Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Unione sovietica-91: differenze tra le versioni

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Durante l'inverno i duelli con i Sabre vennero sospesi: non tanto per le cattive condizioni meteo, ma perché Kimpo, da cui gli F-86 operavano (era praticamente l'unico campo d'aviazione disponibile in Corea del Sud in cui questi jet potevano 'vivere') era minacciato dai Cinesi, tanto che i Sabre dovettero trasferirsi in Giappone. I MiG non avevano battuto i Sabre, ma erano riusciti a fermare le incursioni a lungo raggio della FEAF nella zona dello Yalu, riuscendo quindi ad agevolare l'afflusso dell'armata cinese. Ora questo si dimostrò fondamentale: il 2 gennaio i Comunisti presero i sobborghi di Seul, e lo stesso giorno se ne andarono dalla Corea. La capitale Sudista cadde il 4 gennaio 1951 nuovamente nelle mani dei Comunisti, e in aria, nelle missioni che si potevano fare in quel freddo inverno, i MiG trovarono solo F-80 e F-84, visto che anche la Marina aveva smesso per il momento le sue azioni di tipo strategico. La cosa sarebbe durata fino alla prima metà di marzo. Per esempio, il 21 gennaio 1 RF-80 con 4 F-80C di scorta venne attaccato da una mezza dozzina di MiG-15 del 29th gvIAP/50 IAD e il capitano Grechko avrebbe abbattuto il ricognitore (che però potrebbe essere anche stato colpito dalla flak), mentre un altro MiG abbatté un caccia americano. I tre superstiti tornarono dicendo di essere stati aggrediti da una dozzina di MiG, ma per loro fortuna non fu così. Lo stesso giorno toccò agli F-84E affrontare i MiG, ma le loro prestazioni erano appena migliori di quelle degli Shooting Star, e per giunta erano spesso usati, in alternativa alle missioni di scorta a lungo raggio, sopratutto come cacciambombardieri, caricando anche 2,7 t di armi nelle missioni a corto raggio (almeno nelle ultime versioni dei Thunderjet). Uno degli 8 inviati contro un ponte sul fiume Chongchan incontrò il suo destino da parte di un MiG-15 del 117 IAP. Gli Americani tentarono di attaccare gli aeroporti di Pyongyang e di Sinuiju, iniziando con 40 F-80C del 49th FBW per sopprimere le difese aeree del primo, e 33 F-84E del 27th FEW sul secondo obiettivo, ma qui si scontrarono con 20 MiG del 29 GvIAP e poi 13 del 177 IAP, assieme ad altri 8 del 7° Reggimento da caccia Cinese. La battaglia aerea vide al solito un'esagerata dichiarazione di vittorie da una parte e dall'altra. I Sovietici dichiararono 5 vittorie, gli americani 4; pare chi in effetti i MiG ebbero la peggio perdendo un aereo sovietico, e forse due cinesi che vennero perduti in quel periodo ma non necessariamente quel giorno preciso. A quel punto la situazione era stabilizzata: le basi aeree coreane erano state colpite, vi erano state non meno di tre perdite subite nel solo 21 gennaio, il fiume Yalu era ghiacciato per cui non c'era modo di fermare la marcia dei Cinesi anche colpendo i ponti. A quel punto la FEAF non ebbe molto da fare se non rischiare perdite, e il mese di febbraio rimase piuttosto tranquillo.
 
===Tirando le somme===
Anzitutto parliamo delle 'lessons learned' da parte dei Sovietici. In genere si parla sempre di come gli Occidentali hanno visto questo o quell'evento; ma studi più recenti ci mostrano anche come 'loro' vedevano le questioni, là dall'altra parte della Cortina di ferro. I sovietici considerarono pregi e difetti dei loro nuovi e formidabili, ma non invincibili, caccia MiG. Ecco quanto ne dedussero:
 
