c'erano 18 bersagli primari, e dal 26 settembre eliminati questi si passò a quelli secondari, come gli impianti idroelettici di Fusen.
 
Le forze ONU, dopo gli sbarchi, erano tanto convinte della vittoria e dell'invasione sul Nord che i due BW 22 e 92 vennero rimandati negli USA il 27 ottobre, mentre il FEAF Bomber Command venne sciolto. Proprio allora, che i primi equipaggi affermavano di avere visto i jet da caccia nemici..
 
Si cercò anche un bombardamento a tappeto contro gli assedianti Pusan, ma senza molto risultato. Dopo lo sbarco a Inchon, 30 km da Seul, del 15 settembre, alle 4 divisioni americane di Pusan se ne aggiunsero altre 2, pronte a tagliare le comunicazioni tra il Nord e il Sud, prendendo Seul e convergendo a Sud per intrappolare i Nordisti. Questi scapparono in fretta e furia, lasciando addirittura a Kimpo vari Yak e Il-10. I B-29 continuarono le loro azioni strategiche contro le linee di comunicazione, tanto che due di essi vennero abbattuti dall'antiaerea il 9 e il 19 settembre. Non molto, e la disfatta dei Nordisti era al contempo enorme. Forse troppo, tanto che la Cina e l'URSS decisero di intervenire con una spedizione di 'volontari'. Già il 23 ottobre i B-29 avevano visto dei jet presso il confine, ma la spedizione sovietica decise di non scendere sotto il fiume Yalu per evitare di far cadere prigionieri alcuni dei suoi piloti. Vaccari commette un errore parlando di F-86 come antidoto nella versione E, che apparve invece solo dopo vari mesi, mentre il primo tipo era l'A, leggermente inferiore. Ma poco importa per l'ottica dei B-29, di cui viene confermata la perdita da parte dei MiG di un ricognitore del 31st SRS il 9 novembre 1950, poi un bombardiere del 307th BG e danni gravi per altri 3 aerei. Gli RB-29 d'allora vennero sostituiti dagli RF-80 assai più veloci. Verso la fine di dicembre, Mc Arthur cominciò a ipotizzare di usare bombe al plutonio contro i Cinesi, ma la cosa non ebbe seguito, anche perché oramai anche i Sovietici erano 'atomici' e l'arma assoluta non era più esclusiva di Zio Sam. I B-29 attaccarono gli aeroporti e le ferrovie di Pyongyang.
 
Nel '51, il 3 e 4 gennaio colpirono fabbriche e ferrovie di Pyongyang. Come contro i Giapponesi, la loro azione previde l'uso di bombe incendiarie. Azione criminale contro una città, che inevitabilmente ebbe danni pesanti per via della pioggia mortale che gli si abbatté addosso, con conseguenze tanto devastanti anche per le molte casette di legno addossate alle zone industriali. La neve alta ridusse gli effetti di queste armi micidiali, ma questa fu un'azione che non mancò di causare indignazione almeno nella parte del mondo Comunista. Inoltre gli attacchi sui fiumi dello Yalu vennero fermati per le minacce dei MiG, capaci di attaccare e abbattere persino un RB-45 scortato.
 
