Java/Metodi: differenze tra le versioni

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Possiamo pensare ai metodi come a dei sotto-programmi (''subroutine'') che raggruppano istruzioni ed espressioni per una elaborazione semplice dei dati al loro interno.
<br/>Essi, che in altri linguaggi di programmazione sono chiamati “funzioni”, sono in pratica come dei moduli intelaiati all'interno di un raccoglitore, la classe, che normalmente ne comprende numerosi concorrendo a costituire un programma organico. Concettualmente il metodo è anche paragonabile ad una azione che l'oggetto (una istanza della classe) può compiere.
 
I metodi concettualmente servono a fare una stessa serie di operazioni in più punti del programma senza riscriverle, quindi snelliscono il programma. Servono anche a suddividere un programma complesso in piccole parti migliorandone la gestione e la leggibilità.
 
Le classi API hanno molti metodi usabili e riusabili ma è soprattuto possibile creare i propri metodi personalizzati per integrarli e adattarli meglio agli scopi del nostro programma.
 
I metodi vanno inseritiimplementati e codificati all'interno della classe e fuori dalda qualsiasi altro metodo, anche il "main;()" infattiche è un metodo speciale segue questa regola; un metodo non può essere implementatocodificato e costruito all'interno di altro metodo, anche se tuttaviainvece è possibile richiamarlirichiamare (o usarliusare) i metodi in maniera annidata, o addirittura chiamando loro stessi.
I metodi concettualmente servono a fare una stessa serie di operazioni in più punti del programma senza riscriverle, quindi snelliscono il programma. Servono anche a suddividere un programma complesso in piccole parti migliorandone la gestione e la leggibilità.
 
I metodi si scrivono, o si implementano, in un modo e si usano, o chiamano, in un altro.
 
I metodi possono essere istanziati o di classe.
 
 
La sintassi per la definizione di un metodo è la seguente: