Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Germania Ovest: differenze tra le versioni

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Poi ci sono i sottomarini. Eredi dei Type 205 e 206 sono attualmente sopratutto i Type 212, ma andiamo con ordine. Dopo il 1954 si ricominciò a mettere mano ai sottomarini, inizialmente proibitissimi essendo mezzi di estrema pericolosità. I primi progetti sperimentali erano siglati Type 201 e 202, ma i primi ad entrare in servizio furono 14 Type 205 del 1961-68, più i similari Type 207 esportati in ben 17 esemplari, in Norvegia. A queste unità seguirono i Type 206 del 1969-75, altre 18 navi più le tre per Israele o classe 'Dolphin'. 12 di questi vennero poi ammodernati nel 1987-1992. Da notare che gli altri 6 sono stati offerti, qualche anno fa, all'Indonesia già utente dei Type 209. 4 dei Type 206A sono stati disarmati e offerti all'Egitto, gli altri 8 sono ancora in servizio dopo essere sopravvissuti alle radiazioni avvenute nel 2004-2007. Le loro caratteristiche erano ben ritagliate per il Baltico ma certo non per le nuove missioni a lungo raggio e per il supporto alle SOF: 17 nodi, 4.500 miglia di autonomia emersi o 228 a 4 nodi di autonomia da immersi, profondità standard di immersione non molto superiore a 100 m. I tubi di lancio siluri sono ben otto, comprendenti sia armi ASW che antinave anche se non multiruolo, perché così era possibile omettere il locale ricarica siluri e quindi ridurre le dimensioni delle navi. L'equipaggio era di 23 uomini appena, esisteva un sonar che nel tipo più recentemente installato è il DBQS-21B associato al sistema di combattimento LEWA (dagli anni '80, durante i lavori d'aggiornamento di cui sopra), costruzione in acciaio amagnetico, e recentemente impiego dei nuovi e micidiali siluri DM2A3. A parte i siluri, molti ma non moltissimi (del resto i 'Toti' avevano 4 tubi di lancio e sei armi in tutto), i Type 206A hanno sistemi di posa delle mine laterali, che permettono di portare ben 24 armi (che all'interno del battello sarebbero probabilmente equivalenti a ben 12 siluri).
 
I successori di questi battelli sono naturalmente gli U-212 o Type 212, che sono ben noti anche in Italia visto che, fallito il programma S-90 gli italiani giocoforza dovettero accettare il progetto tedesco, caratterizzato da soluzioni avanzate e da un sistema AIP. Del resto la HWD aveva ottenuto la leadership nelle costruzioni navali subacquee, battendo anche la concorrenza francese, svedese e inglese nell'assicurarsi la maggior parte dei contratti, che con i Type 209, fatti in varie taglie, ha raggiunto un totale di 60 navi per 13 Marine. L'ultima, quella Portoghese, ha ordinato 3 navi con sistema AIP. La Thyssen, particolare non molto ricordato, ottenne invece il contratto da parte argentina per 6 TR-1700, anche se solo 2 vennero davvero consegnati, per fare bella figura assieme ai due Type 209 della flotta; oltre a questi v'erano i Type 210 norvegesi o classe 'Ula', 6 navi in aggiunta ai Type 207. Così facendo i tedeschi, con tutti questi battelli medio-piccoli erano riusciti ad arrivare a 90 battelli esportati. Negli anni '80 venne avanti il progetto Type 211, con sistema AIP, per rimpiazzare i Type 205, ma era costosissimo e venne abbandonato col dopo-guerra fredda (un pò come accadde in Italia con l'S-90), solo che nel 1994 subentrò il progetto Type 212 meno ambizioso e nondimeno, dalle ottime qualità: presto arrivarono gli ordini, che ammontavano a 4 battelli (U-31/34) iniziando la costruzione più o meno in contemporanea con quanto accadeva con i due ordinati dall'Italia, nel 1999, mentre le consegne sono avvenute nel periodo tra il 19 ottobre 2005 e il 3 maggio 2007, con un ritardo medio di 18 mesi che indubbiamente sono stati spesi per valutare a fondo un battello tanto nuovo e diverso dalle piccole unità che avrebbe sostituito. Per la descrizione approfondita si rimanda alla pagina sulla Marina Militare Italiana. In ogni caso con le loro celle PEM a idrogeno, timoni a X per manovrare anche in 20 metri d'acqua, sensori sofisticati, capacità di supportare forze speciali, insomma si trattava di sistemi di elevata qualità e per battelli grandi anche se non enormi, impiegabili in teatri operativi vari con un autonomia di 8000 miglia emersi. Al solito, oltre ai siluri, stavolta 6 tls con 12 armi, esiste la possibilità di trasportare anche 24 mine sui lati, e magari anche gli IDAS, versione SAM del missile IRIS-T tedesco, mentre da notare che i Polyphem a suo tempo molto importanti nei programmi futuri anche per i sottomarini, sono stati abbandonati. Dopo la prima serie di 4 navi ne sono seguite altre 2ordinate nel 2006 con lunghezza maggiore di 1,2 m per ospitare meglio gli incursori subacquei, ma anche per un cannone da 30 mm chiamato MURENA, l'RMK-30 modificato, e 3 UUV ALADIN da ricognizione. Questa seconda serie che dovrebbe avere anche altri ordini, è previsto che abbia sistemi totalmente nazionali per venire 'incontro' alle pretese dell'industria nazionale, quindi il sistema di combattimento sarà l'ISUS-90 della Atlas Electronik al posto del norvegese Kongsberg MSI-90, sistemi periscopici totalmente tedeschi come anche l'autopilota, al posto dei sistemi adottati come 'scambio' per l'ordina posto dalla MM italiana. I sensori della prima serie comprendono un sonar DBQS-40 della solita Atlas con apparato rimorchiato a bassa frequenza TAS-3, FAS-3 laterale a medio-bassa frequenza, entrambi passivi; sonar antimine MOA-3070, due periscopi Zeiss SEro 14 e SERO 15 da ricerca e attacco con FLIR, telemetro laser. Sistemi ESM FL-1800U, lanciatore di decoys TAU con 40 esche disponibili in 4 sistemi di lancio, radar Kelvin Hughes 1007 in banda I. L'automazione consente ad appena 27 uomini di gestire tutto il battello.
 