Solo il 1 marzo del '51 ricominciarono le missioni su Pyongyang. 18 aerei del 98th BG dovevano attaccare con la scorta di 22 F-80, ma non riuscirono a ricongiungersi e proseguirono da soli. Gli andò anche troppo bene, visto che i MiG non riuscirono ad abbatterli, ma ne danneggiarono 10, tre dei quali fracassati al suolo con atterraggi sulla Corea del Sud, presumibilmente tutti e tre perduti. Ad un certo punto arrivò un'arma 'segreta', simile ad una bomba Tallboy inglese con sistema di guida radio del tipo di una Fritz-X tedesca: l'immensa bomba TARZON, parente di armi come l'AZON e la RAZON. Questa bomba era nota con la sigla MX-674, e pesava ben 5.443 kg, tanto che sporgeva fuori dalla fusoliera, tanto era enorme. Ebbero risultati discordanti. Da un lato archiviarono una precisione di circa 66 m di CEP, e riuscirono a demolire ben 6 ponti, una media niente male del 20% di probabilità di distruzione, dato che i soli 3 bombardieri con tali ordigni ne tirarono solo 30 esemplari. Ma le TARZON non erano del tutto sicure, e due di questi bombardieri, costretti a sganciarle anzitempo sul mare, vennero distrutti dalle loro esplosioni! Non c'é da stupirsi, erano armi ripiene di esplosivo RDX, potentissimo ma oramai vecchio di qualche anno e tendenzialmente instabile. Per questo in genere si miscela con il TNT ben più affidabile. Così queste armi sarebbero state ritirate già nell'agosto del '51. Nel frattempo, scorta o meno di F-80, F-84 e F-86, i MiG ricominciavano a farsi vedere. Il 7 aprile colpirono i bombardieri del 98 e 307th BG su Uiju e Sinuju, e riuscirono ad abbatterne uno. IL 12 aprile toccò ai B-29 dei BG 19, 98 e 307th.
 
La battaglia aerea del 12 aprile 1951 è un esempio di come un singolo, famoso scontro possa essere letto con varie angolazioni, specie quando le informazioni sono parziali e senza riscontri incrociati. Quel giorno 48 B-29 andarono in missione con la scorta di circa 36 F-84 e 18 F-86, e affrontarono complessivamente dozzine di MiG. Qui vi sono state discordanze, e vale la pena riassumerle per far capire come studiare più a fondo la questione spesso riserva sorprese. Uno dei numeri dell'enciclopedia Take Off dice che circa 80 MiG tentarono di attaccare gli aerei americani, ma 46 vennero abbattuti contro perdite trascurabili da parte americana. Altre fonti dicono, per esempio Sgarlato su Aerei Luglio 1993, che i MiG erano 60 e abbatterono 3 B-29 ma subendo 13 perdite di caccia sino-coreani: come a dire, inflissero danni consistenti ma ebbero a loro volta perdite elevate (ed erano caccia 'asiatici'). Altre fonti parlano di soli 4 aerei comunisti abbattuti. In effetti in genere vengono attribuite 4 perdite dai caccia americani e 9, talvolta solo sette, dai B-29. Ora, il problema è che gli studi più recenti dimostrano invece (articolo ACIG, per esempio, di D. Zampini e Joe Brennan) che al contrario, solo un MiG venne abbattuto quel giorno, ufficialmente da un mitragliere di B-29 -che venne premiato 47 anni più tardi per l'azione (perché mai gli altri 8 no?)- oppure fu una vittima di J.Jabara, asso di F-86 (secondo l'articolo ACIG). Inoltre gli aerei non erano né 80 né 60 ma 6 più altri 38 decollati su allarme. La ricostruzione dell'articolo ACIG è molto completa, con unità . E non erano cinesi né coreani (come avrebbero potuto essere addestrati in così poco tempo?) ma sovietici, anche se con insegne coreane. E quell'azione fu un loro grosso successo. Anche se dichiararono una dozzina di B-29 e due-tre caccia, di fatto pur essendo relativamnte pochi abbatterono 3 B-29 e ne danneggiarono almeno altri 6-7 di cui alcuni vennero messi fuori uso dopo il rientro (o anche l'ammaraggio). Da allora le missioni diurne sul Nord vennero annullate (almeno per un certo periodo), segno inequivocabile che la vittoria era stata chiaramente sovietica, o meglio 'comunista'. Per via di queste perdite alla fine di aprile la FEAF aveva 75 B-29 quando in teoria ne avrebbe dovuti avere 99. I Risultati non erano disprezzabili, però: 48 ponti rivendicati come distrutti su 60 attaccati, così come 27 aree industriali su 39. I B-29 cominciarono a quel punto ad operare di giorno, ma solo al Sud e con pesante scorta caccia. I B-26 dovevano operare solo di notte. Del resto con la perdita 188 caccia, 33 bombardieri, 9 cargo e 17 da collegamento, e sopratutto di 857 aviatori, questa guerra non era più una passeggiata. I MiG non intervennero molto contro i B-29 durante l'estate, nemmeno quando 35 aerei si inoltrarono al nord attaccando il 25 agosto le officine di Rashin, con la scorta da parte di Panther e Banshee della USS Boxer, del resto scorta indispensabile se si voleva coprire un volo di ben 11 ore, troppo al di fuori dei caccia basati nelle retrovie. Da quell'estate alcuni aerei ebbero lo SHORAN, con ricetrasmettitori AN/APN-3 asserviti ai radiofari radar AN/APN-2 basati a terra. Questo sistema era capace di funzionare con elevata precisione, ma solo se c'erano operatori esperti.
 
