Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Unione sovietica: differenze tra le versioni
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===I Flanker in azione <ref>Szulc Tomasz : ''Il 159° Reggimento caccia della V-VS'' Aerei Feb 1993 p.44-47</ref>===
[[Immagine:Su-27_05_croped.jpg|300px|left|thumb|Il nuovo babau dei tardi anni '80, e forse anche attuale, dei caccia NATO: il Su-27 Flanker]]
Spesso si sente dire di questo o quel caccia sovietico, senza che tuttavia ne parlino mai i diretti interessati. Che non sono i reparti di valutazione NATO o gli 'Aggressors' ma dopotutto, i cacciatori dell'Est. Ecco perché le informazioni di quest'articolo pubblicato a firma di Szulc sono particolarmente interessanti. Ci dicono cosa succedeva in un reparto di punta sovietico niente di meno che al culmine della Guerra fredda e con il caccia migliore che loro avevano in forza; e continua poi descrivendo le poche novità che sono seguite dopo.
Parliamo dunque del 159° Reggimento. Esso è una delle più decorate unità da caccia sovietiche dei tempi di quel massacro chiamato 'Grande Guerra Patriottica' in cui era appartenente alla Guardia, e la sua insegna ottenne due medaglie al valore. Esso era parte della V-VS e da molto tempo oramai, essendo costituito come Istrebeitel AviaPolk 88 =88imo reggimento caccia, nel 1940, a Vinnitsa, Ucraina. Aveva gli ancora validi I-16, poi ebbe i LaGG-3 pure moderni, già al momento dell'inizio delle ostilità. Con questi abbattè un bombardiere rumeno. Nel '43 ebbe i La-5, che ancora una volta erano delle valide, anche se non straordinarie macchine da caccia, combattè in Crimea, Ucraina, Polonia e Germania, presumibilmente ricevendo i La-5FN e poi i La-7. Nell'aprile del '44 ebbe il nome cambiato in 159° GIAP, reggimento della guardia da caccia.
Dal 1946 ebbe poi gli Yak-17, Yak-23, MiG-17PF, Yak-25, e dal 1961, i MiG-21F, per un certo tempo integrati anche con dei MiG-21SMR da ricognizione. Insomma, fino agli anni '60 ebbe macchine di prim'ordine, ma poi l'evoluzione terminò lì e i MiG-21, sia pure nei tipi più moderni (bis?) rimasero a lungo in carico. Dovevano essere sostituiti dai MiG-29 già alla metà anni '80, saltando quindi l'era dei sofisticati ma costosi MiG-23; tuttavia questo non si è verificato perché i Su-27 in servizio da poco nella PVO si erano dimostrati superiori ai Fulcrum, già che c'erano, non solo nelle intercettazioni a lungo raggio ma anche negli scontri ravvicinati. E i piloti della FA, Frontavaya Aviatsiya erano tanto contenti da saperlo, che affermavano che, grazie al comandante, il Maresciallo Efimov, della FA, ora loro si trovavano svantaggiati anche rispetto alla PVO e non solo al nemico. Insomma, una certa malcelata insofferenza c'era; e allora nel 1986 lo Stato Maggiore decise di cambiare avviso: non più, come unico cliente, la IA-PVO, ma anche la FA per i potenti Su-27 Flanker. D'altro canto che se sarebbe fatta la PVO di un caccia tanto agile se poi il suo compito era solo quello di intercettare bombardieri? In questo ambito il 159 GIAP venne scelto per ottenere i Su-27 e finalmente uscire dalla preistoria a cui era confinato con il pur aitante MiG-21. Un gruppo di piloti arrivò già a Lipetsk ai primordi del 1987. C'era un problema, però: dei Su-27 non ne erano ancora disponibili molti, ma sopratutto non c'erano molti Su-27UB: appena 3 quelli fin'allora costruiti, ed erano tutti per i reparti sperimentali. Così ecco come funzionò: lezioni teoriche, familiarizzazione con aereo e abitacolo, rullaggio, e poi decollo solista. Almeno avrebbero potuto mettergli a disposizione