Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Unione sovietica: differenze tra le versioni

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===I Flanker in azione <ref>Szulc Tomasz : ''Il 159° Reggimento caccia della V-VS'' Aerei Feb 1993 p.44-47</ref>===
[[Immagine:Su-27_05_croped.jpg|300px|left|thumb|Il nuovo babau dei tardi anni '80, e forse anche attuale, dei caccia NATO: il Su-27 Flanker]]
Spesso si sente dire di questo o quel caccia sovietico, senza che tuttavia ne parlino mai i diretti interessati. Che non sono i reparti di valutazione NATO o gli 'Aggressors' ma dopotutto, i cacciatori dell'Est. Ecco perché le informazioni di quest'articolo pubblicato a firma di Szulc sono particolarmente interessanti. Ci dicono cosa succedeva in un reparto di punta sovietico niente di meno che al culmine della Guerra fredda e con il caccia migliore che loro avevano in forza; e continua poi descrivendo le poche novità che sono seguite dopo. ParliamoInoltre dunquegià delche 159°ci Reggimento.siamo Essosi èpuò tirare una delle più decorate unità da caccia sovietiche dei tempi di quel massacro chiamato 'Grande Guerra Patriottica' in cui il Reggimento era appartenente alla Guardiariga e ottenne due medaglie al valore. Ma poi, nel dopoguerra non ebbe mai equipaggiamenti di 'ultimo grido' comecontrollare l'ebberooperatività molti altri reparti: ancora nel 1985 aveva idel MiGSu-21,27/30 quando i MiG-23 stessi erano oramai piuttosto superati. Esso era parte della V-VS e da molto tempo oramai, essendo costituito come Istrebeitel AviaPolk 88 =88imo reggimento caccia, nel 1940, a Vinnitsa, Ucraina. Aveva gli ancora validi I-16, poi ebbe i LaGG-3 pure moderni, giàfino al momentogiorno delld'inizio delle ostilità. Con questi abbattè un bombardiere rumeno. Nel '43 ebbe i La-5, che ancora una volta erano delle valide, anche se non straordinarie macchine da caccia, combattè in Crimea, Ucraina, Polonia e Germania, presumibilmente ricevendo i La-5FN e poi i La-7. Nell'aprile del '44 ebbe il nome cambiato in 159° GIAP, reggimento della guardia da cacciaoggi.
 
Parliamo dunque del 159° Reggimento. Esso è una delle più decorate unità da caccia sovietiche dei tempi di quel massacro chiamato 'Grande Guerra Patriottica' in cui era appartenente alla Guardia, e la sua insegna ottenne due medaglie al valore. Esso era parte della V-VS e da molto tempo oramai, essendo costituito come Istrebeitel AviaPolk 88 =88imo reggimento caccia, nel 1940, a Vinnitsa, Ucraina. Aveva gli ancora validi I-16, poi ebbe i LaGG-3 pure moderni, già al momento dell'inizio delle ostilità. Con questi abbattè un bombardiere rumeno. Nel '43 ebbe i La-5, che ancora una volta erano delle valide, anche se non straordinarie macchine da caccia, combattè in Crimea, Ucraina, Polonia e Germania, presumibilmente ricevendo i La-5FN e poi i La-7. Nell'aprile del '44 ebbe il nome cambiato in 159° GIAP, reggimento della guardia da caccia.