La forza di motocannoniere missilistiche era uno dei cardini operativi della Bundesmarine: dal 1972 ben 40 unità sono state messe in servizio: leType 148 con un solo cannone e 4 MM.38, le Type 143 con due pezzi da 76 mm e anche due lanciasiluri antinave di grosso calibro, nonché in generale una migliore dotazione di carburante ed elettronica. Queste hanno visto la versione 143A entrare in servizio nel 1982-84 con alcune migliorie, che almeno in un secondo tempo hanno visto il pezzo da 76 sostituito da un lanciamissili RAM, così come i siluri sono stati rimpiazzati dalle mine, o meglio dalla predisposizione per portarle. Come per i sottomarini, anche le unità veloci di superficie erano ben radicate nella tradizione tedesca, specie con le grandi motosiluranti S-boote tedesche. Le 143 Albatross sono state seguite, come si diceva, dalle 143A chiamate Gepard, e queste sono ancora in servizio nella 7a Schnellbootgeschwader, dal 1 luglio questa squadriglia ha assorbito anche la 2a squadriglia, mentre alcune 143 sono ancora presenti in riserva. In sostanza, queste grosse navi con motori da 16.000 hp MTU MA-16V-956-SB80 sono in attesa della sostituzione con le corvette K-130. Sono state, le Gepard, aggiornate con sistemi elettronici vari come il sistema di comando e controllo AGIS e Link 11.
 
 
 
Si è parlato di mine, e allora parliamo anche dei dragamine: dopo i vecchi LINDAU, trasformati in cacciamine, e i mezzi litoraneai classi 'Niobe' e 'Frauenlob', negli anni '80 e oltre sono arrivati i 10 caccia-dragamine 'Hamelin' del 1988-91 e i 12 'Frankenthal' del 1992-1998. Nel 1999-2003 5 degli 'Hamelin' sono diventati cacciamine puri e gli altri usati invece come nave comando per i battelli telecomandati 'Seehund', ovvero l'innovativo sistema TROIKA, qui in versione Plus. Dei 'Frankenthal' due vennero venduti agli Emirati nel 2006 e uno, nel 2007, è diventata la nave base per incursori subacquei. Da ricordare che la Marina tedesca non ha nessun reparto di 'marines' ma ha nondimeno 2 LCU da 430 t 'Barbe' delle 22 costruite nei lontani 'anni sessanta', e alcuni 'Krabbe' coevi, da 133 t, costruiti in 25 esemplari. Erano usati per appoggiare l'Esercito, chiaramente, e quest'ultimo aveva a sua volta alcuni rimorchiatori fluviali e circa 40 mezzi anfibi di piccole dimensioni. L'obiettivo era ovviamente quello di fare limitati sbarchi anfibi costieri.
 