qualche MiG-29UB. Ma dimostrarono che la cosa 'se poffà': piloti legati a macchine vecchie di 2 generazioni e pesanti meno di 10 tonnellate, che dopo poche lezioni andavano in aria con un caccia da 30 t di ultima generazione. Per fortuna che il carrello d'atterraggio era molto robusto e di larga carreggiata. E i piloti, per quanto possa sembrare incredibile (basti vedere i complicatissimi corsi di volo per i passaggi sui caccia moderni che la NATO tiene, e che forse sono più uno spreco che un utile..), non trovarono problemi. Gli ufficiali piloti padroneggiarono il docile bireattore Sukhoi e poi assieme agli specialisti andarono a Komsmolsk-na-Amure, Estremo Oriente, dove c'erano da ritirare i nuovi Su-27 usciti dalla fabbrica. E così, dopo circa 6 mesi, i primi nove Su-27 arrivarono al 159°. Queste macchine, chiamate per il loro aspetto anche Gus (oca) o Kobra comprendevano anche un UB biposto. Chiaramente i migliori piloti vennero usati per questa missione di ambientamento e di preparazione, ma per i meno esperti ci voleva anche il biposto, giunto da Irkutsk (Bajkal, sorpendentemente i Su-27 sono stati inizialmente prodotti sopratutto in Estremo Oriente), che forse non faceva parte dei 9 di cui sopra. Inolte c'era anche, finalmente, il simulatore di volo. I piloti si trovavano bene con il nuovo caccia, ma gli specialisti avevano le loro tribolazioni, abituati col semplice MiG-21. Inoltre per i primi tempi non c'erano hangar (corazzati) di dimensioni adatte e i Flanker dovettero accontentarsi di grosse tende. E i tecnici di contorno, sempre più simili a personale borghese che ai classici meccanici militari.▼
▲Dal 1946 ebbe poi gli Yak-17, Yak-23, MiG-17PF, Yak-25, e dal 1961, i MiG-21F, per un certo tempo integrati anche con dei MiG-21SMR da ricognizione. Insomma, fino agli anni '60 ebbe macchine di prim'ordine, ma poi l'evoluzione terminò lì e i MiG-21, sia pure nei tipi più moderni (bis?) rimasero a lungo in carico, fino al 1985 almeno. Dovevano essere sostituiti dai MiG-29 già alla metà anni '80, saltando quindi l'era dei sofisticati ma costosi MiG-23; tuttavia questo non si è verificato perché i Su-27 in servizio da poco nella PVO si erano dimostrati superiori ai Fulcrum, già che c'erano, non solo nelle intercettazioni a lungo raggio ma anche negli scontri ravvicinati. E i piloti della FA, Frontavaya Aviatsiya erano tanto contenti da saperlo, che affermavano che, grazie al comandante, il Maresciallo Efimov, della FA, ora loro si trovavano svantaggiati anche rispetto alla PVO e non solo al nemico. Insomma, una certa malcelata insofferenza c'era; e allora nel 1986 lo Stato Maggiore decise di cambiare avviso: non più, come unico cliente, la IA-PVO, ma anche la FA per i potenti Su-27 Flanker. D'altro canto che se sarebbe fatta la PVO di un caccia tanto agile se poi il suo compito era solo quello di intercettare bombardieri? In questo ambito il 159 GIAP venne scelto per ottenere i Su-27 e finalmente uscire dalla preistoria a cui era confinato con il pur aitante MiG-21. Un gruppo di piloti arrivò già a Lipetsk ai primordi del 1987. C'era però un problema
[[Immagine:Su27_kabina.jpg|300px|thumb|Il cruscotto del Flanker non rappresentava nulla di particolarmente avanzato, con una struttura solo di tipo analogico e niente MFD]]
Già alla fine del 1988 il Reggimento era stato dichiarato operativo, ma era più una situazione di facciata: del resto come pretendere che in due anni si potesse fare un tale salto quantico nella tecnologia aeronautica. I Su-27 erano comunque messi in grado di operare come caccia in allarme aereo, con due aerei riforniti, oppure quando
