Divina Commedia/Inferno/Canto II: differenze tra le versioni

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{{quote|Questa chiese Lucia in suo dimando}}
*97.'''chiese...in suo dimando''':chiamò presso di sé; espressione ridondante, che fu forse di uso comune (Vandelli).
*'''Lucia''':la santa martite siracusana, accecata e uccisa sotto la persecuzione di Diocleziano, e venerata come protettrice della vista, probabilmente grazie al suo nome: «Il nome "Lucia" deriva da "luce"» è scritto infatti nella ''Legenda aurea''. La maggior parte dei commentatori antichi ha riconosciuto in lei la grazia illuminante, e in Maria quella preveniente. Dei vari significati allegorici proposti, questo ci sembra il più rispondente (oltre che al nome, sempre essenziale per Dante: si pensi a Beatrice, cfr. ''Vita Nuova'' XIII 4) al senso complessivo di questa scena celeste, che sta tutto nel muoversi dell'amore divino-la grazia appunto, in teologia-in aiuto dell'uomo. Dante sceglie Lucia perché legato a lei da particolare devozione, come testimonia il figlio Jacopo (cfr. v.98: ''il tuo fededle''; e si è anche pensato che la ragione biografica fosse la malattia degli occhi di cui egli stesso parla in ''Conv''. III, IX 15), ma anche perché la santa protettrice della vista ben si addice a raffigurare la luce della grazia che apre gli occhi accecati dell'uomo. Le 2 ragioni, come sempre nella ''Commedia'', sono strettamente unite. Lucia tornerà in aiuto a Dante, sempre come gratuito e decisivo soccorso, in ''Purg''. IX 19-33, 52-7, e nell'alto del ''Paradiso'', dove ella è nominata tra i più grandi santi, si ricorderà questo suo primo intervento per la salvezza di chi allora "rovinava" senza apparente scampo (''Par''. XXXII 136-8). Questa sua presenza nelle 3 cantiche rivela il peso che Dante ha voluto dare alla sua figura, e a ciò che essa rappresenta.
*'''Lucia''':