Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Corea del nord-3: differenze tra le versioni

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===Operazioni aeree===
[[Immagine:F82 twin mustang.jpg|300px|left|thumb|L'oramai dimenticato Twin Mustang]]
Come si è detto altrove chi aveva una qualche forza aerea in Corea erano, inizialmente, i Nordisti con circa 70 Yak-7, 9 (con ogni probabilità anche 3)La-7 e La-9, 60 assaltatori Il-10 e 30 Yak-18 e più vecchi Po-2 (dati portati da T.Marcon e non molto dissimili da quelli riportati da altre fonti). Si trattava prevalentemente delle versioni migliori dei progetti sovietici bellici: per esempio, gli Il-10 erano totalmente metallici rispetto ai loro antenati diretti Il-2. Come, si direbbe, gli Sturmovik, con la loro struttura in acciaio, 'non' erano metallici? No, parte dell'ala era in legno. Lo Il-10 era più moderno e robusto, anche se le prestazioni non erano tanto superiori. Gli Yak-9P da 670 kmh erano appena inferiori ai 700 kmh degli U con lo stesso motore Klimov, ma erano metallici e vennero usati nel dopoguerra, agili ed efficaci, proprio in Corea. Anche i La-9 erano ottimi velivoli, superiori persino agli eccellenti La-7 con cui Kunebhub abbatté un Me.262 e -tra l'altro, per sbaglio, anche due P-51D Mustang che lo scambiarono, durante una battaglia aerea vicino ai bombardieri, per un FW-190 tedesco (..con la stella rossa). Anche Kunebhub sbagliò ad identificare i Mustang per Bf-109 ma le foto della cinemitragliatrice sono rimaste, segretate per decenni, a dimostrazione dell'avvenuto 'errore'. E della validità dei migliori piloti e caccia sovietici.
[[Immagine:Yak 9 1.jpg|300px|left|thumb|Un altro purosangue protagonista delle operazioni aeree nel '50, lo Yak-9]]
 
Ora nel '50, la FEAF (Far East Air Force) dell'USAF possedeva solo 500 apparecchi circa più quelli da trasporto e collegamento e i velivoli da combattimento non di primo impiego. Erano certo più che sufficienti e stupisce il numero di jets: esattamente 365 F-80 su 5 Wing, 32 F-82 ognitempo su 3 squadron, e (altra stranezza) 26 B-26 Invader su due Squadoron; a livello strategico c'erano 22 bombardieri B-29 su di un Wing (ridotto), 6 RB-29 per uno squadron da ricognizione e 29 WB-29 da servizio meteo. Tra i velivoli di riserva esistevano anche 30 F-51 Mustang. L'organizzazione dell'USAF, nata come arma indipendente il 26 luglio 1947 sulla scorta sopratutto delle esperienze strategiche del conflitto (in cui l'Esercito come arma terrestre non aveva avuto che una minima parte, se non nessuna), comprendeva gli squadron che erano da 12 aerei per i quadrimotori, 16 per i bimotori e 25 per i caccia monomotori. I Group erano a livello superiore con 3 squadron e quindi 75 aerei per i caccia, 4 sqn per 64 aerei per i bimotori e 4 con 48 apparecchi per i quadrimotori, mentre i Wing esistevano solo per situazioni particolari e aggregavano almeno 2 Group.
 