[[Immagine:Su-27_armament.jpg|300px|thumb|Quanto ad armamento, il Flanker è ben provvisto del meglio di produzione sovietica: fino a 10 missili Alamo e Archer più il cannone]]
Anche i Sovietici videro con favore l'approfondimento delle
Nel 1990, giusto alla fine dell'epopea sovietica vi fu una prima, grande esercitazione con tanto degli AWACS A-50 e l'uso del data-link. Si è trattato di un evento in cui le tecnologie e le tattiche hanno funzionato (chissà chi erano gli avversari, forse i Su-24?) mentre era forte l'attesa anche per il Su-27M con la sonda per il rifornimento n volo e altre migliorie. Nel frattempo anche i 'vecchi' Flanker sono stati migliorati (purtroppo non si capisce bene quando questo è avvenuto: prima o dopo la caduta dell'URSS?): hanno avuto la possibilità di guidare pattuglie di aerei similari più numerose, e di effettuare un hand
Quanto alle proprie capacità basiche nel settore delle ECM, il Su-27 è munito di 96 cartucce da 40 mm per chaff e flare, sistema RWR e pare, anche un disturbatore interno; ma la cosa interessante è che esiste anche la possibilità di attrezzare un singolo aereo come pathfinder. E' possibile agganciare fino a 8 pod di disturbo Gardenia, Srpcya, Smalta o altri tipi, più eventualmente 2 AAM di autodifesa (dei 10 utilizzabili tra i 4 punti d'aggancio sotto le ali, i due alle estremità, i 4 sotto la fusoliera). I missili AAM sono l'R-73E ovvero il micidiale AA-11 abbinabile all'uso del casco designatore; l'R-27R/Alamo A o Mk.1, il T a gittata ridotta e guida IR (Alamo Mk.2 o Alamo B), l'R-27ET o AA-10 Mk.4 Alamo D a guida IR ma a gittata prolungata (grossomodo come quella degli R-27R), e gli R-27ER o AA-10 Mk.3 Alamo C a guida radar e gittata di circa 70 km contro i 50 dgli R e ET, e i 30 degli ET. In prospettiva c'era il nuovo e costoso RVV-AE o AA-12, simile all'AMRAAM. In più c'era il solito e formidabile GsH-301 da 30 mm, molto preciso e con 149 colpi. IRST e laser davano, in alternativa ala radar azimouth e distanza per l'uso ottimale delle armi in assoluto silenzio radio. Il carico di missili AAM era di 4 AA-11 o 8 AA-10 e il totale complessivo raggiungeva i 10 ordigni (anche se in pratica erano portati 2-4 AA-11 e 4 AA-10). Non pare che gli AA-8, pure se diffusi con i MiG-29 e i MiG-31 siano mai stati adottati dai Flanker: forse era possibile usarli, ma in pratica non è successo.
Quanto al pilotaggio, non c'era nessun dubbio sulle doti acrobatiche dell'aereo, sulla facilità di pilotaggio grazie al suo sistema FBW analogico quadricanale, che specie a bassa quota lo rende agile quanto un aereo da acrobazia. Un pilota che aveva volato con i precedenti Su-15 e MiG-23 poteva avere l'impressione, dopo avere provato il Flanker, che anche questi potenti caccia della generazione precedente fossero come dei 'barili di birra' rispetto al 'Gus'. Non era estraneo a questo giudizio l'ottimo campo visivo consentito dal Flanker, anche se l'HUD anteriormente dava un certo fastidio per via dei massicci montanti (come del resto nel caso del Tornado). Le dimensioni del Flanker, certamente sconcertanti se si pensa che si tratta pur sempre di un caccia da combattimento aereo, sono quindi ingannevoli: all'atto pratico vola con una notevolissima agilità di manovra e precisione nelle evoluzioni, anche le più estreme; a differenza del MiG-29 che ha ancora i comandi di volo meccanici (e certo questo è sia un motivo di semplicità che una specie di 'miracolo' vista la maneggevolezza che dimostra, al pari di quella di caccia FBW occidentali), il Su-27 si pilota senza quasi sforzo fisico.
