Dati utili per wargamers/Cannoni controcarri: differenze tra le versioni

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In sostanza, i cannoni controcarro sono quasi usciti di scena, sostituiti dai missili della fanteria e dai cannoni dei mezzi corazzati. Nondimeno, sebbene superati i cannoni S.R. e controcarro sono ancora, potenzialmente, efficaci sistemi controcarro nonché economici sistemi di supporto di fuoco, anche se pesanti e meno efficienti dei missili. Questo anche perché i proiettili sono molto meno costosi dei missili: nel caso delle armi contraerei, per esempio, la Bofors stima (pur producendo anche missili) che un SAM costi quanto 25 raffiche di cannone. Se quest'ultimo ha un sistema di controllo del tiro all'altezza, i risultati sono tutt'altro che trascurabili (anche se, eccetto i CIWS navali, è difficile trovare sistemi d'artiglieria realmente moderni: il più delle volte si limitano al tiro di sbarramento, vedi Baghdad nel 1991..). Nel caso dei cannoni c.c., la precisione balistica contro un carro è invece tale che, anche con un sistema di controllo del tiro semplice (essenzialmente, bisogna conoscere la distanza di tiro giusta, e non sempre visto che gli ingaggi possono capitare anche entro 'l'alzo di combattimento': per esempio, a tiro teso è possibile sparare, con i cannoni ad alta velocità, fino ad oltre 1 km facendo praticamente sempre centro), è possibile ottenere risultati, con un costo ben inferiore a quello dei missili (vedi il discorso Shillelagh). A tutt'oggi migliaia di cannoni di questo tipo sono utilizzati nel mondo, spesso di costruzione recente o aggiornati, mentre recentemente sono state proposte armi come lo Sprut-S da 125 mm, armato anche di missili AT-11 Sniper controcarro e controelicotteri, nonché con sistemi di visione notturna e computer di tiro digitale.
 
===Cannoni vs corazze: esempi pratici===
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Per capire come i risultati, qualunque tipo d'arma si possa concepire, siano difficili da prevedere nella realtà, basti citare a questo proposito qualche esempio storico, di quelli che sono ben noti nei loro particolari. La cosa è particolarmente interessante perché aiuta a capire quello che succede nei campi di battaglia reali, e che nessun videogioco potrà valutare appieno.
 
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Gli Inglesi persero di misura, per alcuni motivi: uno, non credevano che gli italiani portassero là tutta l'Ariete, per cui le loro forze erano sì potenti, ma non così preponderanti da sopraffare una divisione corazzata attestata a difesa; poi c'erano delle piogge molto pesanti che avevano reso la sabbia un pantano: altri carri sarebbero forse stati bloccati, ma non i Crusader, però se questo serviva a ridurne la velocità, allora sarebbe stato un problema per gli inglesi e un vantaggio per i cannonieri italiani. Inoltre, le perdite furono pesanti da entrambe le parti. Gli inglesi vinsero una prima battaglia di movimento in cui 3 carri italiani vennero messi KO. Poi però si scontrarono con uno schieramento di artiglierie di decine di pezzi, certamente con loro grande sorpresa dato che non si aspettavano forze nemiche in zona. Dopo che, tra una perdita e un'altra, stavano avvolgendo lo schieramento delle artiglierie, i carri M entrarono in azione, per un totale di un centinaio di mezzi, e li contrastarono. Ce n'era abbastanza per gettare la spugna e gli inglesi così fecero. Le perdite furono comparabili, e negli scontri in movimento vinsero quasi sempre gli inglesi. Questo può solo far immaginare cosa sarebbe successo se fossero arrivati per primi loro in zona, e gli italiani avessero dovuto attaccare. Ma l'ordine di Rommel arrivò prima dell'offensiva inglese e la 'patta' fu a vantaggio italiano. Le perdite umane, per quanto dolorose, furono sorprendentemente poche dopo ore di battaglia; evidentemente i reparti corazzati garantivano una protezione ben maggiore per i loro soldati, specie se si ricorda il massacro degli artiglieri indiani. Nondimeno, gli artiglieri francesi se la cavarono meglio di tutti e quindi anche qui è una questione molto relativa tra chi e come ingaggia battaglia. Gli Inglesi per esempio non ebbero un appoggio efficace delle loro artiglierie durante la battaglia di Bir El Gobi; gli italiani invece poterono contare sia sui cannoni dell'Ariete, sia su quelli mandati in rinforzo. In particolare sui 3 autocannoni da 102 mm della Milmart di cui sopra, lenti e vulnerabili, ma capaci di eseguire un efficace tiro contraerei con armi vecchie ma potenti; visto che gli artiglieri erano addestrati al tiro contraerei, colpire carri armati, anche se da un km di distanza, era per loro facile e così dichiararono 15 bersagli distrutti durante la battaglia, dimostrandosi certamente i migliori distruttori italiani (circa un terzo di tutte le perdite di corazzati inglesi furono rivendicate da loro).
 