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Non passò molto tempo che gli americani ottennero 11 vittorie aeree e distrussero numerosi apparecchi al suolo. Durante i primi duelli, che praticamente furono subito combattuti data la necessità di proteggere il personale americano sulla capitale, gli americani anticiparono le forze di terra e aeree, e ovviamente l'ONU che il 7 luglio prese atto della situazione quando già in Corea gli americani e inglesi combattevano. La capitale era stata spostata provvisoriamente a Taejon ma cadde entro il 20 luglio. Il primo pilota dei Marines caduto fu il Capt VM Moses l'11 agosto, mentre la prima missione di un caccia USMC a reazione la fece il Capt L.E. Brown il 9 settembre, ma su di un F-80 dell'USAF. Sempre a proposito degli F-80, la loro ora nel combattimento aereo scoccò presto e se la cavarono bene. Avvistati degli aerei, non erano sicuri se si trattasse di una formazione amica o nemica (ammesso che allora si era già ufficialmente in guerra), e dal fuoco di ritorno dei mitraglieri dorsali capirono che si trattava di Coreani: erano infatti degli Il-10. Nonostante che gli F-80 non avessero un armamento poderoso, i 4 F-80 abbatterono in poco tempo altrettanti Il-10. Era sempre quello stesso 27 giugno. Altre vittorie le ottennero i P-51. I motori a pistoni degli aerei di vecchia generazione erano parchi nei consumi e al tempo stesso capaci di far operare da aeroporti non preparati date le limitazioni delle turbine (FOD). Erano più lenti sui bersagli da attaccare ma anche più precisi e potevano volare per più tempo e con maggiore carico. Per quanto possa sembrare assurdo, questo fece sì che i P-51 sostituissero gli F-80 in almeno uno (18th FBW) se non tre dei 5 Wing con gli F-80 della FEAF. Per questo compito 145 Mustang vennero prontamente consegnati, provenienti dall'ANG, con la portaerei USS Boxer. La questione che qui si potrebbe fare è un'altra: perché i P-51D o K vennero usati ma non i P-51H? Perché questi apparecchi erano considevolmente alleggeriti e al contempo più potenti come motore degli altri, e la loro fusoliera era più lunga e grande. Ma tutto questo se faceva guadagnare circa 80 kmh di velocità, dimezzando il vantaggio dei Me.262 (mentre in salita passavano addirittura in testa con 27 ms contro 19 dei D e 20 dei '262), rendeva l'aereo decisamente più vulnerabile al fuoco contraereo. Per cui nonostante le qualità di manovra fossero addirittura migliori dato il miglior rapporto potenza peso, dei pochi (prodotti 555 esatti) 'H' nessuno venne inviato in Corea. Per cui questo bell'aereo, che si riconosceva per la sagoma più armoniosa (61 cm circa più lungo dei D), non vide alcun combattimento. I P-51D erano capaci di migliori prestazioni STOL rispetto ai pochi F-82 e anche per questo vennero preferiti a questi nei rischieramenti in Corea: combatterono duramente in missioni CAS che però non erano tanto congeniali ad un velivolo con motore singolo raffreddato a liquido. Così vennero abbattuti a centinaia: Baugher dà la cifra di 351 aerei (quindi devono esserci state altre forniture) persi in oltre 62.600 sortite. Furono loro a incontrare per primi i MiG-15 e anche se scapparono (era il 1 novembre) indenni la cosa fu un vero shock per gli Alleati, fin'allora padroni della situazione. Ora che arrivavano i caccia con ali a freccia voleva dire che i Sovietici erano disposti a fare sul serio.
[[Immagine:P-51 Mustang - ILA2002-02.jpg|300px|left|thumb|Un fantastico P-51, ancora oggi in volo negli airshows]]
 
Gli F-51 sono anche importanti per l'impiego con altre forze aeree: i caccia del No.77 sqn della RAAF erano tra le truppe occupanti il Giappone (assieme tra l'altro al No.76 e al No.82 poi ritirati) nella poco ricordata (per usare un eufemismo) missione australiana nel territorio giapponese. Il No.77 era ancora in Giappone e presto si congiunse alla 5th AF, volando ben 2.600 missioni in sei mesi di guerra. In tutto avrebbe volato 3.800 missioni durante il conflitto perdendo 18 aerei e 8 piloti, ma non è chiaro quanti fossero le perdite di Mustang dato che dall'ottobre del '51 passarono ai Meteor F Mk.8.
 
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Non bastasse questo, anche la RoKAF coreana ebbe gli F-51, sostituiti solo nel '55 con gli F-86, dopo circa 5 anni di uso. Non si sa bene quanti ne vennero usati né se i Cinesi comunisti utilizzarono qualcuno degli aerei P-51 catturati ai Nazionalisti, almeno in Corea. Quindi valutare quanti P-51 vennero persi è davvero difficile.
 
