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La divisione di fanteria era uguale, ma dotata di un solo reggimento carri e tre di fanti. Di questi, solo uno aveva i BMP e gli altri due avevano invece i BTR-60/70/80. Questo significava possedere maggiori dotazioni quanto a missili contraerei portatili, mentre si perdeva il fuoco combinato di circa 100 carri armati. Peraltro, le torrette dei BTR erano almeno in teoria in grado di sparare a bersagli aerei, ma mancavano di sufficienti sistemi di visione (solo un periscopio di puntamento) e di velocità di brandeggio (erano meccaniche), ma avevano almeno una certa capacità antielicotteri. I BMP-2, invece, erano in caso di necessità dei veri semoventi contraerei, con la loro mitragliera da 30 mm ad alta velocità iniziale ed elevazione (+74°).
 
 
 
==Cambiamenti epocali negli armamenti==
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Similmente, il dilemma tra le potenzialità prevedibili e le difficoltà pratiche di ogni tecnologia neonata si vide con i missili. L'energia meccanica degli archi era stata rimpiazzata da quella chimica dei fucili, ma le armi da fuoco erano pesanti, così si cominciò a pensare a proiettili autopropulsi, necessitanti di una semplice rampa o tubo di lancio, molto più leggeri. In seguito si cercò di risolvere la guida di tali armi onde sfruttarne appieno la gittata teorica. Questo portò ai missili guidati, ma le difficoltà nel realizzare un efficiente sistema di guida erano immense, specie con le tecnologie degli anni '40. Armi come l'Hs 293 e le Fritz X erano ragionevolmente efficaci. Notare che entrambe erano, in sostanza, delle 'bombe volanti', derivate dall'applicazione di un 'kit' ad ordigni esistenti, rispettivamente le bombe da 500 e da 1400 kg semiperforanti. Non erano certo queste le criticità, essendo le bombe, una volta ancora, già efficaci e affidabili, ma le nuove componenti che si cercava di sviluppare. In seguito, gli stessi problemi saranno presenti quando si cercherà di dare alle artiglierie munizioni guidate, che oltre ad essere in grado di manovrare, sarebbero dovute sopravvivere alle fortissime accelerazioni sviluppate nella bocca da fuoco. Questo fatto era talmente sentito che i sovietici svilupparono prima dei veri e propri missili lanciabili con una accellerazione 'normale' dai cannoni dei carri (AT-8), poi, onde ottenere un'arma molto più veloce ricorsero ad una soluzione ibrida, ovvero lo Svir (AT-11) dotato di una carica di lancio che imprimeva 300 ms e un motore a razzo per il missile vero e proprio capace di accelerare l'arma di altri 500 ms.
 
== Libri correlati ==
* [[Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo]]
 
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