Storia di Roma/La crisi della Repubblica: differenze tra le versioni

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== L'ascesa di Mario ==
[[Immagine:Marius Glyptothek.jpg|thumb|Busto di Caio Mario]]
 
Il tentativo dei Gracchi di porre fine ai problemi sociali che la ''nobilitas'' creava era fallito. La classe dirigente romana si divise in due fazioni: gli [[w:optimates|optimates]] cioè la parte più conservatrice della nobilitas e i [[w:populares|populares]] che cercavano l'appoggio delle classi minori. Non solo, in questi anni la politica estera intacco i contrasti interni; nella Numidia, guidata da [[w:Giugurta|Giugurta]], erano stati uccisi molti mercanti italici, nel 112 a.C. il senato si vide costretto a dichiarare guerra a Giugurta. Fu inviato [[w:Quinto Cecilio Metello|Quinto Cecilio Metello]], che sconfisse Giugurata ma lo fece scappare; a catturarlo fu [[w:Caio Mario|'''Caio Mario''']] un uomo di ceto equestre eletto console nel 107 a.C. dai cavalieri e i nobili più permissivi.
I Cimbri e i Teutoni discesero dalla regione del Baltico della Gallia Cisalpina arrecando varie sconfitte alle legioni romani come a Noreia nel 113 a.C. da parte dei teutoni e ad Arausio nel 105 a.C. dai Cimbri. Per contrastare questa minaccia fu scelto Mario; riordinò le truppe romane e sconfisse i Teutoni nel 102 a.C. alla Acquae Sextiae e i Cimbri ai Campi Raudi nel 101 a.C. ;le vittorie di Mario facevano di lui un grande generale, appoggiato dal proprio esercito. Dopo il suo primo consolato, Mario aveva stabilito che tutti potevano arruolarsi nell'esercito, anche se nullatenente in cambio di un servizio di 16 anni, le armi, una paga e la possibilità di fare carriera. Questo cambiò radicalmente l'esercito, che non era più composto da contadini-soldati arruolati per un periodo limitato, ma da un corpo di professionisti a tempo pieno. Durante tutto il consolato di Mario non si era ancora riusciti a trovare delle soluzioni per i tre principali problemi:
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== La dittatura di Silla ==
[[Immagine:Sulla Glyptothek Munich 309.jpg|thumb|Busto di Lucio Cornelio Silla]]
 
Nell' 88 a.C. Roma dovette fronteggiare un nuovo nemico: [[w:Mitridate VI del Ponto|Mitridate]], re del Ponto. Egli invase la provincia romana dell'Asia e con la sua flotta penetrò nell'Egeo incitando i greci e i macedoni a una rivolta con i romani e una riscossa dell'ellenismo; questa politicà trovò approvazioni non soltanto con i greci ma anche in Asia Minore e con gli italici: Sanniti e Lucani.
Il senato affidò il comando della spedizione contro Mitridate a Silla, ex lungotenente di Mario; ma i cavalieri e i popolari riuscirono a far annulare la decisione e far affidare la missione a Mario. Silla nn accettò la revoca e '''marciò sulla capitale''' con le sue sei legioni. Questo fatto è molto significativo poichè per la prima volta l'esercito on viene usato per difendere lo stato, ma per imporre la volontà di un comandante. Mario e i suoi alleati scapparono e Silla si mise in viaggio per combattere Mitridate.