Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/USA-15: differenze tra le versioni

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L'M2 ebbe consensi misti a qualche critica nello stesso US Army: pesava troppo ed era troppo grossa. L'US Navy passò prima che potè ai cannoni da 20 mm; ma siccome questi non erano molto affidabili (nell'impiego aereo) si preferì, da parte dell'USAAF, continuare a lungo con la vecchia M2. A tutt'oggi è difficile trovare giudizi critici, da parte degli autori americani, sull'M2 aviotrasportata: era la migliore arma di compromesso tra costo, qualità balistiche, peso etc. e si comportò bene. La sua balistica era superiore a quella dei cannoni Oerlikon per aerei (del tipo MG FF), e comparabile con il ben più potente ma più ingombrante e costoso Hispano-Suiza. Nondimeno la RAF preferì passare direttamente dalle Browning da 7,7 mm ai cannoni da 20, malgrado all'inizio questi avessero ancora dei tamburi da 60 colpi (=appena 6 secondi di fuoco) che oltretutto tendevano ad incepparsi spesso e volentieri. In ogni caso, l'evoluzione era dietro l'angolo: la Browning adattata alle velocità 'relativistiche' dei jet divenne la M3, con una cadenza di tiro portata a ben 1.100-1.200 c.min. Come la precedente fu l'autrice di migliaia di abbattimenti con i P-51 e gli Hellcat, questa venne usata con profitto dagli F-86 contro i MiG-15 in Corea: la sua affidabilità e precisione balistica si facevano perdonare (=facilità di metter a segno colpi) la scarsa efficacia dimostrata contro i 'tosti' MiG-15. Alla fine tra cannoni imprecisi capaci di distruggere un bersaglio con un colpo e mitragliatrici poco potenti ma precise e con buona autonomia di fuoco, vinsero quest'ultime. Perché i sovietici non fecero altrettanto e organissero MiG armati di 6 mitragliere da 12,7 o 4 cannoni da 20 -23 mm, è difficile da spiegare. In ogni caso l'M2 pesava 30 kg ed era lunga 1.653 mm. L'US Army voleva un'arma meno pesante e così venne sviluppata la T175, ben più moderna. Era capace di risparmiare 10 kg e poi era lunga solo 1,355 m. Progettata dalla Aircraft Armaments di Cockeyville (Maryland) secondo le specifiche post-belliche dell'US Army, con canna rapidamente smontabile e sostituibile, e doppia selezione di tiro (terrestre-contraereo), sparava a 450-500 c.min o 1.000. Adottata nel 1959 come M85, la T175E2 prometteva molto. Era disponibile anche una versione alleggerita per fanteria con tanto di trippiede M3 (quello della Browning). Prodotta in ben oltre 12.000 esemplari dalla General Electric e dall'arsenale di Rock Island, ha clamorosamente mancato l'appuntamento con la Storia: rimpiazzare l'M2 è stato un compito apparentemente impossibile, forse per qualche problema di affidabilità iniziale o qualcosa del genere. L'M85 è rimasta essenzialmente legata all'LVTP-7 e al carro M60: la canna che spunta delle loro cupole, con un caratteristico freno di bocca, non è quella dell'M2. Ma i progettisti dell'ipertecnologico M1 Abrams hanno voluto nuovamente la vecchia M2 HB.
 
 
Negli anni '60 l'introduzione dei cannoni automatici da 20 mm su larga scala aveva ridotto l'attenzione per le 12,7 mm. Si creavano due categorie: mezzi armati di cannoni automatici, superiori a qualunque mitragliatrice, e veicoli meno potenti, sempre nell'ambito del trasporto truppe, con quelle da 7,62 mm. Ma la guerra del Kippur, tra le sue tante 'lessons learned' ebbe anche la sorpresa di confermare come le mitragliatrici da 12,7 e 14,5 mm fossero nient'affatto un residuato bellico.
 
