Osservare il cielo/Storia: differenze tra le versioni

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==Il Medioevo==
Durante il medioevo, lo studio dell'astronomia perse di importanza in Europa, dove le conoscenze antiche venivano rielaborate e utilizzate per formulare oroscopi, mentre restò una materia molto studiata dagli '''Arabi''': a loro si deve infatti la traslitterazione dell'Almagesto (e anche il suo nome attuale, una storpiatura dell'originaria parola greca ''Megiste'', arabizzata in Almagesto) e la sua successiva diffusione in occidente. Astronomi come '''Al Sûfi''' ripresero le nozioni dell'epoca di Tolomeo e ne aggiunsero di nuove, studiarono i cieli da una posizione più meridionale, che permetteva loro una maggiore conoscenza delle stelle dell'emisfero sud e individuarono, oltre alle stelle, anche diversi oggetti in seguito riconosciuti come ammassi e nebulose.
 
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==L'epoca moderna==
[[Immagine:Argo Navis Hevelius.jpg|250px|thumb|left|Una bella rappresentazione della costellazione della Nave Argo, in seguito smembrata nelle costellazioni di Poppa, Vele e Carena.]]
Nel Rinascimento, a seguito delle grandi scoperte geografiche e dell'esplorazione dei mari e delle terre del sud, fu estesa anche la conoscenza delle stelle visibili dall'emisfero meridionale; quest'area di cielo era in un certo senso "vergine" per la società europea, così diversi studiosi si spinsero nelle regioni australi per studiare le nuove stelle e raggrupparle in costellazioni di nuova invenzione.
 
Ci fu così un fiorire di atlanti celesti, ricchi di illustrazioni, che più che a testi scientifici somigliano di più a delle opere d'arte, che oltre alle costellazioni classiche dell'antichità raffiguravano, anche nei cieli boreali, costellazioni originali; molte di queste raffiguravano oggetti di recente invenzione, come l'Orologio a muro, l'Orologio a pendolo, il Sestane e l'Ottante, il Telescopio e il Microscopio, il Pallone aerostatico e così via, gran parte delle quali posizionate nell'emisfero australe. Molte di queste sono state in seguito abbandonate ed assorbite da altre costellazioni, altre hanno semplicemente cambiato nome, altre ancora sono sopravvissute ai nostri giorni, sebbene poco note e anche poco luminose. Tra i più grandi studiosi e inventori di nuove costellazioni vi fu '''Nicolas Louis de Lacaille''', il quale, durante il suo soggiorno in Sudafrica del 1751-1752, inventò 14 nuove costellazioni e smembrò la vastissima Nave Argo in tre parti minori, oggi note come Poppa, Vele e Carena.
 
Nel 1930 l'Unione Astronomica Internazionale, per porre rimedio alla confusione creatasi riguardo al numero delle costellazioni e al loro nome, si riunì per stabilire quali costellazioni adottare come permanenti e quali "confini" dovessero avere; molte piccole costellazioni australi vennero così accorpate ad altre, e si stabilì il numero definitivo di 88 costellazioni.
 
[[Categoria:Osservare il cielo|Storia]]
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