Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/USA-15: differenze tra le versioni

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===Javelin<ref>Nativi, Andrea: ''Javelin, il primo controcarro lancia e dimentica'', RID febbraio 2002 pagg. 57-59</ref>===
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Per capire il senso del Javelin bisogna ricordare anzitutto i requisiti dell'US Army e USMC: un sistema d'arma capace di essere utilizzabile da squadre di fanteria appiedate, che garantisse un minimo tempo d'esposizione e che fosse letale per ogni corazzato nemico.Ecco quello che si voleva come successore dell'M47 Dragon. La risposta fu abbozzata dal 1983, con il programma noto come AAWS-M, Advanced Anti Tank Weapon System-Medium, grazie agli studi in merito del DARPA. Inizio ufficiale nel 1986 con una proposta di dimostrazione richiesta per una durata di 28 mesi: interessate furono la T.I, Hughes, Ford. Settembre 1988: fase di pieno sviluppo, giugno 1989 contratto triennale di sviluppo assegnato alla joint-venture che faceva capo a T.I. per il 60% e Martin Marietta per il 40%. Nel 1991, a guerra fredda oramai finita il missile si chiamò ufficialmente Javelin, come il SAM portatile britannico. Certo che era un'arma costosa e dopo il fallimento dell'URSS le cose sono state di molto rallentate. Nel marzo 1993 venne tirato un primo colpo di prova, armato con una innocua testata telemetrica. Finita la fase di sviluppo EMD nel febbraio '94, a giugno venne assegnato il primo di molti contratti: 204 milioni di dollari per 703 missili e 55 lanciatori. Questo da solo da già l'idea di quale fosse il principale limite del sistema: per un'arma da fanteria si supporrebbe un costo relativamente modico; un contratto con basso ritmo di produzione venne assegnato nel febbraio '95 per 872 missili e 97 lanciatori: costo 173,7 milioni. Il terzo contratto arrivò nel febbraio '96, sempre 'a basso ritmo' ma per 1.015 missili. Le consegne nel frattempo avevano avuto inizio nel settembre '95 con l'assegnazione al 3° Battaglione del 75th Ranger Regiment, che fu la prima unità operativa con questo missile. L'obiettivo venne raggiunto, ufficialmente, nel giugno 1996. I Marines dovettero aspettare il 1999, ma per il 2002 3 divisioni dell'Esercito e 12 battaglioni dei Marines avevano quest'arma, oltre a reparti speciali di tipo non precisato. Questo è stato possibile grazie all'avvio, con contratti triennali, della produzione a pieno ritmo, iniziata a metà '98. Il solo secondo contratto pluriennale ha richiesto ben 11.805 missili, 2.968 lanciatori e 1.990 sistemi addestrativi, il tutto per modici 1,236 mld di dollari. Il programma complessivo riguardava, in origine, ben 28.453 missili e 4.348 lanciatori, poi rivisti al ribasso per un totale di 22.415 missili e 3,82 mld di spesa.Nel mentre il Javelin era prodotto a ritmi massimi di 500 armi al mese, rimpiazzando in fretta il Dragon.
 
Come quest'ultimo il Javelin è portatile e lanciabile da spalla (in realtà inginocchiati), ma ha caratteristiche nuove, sopratutto quella 'fire and forget'. In effetti, questo è il primo missile controcarri con capacità fire and forget reale, ovvero totalmente autonomo dopo il lancio e non semplicemente guidabile da altri operatori (come l'Hellfire). La cosa era già, come filosofia d'impiego, utilizzata dai SAM portatili russi e americani; ma discernere la sagoma di un veicolo sul terreno richiede un sensore molto più sofisticato, anche se la cosa è nominalmente fattibile anche con i cercatori IR di prima generazione (ma certo senza molte pretese di fare centro).

Il lanciatore è chiamato CLU, con un FLIR di seconda generazione con tecnologia SADA IIIA. La grande finestra ottica diurna ha un campo visivo di 4,8x 6,4°, con ingrandimento 4x, mentre il FLIR ha campo 4,6x6,1° e 4x oppure, selezionando, 2x3° e 9x, a seconda delle necessità. In tutto pesa 6,4 kg, con tanto di sistema di raffreddamento per il FLIR e software per il missile, oculare, schermo di presentazione, due manopole laterali per la selezione dei vari 'modes', utilizzabili anche con guanti NBC. Il FLIR ha dimostrato un'affidabilità cresciuta a 300 ore di funzionamento senza problemi, mentre l'uso normale è di appena 30 all'anno, nonché capacità di autodiagnosi. Visto il campo visivo e le batterie che permettono 4 ore di funzionamento, è possibile usarla anche come sensore di sorveglianza, particolare molto utile e apprezzato. Il missile è sigillato in un contenitore antiurto e garantito per 10 anni senza manutenzione, con sistema di autodiagnosi che rende impossibile il lancio in caso di malfunzionamento. Naturalmente in caso di lancio, il tappo anteriore del tubo deve essere tolto, ciò che lascia libero di vedere l’occhio elettronico di quest’arma micidiale.
 
I dati sono in tutto:
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Questo è certo importante se si considera che il Javelin costa 70.000 dollari al pezzo, ben 6 volte un TOW a lungo raggio, che sono giustificate dalla capacità fire and forget. Inoltre la CLU costa centinaia di migliaia di dollari. Il sistema è pesante e richiede una squadra di almeno due uomini (2 missili e il lanciatore= oltre 30 kg, escludendo eventuali tripodi leggeri, che sono utili per rendere più stabile il lanciamissili durante il momento dell’aggancio col bersaglio, che normalmente avviene con uno o entrambe le ginocchia a terra oppure con il soldato seduto), è anche piuttosto ingombrante e alla fine, da sistema per fanterie appiedate tende ad essere più 'comodo' per team trasportati da Hummer o altri veicoli. Certo è che questo sistema, assieme allo Spike israeliano (che ha il fondamentale vantaggio di avere un uomo nel circuito grazie ad un back-up con comando in fibra ottica) ha avuto un facile terreno di conquista in Europa, dopo che il TRIGAT MR è fallito. Peraltro il costo è talmente alto che il MILAN continua a porsi come degno concorrente in termini di rapporto-costo efficacia (specialmente dopo l'apparizione del MILAN ER).
 
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