[[Immagine:020903-o-9999b-042.jpg|300px|left|thumb|Il B-29 fu protagonista delle missioni aeree sulla Corea e subì poche perdite nonostante la forte difesa comunista]]
 
La battaglia aerea del 12 aprile 1951 è un esempio di come un singolo, famoso scontro possa essere letto con varie angolazioni, specie quando le informazioni sono parziali e senza riscontri incrociati. Allora accadde che 48 B-29 andarono in azione con la scorta di circa 36 F-84 e 18 F-86, che affrontarono complessivamente dozzine di MiG. Qui vi sono state discordanze, e vale la pena riassumerle per far capire come studiare più a fondo la questione spesso riserva sorprese. Uno dei numeri dell'enciclopedia Take Off dice che circa 80 MiG tentarono di attaccare gli aerei americani ma la metà venne abbattuta contro perdite trascurabili da parte americana. Altre fonti dicono, per esempio Sgarlato su Aerei Luglio 1993, che i MiG erano 60 e abbatterono 3 B-29 ma subendo 13 perdite di caccia sino-coreani: come a dire, inflissero danni consistenti ma ebbero a loro volta perdite elevate. Altre fonti parlano di soli 4 aerei comunisti abbattuti. In effetti in genere vengono attribuite 4 perdite per i caccia americani e 9, talvolta solo sette, per i B-29. Ora però il problema è che gli studi più recenti dimostrano invece (articolo ACIG, per esempio, di D. Zampini e Joe Brennan) che al contrario, solo un MiG venne abbattuto quel giorno, ufficialmente da un mitragliere di B-29 che venne premiato 47 anni più tardi per l'azione (perché mai gli altri 8 no?) oppure fu una vittima di J.Jabara, asso di F-86. Inoltre gli aerei non erano né 80 né 60 ma 6 più altri 38 arrivati successivamente di rinforzo. E non erano cinesi né coreani (come avrebbero potuto essere addestrati in così poco tempo?) ma sovietici, anche se con insegne coreane. E quell'azione fu un loro grosso successo. Anche se dichiararono una dozzina di B-29 e due-tre caccia, di fatto pur essendo relativamnte pochi abbatterono 3 B-29 e ne danneggiarono almeno altri 6-7 di cui alcuni vennero messi fuori uso dopo il rientro (o anche l'ammaraggio). Da allora le missioni diurne sul Nord vennero annullate (almeno per un certo periodo), segno inequivocabile che la vittoria era stata chiaramente sovietica, o meglio 'comunista'.
 
I B-29 ebbero ancora i loro guai: il 23 ottobre appena 8 di essi andarono contro un altro obiettivo, l'aeroporto di Sinuiju sulla foce dello Yalu, ma vennero attaccati appena prima dell'arrivo sull'obiettivo da circa 100 MiG-15. Circa la metà penetrò la difesa dei Sabre e degli F-84, che pure erano rispettivamente 34 e 55. I Sabre erano in quota per coprire meglio le formazioni, mentre gli F-84 erano più in basso e non superavano i 700 kmh per non distanziare i bombardieri (ed erano costretti comunque a volare a zig-zag). I MiG approfittarono della velocità iniziale maggiore e riuscirono a fare un massacro: abbatterono 3 B-29, 3 vennero danneggiate al punto che atterrarono in emergenza a Kimpo e due andarono poi rottamate; le altre 2 rientrarono in Giappone, ma erano gravemente danneggiate dai colpi da 37 mm. Qualche caccia sovietico venne dichiarato abbattuto assieme ad un F-84, ma il giorno prima c'era stata già una Fortezza abbattuta, e il giorno dopo, nell'ambito di un altro attacco da parte di 8 B-29 del 98th BG, stavolta scortati da appena 16 Meteor e 10 F-84 colpendo il ponte ferroviario di Suchon, un altro B-29 venne abbattuto. Il 28 ottobre gli attacchi diurni, anche se fortemente scortati vennero annullati e addirittura si pensò di ritirare i B-29 per rimpiazzarli con alcuni dei nuovi, ma rari, bombardieri B-36 o B-50. Ma era difficile fare di meglio. Il mese di ottobre erano stati abbattuti 5 B-29, più 7 F-86, 2 F-84 e un RF-80, tutto sommato pochi, ma la superiorità aerea in mano ai comunisti almeno sopra lo Yalu. Solo nell'incursione del 23 34 aviatori vennero uccisi o risultarono dispersi.
[[Immagine:B-26-korea.gif|300px|left|thumb|Il B-26 Invader, protagonista della guerra notturna sulla Corea]]
 