Dal 1946 ebbe poi gli Yak-17, Yak-23, MiG-17PF, Yak-25, e dal 1961, i MiG-21F, per un certo tempo integrati anche con dei MiG-21SMR da ricognizione. Insomma, fino agli anni '60 ebbe macchine di prim'ordine, ma poi l'evoluzione terminò lì e i MiG-21, sia pure nei tipi più moderni (bis?) rimasero a lungo in carico. Dovevano essere sostituiti dai MiG-29 già alla metà anni '80, saltando quindi l'era dei sofisticati ma costosi MiG-23; tuttavia questo non si è verificato perché i Su-27 in servizio da poco nella PVO si erano dimostrati superiori ai Fulcrum, già che c'erano, non solo nelle intercettazioni a lungo raggio ma anche negli scontri ravvicinati. E i piloti della FA, Frontavaya Aviatsiya erano tanto contenti da saperlo, che affermavano che, grazie al comandante, il Maresciallo Efimov, della FA, ora loro si trovavano svantaggiati anche rispetto alla PVO e non solo al nemico. Insomma, una certa malcelata insofferenza c'era; e allora nel 1986 lo Stato Maggiore decise di cambiare avviso: non più, come unico cliente, la IA-PVO, ma anche la FA per i potenti Su-27 Flanker. D'altro canto che se sarebbe fatta la PVO di un caccia tanto agile se poi il suo compito era solo quello di intercettare bombardieri? In questo ambito il 159 GIAP venne scelto per ottenere i Su-27 e finalmente uscire dalla preistoria a cui era confinato con il pur aitante MiG-21. Un gruppo di piloti arrivò già a Lipetsk ai primordi del 1987. C'era un problema, però: dei Su-27 non ne erano ancora disponibili molti, ma sopratutto non c'erano molti Su-27UB: appena 3 quelli fin'allora costruiti, ed erano tutti per i reparti sperimentali. Così ecco come funzionò: lezioni teoriche, familiarizzazione con aereo e abitacolo, rullaggio, e poi decollo solista. Almeno avrebbero potuto mettergli a disposizione qualche MiG-29UB. Ma dimostrarono che la cosa 'se poffà': piloti legati a macchine vecchie di 2 generazioni e pesanti meno di 10 tonnellate, che dopo poche lezioni andavano in aria con un caccia da 30 t di ultima generazione. Per fortuna che il carrello d'atterraggio era molto robusto e di larga carreggiata. E i piloti, per quanto possa sembrare incredibile (basti vedere i complicatissimi corsi di volo per i passaggi sui caccia moderni che la NATO tiene, e che forse sono più uno spreco che un utile..), non trovarono problemi. Gli ufficiali piloti padroneggiarono il docile bireattore Sukhoi e poi assieme agli specialisti andarono a Komsmolsk-na-Amure, Estremo Oriente, dove c'erano da ritirare i nuovi Su-27 usciti dalla fabbrica. E così, dopo circa 6 mesi, i primi nove Su-27 arrivarono al 159°. Queste macchine, chiamate per il loro aspetto anche Gus (oca) o Kobra comprendevano anche un UB biposto. Chiaramente i migliori piloti vennero usati per questa missione di ambientamento e di preparazione, ma per i meno esperti ci voleva anche il biposto, giunto da Irkutsk (Bajkal, sorpendentemente i Su-27 sono stati inizialmente prodotti sopratutto in Estremo Oriente), che forse non faceva parte dei 9 di cui sopra. Inolte c'era anche, finalmente, il simulatore di volo. I piloti si trovavano bene con il nuovo caccia, ma gli specialisti avevano le loro tribolazioni, abituati col semplice MiG-21. Inoltre per i primi tempi non c'erano hangar (corazzati) di dimensioni adatte e i Flanker dovettero accontentarsi di grosse tende. E i tecnici di contorno, sempre più simili a personale borghese che ai classici meccanici militari.