 
 
 
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Questo tanto per dire come le cose siano difficili da prevedere, e a maggior ragione se c'é un'azione slegata delle varie Armi.
 
 
 
 
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Il gruppo da 100 mm tentò l'ingaggio da 700-1000 m ma senza colpi a segno. Quello da 75/32 mm riuscì a perforare alcuni mezzi ma solo entro i 200-300 m, con proiettili perforanti. Non è chiaro quanti vennero colpiti. Un cannone da 105 mm colpì ai cingoli un T-34 immobilizzandolo, ma un secondo colpo a segno sulla parte superiore non ebbe nessun effetto. Le famose mitragliere Breda da 20 mm, con colpi semiperforanti si sono dimostrate poco efficaci contro i carri leggeri, nulle contro i T-34. Due carri leggeri hanno schiacciato altrettante mitragliere da 20 nonostante il tiro effettuato fino a 10 m di distanza.
 
Alla fine della sola giornata del 30, i sovietici persero 14 carri dei 39 impiegati. La divisione celere italiana aveva perso 13 caduti , 54 feriti, un disperso, ma sopratutto 10 cannoni da 75 , 2 mitragliere da 20, 13 autocarri e 7 trattori. Alla battaglia parteciparono anche i tedeschi. In tutto, i combattimenti durarono fino al 14 agosto nell'ansa del Don. Ma Serafimovich, attaccata dagli italo-tedeschi e occupata entro l'inizio di agosto dopo due giorni di contrattacchi sovietici appoggiati da carri armati. In tutto i sovietici persero 47 carri e 2 blindo, e altri 12 gettati nel Don per evitarne la cattura. Gli Italiani eliminarono 31 carri e 2 blindo, in alcuni casi con bottiglie molotov da parte dei bersaglieri ma per lo più con i cannoni delle batterie del 120°.
 
L'addestramento era stato fatto con dovizia di sforzi per rendere le batterie adatte alla battaglia contro i carri sovietici. Un BT-7 impantanato venne recuperato e sottoposto alla prova contro le sue corazze laterali da 15 mm. I proiettili da 8 mm sparati da una Fiat Mod.35, senza risultati apprezzabili; semiperforanti da 20 mm, che resero possibile la perforazione della torretta e scafo nettamente ma a soli 150 m (in pratica, almeno la parte anteriore era invulnerabile: forse avrebbe avuto la peggio contro proiettili perforanti 'puri', ma non c'erano). Cannone da 47/32 mm, con perforazione netta dello scafo e danni sul lato opposto, sempre da 150 m; proiettili da 75/27 spolettati, senza effetto, e senza spoletta, sfondando lo scafo da 150 m almeno; cannoni da 100/17 mm, da 450 mm, con granate spolettate, perforando torre e scafo; molotov, senza provocare incendi, 6 bombe a mano insieme, spezzando i cingoli e sfondando il tetto dello scafo; 2 bombe legate attorno al cannone, ovalizzandone leggeremente la canna.
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===Il problema della perforazione delle corazze: le innumerevoli variabili e soluzioni===
===Bibliografia===
*Cappellano, Filippo, ''I cannoni controcarri dell'Armata rossa'', Panorama&Difesa, settembre 1997 pagg 42-48
*Le armi controcarro su ''Storia dei mezzi corazzati'', Fratelli Fabbri editori, 1976, pagg 552-560 e 613-616.
*Maraziti, Antonio: ''L'Ariete a Bir El-Gobi'', Storia Militare gen.2005 pag.4-16
*Landi, Guglielmi: ''Carri M in Africa Settentrionale'', Storia Militare giugno 2000 pag. 19-32
*Landi, Guglielmi: ''Carri M in Africa Settentrionale'', Storia Militare luglio 2000
*Cappellano, Federico: ''Serafimovich, 30-31 luglio 1942'', Storia Militare Maggio 2000 pagg. 17-27
*Del Rosso, A. ''Bir Hakeim'', Storia Militare nov. 2007 p. 17-30
*enciclopedia Armi da Guerra fascicolo 46 'I cannoni controcarri della II GM'.
 
