Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Italia: Aeronautica 23: differenze tra le versioni

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===37° Stormo (18° Gr)<ref>Nativi, Andrea '' In prima linea con il 37imo Stormo'' RID Ott 1998 p. 55-59</ref>===
Nato come Stormo da Bombardamento Terrestre nell'aprile del '39 a Lecce con gli S.81, combatté durante la II GM battaglie come quella di Punta Stilo, poi in Africa con i BR.20, e infine contro Grecia e Malta. Riformatosi con i C.1007 combatté con bombardamenti in Algeria e Tunisia logorandosi e alla fine del giugno del '43 venne messo in posizione quadro, dopo quest'ultimo ciclo volato dalla Sardegna. Alla fine degli anni '50 però si manifestò l'esigenza di rafforzare la difesa a Sud rispetto alla solita attenzione posta solo a NE dell'Italia. Venne costruito l'Aeroporto di Trapani-Birgi, una base all'altezza del compito, inaugurata nel 1961 sia pure con installazioni ridotte. Dalla fine degli anni '70 con il rafforzamento delle forze Libiche e dei Sovietici la base venne a sua volta ampliata e rinforzata, ma ancora non aveva un reparto da caccia stabile: arrivavano a rotazione di due settimane dalla 1a Regione Aerea. Solo nel 1983 questa soluzione, peraltro mai del tutto abbandonata, venne soppiantata dalla formazione del 18° Gruppo che inizialmente era noto come NODA, Nucleo Operativo di Difesa Aerea. Prima era a Gioia del Colle, poi nell'84 venne spostato a Trapani e da allora è rimasto in zona nelle fila del 37° Stormo. Passarono due anni ancora prima di arrivare ad una soddisfacente operatività con l'unico reparto doppio ruolo dell'AM, e che giocò un ruolo importante nella crisi libica dell'86.
 
==== Al 1993 <ref>Fassari Giuseppe: ''Una Cicogna con gli artigli'', Aerei Ottobre 1993 pagg. 18-23</ref>====
I caccia che hanno curato per anni la difesa del 'Fronte sud' dell'Italia sono stati mandati i caccia del 10°é Gruppo e del 12°, poi di altri reparti, sempre per curare la difficile situazione con gli scontri tra americani e libici piuttosto frequenti. Quando però vennero consegnati i Tornado al 36° Stormo nel 1984, fu possibile costituite con la ventina di F-104S CB in eccesso il 18° Gruppo, e da questo il 37° Stormo venne riportato in vita a tutti gli effetti, dopo che era stato sciolto il 15 giugno 1943.
 
Lo stormo, come unico Gruppo di prima linea, aveva il 18° Gruppo, anche questo in posizione quadro fino a non molto tempo fa, più il 537° Reparto logistico, il 637° tecnico, la 637a Squadriglia di collegamento, e altre unità come l'82° centro SAR che pure apparteneva al 15° Stormo al livello di amministrazione. Lo stemma era quello delle 3 cicogne stilizzate. Gli F-104 erano in versione CB, che non ha lo Sparrow ma il cannone Vulcan e le bombe Mk 82, Mk 83, Mk117, BL755 e razzi, oltre che nominalmente anche sistemi ECM attivi. Ma l'impiego era usuale solo con i missili AIM-9L come caccia: si arrivava a bassa quota, poi si zoomava verso il bersaglio (se questo era in quota) per sorprenderlo, sempre in collegamento in fonia con i centri radar terrestri. Il 18° Gruppo era impegnato senza dubbio sopratutto per l'intercettazione di aerei libici e sovietici sul Mediterraneo, usando i suoi proverbiali punti forti di velocità e accelerazione, nonché di rapidità di 'scramble'. Ma a parte questo, il 18° era l'unico reparto dell'AMI a possedere una piena capacità multiruolo CB e CI (si fa per dire dati i limiti della macchina e dell'equipaggiamento). L'immagine vicina alla targa dell'QG del 18°, oltre alla scritta sia in italiano che in arabo, aveva un murales con un MiG-23 inquadrato dal collimatore dell'aereo, piuttosto significativamente.
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Le altre unità comprendevano l'82° Centro SAR con gli HH-3F che erano i reparti di soccorso dislocati più a sud. Impegnati anche in Somalia, avevano due elicotteri in allarme di 30' e 2 ore rispettivamente (dalla richiesta di aiuto), tempi un pò rilassati ma in ogni caso utili a salvare molte persone. A dire il vero questi sono i requisiti minimi, e date le necessità il secondo elicottero era in realtà già capace di decollare in 20 '. Per il resto stavano ricevendo i più minacciosi HH-3F 'Combat SAR con radar di ricerca migliorato, FLIR, corazze aggiuntive, dispenser per falsi bersagli, supporti per mitragliatrici da 7,62 o 12,7 mm. Poi c'era la FOB, ovvero il distaccamento che a Trapani potevano utilizzare gli E-3 della NATO, normalmente di base a Geilenkirchen, in Lussemburgo. E' possibile ospitarne fino a 4, ma la norma è di uno-2 esemplari; la 637a aveva i vecchi S.208M e gli ultimi MB.326 che erano usati per gli ultimi giorni come trasporti VIP, per il mantenimento delle ore di volo e per simulare bersagli per gli F-104 (peccato che non si conoscano dettagli di queste azioni).
 