I B-29 ebbero ancora i loro guai in autunno: il 22 ottobre uno venne abbattuto su 9 del 19th BG, sia pure scortati da 24 F-84: attaccati da 40 MiG, uno dei Superfortress venne distrutto. Poi il giorno veramente 'della verità': il 23 ottobre appena 8 diB-29 essidel 307th BG andarono contro un altro obiettivo, l'aeroporto di Sinuiju sulla foce dello Yalu, ma vennero attaccati appena prima dell'arrivo sull'obiettivo da circa 100 MiG-15. Circa la metà penetrò la difesa dei Sabre e degli F-84, che pure erano rispettivamente 34 e 55. I Sabre erano in quota per coprire meglio le formazioni, mentre gli F-84 erano più in basso e non superavano i 700 kmh per non distanziare i bombardieri (ed erano costretti comunque a volare a zig-zag). I MiG approfittarono della velocità iniziale maggiore e riuscirono a fare un massacro: abbatterono 3 B-29, 3 vennero danneggiate al punto che atterrarono in emergenza a Kimpo e due delle quali andarono poi rottamate; le altre 2 rientrarono in Giappone, ma erano gravemente danneggiate dai colpi da 37 mm. Qualche caccia sovietico venne dichiarato abbattuto assieme ad un F-84, ma il giorno prima c'era stata già una Fortezza abbattuta, e il giorno dopo, nell'ambito di un altro attacco da parte di 8 B-29 del 98th BG scortati da appena 16 Meteor e 10 F-84 contro il ponte ferroviario di Suchon, un altro B-29 venne abbattuto. Il 28 ottobre gli attacchi diurni, anche se fortemente scortati, vennero annullati e addirittura si pensò di ritirare i B-29 per rimpiazzarli con alcuni dei nuovi, ma rari, bombardieri B-36 o B-50. Ma era difficile fare di meglio anche con questi nuovi velivoli, sarebbero stati necessari i B-47, ancora nemmeno in servizio operativo. Il mese di ottobre erano stati abbattuti 5 B-29, più 7 F-86, 2 F-84 e un RF-80, tutto sommato pochi, ma la superiorità aerea in mano ai comunisti almeno sopra lo Yalu. Solo nell'incursione del 23 ottobre, ben 34 aviatori vennero uccisi o risultarono dispersi. Per questo lo si chiamò 'il martedì nero' dei B-29.
 
