Divina Commedia/Inferno/Canto II: differenze tra le versioni

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{{quote|su la fiumana ove 'l mar non ha vanto?-.}}
*108.'''su la fiumana...''':verso tormentato dell'esegersi. Molti intesero l'Acheronte (del quale ancora non si è parlato, e che si troverà oltre la porta dell'inferno), sul quale il mare non può vantarsi di averlo come tributario. Più importante l'identificazione con il Giordano (altro fiume che non finisce sul mare), che impediva agli Ebrei di raggiungere la terra promessa, e che si aprì davanti a loro per intervento divino; interpretazione che si accorderebbe alla figura dell'Esodo già suggerità dal deserto e dallo scampato naufragio. Ma i più oggi intendono sulla scorta di molti testi cristiani ben noti, che la ''fiumana'' sia il tempestoso flutto delle passioni, per le quali l'uomo è in continuo rischio di morte, e del quale il mare non è più terribile (''non ha vanto''). Dante stesso paragona la selva all' ''acqua perigliosa'' in I 22-7. Importante la precisazione del Buti: «fiumana è più che fiume, cioè allagazione di molte acque, e sospinge chiunque entra in esso».