Velocità: il MiG e il Sabre si equivalevano, ma non sempre e non in ogni condizione. In salita, il MiG era veloce e grazie all'accelerazione data dal rapporto potenza: peso di circa 1:2 poteva staccare nettamente il più grosso e pesante Sabre. Di fatto i commenti dei piloti americani erano spesso qualcosa come 'ci hanno lasciati lì come seduti', osservando stupiti con quale facilità i caccia sovietici potessero puntare il muso in alto e risalire di quota. In picchiata, invece, il Sabre era più veloce e poteva arrivare a velocità di almeno mach 0,97, anche se con qualche problema di stabilità. I caccia sovietici erano limitati a mach 0,93, con apertura degli aerofreni a 0,92. Ma in combattimento questo sistema automatico veniva apparentemte disattivato: nessun sovietico azionava gli aerofreni se si trovava in coda un F-86! Di fatto, almeno con i caccia MiG-15Bis era possibile avvicinarsi alla velocità del suono, ma la resistenza aerodinamica era tale da impedire di superarla o di raggiungerla. In salita il MiG riusciva a fare i 12 mila metri in poco oltre 6 minuti, il Sabre impiegava almeno 10 minuti, una differenza davvero notevole. Sempre considerando la picchiata, il Sabre era piuttosto instabile in regime transonico, addirittura meno del MiG a certe velocità di punta e di sicuro meno del Mystere o dell'Hunter, aerei ancora da venire nel '50.
 
Tangenza: nettamente favorito il MiG-15. Era un fatto di sicura importanza: sebbene meno veloci in picchiata, i MiG erano nella condizione, durante le battaglie in quota, di fare quello che volevano: potevano salire a circa 15 mila metri, mentre gli F-86 stavano molto più sotto, in genere non oltre i 12 mila. Quindi i MiG potevano disporre di un vantaggio di quota molto consistente, e usarlo per attaccare i Sabre. Poi potevano risalire sfruttando il loro rapporto potenza-peso, con una cabrata decisa, ritornando a quote in cui erano intangibili. Inoltre picchiando la loro batteria di cannoni ne beneficiava riducendo la deflessione imposta dalla gravità ai lenti proiettili delle armi di bordo, e quindi migliorando la precisione. Il MiG poteva quindi impostare un'azione verticale con picchiata e cabrata colpendo duro il Sabre e restando quasi intangibile per gli americani. Almeno in teoria. Venne quindi studiata una tattica per cui pattuglie di MiG stavano in attesa in quota, e oltre a mettere sotto schiaffo i Sabre, erano in grado di approfittare tutte le volte che gli F-86 commettessero un errore o rompessero la formazione. Peggio che mai, erano in grado di scaglionare gli attacchi con aerei attaccanti in picchiata e aerei che sparavano in cabrata al tempo stesso.
 
Agilità: i MiG erano capaci di virare, ad alta quota, in maniera molto più stretta degli F-86A, tanto che solo gli F riuscirono ad equivalerli negli scontri sopra i 10 mila metri. Il MiG era indubbiamente ottimizzato come caccia intercettore d'alta quota. I suoi bersagli, dopo tutto, erano sopratutto i bombardieri del SAC che erano capaci di volare molto in alto. Per affrontarli, il MiG aveva tangenza, potenza di fuoco e velocità di salita ottimali. La salita è un vantaggio tattico per un intercettore, ma non per un caccia, dove conta di più la velocità di picchiata. Questo perché é difficile staccare un inseguitore solo perché si vola 10 metri al secondo più rapidi: poco se si considera la possibilità di staccarlo in picchiata magari di 30-50 m.sec. Non è un caso che gli Zero giapponesi fossero più rapidi in salita della maggior parte dei caccia americani, ma che questi fossero in grado di imporsi e disimpegnarsi con azioni in velocissime picchiate. Ergo, se lo Zero arrivava a 6 mila metri in 7 minuti invece che 8 era ottimo per azioni di intercettazione; se in uno scontro aereo se la vedeva con caccia capaci di picchiare a 900 kmh anziché 700 erano guai. Anche i CR.32, per esempio, erano più lenti in salita degli I-15 ma avevano una velocità di picchiata superiore e questo aiutava i disimpegni, a maggior ragione perché erano anche capaci di maggiore tangenza.
 