I B-26 erano aerei davvero ben armati, ma dovevano fare attenzione ai caccia sovietici. Erano pesantemente armati, anzi divennero addirittura dei bombardieri medi da circa 16 tonnellate. Una tipica installazione di B-26 Invader era così ben superiore a quelle della II Guerra mondiale. Aveva aumentato le mitragliatrici da 6 a 8 nel muso, non mancavano le 4 difensive di cui due della torretta dorsale bloccabili in avanti, ciascuna con 500 cp. Il vano portabombe era capace di portare 1800 kg di bombe, sotto le ali c'erano altre 6 mitragliatrici (non capisco bene come, visto che i pod di carico erano binati, con un massimo di 2 per ala, ma è quello che dice J.Baugher), e infine una batteria di 14 razzi da 127 mm, che si sommavano ai 6.000 colpi complessivi da 12,7 mm, praticamente quanti quelli delle 12 mitragliere di un B-17F. Era veramente una batteria formidabile e per giunta con un aereo da circa 600 kmh e ben maneggevole, anche se scarsamente capace (anche durante la II GM, quando razzi o mitragliatrici erano solo in alternativa e mai in unione tra di loro sotto le ali, almeno non nella misura poi raggiunta, e le mtg nel muso erano solo 6). Le perdite dei B-26 furono proporzionate alla grande attività che sostennero: qualcosa come 55.000 missioni, in cui dichiararono ben 38.500 veicoli, 3.700 vagoni, 406 locomotive e 7 aerei. Persero in azione 226 velivoli, di cui ufficialmente 56 per azione nemica, dato francamente piuttosto bassino anche considerando le cattive condimeteo e quasi uguale ai 224 F-86 persi ufficialmente per tutte le cause.
[[Immagine:MiG-15_Hu.jpg|300px|left|thumb|L'altro protagonista della Corea, il MiG-15]]
 
Ora andiamo all'argomento più spinoso di tutti, almeno nelle discussioni classiche sulla guerra (come si è visto, la geopolitica e il bilancio di distruzione per la popolazione meriterebbero ben altra considerazione). Quello che riguarda i duelli aerei, specialmente i MiG-15 contro i loro oppositori occidentali, il cui campione è stato senza dubbio l'F-86 Sabre. Praticamente, se si può trovare un parallelo, si trattava di una specie di replica di quello che era 'andato in onda' 15 anni prima, sempre in un conflitto di tre anni circa, con altri '15', ovvero i temibili I-15, contro altri aerei armati con le 12,7 mm, ovvero i CR.32. Anche allora il velivolo sovietico era per certi versi migliore, in particolare manovrava bene e (come il MiG) saliva più rapidamente anche se le prestazioni in quota erano a favore del CR.32. Le differenze in questo caso erano per l'I-15 vs CR.32: maggiore salita, manovrabilità e rapporto potenza peso per il sovietico, armamento più pesante per l'italiano, velocità di picchiata superiore (come nel caso dell'F-86) e velocità orizzontale simile con pochissima differenza in leggero vantaggio per il CR (grossomodo così era anche per i MiG vs F-86); tangenza migliore per l'italiano. Ma sopratutto erano i piloti a fare la differenza sul risultato finale, visto che alla fine contò la loro migliore preparazione media, con un rateo di successi superiore e non tanto dissimile con quanto fecero gli americani contro i sovietici, sebbene l'I-15, differentemente dal MiG, si pilotasse molto meglio della sua controparte. La differenza d'armamento era leggermente a favore dell'italiano, differentemente che nel caso coreano dove era il russo ad avere una certa superiorità, ma con armi non troppo adatte a colpire un caccia. In ogni caso in Spagna la sfida venne maggiormente dai veloci I-16, peraltro meno agili e armati dell'I-15, e dai Bf-109B che vennero identificati come i migliori caccia della guerra. Ma per numero di vittorie i CR.32, del resto impiegati in circa 400 esemplari da subito, ottennero più degli altri e non tanto diversamente da quanto si attribuirono gli americani in Corea.
 