 
Dal 1946 ebbe poi gli Yak-17, Yak-23, MiG-17PF, Yak-25, e dal 1961, i MiG-21F, per un certo tempo integrati anche con dei MiG-21SMR da ricognizione. Insomma, fino agli anni '60 ebbe macchine di prim'ordine, ma poi l'evoluzione terminò lì e i MiG-21, sia pure nei tipi più moderni (bis?) rimasero a lungo in carico, fino al 1985 almeno. Dovevano essere sostituiti dai MiG-29 già alla metà anni '80, saltando quindi l'era dei sofisticati ma costosi MiG-23; tuttavia questo non si è verificato perché i Su-27 in servizio da poco nella PVO si erano dimostrati superiori ai Fulcrum, già che c'erano, non solo nelle intercettazioni a lungo raggio ma anche negli scontri ravvicinati. E i piloti della FA, Frontavaya Aviatsiya erano tanto contenti da saperlo, che affermavano che, grazie al comandante, il Maresciallo Efimov, della FA, ora loro si trovavano svantaggiati anche rispetto alla PVO e non solo al nemico. Insomma, una certa malcelata insofferenza c'era; e allora nel 1986 lo Stato Maggiore decise di cambiare avviso: non più, come unico cliente, la IA-PVO, ma anche la FA per i potenti Su-27 Flanker. D'altro canto che se sarebbe fatta la PVO di un caccia tanto agile se poi il suo compito era solo quello di intercettare bombardieri? In questo ambito il 159 GIAP venne scelto per ottenere i Su-27 e finalmente uscire dalla preistoria a cui era confinato con il pur aitante MiG-21. Un gruppo di piloti arrivò già a Lipetsk ai primordi del 1987. C'era però un problema, però: se dei Su-27 non neve n'erano ancora disponibili molti, ma sopratutto non c'erano moltiche 3 Su-27UB: appena 3 quelli fin'allora costruiti, ed erano tutti per i reparti sperimentali. Così, ecco come funzionò il passaggio sul Flanker: lezioni teoriche, familiarizzazione con aereo e abitacolo, rullaggio, e poi decollo solista. Almeno a questo gruppo di volenterosi piloti avrebbero potuto mettergli a disposizione qualche MiG-29UB.! Ma dimostrarono che la cosa 'se poffà': piloti legati a macchine vecchie di 2 generazioni e pesanti meno di 10 tonnellate, che dopo poche lezioni andavanovanno in aria con un caccia da 30 t di ultima generazione. Per fortuna che il carrello d'atterraggio era molto robusto e di larga carreggiata. E i piloti, per quanto possa sembrare incredibile (basti vedere i complicatissimi corsi di volo per i passaggi sui caccia moderni che la NATO tiene, e che forse sono più uno spreco che un utile..), non trovarono problemi. Gli ufficiali piloti padroneggiarono il docile bireattore Sukhoi e poi assieme agli specialisti andarono a Komsmolsk-na-Amure, Estremo Oriente, dove c'erano da ritirare i nuovi Su-27 usciti dalla fabbrica. E così, dopo circa 6 mesi, i primi nove Su-27 arrivarono al 159°. Queste macchine, chiamate per il loro aspetto anche Gus (oca) o Kobra comprendevano anche un UB biposto. Chiaramente i migliori piloti vennero usati per questa missione di ambientamento e di preparazione, ma per i meno esperti ci voleva anche il biposto, giunto da Irkutsk (vicino al lago Bajkal, sorpendentemente i Su-27 sono stati inizialmente prodotti sopratutto in Estremo Oriente), che forse non faceva parte dei 9 di cui sopra. InolteInoltre c'era anche, finalmente, il simulatore di volo. I piloti si trovavano bene con il nuovo caccia, ma gli specialisti avevano le loro tribolazioni, abituati col semplice MiG-21. Inoltre, per i primi tempi non c'erano hangar (corazzati) di dimensioni adatte e i Flanker dovettero accontentarsi di grosse tende. E i tecnici di contorno, divennero sempre più simili a personale borghese che ai classici meccanici militari.