Ma se a quote superiori agli 8 mila metri il MiG era superiore in agilità al Sabre, sotto questa quota il vantaggio passava progressivamente all'F-86. Questo significava che i combattimenti manovrati erano vantaggiosi solo se ad alta quota e quindi di breve durata: fatalmente, tutti i duelli aerei prolungati finiscono a pelo d'alberi, proprio dove i Sabre avevano vantaggi. I Sabre quindi dovevano evitare di essere abbattuti o sorpresi dai MiG in quota, e possibilmente scendere a 6-7 mila metri con una rapida picchiata. I piloti dei Sabre erano forniti di tute anti-g, avevano un caschetto anti-urto anziché la classica 'testa di cuoio', avevano un radar ACM-1 telemetrico e possedevano un armamento più leggero, meno potente. Ma era anche più preciso di quello dei MiG, e con una traiettoria veloce e piatta era ben servito dal sistema di controllo del tiro. I MiG potevano sparare da distanze maggiori: ma preferivano serrare a circa 200 m, anche perché il loro armamento, composito come nel caso dei Bf-109 e degli Zero, era caratterizzato da traiettorie diverse. Il pod di armi, rapidamente cambiabile, sotto il muso, era infatti un mix definito ottimale, di due cannoni da 23 e uno da 37 mm. Questo dava flessibilità d'impiego, ma se si sparava da distanza i piloti potevano notare i traccianti di un tipo passare sopra il caccia bersaglio, e quelli di un altro tipo passargli sotto! Non c'era né precisione né traiettoria omogenea. Domanda da un milione di dollari: ma perché i Sovietici non hanno mai pensato a sostituire l'armamento di almeno alcuni MiG con 4 ottimi cannoni B-20 da 20 mm, o 3-4 da 23 mm (come fatto con gli ultimi MiG-17)? Eppure il 20 mm dei caccia USN e RAF era un connubio ottimale: per i caccia sovietici, che erano armati pesantemente (la metà di ciascun pod di armamento poteva avere un pezzo da 37 o 2 da 23 mm), sarebbe stato molto semplice e molto più efficace adottare una tale soluzione d'armamento, ben più adatta ai duelli aerei (o anche 6 armi da 12,7 mm, di cui i sovietici avevano eccellenti modelli). Possibile che la burocrazia o la paura dei B-29 abbiano limitato le idee in tal senso? L'unica vera soluzione sarebbe stata quella dei razzi da 57 mm, non ancora disponibili, ricavati dagli R4M tedeschi calibro 55 mm. I Me-262 erano meglio armati nell'insieme. Un confronto con i MiG dimostra che i caccia tedeschi con i loro 4 cannoni da 30 mm con 360 colpi erano meglio armati e sebbene con minore velocità iniziale, le loro armi avevano una balistica omogenea, con la possibilità di sparare circa 35 colpi al secondo da 360 gr contro 4 da 725 e 18-28 da 200 gr. Insomma, è strano come i MiG avessero quest'armamento bicalibro che era palesemente inadatto per ottimizzare i risultati con i duelli aerei: non serve a molto arrivare in posizione giusta e sparare se poi manchi il bersaglio.
 
Gli Americani avevano una migliore visuale rispetto ai Sovietici, grazie al tettuccio derivato da quello del Mustang. I Russi avevano un tettuccio a goccia, ma era più piccolo. Sopratutto, il MiG era molto più piccolo e la fusoliera aveva una struttura lineare, per cui l'abitacolo era praticamente 'dentro' la fusoliera. Gli americani avevano un caccia più grosso e con l'abitacolo più alto, 'sopra' la fusoliera, tanto che i Sovietici chiamavano il Sabre come 'Il gobbo'. Inoltre i Sabre avevano un sistema più efficace di controllo del tiro, ache se i primi F-86 talvolta avevano ancora un collimatore solo ottico. I MiG-15, comunque, introdussero una soluzione tecnica: dietro la loro fusoliera c'era una predisposizione per un motore a razzo ausiliario mai usato (del resto non era questo il problema maggiore dei MiG, anzi..) per i decolli rapidi. I MiG, che tra l'altro riuscivano ad operare da campi d'aviazione davvero primitivi e di piccole dimensioni, ebbero così il primo RWR sovietico. La sua antenna, installata in coda, era pensata per 'sentire' d'essere inquadrati da un caccia americano col collimatore radar. Il raggio utile era largamente eccedente il bisogno, diversi km, e il segnale in cuffia diventava più forte e basso con l'avvicinarsi della fonte. Questo rendeva possibile non farsi sorprendere dal Sabre che avesse attaccato nel settore di coda, e assieme agli specchietti retrovisori aiutava a compiere una rapida manovra evasiva. I MiG si dimostravano anche dei buoni incassatori, spesso ritornando a casa con dozzine di buchi da 12,7 mm.
 