La mitragliatrice DShK 38, la prima di grosso calibro sovietica, era stata prodotta grazie alla progettazione di V.A. Degtyarev co l'aiuto di G.S. Shpagin. Il primo ebbe anche a suo attivo i fucili mitragliatori DP e RDP, il secondo la famosa PPSH 41, una delle migliori pistole-mitragliatrici della storia. L'alimentazione era stata curata da quest'ultimo, ed era di tipo rotativo: le cartucce erano prima sfilate da lnastro, poi spinte in una piastra di alimentazione e qui incamerate con il moto alternativo dell'otturatore. Il tutto era piuttosto complesso e quindi prone alle rotture o quantomeno agli inceppamenti: così venne prodotta, ma solo dopo la guerra, la M38/46 con un sistema d'alimentazione del tipo di quello del fucile mitragliatore RP46, ben più semplice e affidabile. In ogni caso si trattava di armi di tutto rispetto, caratterizzate da una struttura inconfondibile: tanto la M2 era squadrata e semplice, tanto la rivale russa era dall'aspetto complesso, altrettanto imponente, con un grosso freno di bocca e una canna con scanalature per favorire il raffreddamento. Da notare che, sebbene si somiglino, le M38 e M38/46 non hanno componenti comuni e intercambiabili, munizioni a parte. Estremamente diffuse (ma per le armi da aereo i sovietici produssero dei tipi del tutto diversi), sono state prodotte dalla Cina come Tipo 54 (la seconda delle due)- Poi sono state sostituite in produzione dalle nuove armi da 12,7 mm, pensate per i T-64 e successivi modelli, parenti dei sistemi Kalashnikov. Le munizioni sono più grosse di quelle americane, da 108 mm di bossolo. Nondimeno, l'energia cinetica, causa la scarsa qualità delle polveri, è inferiore di un migliaio di joule.
 
Tornando all'impiego nel Kippur, le armi sovietiche, sopratutto le KPV, si dimostravano degli avversari temibili e assolutamente superiori alle mitragliatrici da 7,62 mm. I cannoni da 20 mm erano più potenti ma costavano caro ed era impensabile un loro utilizzo diffuso. Di fatto le 12,7 mm sono state mandate in soffitta sopratutto dai cannoni da 25mm armi più nettamente superiori di quanto lo fossero i cannoni da 20 mm, mandati anch'essi in pensione nella maggior parte delle applicazioni. Gli Stati Uniti fornirono molte armi a Israele durante la guerra, riducendo le loro disponibilità di magazzino. Tanto che dopo qualche anno, mentre la richiesta era per 60.000 mitragliatrici da 12,7mm, l'US Army ne aveva poco oltre le 45.000. La cosa si spiega in vari modi: la vendita di oltre 100.000 armi tra il 1950 e il 1970, e la distruzione di altre centinaia di migliaia sopratutto nel dopoguerra. Nel '77 vennero così ordinate nuove M2HB, consegnate nel 1979, poi sono seguite migliaia di altre armi, prodotte dalla Saco, azienda del Maine, sia per gli USA che per gli Alleati, in conto FMS. Ma non è bastato: anche la Ramo Incorporated di Nashville e la Browning europea, cioè la FN belga hanno cominciato a produrre armi di questo tipo. Quest'ultima aveva prodotto anche un'arma del tutto nuova e di grande potenza, nell'ambito del programma MILO (MItraellure LOurde): il risultato di questo programma, avviato nel 1980, fu la BRG 15, come i mm di calibro. Come l'MG151/15 tedesca e la KPV sovietica, era un'arma di confine in quella terra di nessuno che sono sempre state le armi tra i 15 e i 20 mm. L'energia cinetica di quest'arma era di oltre 36.000 J, ma non ha avuto seguito. Piuttosto la M2 HB è stata prodotta dai Belgi nella versione M2 QCB, ovvero cambio canna rapido, con un sistema per ridurre i tempi di cambio delle canne arroventate, maniglia di trasporto di tipo modificato, canna cromata per allungarne la vita operativa, con tanto di kit di modifica per le normali M2. La Saco ha prodotto invece la M2 GPHMG, compatibile al 72% con la precedente arma, ma pesante solo 27 kg grazie a un freno di bocca e a leghe leggere. Poi è stata la volta del programma Joint Service Small Arms Program, che ha studiato una mitragliatrice chiamata 'Dover Devil', con un meccanismo per la presa dei gas a due aste di armamento e doppia alimentazione, da destra e sinistra. Non è quindi più un'arma a corto rinculo e può usare una gamma maggiore di munizioni. Ma è stato abbandonato dopo anni di sviluppo durante gli anni '80. In compenso la M2 ha beneficiato di nuove munizioni: come la APEI, perforante (10 mm a 1.000 m), incendiaria ed esplosiva (20 schegge), la APIHC con nucleo ad alta densità per perforare spessori maggiori più la miscela incendiaria che si incendia all'impatto, e la PPI ad altissime prestazioni, sempre incendiaria e perforante: ma stavolta si tratta di una munizione da 32,5 gr di peso per il nucleo in acciaio pesante contenuto in un sabot in ottone profilato. Perfora da 14 a 18 mm a 1.000 m e passa, è più veloce e più precisa. Queste munizioni sono state proposte rispettivamente dalla FN, Manurhin e SFM. Ma non è certo stato l'ultimo degli sviluppi, visto che la M2 ha avuto anche un munizionamento avanzato americano che praticamente, con munizioni decalibrate, ha ottenuto prestazioni similari a quelle della KPV con le munizioni classiche API (naturalmente l'effetto dentro le corazze, con un proiettile che pesa la metà, è inferiore rispetto ai 64 grammi dei colpi da 14,5 mm). Un altro utilizzo dell'M2 è stato quello da cecchinaggio. In Vietnam sono stati usati esemplari ben controllati, forse anche con munizioni scelte tra le migliori, con cannocchiali da 10 ingrandimenti, per cecchinaggi a distanze record, naturalmente sparando a colpo singolo. Si ha notizia di un tiro a 2,5 km con centro pieno. Naturalmente la cosa non deve stupire più di tanto, visto che le munizioni da 12,7 sono state poi riprese dai fuciloni per tiratori scelti tipo gli M82. Ma questa è un'altra storia (e l'M82 si vede, in diversi esemplari, in Robocop: effettivamente un'arma ideale per la 'caccia grossa').
 