 
[[Immagine:Su27_kabina.jpg|300px|thumb|Il cruscotto del Flanker non rappresentava nulla di particolarmente avanzato, con una struttura solo di tipo analogico e niente MFD]]
Già alla fine del 1988 il Reggimento era stato dichiarato operativo, ma era più una situazione di facciata: del resto come pretendere che in due anni si potesse fare un tale salto quantico nella tecnologia aeronautica. I Su-27 erano comunque messi in grado di operare come caccia in allarme aereo, con due aerei riforniti, oppure quando tocavatoccava la responsabilità della difesa aerea in misura maggiore ala questo Reggimento, ben 4 aerei, di cui due di riserva. I piloti erano tenuti a stare in serviziservizio di ben 12 ore, in speciali 'dispersal' dove stavano 6 di loro, giusto in prossimità deglidei nuovi shelter dove nel frattempo erano stati sistematiper i loro caccia. Se c'era tensione allora stavano direttamente negli abitacoli, parcheggiati sulla testata pista. In ogni caso l'agilità del Su-27 in aria non era smentita da quella a terra, dove il pesante apparecchio era capace di destreggiarsi agevolmente tra i raccordi delle piste raggiungendo con sicurezza, anche quando c'era vento e pioggia, la zona di partenza. La composizione del Reggimento ben presto è diventatodiventata quella classica di tre Eskadrilli completamente equipaggiate con circa 30 aerei, mentre continuava l'addestramento dei nuovi piloti. Il reparto venne trattato come uno d'elite, il primo su Su-27 della FA. Ma poi cadde l'URSS e così anche l'attività di volo, sotto le 100 ore nel 1991 per ciascun pilota. In seguito è andata anche peggio, come si sa, ma del resto nemmeno per una delle nazioni con la maggiore produzione di petrolio del mondo era facile mandare in aria caccia necessitanti dida circa 10.000 l per ila pieno. Interessante è rilevare che, mentre la media NATO contemplava 180 ore minime annue per i piloti, anche i sovietici, nonostante fossero equipaggiati per lo più con aerei monoruolo, erano dell'avviso che scendere sotto le 150 fosse dannoso per la preparazione e la sicurezza. Ma le missioni a lungo raggio sono state cancellate per mancanza di combustibile sufficiente combustibile. Se questo era disponibile, era possibile mandare in missione i Su-27, 'senza rifornimento in volo' (non c'era la sonda) né serbatoi esterni, carichi di missili, per tempi fino a 4-5 ore. I loro turbofan consumavano decisamente poco in crociera. I problemi di budget hahanno ridotto anche le sessioni di tiro per ciascun pilota a una per mese con il cannone da 30 mm ad una per mese. Eppure le munizioni da 30 mm costano ben poco rispetto al carburante consumanto dai Flanker. Almeno una volta la settimana c'erano combattimenti aerei simulati conutilizzando i simulacri dei missili (con il solo sensore di ricerca e senza motore) fissi sotto le ali: se il segnale sonoro dava l'aggancio e l'arma èera nel suo inviluppo di volo (di quelle vere, chiaramente) allora il colpo èera considerato 'a segno'. Le esercitazioni sono state svolte anche a livelli più alti, di reggimento e di divisione. Per esempio, l'esordio dei Flanker del 159° nelle pratiche DACT fu quello contro gli insidiosi MiG-23MLD. Sembrerà strano, ma nonostante fosse pacifico che i Su-27 avrebbero vinto, i piloti dei MiG non ci 'stavano' a fare da 'anatre' per le 'oche' (i Gus). Bene o male loro avevano esperienza da vendere e preparato con meticolosa precisione la missione data la conoscenza dei loro aerei e al tempo stesso i punti deboli dei nuovi Flanker. Così successe che furono i FlankerSu-27 ad essere abbattuti invece delle facili prede dei KobraMiG. La cosa non si verificò poi nel secondo ingaggio e tutti i MiG-23 vennero abbattuti in pochi secondi. Ma in un combattimento reale i 'Gus' non avrebbero avuto una 'seconda opportunità'. Del resto anche i Phantom dell'ANG hanno spesso combattuto bene: su uno di essi c'erano 18 sagome di F-15 abbattuti, un intero Squadrone! Certo non c'era l'indicazione su quante volte quel Phantom era stato a loro volta abbattuto, ma tant'é: guai a sottovalutare gli avversari.