Le missioni continuarono di notte con l'uso dello SHORAN, anche se l'8 novembre un altro B-29, il 42-93974 venne abbattuto dalla contraerea, e dal 4 dicembre si registrarono danni dovuti a caccia che avventurosamente andavano in azione con i B-29 illuminati dai proiettori. Era rischioso farlo con i caccia ad elica, figuriamoci con quelli a reazione. Gli Americani non trovarono di meglio da fare che un'altra incursione, il 3 gennaio, su Pyongyang con bombe incendiarie. Anche se la neve diminuì gli effetti, tra quest'incursione con 63 aerei e quella del 5 con altri 60, venne distrutto il 35% della città. Solo una venne abbattuta dalla contraerea. Incidenti coinvolsero un B-29 il 29 gennaio e un altro il 7 febbraio. Marzo-aprile, con l'operazione STRANGLE per interrompere i rifornimenti ai cinesi, videro azioni contro le linee di comunicazione, ma nonostante la notte il 44-61872 si schiantò a Kimpo in un atterraggio d'emergenza del 22 aprile, dopo essere stato colpito da un MiG-15, i cui esemplari cominciavano anche ad essere usati nella versione caccia notturno. A Maggio ne venne abbattuto un altro, ma sopratutto a Giugno, il 10, su 4 aerei del 19th BG in missione sui ponti ferrioviari di Kwaksan, intervennero i proiettori ad inquadrarli: ben 24 unità che permisero ad una dozzina di MiG di abbatterne 2 e di danneggiarne un terzo, che si fracassò a Kimpo. Allora gli americani fecero (finalmente) dipingere in nero le superfici inferiori dei B-29 e possibilmente autorizzarne l'azione solo nelle notti nuvolose per 'stoppare' i fasci dei proiettori. Così il 24-27 giugno, nelle missioni contro le centrali elettriche coreane nessuno andò perduto. Anche gli aerei della marina attaccarono, di giorno, e la riduzione della capacità di produzione elettrica ammontò al 90%. A luglio gli attacchi con lo SHORAN su piccoli scali e officine della ferrovia non diedero risultati eccelsi, il 3/4 luglio un RB-29 venne abbattuto dai MiG su Sinanju (44-61-727). Seguirono altre missioni, tra la fine di luglio e settembre, come quella contro un cementificio, uno stabilimento metallurgico, e persino un attacco contro delle truppe il 19 settembre da parte di 35 aerei. Ad ottobre gli obiettivi erano oramai costituiti da piccoli villaggi di confine, su cui tuttavia passavano i rifornimento. Gli equipaggi non erano convinti che l'attacco valesse la ricompensa, ma quando si accorsero degli incendi e delle esplosioni che c'erano a terra dopo i bombardamenti si convinsero che in effetti c'erano materiali degni d'essere inceneriti dalle loro bombe.
Per ben 44 giorni dal 26 gennaio 1952 i B-29 attaccarono il villaggio di Wadong, per esempio.
 
Dall'ottobre caccia F3D dell'USN e gli F-94 dell'USAF fecero la scorta durante la notte ai bombardieri; oramai si stimava che c'erano almeno due reggimenti di MiG specializzati nelle missioni d'intercettazione notturne e per giunta, serviti da ottimi sistemi di scoperta radar. Spesso però erano ancora privi di radar di bordo. Ma c'era un escamotage: far volare aerei a pistoni sopra le formazioni inquadrate, nonostante il rischio di essere colpiti dai caccia notturni. Questi erano diventati un deterrente per i caccia Comunisti di tutto rispetto, ma nondimeno, in una missione del 19 novembre un B-29 venne abbattuto. In una del 30-31 dicembre 1952 3 B-29 vennero visti tramite i bengala e di questi i MiG abbatterono un esemplare e ne danneggiarono gravemente altri due, costringendoli ad atterrare in Corea del Sud. All'inizio del '53 toccò ai B-29 una nuova serie di incursioni sul centro di comunicazioni di Sinanju. Un primo attacco del 9 gennaio da parte di 17 aerei del 307th BG non riportò perdite, ma l'11 uno fu abattuto da un MiG, il 12 fu la volta di un ricognitore RB-29 del 91st SRS, un altro il 28-29 gennaio. Era chiaro che i B-29 fossero superati: capaci oramai di operare solo di notte e con aerei di scorta, ma non ci fu verso di rimpiazzarli nemmeno allora con i nuovissimi B-36, 50 e 47. I B-29 vennero organizzati per sganciare tutti insieme sul bersaglio minimizzando il tempo d'esposizione, e la caccia notturna venne rinforzata, tanto che il 30-31 gennaio un F-94B abbatté un La-9, essa fu la prima vittoria notturna USAF; ma un B-29 venne costretto ad un atterraggio di fortuna in Corea del Sud dai soliti MiG. Durante il mese di febbraio ci fu un bombardamento di precisione contro un centro di comunicazioni a Pyongyang, eseguito con bombe da 907 kg semiperforanti. Durante i mesi successivi i B-29 non subirono altre perdite, eppure bombardarono indiscrimatamente (tanto per cambiare) centri abitativi come a Sinanju il 19 maggio e 7 giugno.
 