Per le esigenze d'altura le 6 moderne navi da supporto logistico 'Elbe' possono portare anche 101 soldati. Sono le degne eredi delle 'Rhein' e consegnate nel 1992-94, allo scopo di sostenere le piccole navi come sottomarini e navi missilistiche, con capacità di portare 450 t di gasolio e 130 di munizionamento, nonché di eseguire riparazioni con le attrezzature e le officine di bordo. Hanno anche un ponte di volo poppiero e come novità nella Marina tedesca, un paio di complessi chiamati 'Fliegerfaust' con 4 missili Stinger l'uno. Le 'Elbe' ovviamente sono tra le navi utilizzate per impieghi fuori area: la ELBE è per la 7a Squadriglia missilistiche, la MOSEL per la 5a Cacciamine, RHEIN e WERRA per la 3a cacciamine, la MAIN serve invece con lo squadrone Sommergibili e infine la DONAU è stata assegnata alla 1a squadriglia Corvette, destinata a ricevere le K-130. Le corvette non sono un'assoluta novità visto che anni fa esistevano le 5 'Thetis', ma questa è oramai una storia vecchia. Per quella nuova esistono anche i rifornitori BERLIN e FRANKFURT. Si tratta di navi davvero grandi, consegnate alla 2a flottiglia come Gruppo di Supporto in Combattimento che in tedesco si dice con la coincisa espressione Ensatzgruppenversorger. Sono recenti in quanto consegnate nel 2001-2002, filano i 20 nodi e dislocano 20.000 t, con 4 MGL-27, missili Stinger, RAM (in previsione). Una terza nave è stata ordinata e una quarta pianificata, con il che la Bundesmarine è davvero messa bene. Ciascuna ha anche un ponte di volo per due elicotteri pesanti, imbarca 84 container, 9.540 t di carburante, e hanno un sistema di comando e controllo di tutto rispetto, un pò come altre navi da rifornimento di moderna concezione -es l'ETNA- sfruttando gli spazi per ospitare anche uno staff per coordinare una intera Task Force multinazionale. Si aggiungono alle navi di cui sopra anche le due vecchie petroliere 'Spessart' commerciali, da 14. 000 e con equipaggio civile. Sono ultratrentenni e le altre Berlin dovrebbero sostituire proprio loro dopo il 2010. Hanno comunque due stazioni per il rifornimento laterale di altrettante navi in mare. Vi sono infine due cisterne da 2.200 t 'Walchensess', 3 grossi rimorchiatori d'altura, una nave (la Westerwaeld) portamunizioni da 4000, tutte vecchie navi come le ottime ma oramai tutte vendute classe 'Luneburg' (saranno state le 'Rhein'?). Non mancano poi le 3 navi da sorveglianza elettronica e appoggio cacciamine 'Oste' da 3.200 t del 1986-89, capaci di intercettare e anche di disturbare le comunicazioni con sofisticate apparecchiature.
 
Esiste anche una nave scuola, il trialbero GORCH FOCK di 50 anni. Altre navi da citare sono circa 10 rimorchiatori portuali, 2 navi antinquinamento 'Bottsand' da 1.100 t, costruite nel 1988 e caratterizzate da un o scafo a catamarano, 3 navi caserma ex-DDR, 5 navi d'addestramento per poligoni da 100 t di moderna costruzione (è la Classe 905).
 
Poi vi sono le navi idrografiche della Marina, che sono dipendenti dal Ministero dei Trasporti e da altri enti civili. Vi è in servizio la PLANET da 3.400 t con scafo SWATH e una nave simile in opzione, e le meno recenti METEOR, POSEIDON, GAUSS e altre 5 tra ALKOR e ALTAIR, più la grande nave POLARSTERN da 16.600 t con tanto di elicotteri. Per collaudare i nuovi materiali vi sono 5 navi classe 'Stollergrund' del 1989-90 e le 3 navi 'Schwedeneck' dal 1987-88. Il Centro Federale per la Tecnologia Militare, uno dei clienti di queste navi, arma anche la segretissima nave per le ricerche ALLIANCE, costruita in Italia nel 1987.
 