▲Queste non erano solo aria-aria. Anche se il 159°GIAP non praticava, all'inizio degli anni '90, l'addestramento aria-superficie, era possibile di addestrarsi almeno una volta al mese contro obiettivi a terra. L'uso è facile: i telemetro laser dà la distanza mentre il pilota ha ruotato il selettore sulla funzione balistica, punta sul bersaglio, preme il pulsante 'bombe' e il computer automaticamente calcola la traiettoria ed esegue lo sgancio. E cosa riguardo il carico bellico? Degno di un caccia pesante qual è il caccia Sukhoi: 4 bombe sotto la fusoliera di peso fino a 500 kg, punti d'aggancio subalari interni ad Y invertita per due armi da 500 kg (come massimo), due armi singole su altrettanti piloni intermedi, per un totale, come massimo, di ben 5 t di bombe ovvero 10 armi da 500 kg. Non mancava nemmeno in questo caso il cannone e i missili AAM a corto raggio per autodifesa, e nondimeno il raggio d'azione era ancora di tutto rispetto. Con un aereo di scorta ECM e una formazione di cacciabombardieri, magari con una forza di caccia di scorta aria-aria (mettiamo 1+4+2) ci si può immaginare l'efficacia di una flotta d'attacco dei Flanker. Dopotutto anche l'F-15 è stato usato saltuariamente (nelle versioni da caccia) come bombardiere tattico e si è dimostrato molto preciso. Anche per il Flanker è così; ma i migliori risultati li ottiene con i lanciarazzi S-25 da 260 mm che sono praticamente delle bombe a razzo, ma sopratutto i razzi S-13 da 122 mm in lanciatori B-13 da 5 colpi, con un'ottima precisione e potenza al contempo; possibili anche le razziere di minore potenza da 57 e 80 mm.
I Su-27 sono rimasti gli aerei più popolari della V-VS e non casualmente anche i best-seller russi all'export: si può dire che nel dopo-Guerra fredda solo questi aerei russi abbiano conosciuto ancora un pieno successo e siano stati esportati in ogni angolo del Mondo dove vi fosse qualcuno desideroso di mostrare di avere i 'Flanker' (la formazione di una forza aerea efficiente e ben addestrata è un'altra questione). Nazioni in cui il Su-27 e discendenti sono stati esportati<ref>Sgarlato N. 'I Flanker internazionali', Aerei nov-dic 2007</ref>: Algeria (28+), Angola (8 nel 2000, di cui uno prontamente abbattuto da un 'compatriota' SA-14: sembra che nonostante l'ampia spaziatura tra i motori anche singoli MANPADS possano abbattere i Flanker), Azerbaigian (30 non più in servizio ex-URSS), Bielorussiona (23 e i 18 Su-30K dell'IAF, non aggiornati agli standard più recenti), Cina (forse quasi 400 che sono in servizio in 6 reggimenti dell'aviazione e uno della Marina; ordinati dal 1992), Eritrea (battuta a suo tempo dai Flanker etiopi, 9-10 aerei dal 2003), Etiopia (16 dal 1998), India (198 di cui 18 restituiti, ordinati dal 1996), Indonesia (4), Kazakistan (61 ex-URSS), Malaysia (18 dal 2007, a far bella mostra assieme a MiG-29 e F-18..), Messico (10 poi annullati per la Marina o meglio, l'Armada), Russia (circa 500 di cui ancora 442 in servizio, tra cui 6 aerei l'anno del tipo Su-27SK e i 23 Su-33 della Marina, tutte macchine post-URSS, più i primi 2 Su-34), Siria (bufala, ha ordinato 22 MiG-29 di seconda mano piuttosto che i Flanker), USA (! alcuni esemplari per l'Area 51..), Ucraina (90 ex-URSS), Uzbekistan (31 ex-URSS), Venezuela (24 dal 2006), Vietnam (16 comprati dal 1995, secondo cliente dopo la Cina). Una diffusione incredibile per un caccia della taglia di un F-15, e che inizialmente soffriva per una durata piuttosto limitata della cellula e ancora di più dei pur potenti motori.
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