[[Immagine:Su-27_armament.jpg|300px|thumb|Quanto ad armamento, il Flanker è ben provvisto del meglio di produzione sovietica: fino a 10 missili Alamo e Archer più il cannone]]
Anche i Sovietici videro con favore l'approfondimento delle tattichetecniche diper il combattimento aereo: nell'epoca moderna, con missili 'all-aspect', ECM e radar sofisticati, come anche le ECM, non c'era spazio per l'improvvisazione. Allora tutti i piloti destinati ai Su-27 vennero sottoposti ad un corso teorico specifico per controllare al meglio i loro aerei, e lezioni pratiche altrettanto approfondite. Tra i temi: l'uso del potente radar e dell'altrettanto impressionante IRST+laser, l'uso del data-link Lasur-M che serve per la guida in silenzio radio e radar, e poi il volo notturno e in cattive condimeteo. Anche l'uso del simulatore, che da solo costava più di un Su-27 (30+ milioni di dollari) venne migliorato.
 
Nel 1990, giusto alla fine dell'epopea sovietica vi fu una prima, grande esercitazione con tanto degli AWACS A-50 e l'uso del data-link. Si è trattato di un evento in cui le tecnologie e le tattiche hanno funzionato (chissà chi erano gli avversari, forse i Su-24?) mentre era forte l'attesa anche per il Su-27M con la sonda per il rifornimento n volo e altre migliorie. Nel frattempo anche i 'vecchi' Flanker sono stati migliorati (purtroppo non si capisce bene quando questo è avvenuto: prima o dopo la caduta dell'URSS?): hanno avuto la possibilità di guidare pattuglie di aerei similari più numerose, e di effettuare un hand -over dei bersagli automatico. Funziona così: il leader acquisisce i bersagli, questi vengono numerati sull'HUD e vengono visualizzati anche su quello dell'HUD degli altri aerei; viene inseguito il bersaglio automaticamente stimato come più pericoloso e ingaggiato con un'arma selezionata automaticamente: cose che con i MiG-21 non si potevano fare di sicuro: solo i MiG-31 avevano una tale (e anche superiore) capacità. Inoltre le missioni di caccia libera, con due caccia che ricercano il bersaglio senza controllo ferreo da terra, erano una novità per l'aviazione sovietica, ma ben motivata con un radar da 200 km di portata e un IRST da 15-50 km, mentre i gregaricapi sie i gregari sono separati di diversi km e sono piuttosto indipendenti tra di loro, invece che volare in coppie strette (para). Anche l'addestramento in ambiente ECM è stato curato, data la pericolosità occidentale in questo settore (un nome su tanti: EF-111 Raven).
 
Quanto alle proprie capacità basiche nel settore delle ECM, il Su-27 è munito di 96 cartucce da 40 mm per chaff e flare, sistema RWR e pare, anche un disturbatore interno; ma la cosa interessante è che esiste anche la possibilità di attrezzare un singolo aereo come pathfinder. E' possibile agganciare fino a 8 pod di disturbo Gardenia, Srpcya, Smalta o altri tipi, più eventualmente 2 AAM di autodifesa (dei 10 utilizzabili tra i 4 punti d'aggancio sotto le ali, i due alle estremità, i 4 sotto la fusoliera). I missili AAM sono l'R-73E ovvero il micidiale AA-11 abbinabile all'uso del casco designatore; l'R-27R/Alamo A o Mk.1, il T a gittata ridotta e guida IR (Alamo Mk.2 o Alamo B), l'R-27ET o AA-10 Mk.4 Alamo D a guida IR ma a gittata prolungata (grossomodo come quella degli R-27R), e gli R-27ER o AA-10 Mk.3 Alamo C a guida radar e gittata di circa 70 km contro i 50 dgli R e ET, e i 30 degli ET. In prospettiva c'era il nuovo e costoso RVV-AE o AA-12, simile all'AMRAAM. In più c'era il solito e formidabile GsH-301 da 30 mm, molto preciso e con 149 colpi. IRST e laser davano, in alternativa ala radar azimouth e distanza per l'uso ottimale delle armi in assoluto silenzio radio. Il carico di missili AAM era di 4 AA-11 o 8 AA-10 e il totale complessivo raggiungeva i 10 ordigni (anche se in pratica erano portati 2-4 AA-11 e 4 AA-10). Non pare che gli AA-8, pure se diffusi con i MiG-29 e i MiG-31 siano mai stati adottati dai Flanker: forse era possibile usarli, ma in pratica non è successo.