====1998====
La base di Trapani-Birgi non conosceva soste: il fronte Sud era molto caldo nonostante la riduzione della minaccia dovuta alla scomparsa dell'URSS e alla 'pacificazione' della Libia. La base si presentava su di una superficie di ben 600 ettari e con vari shelter corazzati e dipinti color sabbia (come se si fosse in una zona desertica), con varie piste di cui due parallele. C'erano il 18° Gruppo, l'82° Centro SAR, la FOB (Forward Operating Base) che gestiva la presenza degli E-3 AWACS, spesso presenti (erano le macchine NATO). Il rischio di essere circondata dalla crescita edilizia era, differentemente da tante altre basi aeree, ancora inesistente. Oltre al gruppo, al centro SAR e alla squadriglia collegamenti (con S.208M e MB.339) il 437° Gruppo STO per la manutenzione dei caccia e il 537° SLO per il supporto logistico e amministrativo dello Stormo. Finalmente notizie precise delle difese della base, con il Gruppo Difesa armato con la 737a Batteria Spada come elemento principale. Il 18° Gruppo che come si è detto era a doppia funzione, era nato così perché non c'era modo di schierare due gruppi specializzati di CI e CB. Così crearono il gruppo con 18 aerei (anziché i soliti 12) del tipo CB, nell'insieme più flessibile. Poi dagli S sono arrivati gli ASA ma sempre nel tipo CB. In caso di problemi era previsto l'arrivo del 21° Gruppo. La prontezza operativa degli F-104 era comunque rimasta elevata, con decollo su allarme entro 15 minuti. Prima, negli anni '80 erano solo 5 minuti e anche meno se si tenevano i piloti direttamente dentro gli aerei pronti al decollo. Forse avrebbe potuto o dovuto essere questo il gruppo ad avere i Tornado ADV ma era troppo isolato e l'RMV per le grandi manutenzioni era a Cameri. I caccia F-104S erano stati ammodernati allo standard ASA, marimasti come CB. La successiva evoluzione, dovuta alle difficoltà di mantenere in servizio un 'gruppo e mezzo' di aerei visto il numero ridotto di macchine disponibili nell'AM, è stata quella di ridurre a 12 gli aerei e infine di sostituirli con gli F-104ASA CI ex-5° Stormo (passato ai Tornado ADV) e con gli ASAM. A questo punto gli Aspide, che fin'allora i piloti avevano visto solo nelle batterie Spada e sotto le ali dei caccia di rinforzo, sarebbe stato parte del loro armamento. I piloti di per sé erano pochi, e quelli che c'erano, complici le condimeteo eccellenti, volavano di conseguenza molto, anche più di 200 ore l'anno: il fatto è che c'era troppo da fare dopo l'esodo di piloti dall'AM che era già un discreto problema nei primi anni '90. Intanto però nel Nord Italia non c'era quasi niente da fare per i caccia se non l'attività legata all'ex-Yugoslavia, militarmente poco significativa per un reparto CI. La base di Trapani, invece, era destinata a ospitare due gruppi di EF-2000 sui 4 (più il 20° da addestramento) destinati alla conversione su questo nuovo caccia. Nel frattempo non mancavano altri aerei di passaggio, come gli Harrier di Grottaglie, mentre le intercettazioni aeree erano molto minori di un tempo ma pur sempre qualche aereo russo o libico era di quando in quando avvistato dai veloci Starfighter, che nondimeno erano operativamente ben poco significativi per gli anni '90. L'aggiornamento ASAM e i missili Aspide erano visti bene ma non certo come soluzioni di un problema ben più profondo, che comportava radar e maneggevolezza insufficienti ed ECM inesistenti (almeno i CB ne avevano alcune), oltre a problemi di efficienza media non del tutto trascurabili.
 
===46ima B. A. (2, 50 e 98°), al 2008 <ref>Felicioli F, Francois P: ''46a Brigata Aerea'', Aerei gen-feb 2008 p.49-55</ref>===