 
 
 
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Ma poi c'é un problema da affrontare, un nodo importante: che si intende per 'perforare una corazza'? Non è facile come sembra.
 
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Chiaramente lo spessore delle corazze deve far fronte anche al fatto che i carri moderni non colpiscono più in maniera aleatoria i bersagli, ma quasi con precisione scientifica. Per questo sul campo di battaglia moderno (se per moderno non s'intende l'attuale 'lotta al Terrorismo'..) i mezzi leggeri non trovano posto: nascondersi ed evitare i colpi è diventato difficilissmo, e questo in un raggio di 4 km. Un mezzo come la blindo Centauro potrà sembrare imponente e per la sua categoria lo è: ma quando si leggono i rapporti di guerra, in cui nel '91 i carristi americani trapassavano i T-62 anche da 4 km (nonostante le corazze da 100/60° anteriori, il motore diesel e la corazza posteriore), è chiaro che l'assunto secondo cui un veicolo del genere possa rimpiazzare un carro (di cui costa parimenti) è erroneo, e non casualmente il successo di questo mezo è rimasto piuttosto circoscritto, mentre i programmi d'aggiornamento dei carri armati, anche di vecchio tipo, hanno continuato a fiorire e a prosperare. Un carro M1 può reggere il suo munizionamento a distanza ravvicinata (sulla torretta praticamente a bruciapelo), quello stesso munizionamento trapasserebbe mezzi ben più protetti della blindo in parola anche a 4 km di distanza. Il motore anteriore=protezione qui si dimostra di validità molto limitata, e al più è credibile quando è applicato al Mervaka da 62 t.
 
 
 
 
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*Cappellano, Filippo, ''I cannoni controcarri dell'Armata rossa'', Panorama&Difesa, settembre 1997 pagg 42-48
*Le armi controcarro su ''Storia dei mezzi corazzati'', Fratelli Fabbri editori, 1976, pagg 552-560 e 613-616.
*Maraziti, Antonio: ''L'Ariete a Bir El-Gobi'', Storia Militare gen.2005 pag.4-16
*Articoli di Storia Militare sulla Battaglia di Bir-Hakeim, Serafimovich, Bir el Gobi. Enciclopedia Armi da Guerra, fascicolo sui cannoni controcarri, per Medenine.
*Landi, Guglielmi: ''Carri M in Africa Settentrionale'', Storia Militare giugno 2000 pag. 19-32
*Landi, Guglielmi: ''Carri M in Africa Settentrionale'', Storia Militare luglio 2000
*Cappellano, Federico: ''Serafimovich, 30-31 luglio 1942'', Storia Militare Maggio 2000 pagg. 17-27
*Del Rosso, A. ''Bir Hakeim'', Storia Militare nov. 2007 p. 17-30
*enciclopedia Armi da Guerra fascicolo 46 'I cannoni controcarri della II GM'.
 
 
 
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