Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Italia: differenze tra le versioni

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Non erano solo queste le risorse 'in armi' del territorio. C'erano numerosissime organizzazioni, da quella a tutt'oggi misteriosa chiamata 'Gladio' e facente parte del piano 'Stay Behind', ai servizi segreti, alle forze di polizia, molto consistenti e con unità anche di tipo militare. Quanto a 'Stay Behind', significa 'dietro le linee (nemiche), ma questo è piuttosto difficile da valutare in quanto bisogna vedere cosa significhi 'dietro le linee': resistenza ad un eventuale occupante, o incursioni sul suo territorio? Di fatto dev'essere stato entrambe le cose, come diversi fatti e testimoni affermano, ma di ufficiale c'é solo la lista di poco oltre 600 nomi di 'gladiatori', incongrua anche numericamente data la durata ultraquarantennale dell'organizzazione (ne avrebbero reclutati..15 all'anno?). Tornando alla questione base, l'Esercito, la sua riorganizzazione vide una notevole riduzione degli organici e della potenza complessiva quando nel 1975 venne adottata la brigata la posto del reggimento.
 
La forza dell'esercito italiano era suddivisibile in 3 elementi: l'esercito di campagna, quello per la difesa del territorio e, per il suo vasto sviluppo, il settore dell'istruzione militare. Questo non prescinde comunque dalla debolezza che ancora verso gli anni '80 l'E.I. aveva, con reparti sotto organico e finanziamenti insufficienti, maerialimateriali obsolescenti, anche quando relativamente recenti ma in genere non ammodernati agli ultimi standard. Questo è vero per i carri in dotazione, come il Leopard 1, comprato in grossi quantitativi come mezzo standard delle truppe corazzate, ma di fatto rimasto sempre nella sua prima 'edizione', appena leggermente migliorato rispetto ai primi tipi tedeschi, e anche se così più leggero e scattante, decisamente obsoleto come potenza di fuoco e protezione, basti pensare alla totale assenza di corazze aggiuntive e di stabilizzazione del cannone, per tacere della mancanza di sistemi elettronici di controllo del fuoco, come i telemetri laser e computer balistici. La flotta degli M113 era stata in buona parte aggiornata allo standard VCC-2, ma erano ancora mezzi assai limitati rispetto agli IFV propriamente detti: solo veicoli con una corazzatura aggiuntiva, nemmeno di tipo spaziato, che negava loro tra l'altro le capacità anfibie originarie.
 
La forza dell'esercito era rappresentata dalle brigate, divisioni e Corpi d'Armata. Questi erano 3: il III, IV e V, che raggruppavano le seguenti unità:
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In ogni caso, passando alla disamina dell'Esercito, colpisce il numero di scuole per quello che era, nondimeno, un esercito in grandissima parte di leva. Ecco l'elenco, forse nemmeno completo:
 
Battaglioni addestramento reclute (BAR), in cui queste venivano addestrate basicamente per un mese prima dell'assegnazione ai reparti e presenti nelle varie Regioni Militari; Scuola Militare 'Nunziatella'; accademia Militare; ScuolScuola di specializzazione d'arma (fanteria e cavalleria, artiglieria, genio, trasmissioni, carabinieri); scuola di guerra; scuola Allievi sottufficiali; scuola militare di educazione fisica; scuola di lingue estere; scuola militare di equitazione; scuola di fanteria; scuola militare alpina; scuola di truppe corazzate, scuola militare di paracadutismo; scuola di artiglieria; scuola di artiglieria contraerei; scuola tecnici elettronici di artiglieria; scuola del genio; scuola delle trasmissioni; scuola specializzati delle trasmissioni; Centro Aviazione Leggera Esercito (CALE); scuola della motorizzazione; scuola trasporti e materiali; scuola di sanità militare; scuola militare di commissariato e amministrazione; scuola del corpo veterinario; scuola allievi sottufficiali infermieri professionali dell'esercito; poi le scuole interarma ma gestite dall'E.I: scuola di aerocooperazione; scuola unica interforze armate per la difesa NBC; scuola delle telecomunicazioni delle F.A.. Alcune di queste scuole dipendono dall'Ispettorato delle scuole, le altre dagli ispettorati delle varie armi e dall'SME (stato maggiore esercito).
 
Difficile dire come mai vi fossero tante scuole: certo la varietà delle specializzazioni era notevole, tra alpini, bersaglieri, parà, carristi etc. ma indubbiamente, era un complesso fin troppo imponente e macchinoso per produrre un soldato che era per lo più di leva, con ferma solo annuale, e che ben difficilmente poteva diventare un esperto nel settore, fosse stato solo per il tempo disponibile decisamente limitato.
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Tutto questo certo spiegava un'altra particolarità della realtà italiana: l'assurdo proliferare di costose forze di polizia e para-militari, e quel che è peggio,di dimensioni tali da competere l'una contro l'altra in gigantismo. Forse non c'é altra nazione al mondo che ha ben 3 corpi di polizia tutti incaricati di svolgere compiti molto simili, e tutti di dimensioni molto grandi e ben diffusi sul territorio, con tanto di uffici, ufficiali, elicotteri, aerei, carri armati, mezzi da pattugliamento navale. E in seguito le cose si sarebbero solo complicate. A queste forze (e alle guardie carcerarie, ai Vigili del Fuoco, alla polizia municipale e provinciale) si sarebbero aggiunte anche le Capitanerie di Porto, impegnate per anni in una lotta per la supremazia sui mari (costieri) con la Finanza. Alla fine degli anni '90 gli stessi compiti, tipo lotta anticontrabbando o anticlandestini, erano svolti, magari nello stesso tratto di mare, dalla Finanza, dalle Capitanerie e persino dalla Marina Militare con i suoi pattugliatori, alla ricerca di una nuova ragion d'essere dopo la fine della Guerra fredda, il tutto con uno spreco di denaro pubblico notevolissimo. Le possibilità erano di accentrare almeno sotto un unico comando le forze aeree e navali dei vari servizi di polizia, ma non è stato fatto e tanto meno lo è stato la riduzione delle forze di polizia principali da tre a due, fondendo tra di loro Polizia e Guardia di Finanza, già molto affini in vari aspetti. Piuttosto, i Carabinieri hanno ottenuto la 'secessione' dall'Esercito. I carabinieri, la quarta forza armata, avevano dismesso i carri armati ma nondimeno, ancora nel 1999 costavano 7.000 miliardi al dicastero della difesa, sui 31.000 disponibili complessivamente. In seguito avrebbero toccato quota 5,2 miliardi di euro (oltre 10.000 mld di lire!) nel 2007, di cui 4,9 per le spese del personale, 300 milioni per esercizio e addestramento, 6,6 per ammodernameno e un rotondo zero per la ricerca e sviluppo. D'altro canto, se il personale nel 2007 ha toccato quota 114.000 unità, è chiaro che, con l'uso esclusivo di professionisti, questo diventa un vero e proprio secondo esercito, che addirittura supera l'Esercito vero e proprio per numero di persone attualmente in servizio, però una volta che le spese correnti vengono pagate, il resto del denaro è appena sufficiente per sopravvivere, proprio per il gigantismo raggiunto da questa 'forza armata'.
 
 
 
 
 
 
===1985===