Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Francia-2: differenze tra le versioni

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Il Dassault Rafaele <ref>Sgarlato, Nico: ''Dassault Rafaele'' Aerei Feb 2004 p.27-34</ref>è una meraviglia dell'elettronica, anzi dell'avionica, ma anche delle moderne ricerche sulle strutture avanzate. Esso è stato il primo 'eurocanard' bimotore (quindi escludendo il Viggen e il Gripen), e si tratta di una macchina davvero di tutto rispetto. Già il 18 maggio 2001 è stata costituita la Flotille 12F dell'Aeronavale, a Lindivisiau, Bretagna. Il Rafaele ha avuto il vantaggio di muoversi per 'linee interne': essendo un prodotto francese, o meglio in generale, nazionale, è stato possibile decidere e progettare senza dibattiti e battibecchi vari tra i vari patner internazionali che nel caso dell'EFA non hanno funzionato, complice la fine della Guerra Fredda, come nel caso del Tornado. Ma queste line interne si son dimostrate.. troppo corte e i fondi che la Francia poteva dedicare al Rafaele si sono rivelati ben presto insufficienti per la produzione di un adeguato numero di macchine entro tempi brevi. Così si è arrivati al paradosso che il Rafaele, pur essendo sviluppato molto, molto in fretta, si è poi incartato' e si è fatto raggiungere da un EFA, anzi EF-2000 che nel frattempo è finito in crisi, ma è uscito da questa più forte di prima allorché ci si è accorti che le alternative non erano praticabili, mentre la difesa aerea di molti dei patners (sopratutto Italia, a dire il vero, e anche per questo l'AM è stata la prima forza a usarli in attività operative) cascava a pezzi. In ogni caso, anche così il Rafaele ha preceduto di oltre due anni il rivale europeo. Ma perché proprio l'Aeronavale? perché l'A de l'A era già ben servita con i Mirage 2000, mentre i Crusader dell'aviazione di marina erano oramai preistoria, pur essendo dei gradevoli e bellissimi apparecchi ampiamente supersonici. In aggiunta, i vecchi Super Etendard, mai al top come prestazioni, cominciavano a mostrare la corda anche se modernizzati. Quindi la priorità è stata concessa alla Marina. E' chiaro che comunque questo sia l'ultimo caccia da combattimento francese: a questo punto, o si cambiano radicalmente i concetti operativi oppure sviluppare un caccia con tecnologie e risorse nazionali (a differenza del Gripen, che ha motori e radar in gran parte stranieri), costa chiaramente troppo. La cosa però potrebbe essere aggirata con gli UCAV, come il Neuron. I velivoli senza pilota costano meno di quelli pilotati, ma bisogna dire, sono più onerosi per le strutture di supporto a terra. Ma di questo se ne parlerà eventualmente in un'altra occasione.
 
Ma come nacque il Rafaele? tutto cominciò dal concetto ACE, Avion de Combat Européen. Bisogna davvero risalire molto indietro nel tempo, a metà degli anni '70 quando ancora il Mirage 2000 nemmeno volava: all'epoca c'era in ballo il Mirage G.8A o ACF (Avion de Combat de Futur) con ali a geometria variabile, secondo una specifica che era stata emessa nel '72 per questo nuovo apparecchio da usarsi in due configurazioni: da caccia e superiorità aerea, e da interdizione. Ricorda qualcosa? La Francia era in origine interessata ad un progetto comune con la Gran Bretagna, progetto da cui doveva saltare fuori un velivolo di classe superiore al comune Jaguar. Ma poi la cosa andò a finire male e la Gran Bretagna si unì ad altre nazioni facendo nascere il PA-200 Tornado. Il G.8 era un velivolo a geometria variabile, il G.8A era la semplificazione con ala fissa a 55 gradi, presentato come simulacro a Parigi nel giugno del '73. Il 13 gennaio dell'anno successivo si rese pubblica la costruzione del prototipo, chiamato anche F-8 (da non confondersi con il Crusader), con 200 aerei per l'A de l'A iniziando le consegne nel 1978. Poi nel '75 si ridusse il numero a 100 e altri 100 aerei sarebbero stati semplicemente i Mirage F.1 rimotorizzati con l'M-53, il turbofan destinato al Mirage 2000 e molto più potente dell'Atar 9-K50. Era questo il contendente del concorso del secolo, vinto dall'F-16. Peccato che non sia stato portato avanti, in ogni caso un F.1 con un tale motore, del 25% almeno più potente e di migliori caratteristiche generali, era senz'altro un passo avanti notevole. Solo anni dopo i sudafricani testarono, pare senza esito, un Mirage F.1 con un RD-33 russo da 8 t di spinta, e anche con una potenza minore riscontrarono una molto superiore validità tra accelerazione, raggio d'azione, carico utile etc. etc. Ma il problema era davvero la troppa abbondanza, quasi come nei tardi anni '30, di progetti e idee. C'erano ancora molti Mirage III non tanto vecchi in giro, c'erano i nuovi F.1 appena introdotti in servizio, c'era in sviluppo il Mirage 2000. Il caccia ACF costava 2,5 volte l'F.1 e alla fine con la riunione del 18 settembre del '75 il Consiglio nazionale decise di annullarlo. Ma dal '72 c'era anche in ballo una soluzione del tutto diversa, che ritornava all'ala a delta: il Mini-Mirage, Delta 1000, Mimi, Delta 2000: insomma, quello che poi sarebbe diventato il Mirage 2000, primo volo 10 marzo 1978 e a seguire, un incondizionato successo. E non basta: ancora una volta, come per