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In termini di statistiche, la Guerra di Corea (Sgarlato, Luglio 1993) è stata pagata con 25.604 vittime e 137.051 feriti censiti tra gli Americani (circa la metà del Vietnam, ma in un tempo molto minore), i Sud coreani hanno subito molto di più con 415.004 vittime e 1.312.800 feriti solo considerando i militari, mentre i Nordisti ebbero almeno 2 milioni di morti e feriti tra Cinesi e Coreani del Nord, se non peggio. E ancora 50 anni dopo la fine della guerra, se si può dire questo di un conflitto congelato da un armistizio, non si sa quante furono le vittime civili, certamente molte. Come si capisce, la guerra fu pesante per gli americani -che ebbero pur sempre 'appena' un ordine di grandezza in meno al riguardo delle battaglie della Seconda guerra mondiale- ma fu devastante per la relativamente piccola e poverissima Corea, sia del nord che del sud. Le sole vittime militari del Sud sono paragonabili a tutte quelle che ha avuto l'Italia, civili inclusi, nella guerra del 1940-45.
[[Immagine:F-86F.jpg|300px|left|thumb|L'ultimo e più agile Sabre della Corea, l'F-86F]]
 
L'US Navy e i Marines hanno reso pubbliche molte statistiche sulla loro partecipazione. Per quello che riguarda lo strumento aereo, l'USN ha visto la partecipazione di 11 grandi portaerei 'Essex', 10 di scorta 'Casablanca' e 'Commencement Bay' e una sola portaerei leggera, la USS Bataan. I piloti della Marina sono stati poco impegnati in duelli aerei e hanno abbattuto, si stima, almeno 13 aerei, 16 con i piloti distaccati presso l'USAF (5th Air Force) e altri 36 apparecchi sono andati distrutti al suolo. I Marines hanno combattuto apparentemente di più in duelli aerei con 35 vittorie. Le perdite, a motivo delle incessanti attività aeree, sono state molto alte: 814 aerei USN e 368 dei Marines, che sono parte degli oltre 2.600 perduti per tutte le cause. Le perdite furono dovute sopratutto alla contraerea e ad incidenti, che sono stati registrati in qualcosa come 274.855 missioni di cui 167.552 dell'USN e 107.303 USMC; nonostante si trattasse quasi esclusivamente di monomotori, grazie sopratutto all'uso degli AD-1 Skyrider e degli ultimi modelli di Corsair vennero scaricate qualcosa come 120.000 t di bombe per i soli aerei della Marina, e circa 82.000 per l'USMC: 202 mila tonnellate su 275 mila missioni, una media di tutto rispetto per dei velivoli monomotori! Evidentemente la gran parte della loro azione le hanno dedicate all'attacco al suolo e all'appoggio. Non è chiaro se vennero conteggiate nelle tonnellate di bombe (se queste si riferivano alla generale 'montagna' di armi aria-superficie scaricate), oppure erano una voce a parte, ma oltre a questi ordigni vennero anche tirati qualcosa come 272.000 razzi, in genere ordigni pesanti da 127 mm ad alta velocità. Si tratta quindi di una media di circa 3 quarti di tonnellata e un razzo per missione! Tutto questo non considera probabilmente una indefinibile quantità (milioni) di colpi di arma automatica, sia da 12,7 mm che da 20 mm, del cui uso l'USN era forte fautrice (come anche gli Inglesi, peccato che poi non avevano gli aerei per usare al meglio i propri cannoni automatici).