Poesie (Palazzeschi)/La casa di Mara: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 10:
 
Mara vive esclusa dal mondo esterno e conduce la sua esistenza senza senza alcun cambiamento (''La casa di Mara è una piccola casa di legno/la vecchia ha cent'anni...''). L'unico sviluppo di cui si parla nel componimento è quello della società: i dintorni della casa, profondamente mutati, sono oramai diventati un nuovo paesaggio urbano dominato dalle dinamiche moderne: (''Davanti vi corrono i treni'' che stanno ''volando'' rumorosamente). Il progresso della tecnologia non fa che sottolineare la staticità delle giornate di Mara, ripetutesi all'infinito come se nulla fosse successo nel mondo esterno. Anche in questa poesia, il metro ripetitivo di '''senari''' e '''novenari''' sottolinea la mancanza di dinamiche vere e proprie nella vita di Mara, dato che non fa altro che ripetersi (''Ell'alza la testa un istante /e presto il lavoro riprende'').
 
La soluzione ritmica scelta, imperniata sulla struttura a tre sillabe (dattilico), è quella che maggiormente definisce la metrica di questa raccolta e della successiva (''Lanterna''): restano invece in secondo piano la lunghezza del verso e la divisione in [[w:Strofa|strofe]], alla quale Palazzeschi in genere rinuncia.
 
L'occupazione principale di questa donna è quella di filare (''E vive filando in qull'ombra''). Secondo diversi studiosi, Palazzeschi crea un riferimento alla mitologia greca. Le tre '''[[w:Parche|Parche]]''' sono le donne che fanno scorrere il filo della vita: una fila, un'altra avvolge il filato, quella al centro assiste alla scena per poi intervenire tagliando il filo: è questo il momento della morte, che presumibiulmente è il tema del componimento ''[[Poesie (Palazzeschi)/Ara Mara Amara|Ara Mara Amara]]''.