Visto che i negoziati per la pace durarono 18 mesi con i Comunisti che non avevano fretta, gli Alleati pensarono di causare loro preoccupazione maggiore attaccando bersagli vari. Per ragioni politiche, i B-29 non potevano attaccare la Cina o tanto meno l'URSS, e così dovettero comunque limitare le loro possibilità strategiche alla penisola coreana. Solo l'11 luglio 1952 vennero attaccati 30 differenti bersagli a Pyongyang.
 
L'ultima offensiva cinese venne contenuta anche grazie alle missioni dei B-29, che attaccarono anche Pyongyang, tanto che il 20 luglio si vendicarono distruggendo al suolo circa 20 MiG-15. Ma il 6 marzo 1953 Stalin era morto e Mao era sempre più perplesso dei sacrifici per tenere l'offensiva in Corea. Alla fine, il 27 luglio 1953, venne firmato un armistizio. Una delle ragioni di dedicarsi agli attacchi contro gli aeroporti era quella che tra la sigla dell'armistizio e la sua entrata in servizio ci sarebbero state 12 ore di tempo, abbastanza per muovere gli aerei sui dieci campi d'aviazione Nordcoreani principali.
 
Secondo le cifre di P.F. Vaccari i morti furono 100.000 delle truppe ONU di cui 33.700 americani, 500.000 cinesi e Nordcoreani (militari), 400.000 civili; l'USN e USMC persero 1.033 aerei, l'USAF 971.
 
I B-29, dei quali alla fine del conflitto c'erano solo 62 esemplari con il 19 e 37th BW di Okinawa e 31 a Yokota con il 98th BW, ebbero in tutto un'attività notevole e sopratutto, con molte meno perdite rispetto a quanto avvenuto contro in Giappone. Ecco i dati relativi alle due guerre:
 
*Sortite: 27.180---21.000
*Bombe, t: 165.000-167.000
*Aerei persi per caccia nemici (almeno secondo l'USAF): 93---16
*B-29 abbattuti dalla flak: 55---4
*Perdite per cause ignote: 115---0
*Incidenti: 230----14
*Totale: 493----34
 
Ai B-29 durante la II GM vennero accreditati ben 1.188 caccia giapponesi. In Corea ebbero accreditati (in maniera altrettanto inflazionata, se non di più, basti pensare alla battaglia del 12 aprile) ben 34 aerei di cui 16 MiG-15, 17 probabili e 11 danneggiati (tutti MiG-15), mentre il rateo di perdite fu circa lo 0,15% contro il 2% circa.
 
Questi dati meritano indubbiamente un attento studio: solo 34 aerei persi contro 493. Come è possibile? La difesa giapponese abbatté molti più aerei che quella sovietica-cinese pur essendo queste molto più temibili: ma ve lo figurate un Ki-44 contro un MiG-15? Eppure i dati sono questi. Va detto che molti aerei americani, una volta rientrati nel proprio territorio, anche se cadevano o si fracassavano per i danni subiti erano considerati come 'incidenti' piuttosto che come perdite per causa di fuoco nemico. In ogni caso i B-29 operavano da basi distanti circa la metà di quelle usate durante il conflitto con il Giappone e questo limitava le perdite per incidenti e aumentava notevolmente il tonnellaggio di bombe trasportabili per missione. Inoltre se il B-29 era invecchiato, è anche vero che ancora era piuttosto 'arzillo' e che il tempo caso mai gli aveva giovato visto che i moltissimi inconvenienti che aveva in origine, specie ai motori, erano in buona parte risolti. In ogni modo, anche se costretto a volare di notte e con scorta di caccia, era ancora una macchina temibile e negli ultimi mesi non subì perdite. Tra le ragioni, quella di volare in piccoli gruppi che rendevano difficile 'sparare nel mucchio' alla contraerea nemica. Eppure quest'ultima fece una strage di circa 2.000 e passa aerei ONU. Ancora, è difficile capire come le cose possano essere state tanto benevoli con il vecchio B-29, che di fatto fu un protagonista assoluto durante questa guerra, anche se di 'basso profilo'.
 
====Invader====