tutte le precedenti generazioni, venne sviluppato il Mirage bireattore, ovvero l'M.4000, che però, pur lasciando il segno per bellezza e prestazioni (con mach 2,34 era il più veloce aereo europeo) non ebbe fortuna, specie dopo che i Sauditi preferirono l'F-15. Aereo che sarebbe poi ritornato a mettere i bastoni tra le ruote dei Francesi, ma non subito. Il Mirage 2000 era un aero molto promettente, ma il Direttore Benno C. Vallières volle dal suo ufficio tecnico anche un caccia bireattore, ma attenzione, non si trattava del M.4000 ma di un altro tipo, più compatto. E tra il 1978 e il 1981 vennero mostrati al pubblico vari modellini di quello che si chiamava allora ACT-92 (T sta per Tactique e 92 per l'anno di introduzione in servizio prevista), con ala a delta canard, due motori e due derive sistemate a metà del bordo d'uscita alare. Poi nel giugno del '92 venne dato il via all'ACC (Avion de Combat Experimental): finalmente era giunta l'ora del Rafaele. I Francesi erano in realtà interessati anche a collaborare con gli Europei per il programma che dal dimostratore inglese EAP si sarebbe poi trasformato nell'EFA, ma ne uscirono ben presto, come avevano fatto nel caso dell'AFVG (che condusse al Tornado) anni prima. I Francesi avevano forse tirato troppo la corda nelle richieste di ottenere una posizione di rilievo nel nuovo caccia, e si ritrovarono ancora una volta isolati dal resto dell'Europa, proseguendo una onerosissima via all'indipendenza, che peraltro, li rendeva quasi immuni dai veti e dai ricatti dello 'zio Sam'. In effetti, guardando anche questo caso, nell'ottobre del '79 Francia, Germania e GB condussero uno studio per un caccia europeo, di durata semestrale, a cui nel 1983 seguì l'emissione di un requisito comune dove per la prima volta comparivano anche Spagna e Italia. Ma il 2 agosto del 1985 la Francia uscì da questo gruppo di nazioni perché le sue esigenze riguardavano un caccia leggero per le sue portaerei classe 'Clemenceau', da appena 8 t di peso (a vuoto), ma del resto la SNECMA francese non aveva un motore abbastanza potente per un caccia da 10 t. Poi c'era anche la tempistica: se si usciva da una congregazione di stati litigiosi e difficili da mettere d'accordo, se si tagliava questo nodo gordiano, allora forse si sarebbe riusciti a mettere in campo un caccia moderno prima che i prodotti americani e sovietici saturassero i mercati. Difficile capire tanta fretta visto che i francesi avevano i nuovissimi , e ancora ben lungi dall'espletare tutte le loro capacità potenziali, Mirage 2000, ma tant'é. Insomma, il 13 aprile del 1983 si decise già di costruire due prototipi di quello che era chiamato ACX, mentre al contempo venne iniziato lo sviluppo dello SNEMCA M-88 da 7.500 kgs, che sono meno di quanto raggiunto dall'M-53, ma la caratteristica dei nuovi motori è che essi erano tanto piccoli ,da essere installabili in due esemplari per aereo. Ma anche così il simulacro avrebbe avuto inizialmente gli F404 GE-400 dell'Hornet, da 7.400 kgs. Il caccia ACX venne poi ribattezzato Rafaele (Raffica di vento) e quindi pose fine alla dinastia dei Mirage anche come nome; ma non come pianta alare, ancora basata, canard a parte, su di un'ala dall'elevato angolo d'attacco. Era, come e anche di più dei suoi predecessori, un gran bell'aeroplano e uscì dalle linee di St. Cloud il 14 dicembre del 1985, per poi essere portato via terra a Istres. Da lì venne portato in aria, finalmente, il 4 luglio del 1986 dal collaudatore Maurouard. In questo modo, si può ben dire che il Rafaele, almeno come prototipo, avesse bruciato grandemente la concorrenza dell'EFA. E non solo: al 93° volo, il 4 marzo 1987, raggiunse mach 2 o 2.124 kmh a 13.000 m, mentre la felice prosecuzione del programma fece sì che la costruzione del secondo prototipo venisse piuttosto azzardatamente cancellata per l'apparente inutilità che avrebbe avuto. Il 14 febbraio del 1987 il governo francese decise per la realizzazione di apparecchi di serie e l'8 aprile successivo si diede il via all'ACE, Avion de Combat Européen, che in concreto era un consorzio Dassault-SNECMA-Thomson, ma sopratutto una speranza di attirare nel nuovo programma quelle nazioni non ancora ramazzate dal consorzio EFA: Olanda, Belgio, Danimarca. Però non funzionò e il cerino restò solo nelle mani dei francesi. Nel frattempo vennero ordinati i prototipi definitivi chiamati ora ACT (Avion de Combat Tactique) e ACM (M per Marine). Il primo di questi prototipi venne definito Rafaele C-01 dove C sta per 'Chasseur' ovvero caccia: ma prima si chiamava Rafaele-D dove D sta per 'Discret', che vuol dire, in soldoni, che questo fu il primo stealth europeo. Infatti, anche senza raggiungere livelli estremi, tutto il progetto ha visto numerosi accorgimenti per ridurre la traccia radar. Il prototipo C-01 arrivò a Istres il 31 ottobre 1990 e poi volò il 19 maggio del '91 col solito collaudatore. Questi aerei avevano finalmente i motori M-88, come anche il Rafaele M-01 (giunto il 9 dicembre del 1991 e in volo il 12 dicembre), e il B-01 (biposto). Il Rafaele M-02 venne collaudato dall'8 novembre 1993. Il C-02 non venne invece realizzato e così i prototipi furono in tutto 1 + i 4 di 'seconda generazione'.