Overclaming: entrambe le parti, per motivi propagandistici, erano propense (specie i Sovietici) a dare 'buone notizie' ai loro capi, ovvero a rivendicare più successi di quelli avuti nella realtà. Inoltre, specialmente gli americani, tendevano ad aumentare il numero dei caccia nemici con cui combattevano. Chiaramente, se si abbatte un caccia di 30 (contro altrettanti dei propri) è un conto, se si dichiarano 3 vittorie contro 50 caccia suona del tutto diverso.
[[Immagine:La-15.jpg|300px|right|thumb|Un protagonista dimenticato della Guerra fredda, il valido La-15 'Fantail']]
Altri aerei: i sovietici usarono anche vari altri jets, di chi poco è noto, come del resto poco è noto di eventuali MiG del Patto di Varsavia, la cui presenza (spesso caratterizzata da colori diversi da quello metallico, tipo il blu chiaro) è stata appurata almeno per sommi capi. Ma di fatto è ancora un capitolo misterioso, come anche i risultati e le perdite. I Sovietici apparentemente portarono anche caccia Yak-15 o 17, ma non è affatto chiaro chi li usò. Gli Yak-23 e i La-15, che arrivarono in ritardo rispetto ai MiG, volando solo nel '48, ma erano talmente buoni che guadagnarono comunque un'ordinazione di 500 esemplari. Erano molto manovrieri e capaci di prestazioni brillanti e un reggimento di 22 apparecchi venne mandato in Corea. Anche se armati di due soli cannoni da 23 mm (se non altro erano aerei 'monocalibro'..) si dimostrarono degli avversari molto temibili negli scontri manovrati. Ma avevano un problema: i loro carrelli erano piuttosto delicati e sui campi dei Comunisti là disponibili avevano, differentemente dai MiG, grosse difficoltà. Per questo adesso non si parla di come i La-15 abbiano messo KO i Sabre e dominato lo spazio aereo coreano. Continuarono la loro carriera nella V-VS mantenendo una notevole popolarità, ma alla fine la loro memoria si è perduta: benché più numerosi dei 454 Mystere IVA, per esempio, sono stati poca cosa rispetto ai 20 mila MiG-15 e 15 UTI.
 
===Battaglie e cambiamenti in primavera===
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La battaglia consentì a circa 30 MiG di affrontare i B-29, abbattendone 3 da parte dei piloti Obratsov e Subbotin del 176 IAP e Sheabanov e Kochegarov del 196 IAP, altri sei aerei o forse sette vennero danneggiati, e almeno uno radiato dal servizio dopo essersi fracassato al suolo in Giappone. L'overclaiming fu comunque elevato da ambo le parti: i sovietici in un primo momento almeno dichiararono 12 B-29, più o meno quelli colpiti, 2 F-80 e 1 F-86; gli americani, che ritennero gli attaccanti essere ben 75-80, dichiararono 4 vittorie tra cui quelle di Hinton e Jabara, mentre i bombardieri dichiararono 7 o 9 vittorie. Ma solo un MiG venne abbattuto, forse da un bombardiere o forse da Jabara, anche se altri vennero danneggiati, ma grazie alla loro robusta costruzione, sopravvissero.
 
Per gli americani fu un brutto colpo, e per il momento le incursioni vennero fermate, almeno quelle diurne, da parte dei vecchi B-29. E i ponti da abbattere rimasero ancora in piedi.
 
Le missioni FEAF continuarono a sud della MiG Alley contro le basi aeree nordiste. Le tattiche di combattimento dovettero comunque essere riviste: il problema era che i MiG spesso attaccavano gli F-86 in un'azione micidiale: alcuni MiG attaccavano i Sabre in picchiata, altri in salita, di continuo e senza dar loro requie. Gli americani, che seguivano tattiche superata dall'avvento dei veloci jets, si impegnarono a cambiarle con la tattica basica che al posto della formazione di 4 soli caccia (due coppie) ricorreva alla vecchia formazione inglese di 6, che funzionò quando il 22 aprile 6 Sabre vennero attaccati da 36 MiG del 196 IAP. Arrivarono 6 Sabre di rinforzo. La tattica era che di queste formazioni basiche 4 aerei dovessero attaccare i MiG in salita e 2 quelli in picchiata, difendendosi dall'attacco a tenaglia altrimenti da subire. Vennero dichiarati 4 MiG quel giorno, tra cui il solito James Jabara del 334th FIS, ma solo uno venne realmente abbattuto. Due giorni dopo un altro F-86 abbatté il caccia di Murashev, del 176 GvIAP.
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<references/>
 
[http://www.acig.org/artman/publish/printer_98.shtml Battaglie aeree in Corea, articolo Acig di J.Brennan, D.Zampini]
 
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