 
QuesteLe armi del Su-27 non erano solo aria-aria. Anche se il 159°GIAP non praticava l'addestramento aria-superficie, quanto meno non all'inizio degli anni '90, l'addestramentoper aria-superficiei piloti dei reparti sul Flanker che si addestravano in tale ruolo, era possibileancora dipossibile addestrarsi almenoeseguire una voltasessione aldi mesetiro contro obiettivi a terra almeno una volta al mese. L'uso delle armi è facile: iil telemetro laser dà la distanza, mentre il pilota ha ruotatoruota il selettore sulla funzione 'balistica', punta sul bersaglio, preme il pulsante 'bombe' e il computer automaticamente ne calcola la traiettoria ed esegue lo sgancio sull'obiettivo. E cosa si sa riguardo il carico bellico? DegnoEra degno di un caccia pesante qual è il caccia SukhoiSu-27: 4 bombe sotto la fusoliera di peso fino a 500 kg potevano essere alloggiate sotto la fusoliera, era possibile adattare i punti d'aggancio subalari interni adcon la struttura a 'Y' invertita per due armi dafino a 500 kg, (come massimo),altre due armi singole erano su altrettanti piloni intermedi, per un totale, come massimo, di ben 5 t di bombe ovvero 10 armi da 500 kg. NonCome mancavametro nemmenodi paragone il Tornado raggiunge le 8 bombe da 454 kg (o qualcuno in questopiù casose ilsono 'ritardate') per un totale di 3.629 kg nominali (più ECM, missili, serbatoi etc). Quindi si tratta di un carico di tutto rispetto. Non manca nemmeno l'apporto del preciso cannone da 30 mm e i missili AAM a corto raggio per autodifesa, e nondimenoanche con tutto questo carico il raggio d'azione era ancoraresta di tutto rispetto. Con un aereo di scorta ECM e una formazione di cacciabombardieri, magari con una forza di caccia di scorta aria-aria (mettiamo 1+4+2 o multipli) ci si può immaginare l'efficacia di una flottaforza d'attacco deidi 'Flanker'. Dopotutto anche l'F-15 è stato usato saltuariamente (nelle versioni da caccia) come bombardiere tattico e si è dimostrato molto preciso (in bombardamenti in picchiata anche più degli F-111: e dire che non ha nemmeno il telemetro laser). Anche per il Flanker è così; ma i migliori risultati li ottiene con i lanciarazzi S-25 da 260 mm che sono praticamente delle bombe a razzo, ma sopratutto i razzi S-13 da 122 mm in lanciatori B-13 da 5 colpi, conche possiedono sia un'ottima precisione eche potenza al(in contempoquesto ricordano i razzi svedesi da 135 mm o anche gli Zuni americani da 127 mm); erano possibili anche le razziere di minore potenza, dacalibro 57 e 80 mm.