Visto che si è accennato all'esistenza degli incursori, tanto vale di raccontare che questi sono stati resi capaci di ricevere appoggio da molte delle navi di cui sopra, i Kampfschwimmer delle Forze Speciali della Marina sono gli eredi degli uomini K della guerra, ricostituiti il 1 agosto 1958 come Gruppo 3402. I superstiti delle missioni speciali tedesche ebbero appoggio con il Comando Hubert francese e l'SBS britannico. Gli effettivi sono numericamente irrisori, circa 30, che dal 1971 sono stati inquadrati in una compagnia. Erano intesi per fare attacchi alle basi del Patto di Varsavia, ma dal 1994 operano agli ordini della flottiglia di cacciamine, visto che molte delle loro specialità subacquee sono compatibili con la compagnia di sub antimina. Tutti i sommozzatori dal 2001 hanno abbandonato la designazione di Waffentauchergruppe e sono diventati il Battaillon Spezialisierten Krafte, che è un'unità di 250 effettivi chiamata più brevemente KSK. Ha due plotoni di 3 squadre da 5 uomini l'una, battelli RIB e gommoni Zodiac, e persino i semi-sommergibili Klepper. In 50 anni di selezione, i corsi hanno visto non più di 350 brevetti assegnati per gli aspiranti di 17-25 anni, con 10 almeno di nuoto certificati e diploma scuola superiore, capacità di paracadutisti, di nuotare per un km in meno di 23 minuti e correre i 5 mila in meno di 24.
 
 
 
Nel '56 venne ricostituita anche l'Aviazione di Marina tedesca, con il compito di interdizione contro le navi sovietiche e del Patto di Varsavia, assieme alle mine, navi leggere e sommergibili. Per rendere finalmente possibile (i precedenti con Goering non erano stati dei migliori con la sua egemonia su tutti i mezzi aerei) la costituzione di una forte aviazione di Marina specializzata in questi compiti è stato subito organizzato il servizio, che ha cominciato sopratutto con i cacciabombardieri Sea Hawk britannici, poi nel '64 ha continuato con 100 F-104G, in seguito messi nelle condizioni di usare anche missili Kormoran antinave,e poi circa altrettanti Tornado, per la precisione 112 (inizialmente si era parlato di 96) contro i 212 della LW. Armati con missili Kormar e HARM si sono dimostrati l'aviazione navale più potente del continente anche se erano privi di portaerei. Pare che i missili Kormoran fossero basati sul progetto del missile francese AS-37 Martel. In ogni caso i due Stormi di Tornado erano certamente i più temibili della Marina, assieme ai sottomarini. Ma finita la Guerra fredda questo centinaio di aerei con circa 500 missili Kormoran 1 e 2 non hanno mantenuto a lungo la loro utilità operativa e allora il 1o Marinefliegerschwader è stato sciolto attorno alla metà degli anni '90, e il secondo è stato dismesso (era basato a Eggenbeck, il primo a Jagel) recentemente, finendo per accantonare gli aerei per alimentare di ricambi la LW. Questo ha posto fine, nel 2004, alla carriera dell'aviazione navale d'attacco tedesca, ma esistono ancora due stormi.
 
Il 3o di Nordholz ha 3 squadroni, il 1o / MGF-3 ha i P-3C ex-olandesi dal 2006, otto aerei in tutto, al posto degli Atlantic 1; il 2o squadrone ha gli ultimi 3 Atlantic dei 27 comprati a suo tempo, in versione ELINT e Sigint, oltre a 4 Do-228 (di cui uno antinquinamento); il 3o/MGF-3 è l'hubrschrauberstaffel con circa 15 Lynx Mk.88 dei 19 arrivati nel 1981-88, più i 7 Mk.88A del 1999-2000. Dal 1996 gli elicotteri sono stati via via aggiornati per essere uniformemente allo standard Mk.88A.
 
Il 5o Marinefliegergeschwader di Holtenau ha la 1a e la 2a squadriglia SAR o Hubscheruberseenotstaffeln con circa 20 Sea King Mk.41, presenti dal 1972 e aggiornati nel 1988-95 con tanto di missili Sea Skua. Dal 2007 sono in corso di sostituzione con gli NH-90, che solo in un secondo tempo andranno a rimpiazzare anche i Lynx. Per rimpiazzare gli Atlantic, di cui attualmente ve ne sono 3 ELINT e due in riserva, si sta valutando l'impiego di grossi UAV, tipo il Global Hawk. Per i P-3 si parla, dopo il 2015, di macchine come il P-8 Poseidon su cellula Boeing 737.
 
 
Oltre alla marina esiste anche il servizio guardacoste con 2 pattugliatori ricavati da navi d'attacco Sassnitz