Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/USA-15: differenze tra le versioni

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[[Immagine:FGM-148_Javelin_-_s%3DDM-SD-01-05584.JPEG|200px|right|thumb|Missili stivati nei loro tubi di lancio]]
Il Javelin non è leggero, né piccolo, ma ha un sensore IIR e una doppia testata in tandem, in mezzo alla quale esiste l'unità di guida con autopilota digitale. Le alette sono simili a quelle del TOW, due serie di cui l'anteriore a metà missile serve per la stabilizzazione, e la posteriore per la guida. La differenza principale è che la prima di queste serie di alette non ha 4 elementi, ma ben sei. Il lancio vede il funzionamento per 1/10 di secondo di un booster, poi si accende il motore a razzo principale. Il missile manovra sia per le alette posteriori che per un sistema di vettoramento della spinta. Il lancio è possibile anche da piccoli ambienti chiusi tipo (come minimo) 4x3,6x2,45 m circa.La perforazione è ottenuta con una doppia carica in tandem per avere ragione delle corazze ERA ma è anche possibile così ottenere una notevole distruttività contro i carri armati con corazze composite. Non si sa quanto il missile perfori, ma è verosimile oltre 600 mm di acciaio. La guida è ottenuta da un sensore IIR a piano focale 64x64 elementi, in banda 8-12 micron onde vedere bene anche in condizioni ambientali non ideali. L'affidabilità è stupefacente con un 93% per i missili dei primi lotti, poi alzati a ben il 97-98 %, realmente 'one shot one kill'. L'attacco avviene in effetti con un certo effetto di picchiata, per cui è possibile colpire il bersaglio sul tetto.
 
La manutenzione ha 3 livelli. Operatore, centro di manutenzione (per la CLU), fabbrica (per il missile). Vi sono anche banchi di prova per il deposito, dove si possono eseguire riparazioni e aggiornare il software.
[[Immagine:FGM-148_Javelin_-_s%3D061024-A-0497K-006.JPEG|280px300px|right|thumb|Ecco l'effetto di un Javelin in poligono. I bersagli,notare le cupole sulla torre, sono carcasse di M60]]
Con la sua capacità 'fire and forget' il Javelin rende possibile una notevole precisione, poco degradata dallo stress in combattimento, anche da parte di personale poco qualificato. La camera termica ha immagini molto nitide e l'aggancio del bersaglio, e del punto dove colpirlo, avviene con la sovrapposizione di una track box che informa il missile dove andare a colpire. Quest'ultimo è utilizzabile da circa 30 secondi dopo l'accensione del sistema come massimo, ed è già montato con un angolo positivo di 18 gradi. Si tirano i due grilletti di sparo. Il missile si inerpica in quota e segue al tempo stesso il bersaglio: per i tiri alla massima distanza arriva anche a 150 metri. Stando tanto in alto è facile non lasciarsi nascondere il bersaglio da oscuranti, fumo, ostacoli vari, e il sensore è pensato per resistere a falsi bersagli, inclusi per esempio carri già incendiati. La massima gittata arriva a oltre 2,5 km e viene raggiunta in meno di 20 secondi. Al solito la velocità non è il maggior pregio dei missili c.c. ma in questo caso l'operatore non è costretto a stare esposto al tiro nemico. La modalità d'attacco 'dall'alto' è quella usuale contro i bersagli corazzati, ma per i bunker o simili c'é anche la modalità d'attacco diretto, con una traiettoria piatta e con aumento di quota di circa 20 m o meno, per un bersaglio a 1 km, 55 m a 2,5 km. Intanto che il missile è in volo il tiratore può ricaricare il lanciatore, cosa fattibile in meno di 20 secodi.