Latino/Subordinate circostanziali o avverbiali: differenze tra le versioni

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aggiunti i vari modi di tradurre una finale. Mancano le frasi di aiuto (un parto per farne una)
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In forma esplicita la subordinata finale può essere espressa in due modi:
* con una subordinata propriamente finale in latino, introdotta da ''ut''/''ne'' + congiuntivo:
** presente, se la proposizione reggente esprime un'azione presente o futura:
**: ''Veni mecum Roma, '''ut Marcus te videat'''!'': vieni con me a Roma, '''affinché Marco ti veda''';
** imperfetto, se la proposizione reggente esprime un'azione passata:
**: ''Cato se interfecit '''ne hostes eum capierent''''', Catone si uccise '''perché i nemici non lo catturassero''';
* con ''quo'' retto da un congiuntivo se la subordinata contiene un aggettivo al grado comparativo di maggioranza:
* con una [[Latino/Subordinata relativa|subordinata relativa]] obliqua al congiuntivo.
*: ''Caesar, '''quo facilius impetum esset''' equitatum hortatus est'', Cesare, '''affinchè fosse più facile l'impeto''' esortò la cavalleria;
 
* con una [[Latino/Subordinata relativa|subordinata relativa]] obliquaretta aldal congiuntivo (relativa impropria).
== Subordinata finale implicita ==
Nella forma implicita, la subordinata finale si può esprimere in diversi modi:
* con il participio futuro in forma di aggettivo, concordato con il soggetto della finale:
*:''Consul Romam relinquit '''bellum gessurus''''', il console lasciò Roma '''per condurre la guerra''';
* con il supino in -um solo se la reggente esprime un movimento, ad esempio:
*:''Venio Romam '''ludos spectatum''''', vengo a Roma '''per assistere ai giochi''';
* con il gerundio o il gerundivo:
** preceduto da ''causa'' o ''gratia'' in genere genitivo;
** in genere dativo;
** preceduto da ''ad'' seguito dall' accusativo.
 
[[categoriaCategoria:Grammatica latina|Finale]]
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