 
Quanto al pilotaggio, non c'era nessun dubbio sulle doti acrobatiche dell'aereo, sulla facilità di pilotaggio grazie al suo sistema FBW analogico quadricanale, che specie a bassa quota lo rende agile quanto un aereo da acrobazia. Un pilota che aveva volato con i precedenti Su-15 e MiG-23 poteva avere l'impressione, dopo avere provato il Flanker, che anche questi potenti caccia della generazione precedente fossero come dei 'barili di birra' rispetto al 'Gus'. Non era estraneo a questo giudizio l'ottimo campo visivo consentito dal Flanker, anche se l'HUD anteriormente dava un certo fastidio per via dei massicci montanti (come del resto nel caso del Tornado). Le dimensioni del Flanker, certamente sconcertanti se si pensa che si tratta pur sempre di un caccia da combattimento aereo, sono quindi ingannevoli: all'atto pratico vola con una notevolissima agilità di manovra e precisione nelle evoluzioni, anche le più estreme; a differenza del MiG-29 che ha ancora i comandi di volo meccanici (e certo questo è sia un motivo di semplicità che una specie di 'miracolo' vista la maneggevolezza che dimostra, al pari di quella di caccia FBW occidentali), il Su-27 si pilota senza quasi sforzo fisico.
Queste non erano solo aria-aria. Anche se il 159°GIAP non praticava, all'inizio degli anni '90, l'addestramento aria-superficie, era possibile di addestrarsi almeno una volta al mese contro obiettivi a terra. L'uso è facile: i telemetro laser dà la distanza mentre il pilota ha ruotato il selettore sulla funzione balistica, punta sul bersaglio, preme il pulsante 'bombe' e il computer automaticamente calcola la traiettoria ed esegue lo sgancio. E cosa riguardo il carico bellico? Degno di un caccia pesante qual è il caccia Sukhoi: 4 bombe sotto la fusoliera di peso fino a 500 kg, punti d'aggancio subalari interni ad Y invertita per due armi da 500 kg (come massimo), due armi singole su altrettanti piloni intermedi, per un totale, come massimo, di ben 5 t di bombe ovvero 10 armi da 500 kg. Non mancava nemmeno in questo caso il cannone e i missili AAM a corto raggio per autodifesa, e nondimeno il raggio d'azione era ancora di tutto rispetto. Con un aereo di scorta ECM e una formazione di cacciabombardieri, magari con una forza di caccia di scorta aria-aria (mettiamo 1+4+2) ci si può immaginare l'efficacia di una flotta d'attacco dei Flanker. Dopotutto anche l'F-15 è stato usato saltuariamente (nelle versioni da caccia) come bombardiere tattico e si è dimostrato molto preciso. Anche per il Flanker è così; ma i migliori risultati li ottiene con i lanciarazzi S-25 da 260 mm che sono praticamente delle bombe a razzo, ma sopratutto i razzi S-13 da 122 mm in lanciatori B-13 da 5 colpi, con un'ottima precisione e potenza al contempo; possibili anche le razziere di minore potenza da 57 e 80 mm.