Le caratteristiche dell'M2HB, arma che tra l'altro è diventata standard per gli oltre 75.000 M113 prodotti nel mondo, sono:
 
*Calibro 12,7 mm
*Munizioni: 12x99 mm da 46-48 gr a 870 ms e circa 16.000-17.000 J di energia
*Tiro: selettivo: o a colpo singolo o a raffica. Componenti interni: 364
*Lunghezza: totale 1.653 mm, canna 1.145 mm, rigatura (8 righe destrorse) 381 mm.
*Peso: 38 kg, canna 10,8 kg
*Prestazioni: cadenza di tiro 500-600 c.min, nastri di alimentazione da 100 colpi a maglie disintegrabili, v.iniziale 850 ms, gittata pratica 1.500 m
*Azionamento: Con treppiede M3 da 18 kg+2 kg per il giunto di elevazione; possibilità di variare a seconda delle necessità l'alimentazione da destra a sinistra; armamento: arretrare completamente la manetta, poi lasciarla andare, arretrarla ancora, quindi metterla in posizione di riposo. Poi sparara con il doppio grilletto posto di dietro, con le manette di controllo. Al centro c'é il pulsante che permette di usare la manetta d'armamento. Se il pulsante non è inserito, premendo in maniera alternata questo e il grilletto è possibile sparare colpi singoli; se bloccato verso il basso si può sparare a raffica, ma possibilmente a raffiche brevi. Scaricare l'arma richiede il sollevamento del coperchio del castello; poi togliere il nastro e arretrare la manetta d'armamento per controllare che non ci siano colpi in canna o nel sistema d'alimentazione.
 
===Javelin<ref>Nativi, Andrea: ''Javelin, il primo controcarro lancia e dimentica'', RID febbraio 2002 pagg. 57-59</ref>===