 
Quanto al pilotaggioInsomma, nessunun dubbioaereo sullenon dotipropriamente acrobatichedifficile dell'aereo,nemmeno sullaper facilitàun di'pivello' pilotaggio(sfruttare grazietotalmente al suoil sistema FBW analogico quadricanale e a bassa quotad'arma è agileperò quantotutt'altro un aereo da acrobazia. Insomma, un aereo non difficile nemmeno per un 'pivello'discorso), anche se l'atterraggio è piuttosto cabrato e il rischio di toccare con la coda esiste, considerando che razza di pungiglione ha il Su-27. Inoltre l'atterraggio è fatto ad appena 50 kmh sopra la velocità di stallo per cui bisogna stare attenti a non sbagliare, anche se si tratta di un margine piuttosto generoso rispetto ai vecchi apparecchi, oltretutto ben più veloci all'atterraggio. Il decollo con i motori AL-31 è facile: solo negli scramble si accende l'AB, che consuma parecchio prezioso carburante, mentre la potenza anche a 'secco' è sufficiente per involare il caccia, giusto come i nuovi motori dell'F-14A erano sufficienti anche senza AB per i decolli (almeno in carico leggero) dalle portaerei. La guida anche su terreno accidentato non era difficile. Le piste sovietiche erano lunghe a sufficienza per non mettere in condizione di necessità l'uso dei postbruciatori e nemmeno per quello del parafreno o anche del 'Doska', l'aerofreno dorsale quasi uguale a quello dell'F-15 (anche se il layout generale del Su-27 sembra quello dell'di un F-14 ad ala fissa). Gli unici due problemi erano: le dimensioni eccessive, che rendono troppo visibile il Su-27 a terra e anche in volo (è facile vedere e riconoscere un Su-27 anche a 20 km in tempo buono, con ogni probabilità è l'aereo più vistoso tra tutti i 'dogfighter'), sia pure mitigate dalla mimetica chiara da superiorità aerea (con l'enorme naso bianco del dielettrico del radar e le estremità della coda nere delle antenne radio); secondariamente, e nemmeno troppo, una certa scomodità che, sopratutto nelle missioni di oltre un'ora, caratterizza il sedile di quello che è paradossalmente un caccia a lunga autonomia, avvertibile sopratutto nelle missioni che passano l'ora (ovvero quasi tutte..). SESe non altro questi sedili dimostrano di funzionare, nei malaugurati casi in cui serve, assaidecisamente bene. Certo che è curioso che per un caccia a lunga autonomia come questo non si sia pensato anche a questa questione (che si potrebbe definire anche come fattore 'C').
 
I Su-27 sono rimasti gli aerei più popolari della V-VS e non casualmente anche i best-seller russi all'export: si può dire che nel dopo-Guerra fredda solo questi aerei russi abbiano conosciuto ancora un pieno successo e siano stati esportati in ogni angolo del Mondo dove vi fosse qualcuno desideroso di mostrare di avere i 'Flanker' (la formazione di una forza aerea efficiente e ben addestrata è un'altra questione). Nazioni in cui il Su-27 e discendenti sono stati esportati<ref>Sgarlato N. 'I Flanker internazionali', Aerei nov-dic 2007</ref>: Algeria (28+), Angola (8 nel 2000, di cui uno prontamente abbattuto da un 'compatriota' SA-14: sembra che nonostante l'ampia spaziatura tra i motori anche singoli MANPADS possano abbattere i Flanker), Azerbaigian (30 non più in servizio ex-URSS), Bielorussiona (23 e i 18 Su-30K dell'IAF, non aggiornati agli standard più recenti), Cina (forse quasi 400 che sono in servizio in 6 reggimenti dell'aviazione e uno della Marina; ordinati dal 1992), Eritrea (battuta a suo tempo dai Flanker etiopi, 9-10 aerei dal 2003), Etiopia (16 dal 1998), India (198 di cui 18 restituiti, ordinati dal 1996), Indonesia (4), Kazakistan (61 ex-URSS), Malaysia (18 dal 2007, a far bella mostra assieme a MiG-29 e F-18..), Messico (10 poi annullati per la Marina o meglio, l'Armada), Russia (circa 500 di cui ancora 442 in servizio, tra cui 6 aerei l'anno del tipo Su-27SK e i 23 Su-33 della Marina, tutte macchine post-URSS, più i primi 2 Su-34), Siria (bufala, ha ordinato 22 MiG-29 di seconda mano piuttosto che i Flanker), USA (! alcuni esemplari per l'Area 51..), Ucraina (90 ex-URSS), Uzbekistan (31 ex-URSS), Venezuela (24 dal 2006), Vietnam (16 comprati dal 1995, secondo cliente dopo la Cina). Una diffusione incredibile per un caccia della taglia di un F-15, e che inizialmente soffriva per una durata piuttosto limitata della cellula e ancora di più dei pur potenti motori.